Diego Zannoni, il talento dei neri ‘made’ in Ferrara

C’è un “indigeno” che si nasconde in mezzo a tutti i brasiliani del Kaos: Diego Zannoni, classe ’94, è l’unico dei “neri” a essere nato a Ferrara. Il talento di casa nostra, non solo fa parte del team di patron Calzolari ma, da buon ferrarese, è anche il primo tifoso dei suoi. Nonostante ancora non abbia esordito in campionato, per lui questa è una stagione importante: oltre a essere titolare dell’Under 21, tutti i giorni agli allenamenti ha la fortuna di andare a scuola da un certo Leopoldo Capurso e dai big della prima squadra, cercando di imparare il più possibile, con l’obiettivo di diventare presto uno di loro. E a 19 anni il tempo è senza dubbio dalla sua parte.

La stella estense dei “nerini” ha ricevuto solamente elogi da parte del tecnico pugliese, che in più occasioni ha voluto spendere una parola a favore di un ragazzo che sta crescendo tanto e dimostra sempre tanta disponibilità e impegno. Come gli altri atleti di futsal, anche Zannoni ha un passato da giocatore di calcio “tradizionale”: “Ho giocato a calcio a 11 dai 3 ai 16 anni, quando mi è arrivata la proposta di Baroni di provare a cimentarmi nel calcio a 5: ho accettato e me ne sono innamorato. Da quel giorno ho deciso di dedicarmi esclusivamente al futsal, perché mi trovo meglio sul parquet e condivido al 100% la filosofia di questa disciplina.  Il primo anno ho giocato nell’Under 18 del Kaos e ho disputato qualche partita con l’Under 21; i due anni a seguire li ho vissuti da titolare dell’Under 21. ZANNONIQuest’estate quando mi è arrivata la chiamata di Capurso per me è stata un’immensa gioia, ma anche una sorpresa inaspettata”. Nonostante non sia ancora arrivato il suo momento in serie A a fianco di Kakà e colleghi, Diego rimane al suo posto, segue la squadra in tutte le trasferte e, anche se le partite per ora le vive dalla panchina, non ha fretta, sa solo che alla prima chiamata del mister risponderà “presente!”. “Essendo il più giovane del gruppo giocare o non giocare non è la cosa più importante: certo, farebbe piacere esordire in prima squadra, ma per me è già una grande soddisfazione e opportunità avere la possibilità di allenarmi con campioni come Laion, Coco e tutti gli altri. Anzi, quest’anno mi impegnerò al massimo e lavorerò per migliorarmi e per potermi meritare un posto da titolare l’anno prossimo”.

Intanto il suo obiettivo principale rimane fare bene con l’Under 21: ogni domenica è infatti impegnato con l’esuberante ciurma guidata da Andrejic, che, dopo lo scudetto della scorsa stagione, continua a collezionare vittorie su vittorie e a togliersi tante soddisfazioni: “Per quanto riguarda l’Under 21, spero di poter continuare a dare il mio contributo alla squadra per arrivare il più in alto possibile. Poi, essendo noi quattro a tirare la carretta (si riferisce anche a Tuli, Failla e Petriglieri) mi piacerebbe essere d’aiuto ai più giovani, magari diventare un punto di riferimento e trasmettere ai nuovi la mia grinta e la voglia di crescere ed imparare”. Su cosa dovrà lavorare principalmente Zannoni quest’anno per dimostrare a Capurso di essere una valida alternativa ai brasiliani? “Penso che le mie qualità migliori siano la velocità e la rapidità dei movimenti e gli inserimenti in fase offensiva. Invece devo migliorare molto in fase difensiva e diventare più coraggioso nell’uno contro uno. Inoltre sono anche abbastanza impulsivo: sicuramente devo controllare la foga e la grinta che metto in ogni partita, perchè commetto troppi falli. Devo darmi una calmata”. r08

Dopo il pareggio interno con l’Acqua&Sapone, venerdì arriva un appuntamento fondamentale per il Kaos: a Napoli i “neri” si giocano la qualificazione alla Final Eight e vincere è d’obbligo. Zannoni è fiducioso e ottimista, consapevole del grande lavoro che ogni settimana svolgono lui e i suoi compagni in preparazione alla gara del sabato. “La squadra sta vivendo un buon momento. Ci siamo sempre allenati perfettamente e anche se i risultati per un po’ sembravano non arrivare ho sempre visto i miei compagni impegnarsi al 100% in campo. Forse giocare in un campo (PalaMit2B) con dimensioni ridotte rispetto a quelle del PalaBoschetto, a cui eravamo abituati, ci limita un po’ e non ci aiuta ad impostare al meglio il nostro gioco. Infatti ieri si è visto che siamo molto più sciolti quando giochiamo in un campo 40×20. Misure a parte, il gruppo è unito, ha grinta da vendere e una gran voglia di dimostrare il suo valore. Venerdì saremo impegnati in una trasferta difficilissima a Napoli, un crocevia per la nostra stagione.

Posso solo dire che io e gli altri panchinari sosterremo la squadra dal fondo campo per tutti i 40 minuti. Spero che possa rientrare per l’occasione anche Scandolara, che ha recuperato dall’infortunio: senza dubbio potrebbe darci una gran mano. E’ un giocatore che fa sempre la differenza, sia per la tecnica, sia per l’esperienza, potrebbe essere il leader che riesca a trascinare la squadra alla vittoria”. Il calcio non è solo lavoro per Diego, ma anche una passione che condivide con la sua ragazza Eleonora (Goldoni, esterno della New Team, ndr), anche lei giovane campionessa con i tacchetti: “Ci sosteniamo a vicenda e appena siamo liberi andiamo l’uno a vedere le partite dell’altra e viceversa. Prima di scendere in campo ci facciamo sempre gli in bocca al lupo col cellulare; se no è una tragedia! Quest’anno mi dispiace che non ho ancora avuto l’occasione di farle un cuoricino perché non sono ancora riuscito a fare un gol. Ma il primo lo dedicherò tutto a lei”. E se ne verrà un altro, siamo sicuri che lo dedicherà ai suoi compagni, con cui il giovane ferrarese ha instaurato un rapporto di grande amicizia, anche lontano dal pallone. “Spesso i miei amici di Ferrara mi chiedono: “Ma come fai a stare in mezzo a tutti quei brasiliani?” Io rispondo che mi diverto, il gruppo è affiatatissimo e non mancano mai le occasioni per scherzare e farsi due risate. In più ho anche l’occasione di imparare due lingue nuove: il portoghese e il siciliano, perché non dimentichiamoci che parlano “strano” anche Failla e Ciccio Petriglieri!”.

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