ESCLUSIVA. L’ENTUSIASMO DELL’ORMAI PRIMO ACQUISTO DELLA SPAL, AGNELLI: FERRARA E’ LA MIA GRANDE OCCASIONE

Cristian tutto è pronto per l’inizio della tua nuova avventura in maglia biancazzurra, manca ancora l’ufficialità ma oramai ti si può considerare a tutti gli effetti il primo acquisto della Spal?
“Sì, sono un paio di stagioni che la Spal mi cerca con una certa insistenza, so che a Ferrara ci sono dirigenti che mi stimano tantissimo e credono nel mio spirito di rivalsa e alla fine siamo ormai riusciti a definire questo matrimonio. A dire la verità sembrava che potessi arrivare già a gennaio ma poi per una questione di giocatori in esubero in rosa non si è fatto nulla. Adesso invece sembrerebbe tutto pronto per il mio arrivo, aspetto solo una chiamata, ma direi che ci siamo. Una cosa è sicura, arrivo con tanta fame e voglia di rilanciarmi nel calcio che conta”.

Di te si è sempre detto un gran bene nell’ambiente, non solo come calciatore ma soprattutto come uomo: irreprensibile professionista, un misto di personalità e grinta fuori e dentro al campo condite da una buona tecnica e visione di gioco. Dove nasce il calciatore Agnelli?
“Ho iniziato nei Pulcini della Pirazzini Calcio di Foggia prima di passare al Foggia con cui ho fatto tutta la trafila del settore giovanile fino all’esordio in prima squadra nel 2002. Alla fine di quell’anno l’allora direttore sportivo del Lecce, Pantaleo Corvino, mi ha notato e mi ha voluto con sé nel Salento e con mister Rizzo, nella Primavera, ho vinto lo scudetto che mi è valso anche il premio come miglior giocatore della fase finale assegnato dal Guerin Sportivo. A quel punto è arrivata anche la Nazionale giovanile dove ho fatto qualche presenza in Under 18 e Under 19. Questo è grossomodo l’inizio della mia carriera. Quanto al resto, la gente imparerà a conoscermi in tutta calma, non c’è fretta, arrivo a testa bassa per mettermi a disposizione del prossimo allenatore e dei miei compagni, credo molto nel gruppo che se è costruito bene può fare grandi cose anche se non ci sono nomi altisonanti. Ci metteremo di più, magari, ma piuttosto di fare la fine di un Gallipoli, solo per fare un esempio, è bene programmare con giudizio ogni singolo passo”.

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