IL COMMENTO. MONZA-SPAL

MONZA – Non inizia nel migliore dei modi il 2011 per la Spal che esce immeritatamente sconfitta dal “Brianteo”, oltremodo bistrattata da una direzione di gara che non ha fatto sconti alla squadra di Egidio Notaristefano: due espulsioni (c’erano, regolamento alla mano, che poi le decisioni prese siano state solo a danno della Spal e mai contro il Monza questo è un altro discorso), un calcio di rigore contro (qualche dubbio rimane), un altro a favore su Paolo Rossi non dato nel primo tempo (poteva starci e fanno venti gare senza calci di rigore), confezionano il delitto perfetto. Da brivido, insomma, questo primo viaggio dell’anno lontano dal “Paolo Mazza” contro un Monza non trascendentale, anzi, apparso più volte in un imbarazzante stato comatoso, atletico e tattico. Tutto questo prima che il signor Mariani di Aprilia decida di salire sul proscenio e, da indiscusso protagonista, inizi a dispensare cartellini solo ai biancazzurri e lasci bellamente Campisi colpire da tergo Migliorini a inizio gara, Prato falciare Melara e Ricci perdere tempo alla… Migliorini senza però mai sanzionarli, come se il regolamento fosse stato scritto solo per la Spal. Tornando alla partita, a dire il vero, per trentacinque minuti, fin quando cioè si è giocato in undici contro undici, i biancazzurri non avevano impressionato: per intensità di gioco, manovra, lucidità, non era la solita squadra schiacciasassi formato trasferta che ci aveva sin qui abituato.
Ok, la pausa natalizia fa (quasi) sempre brutti scherzi ma ancora una volta Fofana si è dimostrato elemento astratto  nello scacchiere estense, i cambi, Locatelli a parte, non hanno dimostrato di poter, se non vincere la gara, almeno contenere le timide e intermittenti azioni dei brianzoli. Nonostante tutto ad andare in vantaggio erano stati pur sempre gli uomini di casa nostra con un bolide di Coppola di rara bellezza che è andato a togliere qualche ragnatela dall’incrocio dei pali alla sinistra dell’incolpevole Marcandalli. Sarebbe bastato poco, contenere e ripartire, forse, per tornarsene a Ferrara con l’intera posta in palio. Invece la bella favola costruita dal soldatino di Pollena Trocchia è diventata ben presto un incubo, come detto. Prima la Spal rimane in dieci poi, dagli undici metri, è Ferrario che impatta grazie al mezzo regalo di Mariani alla truppa di Verdelli, benché Belleri una spinta a Ricci la dia, una delle duemilacinquecentonovanta a dire il vero che ci sono in ogni santa partita ogni domenica. In mezzo a tutto questo una menzione con lode occorre darla però a San Nicola Ravaglia da Cesena che di paratone ne fa tre in novanta minuti, tiene da solo in piedi la retroguardia spallina e di lui per un pezzo si ricorderanno a turno Ferrario, ma soprattutto Ricci, che per ben due volte si è visto negare la marcatura da altrettanti interventi prodigiosi del ragno nero biancazzurro. E la Spal? Poco pericolosa in undici, in dieci ancor meno, timida, impacciata, nervosa con le assenze di Cipriani e Smit a pesare come mai si poteva pensare in un contesto, come quello biancorosso, che oggi, di pericoloso, vista la classifica, poco o nulla avrebbe dovuto avere. Nella ripresa il Monza entra in campo con il motore a pieni giri, la Spal patisce l’inferiorità e prende quattro contropiedi micidiali. Solo Ravaglia e la fortuna impediscono che la gara si chiuda anzitempo e con un risultato più netto a favore dei brianzoli, bravi, con Iacopino, a concretizzare una discesa perfetta di Campisi sulla fascia destra, abile a saltare un ancora troppo acerbo Giovanni Rossi. Tocca poi a Locatelli entrare e in attacco qualcosa si vede, Melara va a sinistra, Colomba va a destra ma il risultato è che dalla parte dell’ex foggiano si è sbilanciati e la squadra di Verdelli va a nozze e da lì ribatte colpo su colpo fino al termine della partita. Piove su Monza e speriamo martedì non grandini sulla Spal quando il giudice sportivo potrebbe ritoccare in peggio le sanzioni a carico dei calciatori (e non) biancazzurri che a fine partita erano a dir poco avvelenati con la direzione di gara a cui si sono poi aggiunte le dichiarazioni al vetriolo del patron Butelli (di cui rendiamo conto a parte) nell’immediato dopopartita. Senza dimenticare le  già sicure assenze per squalifica di Bortel e Migliorini. Una domenica da dimenticare e in fretta. Perché le altre, intanto, continuano a correre.

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