Laion, il portiere goleador dai missili nei piedi

In passato si diceva che a finire in porta erano quelli con i piedi più scarsi. Basta guardare una partita del Kaos e questo luogo comune si autodistrugge. Tra i pali non c’è solo una saracinesca, ma un pericolosissimo giocatore con l’istinto del bomber. Laion Sacoman de Freitas è un personaggio davvero singolare, spesso protagonista sia per i suoi salvataggi provvidenziali, sia per i suoi tiri micidiali. Parate, cross per i compagni, palle gol, Laion è il portiere goleador per eccellenza del futsal italiano, giocatore completo sia tra i pali che in uscita, temuto e considerato dagli avversari come uno tra gli uomini più pericolosi del Kaos. Il “catenaccio” dei neri è conosciuto per i suoi piedi spettacolari, che riescono ad esprimersi al meglio quando si avventura al di fuori della propria area per coprire il ruolo di portiere in movimento, che svolge in maniera eccezionale. Giocatore di grande temperamento e personalità, estremo difensore dall’indiscutibile affidabilità quando è in giornata, Laion può essere considerato il modello del portiere del futuro, che non si limita agli interventi difensivi e ai rinvii, ma partecipa all’azione a 360°, impostando, creando, suggerendo e, ogni volta che vi è l’occasione, calciando.

Di sicuro per ora si aggiudica il titolo di portiere del momento. r02Ne è una prova la prestazione di sabato scorso durante l’ultimo appuntamento di campionato contro il Real Rieti in cui Laion, oltre ad essere stato il migliore in campo, è stato autore di una partita davvero impeccabile: assist vincenti, miracoli tra i pali e addirittura un gol, ciliegina sulla torta di una serata che difficilmente dimenticherà. Anche fuori dal campo, Laion è un campione: di simpatia, di umanità. Rimane con i piedi per terra, non è uno che si monta la testa, anche se un sorriso beffardo tradisce una modestia un po’ troppo forzata; alla fine se dicono che sei il portiere più forte un motivo ci sarà: “Sono contento, sto lavorando davvero tanto e i risultati penso si vedano sul campo. Mi fa piacere che si dica questo di me, ma io penso inanzitutto ad aiutare la mia squadra, l’importante è la vittoria del gruppo, poi, ovviamente, ben vengano i successi personali”. Finalmente sono arrivati i primi tre punti e con loro un’ondata di energia e fiducia che non potranno che giovare a Capurso e ai suoi ragazzi. Il portiere dei “neri” ne è convinto al 100% ed il primo ad ammettere che la sua tipica carica positiva di buon brasiliano si era un po’ assopita nelle ultime settimane: “C’era un po’ di malumore nello spogliatoio, ma non tra noi giocatori, la squadra è sempre rimasta affiatata e unita come non mai. Però quando ti impegni e i risultati non arrivano corri il rischio di demoralizzarti e questo può portare ad un blocco psicologico con ripercussioni sul campo. Sabato scorso venivamo da una settimana davvero complicata, avevamo perso in casa la partita contro il Martina, che per noi era importantissima. Sapevamo che non erano tollerati altri passi falsi. Fortunatamente siamo riusciti a dimostrare a tutti qual è il vero Kaos”.

Una bella scossa di autostima, un passo in avanti, ma ora si guarda già all’incontro di domenica prossima contro l’Acqua e Sapone: “Una squadra fortissima, sulla carta, a mio parere, è una delle favorite di questo campionato, assieme all’Asti e alla Luparense. Però anche il Rieti se si guarda la classifica è una delle “migliori”, alla fine si decide sempre sul campo, non si possono fare pronostici. Sarà difficile ma non impossibile. Daremo tutto per vincere, trovare una continuità che ci permetta di perseguire il nostro obiettivo di arrivare alla Final Eight. L’anno scorso è bastato un punto per infrangere il nostro sogno: quest’anno vogliamo riscattarci. Adesso che abbiamo vinto abbiamo più fame e più voglia di prima, vogliamo dimostrare a tutti di che pasta siamo fatti”. Concentrandosi sui propri di obiettivi, Laion ne ha uno solo: migliorare sempre e comunque. “Ogni stagione lavoro tantissimo per migliorarmi, si può sempre fare meglio. Voglio diventare più forte soprattutto tra i pali, in quanto il mio compito principale rimane comunque quello di “usare le mani”. Poi, se c’è la possibilità di aiutare la squadra con i piedi lo faccio volentieri”. Laion è uno dei protetti di mister Capurso, il primo a credere in lui, portarlo in Italia, e lanciarlo nella massima serie. “Ho iniziato a giocare a calcio a 5 da bambino. Ho debuttato nella massima serie brasiliana, dove ho indossato la maglia dell’ Umuarama. Sono in Italia da sette anni, a Ferrara da un anno e mezzo. Qui mi trovo benissimo, sia nella vostra città che al Kaos, una società seria e un gruppo fantastico. Devo tanto al mister e alla fiducia che ha dimostrato nei miei confronti. Abbiamo instaurato un bellissimo rapporto, così come con gli altri miei compagni che giocavano con me a Bisceglie, tra cui Pedotti, Kakà, Pereira. Come in campo lottiamo insieme per raggiungere lo stesso traguardo, così nella vita siamo uniti da grande affetto e rispetto l’uno per l’altro. Crediamo molto nella nostra squadra e sono sicuro che ci prenderemo una bella rivincita”. Allora forza Laion e forza Kaos, avanti tutta!!!

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