SPAL-MONZA 0-0 (0-0)
SPAL (4141): Capecchi; Cosner, Beduschi, Zamboni, Canzian (43′ s.t. Rossi G.); Migliorini; Fortunato (28′ s.t. Rossi P.), Agnelli, Castiglia (19′ s.t. Taraschi), Laurenti; Arma. A disp.: Costantino, A. Vecchi, Ghiringhelli, Bedin.
All.: S. Vecchi.
MONZA (4312): Castelli; Cattaneo, Zullo, Fiuzzi (23′ s.t. Boscaro), Bugno; Valagussa, Romano, Anghileri (47′ s.t. Zenoni); Lewandosky (40′ s.t. Rossetti); Torregrossa, Pandiani. A disp.: Marcandalli, Prato, Talato, Iacopino.
All.: Motta.
ARBITRO: Ros di Pordenone (Assistenti: Grispigni e Giampietruzzi).
AMMONITI: Beduschi (S), Zullo (M).
NOTE: giornata di sole, cielo annuvolato, temperatura gradevole, terreno in condizioni non ottimali. Spettatori 2.067 (1.229 abbonati più 838 paganti per un incasso totale di 10.941 euro).
Angoli: 4 a 3 per la Spal. Recupero: pt 1’, st 4’.
Con il mancato tempismo che contraddistingue l’esistenza di un pendolare distratto, la Spal perde l’ennesimo treno utile per avvicinare le zone di classifica che portano fuori dal pantano playout. Il pareggio senza reti contro il Monza aggiunge altro materiale al cumulo dei rimpianti stagionali, nonostante il bilancio finale della partita indichi come giusto il risultato maturato tra le mura dello stadio Paolo Mazza.
Stefano Vecchi si fida delle indicazioni offerte dai suoi ragazzi nella positiva trasferta di Sorrento e ripropone il 4141 con gli inserimenti di Agnelli e Laurenti al posto di Bedin e Paolo Rossi. Sul fronte opposto Motta deve rinunciare a un paio di elementi importanti e opta per un giudizioso 4312 che in fase difensiva spesso diventa un 532. La partenza dei brianzoli è leggermente più convincente, tanto che già al 4′ la retroguardia spallina rischia di confezionare un’indigesta frittata per i propri sostenitori: Torregrossa soffia la palla a Beduschi e va al tiro in prossimità del dischetto del rigore. Solo un provvidenziale intervento di Cosner scongiura il vantaggio ospite. I biancazzurri fanno presto a dimenticare lo svarione e si mettono con pazienza e tenacia a tessere la propria tela di gioco. A dirigere le operazioni sono Castiglia e Laurenti: il primo provvede a smistare un gran numero di palloni nel cerchio di centrocampo, il secondo scalda gli animi del pubblico con le sue solite giocate di tecnica finissima. È tuttavia Migliorini ad avviare quella che è l’azione più bella e pericolosa dell’intero primo tempo: il riccioluto centrocampista pennella a centro area per la testa di Arma, sponda quasi scontata per l’inserimento centrale di Agnelli che si suppone essere vincente considerata la poca distanza, invece Castelli para. Al 13′ si fa vedere Fortunato: il ragazzo scuola Inter – fino a quel momento in ombra – riceve un buon suggerimento di Castiglia e prova la giocata più complessa, ossia un tiro a effetto che incoccia le reti di protezione dietro alla porta. In ogni caso dagli spalti si applaude. Il Monza rimane guardingo, convinto di poter colpire in contropiede grazie alla velocità della giovane coppia d’attacco Torregrossa-Pandiani (entrambi classe 1992). Le loro iniziative però cozzano troppo spesso contro le spalle larghe di capitan Zamboni. Al 28′ Laurenti ha la possibilità di scaricare in rete una respinta corta della difesa avversaria, ma il destro in controbalzo dal limite dell’area prende la strada che porta sopra la traversa. Il lavoro di taglio e cucito di un encomiabile Cristian Agnelli porta spesso sugli scudi i colleghi del centrocampo, lasciando nell’anonimato Rachid Arma: il bomber di Agadir deve spesso vedersela con due o tre difensori e dimostra con un paio di errori abbastanza banali di non essere propriamente in giornata di grazia. In mancanza di corridoi centrali percorribili, intasati con cura dai brianzoli, ci si affida alle corsie laterali, seppure con pochi risultati. Al 35′ Migliorini rischia di pescare il jolly dal mazzo con un pallone messo in area a scopo di assist che si trasforma in conclusione pericolosa per Castelli. Sfera poco a lato del palo. Poco dopo fiammata di Laurenti che si libera di un avversario e scarica un violento destro rasoterra: il tonfo sui cartelloni pubblicitari certifica l’esito negativo della conclusione. Nel momento migliore della Spal quasi si materializza la beffa: Romano lancia in profondità un pallone che Pandiani raggiunge e riesce a calciare con potenza verso Capecchi. Il portiere ci mette la mano destra e imprime al pallone una strana traiettoria verticale che si chiude sulla traversa. Pericolo scampato e primo tempo che va in archivio tra applausi convinti del pubblico.
I presupposti per una ripresa all’arrembaggio sembrano esserci tutti. Le certezze però vanno sfumando subito, complice un Monza uscito più grintoso dagli spogliatoi: nel giro di due minuti Lewandosky e Pandiani impensieriscono la difesa spallina con un paio di iniziative interessanti. A fronte di questo i biancazzurri si dimostrano smarriti e quasi privi di idee, copie sbiadite dei giocatori visti nella prima metà di gara. Una metamorfosi che colpisce quasi tutti, da Laurenti a Castiglia, eccezion fatta per Agnelli che prosegue nel lottare in maniera forsennata su ogni pallone. Al 15′ Capecchi è di nuovo chiamato agli straordinari su un improvviso tiro da fuori area di Romano. I ritmi calano e la qualità della circolazione di palla della Spal mostrata nel primo tempo lascia il posto a iniziative più estemporanee. Vecchi prova a velocizzare la manovra inserendo Taraschi al posto di un acciaccato Castiglia, senza però ottenere il guizzo giusto. Al 23′ Agnelli prova a scuotere tutti con progressione e tiro, Castelli blocca. Arma, pur volenteroso, rimane costantemente impigliato tra le maglie della difesa biancorossa. E l’alternativa al marocchino non c’è visto che Marconi è vittima di un leggero fastidio muscolare nel pre-partita tanto da essere sostitituito in extremis dalla distinta. Sull’altro fronte è Valagussa ad affacciarsi sulla trequarti e ad esplodere un gran destro senza fortuna quando il cronometro segna il minuto quarantasei. Il finale di gara è giocato tutto sui nervi e ha se non altro il pregio di mostrare ancora una volta il grande impegno dei giocatori di mister Vecchi: sforzi che per poco non portano al gol da tre punti. È infatti Arma a confezionare due occasioni clamorose: l’attaccante al 44′ raccoglie un cross di Agnelli e conclude alto da buona posizione; poi nel quarto minuto di recupero incoccia di testa su un pallone messo in area dalle retrovie che per poco non insacca alle spalle di Castelli. L’urlo di gioia rimane in gola a tutti i presenti.
Il risultato di giornata delude non tanto per la qualità della prestazione, buona per più di un tempo, ma per il peso che può avere in termini di classifica. Una vittoria avrebbe potuto mettere maggiore pressione alle dirette concorrenti per la salvezza. Tuttavia, seppure a microfoni spenti, in casa Spal sembra regnare un cauto ottimismo in vista dei prossimi cruciali impegni. “Questa è una squadra che lotta sempre”, ci si sente ripetere. Innegabile, e c’è da sperare che questo possa essere sufficiente perché difficilmente quelle davanti, vedi la Reggiana, steccheranno sempre.