IL SALUTO DELLA CURVA CAMPIONE ALL’ALBA DI UN ANNO SPECIALE: LA PRESENTAZIONE VISTA DALLA OVEST

«Grazie Colombarini». Nel giorno della presentazione della nuova S.P.A.L la Curva Ovest “Giuseppe Campione” saluta come una liberazione il passaggio di proprietà e dà ai nuovi giocatori un piccolo assaggio di cosa significherà giocare in questo stadio, con questa tifoseria.

I fumogeni si accendono subito, il canto degli ultrà pure. “Forza Spal alè la Curva Ovest tifa con amore, e insieme a te ogni partita lotta con ardore, grida insieme a noi la nostra fede è grande come il sole, magica Spal vinci per noi, noi non ti lasceremo mai”. Alessandro Sovrani interrompe per un attimo la cerimonia, ci si ferma tutti ad ascoltare il ruggito della Curva, quella curva che mai ha lasciato soli i ragazzi nei momenti più difficili delle precedenti gestioni, che ha saputo distinguere tra chi fa il bene della S.P.A.L. solo a parole e chi il biancazzuro ce l’ha nel cuore davvero, quella Curva che ha seguito, cantato e lottato in ogni stadio, in ogni campo, nonostante tutto. Quella Curva che anche oggi ribadisce: siamo noi la S.P.A.L.

L’entusiasmo rinasce così, in un lunedì di luglio, quando nel settore simbolo del tifo spallino i volti non sono più contratti dalla rabbia, le voci non più mosse soltanto da ironica disillusione. C’è speranza, e convinzione che da qui si possa ripartire davvero e tornare grandi, subito: “La storia ci dice che siamo tra le grandi del calcio italiano, con Mazza c’è stata la gloria, con noi tornerà la vittoria”. Si applaudono le istituzioni, il sindaco di Masi Torello Manuela Rescazzi, quello di Ferrara Tiziano Tagliani, e poi la dirigenza, il Presidente Walter Mattioli, Simone Colombarini, Davide Vagnati, Fabio Bulgarelli, e il commosso Roberto Ranzani, unico a salvarsi, agli occhi dei tifosi, dalla catastrofe dell’anno benasciuttiano, il quale ringrazia proprio gli ultras, il loro attaccamento, la loro vicinanza. Si presentano uno a uno i giocatori, tanti giovani, guardano la Ovest, sembrano già rapiti dal suo fascino, e ancora non sanno cosa si prova a esultare sotto la «Campione», a sentirsi dedicare un coro, a guardare sudati una sciarpata a fine gara, anche da sconfitti, se sul campo si è dato tutto. Un boato saluta la coppia dei 33 gol, Giuseppe Cozzolino, che seppe bersi l’intera difesa del Siena e depositarla nel sacco, qualche anno fa, con la maglia del Lecce, in serie A, e Massimiliano Varricchio, il capitano, l’uomo dei 22 gol lo scorso anno con la Giacomense. Tocca presto a Leonardo Rossi, la Curva Ovest parte in coro a intonare il suo nome, lui li guarda, li ascolta, ne conosce il respiro, le aspirazioni, il valore aggiunto che possono dare alla squadra, eppure si schermisce: “Ragazzi non fate così, se no divento matto”. I sorrisi alle sue parole raccontano della stima e dell’affetto che circonda il mister di Atina, anche a distanza di anni dalla sua prima esperienza in biancoazzurro, bruscamente interrotta dopo un campionato di vertice. Ancora applausi ai membri dello staff, con i tanti graditi ritorni, il preparatore Damiano Duina, la dottoressa Raffaella Giagnorio, il responsabile del settore giovanile Alessandro Orlandini, il magazziniere Marco Veronesi.

La parola torna a Walter Mattioli che al microfono dice, come sempre, quello che pensa, quello che sente: “Mi avete fatto venire i brividi. Stateci vicino, abbiamo bisogno di voi”. La Curva applaude ancora, sventolano le bandiere, c’è anche qualche sciarpa, nonostante il caldo. Gli Estensi chiamano la S.P.A.L. sotto la Ovest, in quell’ideale abbraccio che tante volte ha emozionato tifosi e giocatori: “Tutta la S.P.A.L. sotto la Curva, tutta la S.P.A.L. sotto la Curva”. Ora sono i giocatori ad applaudire, visibilmente emozionati.

La presentazione è conclusa e il Presidente, camicia bianca e sciarpa biancazzurra appoggiata sulle spalle, raggiunge la Curva, incontra i tifosi a ridosso del campo. Walter Mattioli spiega il lavoro che si sta facendo, la volontà di fare le cose per bene, di considerare, nelle scelte, prima gli uomini e poi i giocatori. Partono gli applausi, gli incitamenti: “Bravo Presidente!” e lui spiega che “anche se qualche volta sbaglieremo, lo faremo sempre in buona fede, dateci il tempo di rimediare”. La sintonia tra società e tifosi è totale. Qualcuno chiede di riportare due simboli dal cuore spallino come Edo Braiati e Davide Marchini: ”E’ un premio, per loro, per quello che hanno fatto”, dice un tifoso. Mattioli non esclude nulla, sa che gli equilibri sono delicati, che vanno considerati tanti fattori, in primis l’età media (Braiati va per i 33, Marchini per i 32 ndr) che la società ha l’obbligo di seguire, ma farà il massimo per accontentare i tifosi.

La S.P.A.L. è tornata e con lei la Ovest. Questa Curva straordinaria, questo dodicesimo uomo in campo non mancherà di fare sentire il proprio appoggio. E se ognuno farà la sua parte questo sarà un anno speciale. La Curva lo sa, l’ha sempre saputo: “Biancoazzurro è il colore che amo. Il mio cuore è soltanto per te. Alzo gli occhi e guardo il cielo. Solo il cielo è piu grande di te”.


Servizio a cura di Michele Ronchi Stefanati

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