C’è aria di derby al Pala HiltonPharma. Un’aria che sommata all’entusiasmo dell’ambiente dopo le due vittorie consecutive, renderà questa domenica imperdibile per gli appassionati di pallacanestro. Ferrara torna dalla trasferta di Mantova consapevole, così come tutti i suoi tifosi, di aver dato prova concreta di crescita e unione, mentre Bologna è incappata nella prima battuta d’arresto stagionale in casa contro Ravenna. Dopo i dubbi in settimana sull’assenza di Roderick (con una squalifica convertita in sanzione pecuniaria) per cui Trullo potrà contare sul roster completo per dare battaglia alla corazzata Virtus.
IL QUINTETTO
La dirigenza bianconera non ha di certo mandato giù la retrocessione dell’anno scorso e ha deciso di puntare sul sicuro per tornare in Serie A nel minor tempo possibile. Lo starting five delle Vu Nere è sulla carta tra i migliori – se non il migliore in assoluto – di tutta la categoria. Un quintetto solido sotto canestro per la presenza di Lawson e Ndoja, due lunghi di peso, ma in grado di correre velocemente in campo aperto per le ripartenze e di garantire qualità in attacco. Gli esterni sono entrambi giocatori di sistema, sanno come muovere la palla e come farsi trovare sugli scarichi dal compagno in 1vs1. Il primo, Umeh, è uno specialista del tiro dalla lunga distanza; il secondo, Rosselli, un lottatore su entrambi i lati del campo che ha rinunciato alla categoria per la causa bolognese. A dirigere il tutto ci pensa Marco Spissu, ormai veterano di questa categoria in grado di sostenere ritmi altissimi grazie alla sua giovane età, alle sue doti di passatore e alla pericolosità offensiva.
0. Marco Spissu (1995, playmaker, 184 cm): già visto tre stagioni fa al Pala HiltonPharma con la maglia del CUS Bari, da allora il play sardo ha accumulato esperienze importanti in categoria con le casacche di Casalpusterlengo, Reggio Calabria e Tortona (9.7 punti, 3.3 rimbalzi e 3.6 assist di media). È un playmaker giovane, ma già abituato a giocare ad alti livelli e con la pressione addosso. Ha una buona visione di gioco che gli permette di servire i compagni con continuità, ma anche di leggere la difesa e partire con l’1vs1 in palleggio. Inoltre è un grande tiratore piedi per terra soprattutto sugli scarichi e dalla linea dei 3 punti (39% l’anno scorso).
3. Michael Umeh (USA/NIG, 1984, guardia, 187 cm): giocatore scafato ed esperto, torna in Italia per la sua terza stagione dopo le precedenti con Trento e Verona (più una piccola esperienza a Brindisi in Serie A). Il suo curriculum comprende anche esperienze tra Spagna, Germania e due stagioni in Israele di cui l’ultima nell’Ironi Nahariya conclusa con 12.9 punti e 3.2 rimbalzi a partita. È una guardia che ha la capacità sia di finire sia di creare, un giocatore offensivo a tutto tondo, in quanto non sa solo segnare punti in tante maniere, ma anche costruire gioco per i compagni. Nelle prime gare stagionali quest’anno ha fatto registrare 18 punti e 2 assist di media.
14. Guido Rosselli (1983, ala piccola, 198 cm): reduce dalla salvezza ottenuta con Torino in Serie A (8.1 punti, 5.9 rimbalzi e 2.6 assist), scende di categoria per far parte di questo ambizioso progetto. Nella sua carriera, dopo gli esordi in B Eccellenza, ha trascorso diversi anni in LegaDue (Rieti, Veroli, Pistoia, Torino) con qualche esperienza importante in Serie A (Venezia su tutte, ci cui è stato anche capitano). Grazie ai suoi anni in giro per l’Italia e alle sue doti di combattente è un giocatore di enorme importanza sia in fase di gioco, ma soprattutto come “maestro” per i tanti prospetti della panchina bianconera e per la loro crescita. È un atleta dalla mentalità vincente, che mette al primo posto il bene della squadra; inoltre la sua fisicità permette di spostare gli equilibri su entrambi i lati del campo.
13. Klaudio Ndoja (1985, ala grande, 201 cm): Ferrara lo conosce bene, sia per aver fatto parte del roster Basket Club nella stagione 2010/2011, sia da avversario l’anno scorso con la maglia di Mantova (12.6 punti, 5.3 rimbalzi e 1.8 assist). Giocatore dall’immenso bagaglio tattico/tecnico, può essere pericoloso su tanti fronti per le difese. È in grado di giocare 1vs1, in post basso, dalla media e ha una mano più che educata anche al tiro dalla lunga distanza. In difesa è bravo ad usare il fisico e sfruttare la velocità dei suoi piedi per mettersi tra il canestro e l’avversario. Le sue doti di leadership e la sua grande maturità raggiunta in quasi tredici stagioni ad alto livello sono perfette in ottica di crescita per i giovani.
25. Kenny Lawson (USA, 1988, centro, 208 cm): visto l’anno scorso a Recanati (20.4 punti, 7.6 rimbalzi) dove ha giocato una stagione ad altissimi livelli, è un lungo moderno che ama uscire dal pitturato per colpire da tre e per creare spazio alle incursioni degli esterni, oltre a giocare spalle a canestro e catturare rimbalzi sotto le plance. È un lungo di potenza, grazie alla sua stazza, ma anche di ottima tecnica, con piedi veloci e grande capacità nello sfruttare gli spazi in campo aperto, cosa che lo rende un potenziale finisher nei contropiedi. In queste prima quattro gare ha messo a referto 23.3 punti con 10.6 rimbalzi catturati di media, risultando il migliore dei suoi finora.
LA PANCHINA
Così come lo starting five, anche le seconde linee sono di enorme qualità sulla panchina bolognese a partire dai giovanissimi Pajola, Oxilia, Petrovic e Penna. Tutti loro sono ormai da considerare giocatori inseriti a tutti gli effetti visto l’ampio utilizzo di alcuni (Oxilia e Penna) da parte di coach Ramagli e la qualità di gioco che ognuno mette in campo quando chiamato in causa. Il piano della dirigenza bolognese è quello di dare spazio ai giovani affinché possano completare il loro percorso di crescita e cominciare a ritagliarsi il loro spazio dopo anni di Serie A. Per questo hanno deciso di richiamare alle armi Michelori dopo tanti anni in giro per l’Italia a dispensare pallacanestro. A completare il tutto c’è l’ex Spizzichini, specialista difensivo per dare ancora più pressione agli attacchi avversari.
6. Alessandro Pajola (1999, playmaker/guardia, 194 cm): è cresciuto nel vivaio del Cab Stamura Ancona, fino al suo arrivo a Bologna nel 2015. Durante gli anni di giovanili si è messo in mostra per le sue doti tecniche e fisiche, ma anche per quelle di leadership. I suoi 194cm ne fanno un playmaker di stazza, ma con movenze delicate, un trattamento di palla sopraffino e una visione di gioco che gli permette di arrivare sempre un attimo prima del suo avversario, sia in fase offensiva sia difensiva.
7. Gabriele Spizzichini (1992, guardia/ala piccola, 196 cm): prima volta da avversario dopo le due esaltanti stagioni a Ferrara con promozione compresa, è da tutti conosciuto come un tenace difensore. In ogni singolo momento di gioco rimane attaccato al suo uomo senza perderlo di vista. Efficace sia sulla palla sia sui movimenti senza. Un po’ discontinuo in attacco, rimane comunque un giocatore di sistema come pochi, importante in uscita dalla panchina per dare minuti di solidità e sostanza.
11. Danilo Petrovic (1999, ala grande, 202 cm): entrato nelle rotazioni della Virtus già nel 2014, insieme ai suoi pari età quest’anno avrà il doppio ruolo di protagonista in Under 18 e di aggregato in prima squadra. È un’ala grande di scuola Stella Rossa Belgrado, con buoni movimenti spalle a canestro e una mano educata al tiro.
15. Andrea Michelori (1978, centro, 202 cm): in uscita da Verona (4.4 punti e 4.5 rimbalzi in 15’ di media), torna alla Virtus dopo otto anni dall’ultima volta. È un pivot di peso vecchia maniera, sempre importante per garantire riposo ai titolari con minuti di qualità. All’interno del progetto di crescita delle giovani leve presenti nel roster, è una pedina fondamentale vista la sua vasta conoscenza del gioco. È cresciuto tanto in questi anni, risultando ora un giocatore completo, dal post basso al fronteggiare il canestro, dal tiro piedi per terra alla difesa, suo marchio di fabbrica.
19. Tommaso Oxilia (1999, ala piccola/guardia, 199 cm): uno dei migliori giovani italiani presenti sul mercato, già da un paio di stagioni è entrato nelle rotazioni della prima squadra, prima come comparsa e conquistandosi poi un posto di diritto. Data l’altezza può diventare pericoloso se schierato in cabina di regia (come voleva coach Valli) per eventuali mismatch della difesa. La sua mano morbidissima al tiro ne fa un giocatore da non sottovalutare.
24. Lorenzo Penna (1998, playmaker, 181 cm): “virtussino” già da sette stagioni nelle varie squadre di giovanili, quest’anno ha festeggiato l’esordio in Serie A contro Pistoia. È in grado di dare minuti di qualità (4.5 punti e 1.5 assist di media in 4 partite) e di lavorare a fianco di giocatori navigati durante la settimana.