GALLO 5 – Tornava a difendere i pali della Spal per la prima volta in questo girone di ritorno ma il suo non è di certo un rientro che ricorderà con piacere. Sbaglia cinque rinvii in novantasette minuti regalando altrettanto palloni agli ospiti. Condiziona i presenti, ma soprattutto i compagni, con una prestazione che è un misto di insicurezza e panico generale con una retroguardia già di per sé bersagliata da una sfiga colossale visto l’infortunio capitato a Fiorini dopo diciassette minuti. Non bastasse, sul gol di Brega, si trova nell’area di conflitto per eccellenza in cui però, a nostro giudizio, non uscendo, ha nettamente più responsabilità di Cintoi. Sul gol del pareggio la traiettoria di Pettrone è diabolica ma la sensazione, anche qui, è che si sia fatto sorprendere più del dovuto.
RIZZO 5.5 – Schierato per necessità sulla corsia di destra con l’assenza forzata di Nodari e il conseguente dirottamento in mezzo di Cintoi, nel primo tempo, al ventesimo, è bravissimo ad anticipare Chiarabini su cross dalla destra di Chianese andandosi a rifugiare in angolo. Nella ripresa va però in affanno, perde un paio di palloni che potevano essere gestiti con meno foga in zona d’attacco toscana e qualche contrasto di troppo con quel Chianese che, occorre dirlo, oltre ad aver giocato una partita sontuosa ha dieci anni più del nostro e qualcosa vorrà pur dire.
CINTOI 5.5 – Ne combina una per tempo. Al dodicesimo rischia tantissimo su Brega con un fallo che, a detta dei rossoneri, era da ultimo uomo; nella ripresa è da valutare quanto Pettrone si lasci andare in piena area di rigore dopo il contatto con il centrale spezzino. In entrambi i casi l’arbitro ha sorvolato. Più compassato del solito, meno sicuro. E dire che per le vie centrali la Lucchese non fa grossi danni.
CALISTRI 6 – Meno appariscente del solito ma funzionale alla causa. Giornata avara di duelli eroici, l’unico a mettere un po’ di tranquillità in un reparto che, per una domenica almeno, non appare così sicuro e traballa più del dovuto.
FIORINI NG – Diteglielo voi a Pippo che il minuto diciassette non è vero che porta male, e che sono tutte sciocchezze. Le lancette del cronometro si fermano proprio qui, con l’adduttore che lo tradisce proprio sul più bello e nel suo momento migliore di forma. Esce in preda al dolore e allo sconforto. Ne avrà per un po’.
(PIRAS 6) – Chiamatelo pure ‘Zorro’ per una volta, complice la mascherina protettiva che nasconde il naso tumefatto dopo un contrasto involontario in allenamento con Fiorini. Si posiziona terzino e lo fa mica male. Inizio thriller, si perde un paio di volte Galli dai cui piedi nascono altrettanti cross non proprio da buttare, nella ripresa, complice anche il calo del giocatore toscano, il nostro prende le misure e le distanze, concedendo di rado sortite offensive alla Pantera da quella parte.
LAURENTI 6.5 – E’ il simbolo della Spal e di questa squadra. Va a tratti, ma quando decide di partire son dolori per tutti. Primo tempo così così, ripresa che lo vede in costante ascesa con l’esperto Angeli che fatica e non poco a prendergli le distanze. Splendido l’assist che serve a Marchini per il gol del 2 a 1.
DEL MASTIO 6.5 – Il trottolino del centrocampo biancazzurro, ribattezzato ‘Ringhio’ per la sua voracità quando va alla caccia del pallone, confeziona quarantacinque minuti davvero positivissimi. Ammonito per un intervento troppo irruente su Aliboni, Sassarini decide di cambiarlo durante l’intervallo per non rischiare l’inferiorità numerica, vista l’esperienza di lunga data del capitano della Lucchese e di Chianese che con i suoi giochi di prestigio avrebbe potuto metterlo in seria difficoltà. Prospetto davvero interessante, che ha grinta e personalità da vendere.
(MASSACCESI 6) – Meno appariscente di Del Mastio, legante d’eccezione della manovra biancazzurra, fa meno movimento del suo compagno di squadra ma è più attento alle incursioni dei toscani capendo in anticipo le azioni. Non ancora al meglio, guida un paio di ripartenze, ma non è ancora quel Federico il Grande ammirato nella prima parte di campionato.
BRAIATI 6.5 – Ha il merito, se così lo si vuol chiamare, di subire quel buffetto antisportivo da Redomi che di fatto cambia la partita e taglia le mani (e forse anche qualcos’altro) in casa rossonera. Fino al cambio dimostra di stare molto bene fisicamente: corre, pressa, al momento opportuno azzarda dando brio e fosforo alla manovra.
(MARCOLINI 6) – Ci mette i soliti dieci minuti prima di entrare in partita. Ormai ci siamo abituati, lui è così, prendere o lasciare: prima deve capire gli avversari, poi si butta nella mischia non astenendosi dalla battaglia finale.
MARCHINI 8 – I quattro punti conquistati dalla Spal nelle ultime due partite portano senza ombra di dubbio la firma dell’indomito capitano dei biancazzurri. Il Leone, che gioca tutta la partita a sinistra, prende un palo esterno nel primo tempo poi, nei secondi quarantacinque minuti, come successo a Borgo San Lorenzo sette giorni fa, prende per mano i suoi e decide di andare in guerra. Seguito come un’ombra da Chianese, pressa, lotta, confeziona assist, soffre e prende botte a iosa come mai lo avevamo visto fare in stagione. Ma è la ripresa che lo vede definitivamente salire in cattedra: rigore a parte, splendido per esecuzione e calciato praticamente da fermo che manda fuori giri Casapieri, ancor di più, per scelta di tempo è il coniglio che estrae dal cilindro nell’occasione del gol del momentaneo 2 a 1, grazie a un colpo di testa imperioso e chirurgico che manda in visibilio tutto il ‘Mazza’. E pensare che fino a dieci giorni fa la sua esperienza in biancazzurro sembrava doversi bruscamente interrompere anzitempo. Avercene così. Chapeau.
CUBILLOS 6.5 – Partita di qualità e sostanza quella offerta dal tosco-colombiano. Nel primo tempo prende una traversa su assist di Marchini, nella ripresa manda in porta prima Rocchi, poi lo stesso Marchini, con due assist che meriterebbero di certo miglior fortuna. Si conferma sicuramente meglio nelle vesti di rifinitore che non di risolutore.
ROCCHI 5.5 – L’espressione del ragazzo a fine partita era eloquente. Un palo esterno colpito a inizio ripresa, prima una telefonata di saluti a Casapieri a inizio gara. La sensazione, con il passare delle domeniche, è che all’attaccante ternano manchi ancora quell’istinto omicida indispensabile che ogni attaccante dovrebbe avere davanti alla porta. Per due volte ha l’occasione di timbrare il cartellino, ma le brucia entrambe, vuoi per troppa generosità nell’offrire al compagno il colpo in canna, vuoi perché, appunto, non è abbastanza cinico ed egoista nelle occasioni decisive. Indiscutibile la generosità e l’apporto offerto in fase di costruzione ai suoi, ma un attaccante Deve, per legge questo, tirare in porta.
SASSARINI 6 – Un punto guadagnato dice la classifica, due punti persi dice la partita, almeno per come si erano messe le cose dal ventesimo della ripresa in poi. Va tutto contestualizzato, ci mancherebbe: l’infortunio di Fiorini, ne siamo sicuri, lo aveva pure pensato ma su mille episodi, probabilmente, era al posto novecentonovantanove della sua personale scala nelle priorità domenicali. Due annotazioni: Nodari non aveva proprio minuti nelle gambe? Lo si evince dal cambio Piras per Fiorini (perché non Cintoi alla due con Rizzo sulla mancina e Nodari e Calistri centrali attraverso un doppio cambio?) e dal finale convulso di partita, dove, con Laurenti e Marchini a chiedere il cambio, preferisce togliere Braiati per dare muscoli e centimetri alla mediana. Forse poteva aspettare e lanciare nella mischia Nodari per conservare il 2 a 1. Forse, in panchina, dovrebbero andare solo i giocatori pronti, eventualmente, anche a entrare. Intanto ha guadagnato un punto sul Piacenza. E quello che conta, adesso, è solo questo. La rincorsa continua.
LUCCHESE
Casapieri 6; Rossi 6.5 (dal 26’ s.t. Gatto 6), Espeche 6 (dal 37’ s.t. Canalini NG), Carli 6, Angeli 6.5; Galli 6, Aliboni 6, Redomi 4, Chiarabini 5.5 (dal 26’ s.t. Pettrone 6.5); Chianese 7, Brega 6. All.: D. Innocenti 6.5.