Archiviata la vittoria contro Recanati, per la Bondi è di nuovo tempo di trasferta per tentare di invertire una tendenza che ha visto i biancazzurri fare davvero fatica lontano da Ferrara (record attuale 1-4). A rendere la vita difficile a Rush e compagni ci sarà la Dinamica Mantova: per tanti motivi non potrà essere una partita qualunque. Anche se non si tratta di un vero e proprio derby a livello territoriale, i presupposti per una partita sentita ci sono tutti. Tanti ex da una parte e dall’altra, a partire dai due coach Morea e Martelossi. Tra gli undici protagonisti invece c’è chi come Losi ha sentimenti di rivalsa contro la sua ex squadra dopo il trattamento ricevuto due anni fa e chi come Amici non vede l’ora di ritrovarsi davanti Ferrara per un sano spirito competitivo. Mantova è l’attuale testa di serie del campionato avendo perso soltanto due partite ma è reduce da una brutta sconfitta sul parquet di Verona e farà di tutto per cancellarla.
Gli Stings sono una squadra molto lunga, con panchina profonda e talento da vendere. Dopo una stagione con alti e bassi, la dirigenza lombarda ha deciso di ricostruire completamente la squadra partendo dalla sola conferma di Moraschini. Il primo colpo estivo è stato l’arrivo dell’ex Ferrara Ndoja in uscita da Verona, a cui sono seguiti ingaggi importanti come Amici, Gergati e Gandini, ma soprattutto del super veterano Di Bella ancora in grado di dire la sua in questa categoria. Per quanto riguarda i due visti disponibili, è stato scelto di chiamare due USA già passati tra i senior. Sono così arrivati il lungo Simms per dare continuità dentro l’area dopo la partenza di Jefferson e la guardia ex Varese Hurtt.
IL ROSTER
3.Klaudio Ndoja (1985, ala grande, 201 cm): nato in Albania ma naturalizzato italiano, “Il Gladiatore” muove i suoi primi passi nella pallacanestro tricolore tra Desio, Casalpusterlengo, Sant’Antimo e Borgomanero. Nel 2007 arriva il salto di qualità con la chiamata di Capo d’Orlando nella massima serie nazionale, mentre l’anno successivo è protagonista a Scafati in LegaDue dove raggiunge i playoff. Nel 2009 parte alla volta di Jesi sempre in LegaDue e l’anno successivo arriva a Ferrara per quella che fu l’ultima stagione del defunto Basket Club Ferrara terminata con la salvezza. Nel 2011 approda a Brindisi con la quale veste la fascia di capitano e conquista promozione in Serie A e Coppa Italia di LegaDue. Dopo due stagioni in Puglia lo spirito viaggiatore di Klaudio ha ancora la meglio e si trasferisce a Cremona sempre in Serie A per una stagione. L’anno scorso si è distinto in Gold (11,1 punti, 5,6 rimbalzi e 1,5 assist di media) con la maglia della Tezenis Verona, prima a fine stagione e vincitrice della Coppa Italia di categoria, beffata però nel secondo turno di playoff contro Agrigento. È un lungo atipico, che all’occorrenza può allargare notevolmente il campo grazie alla sua abilità nel tiro da 3 punti (42% l’anno scorso), ma che può anche occupare un ruolo più interno sfruttando il suo fisico contro i lunghi avversari. La sua caratteristica principale, però, è la combattività che mette in ogni fase del gioco, soprattutto in difesa dove si fa in quattro per aiutare i suoi compagni e per conquistare ogni pallone gli capiti nelle vicinanze.
4.Davide Alviti (1996, ala grande, 202 cm): giovane promessa di scuola Eurobasket Roma (settore giovanile satellite della Virtus), nei due anni con la compagine laziale partecipa al campionato nazionale Under 17 conquistando le finali (3° posto) e venendo inserito nel quintetto ideale del torneo. Nel 2012 ottiene la prima convocazione in Serie A per la semifinale scudetto contro Cantù e l’anno successivo esordisce in Serie A contro Milano e Varese. L’anno scorso ha partecipato al campionato Under 19 Eccellenza qualificandosi per le finali nazionali, prendendo parte anche al campionato di Serie B con l’Eurobasket (6,8 punti e 3,2 rimbalzi).
7.Carlo Fumagalli (1996, playmaker, 187 cm): milanese DOC, è cresciuto nel vivaio dell’Olimpia Milano con la quale vince nel 2010 vince il Campionato Italiano Under 15. Dopo una parentesi a Malaspina, nel 2012 torna a Milano vincendo il campionato Under 19 ed esordisce in Serie A con la maglia dell’EA7. Nel 2013 fa la sua prima esperienza da senior grazie al doppio tesseramento con l’ASD Sportiva Boffalorese in Serie C, con la quale ha disputato anche la stagione scorsa chiudendo a 13 punti e 1,7 assist a partita. È un ragazzo che si impegna a fondo su entrambi i lati del campo con una spiccata propensione per la difesa forte.
9.Riccardo Moraschini (1991, guardia, 194 cm): confermato dopo la passata stagione in maglia Stings (10,3 punti, 4,3 rimbalzi e 2,4 assist), il nativo di Cento ha caratteristiche di gioco a metà tra una guardia e un playmaker. Può portare palla tranquillamente e attaccare il canestro 1vs1, ma non è né un tiratore provetto, né un assistman di caratura, anche se dopo il suo addio a Bologna è migliorato tantissimo su entrambi i fronti diventando un giocatore completo e pericoloso. In carriera Riccardo è rimasto accasato alla Virtus per otto anni consecutivi con due esperienze in prestito a Biella e Sant’Antimo. Dopo la rescissione del contratto, decide di vestire un’altra maglia Virtus, ma questa volta qualche chilometro più a sud, ovvero nella capitale dove gioca una stagione dal minutaggio importante per un Under chiudendo a 2,4 punti in 10,8 minuti di media. Con la Nazionale Italiana ha conquistato la medaglia d’argento agli Europei Under 20 in Spagna nel 2011.
13.Fabio Di Bella (1978, playmaker, 188 cm): visto l’anno scorso in categoria con la maglia di Legnano (11,4 punti e 3,3 assist di media), non ha certo bisogno di presentazioni. Una carriera trascorsa tra Serie A (Virtus, Biella, Milano, Caserta, Montegranaro) e LegaDue (Brescia, Legnano), con tanti anni da regista titolare in Nazionale maggiore. È un playmaker vecchio stampo, con ottima visione di gioco e ancora in grado, nonostante l’età, di spostare gli equilibri delle partite. La sua arma principale in attacco è l’1vs1 dal palleggio che gli permette di attaccare il canestro grazie anche alla sua struttura fisica, ma non disdegna neanche il tiro piazzato sugli scarichi.
14.Kenneth Simms (USA, 1986, centro, 205 cm): arrivato all’ultimo dopo la decisione della società di tagliare Davis, si è subito ambientato contribuendo al primo posto in classifica detenuto tuttora dalla Dinamica con 9,8 punti e 8 rimbalzi di media fino ad adesso. È un lungo che fa dell’atletismo e della forza fisica il suo punto di forza, in grado di giocare sia fronte sia spalle a canestro in attacco. In difesa è una presenza imponente al centro dell’area in grado di stoppare e catturare rimbalzi, nonché di fare a sportellate contro tutti i lunghi di categoria. Ha frequentato l’università di Florida e Missouri-Kansas City (NCAA) ed iniziato la sua carriera professionistica nel 2010 in Romania con la maglia di Craiova. Nei due anni successivi disputa due campionati consecutivi in Svezia con la maglia del Sodertalje, mentre l’anno successivo si trasferisce in Belgio con la maglia di Liegi. L’ultima stagione l’ha passata in Finlandia con Kotka dove ha disputato anche l’Eurochallenge (16 punti, 8,4 rimbalzi e 1,1 stoppate di media).
15.Justin Hurtt (USA, 1988, guardia, 194 cm): prodotto dell’University of Tulsa, nel primo anno da rookie tra i senior approda in Italia a Varese dove disputa 17 incontri prima di concludere la stagione in Belgio. Nel 2012 torna in USA per giocare la D-League con gli Iowa Energy mentre l’anno successivo è ancora nel vecchio continente dove vive un anno da protagonista in Grecia con la maglia dell’AGO Rethymno. L’ultima stagione lo vede ancora in Europa nella massima serie lettone, conclusa con 16,4 punti, 4 rimbalzi e 2 assist. Ottimo tiratore, predilige la mano sinistra, fattore che lo limita un po’ soprattutto contro difensori molto esperti, ma riesce comunque ad imporsi in attacco con le sue giocate di potenza in 1vs1.
18.Luca Gandini (1985, centro, 206 cm): arrivato in estate dopo le ultime due stagioni passate a Verona in Gold (3,7 punti e 3,9 rimbalzi di media), è un giocatore di profondità, che può accoppiarsi bene con i lunghi avversari e all’occorrenza può dare anche una mano dal perimetro con il tiro piazzato. Dopo gli anni di giovanile passati a Trieste, fa la sua prima esperienza tra i senior a Lumezzane dove rimane per quattro stagioni. Nel 2009 arriva la prima chiamata di Verona al tempo in A Dilettanti, mentre nella stagione successiva rimane in categoria però con la maglia di Trento. Nel 2011 torna a casa per accasarsi a Trieste dove vince il campionato di A Dilettanti conquistando la LegaDue e disputandola l’anno successivo prima di ricevere la nuova chiamata di Verona con cui ha giocato le ultime due stagioni.
19.Alessandro Amici (1991, ala piccola, 200 cm): a Ferrara lo conosciamo tutti e nell’anno e mezzo che è rimasto in biancazzurro è diventato l’idolo della tifoseria di casa per la voglia di vincere e di fare bene che ogni domenica mette in campo. Scuola Scavolini Pesaro, l’ultima stagione a Ferrara l’ha conclusa con 10,8 punti, 4,7 rimbalzi e 1,8 assist di media a partita. Un giocatore che o lo si ama alla follia o lo si odia, le vie di mezzo sono difficili. Sanguigno, sportivamente competitivo come pochi, uno che in campo non te la manda a dire, capace di accendersi in un attimo e regalare giocate incredibili, ma anche di uscire dalla partita con la stessa velocità e combinare qualche guaio di troppo. In sostanza, uno che vorresti sempre avere in squadra, nel bene e nel male, per il suo apporto fisico e morale alla squadra.
31.Lorenzo Gergati (1984, playmaker/guardia, 188 cm): cresciuto nelle giovanili della Pallacanestro Varese, muove i primi passi tra i professionisti con la divisa di Vigevano. Dal 2004 al 2006 milita nella massima serie nazionale a Biella, mentre nella stagione 2007 è a Pavia con coach Martelossi arrivando alla finale playoff poi persa. Dopo una parentesi a Lumezzane in Serie B torna a Varese nel 2008 (LegaDue) conquistando la finale e giocando la stagione successiva in Serie A. Nel 2010 si trasferisce a Brescia vincendo la Serie A Dilettanti e passando in LegaDue la stagione successiva. Terminata l’esperienza bresciana, inizia quella torinese dove rimane tre anni e conquista l’A2 Gold nel 2012, nel 2013 le semifinali playoff di categoria e nell’ultima stagione (2014/15) porta la Manital in Serie A.