LA SPAL E’ RITORNATA

SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi (dal 44′ p.t. Bortel), Cabeccia; Quintavalla, Bedin, Schiavon, Valtulina (dal 16′ s.t. Rossi); Cipriani, Bazzani (dal 45′ s.t. Marongiu).
A disp.: Ioime, Licata, Migliorini, Laurenti.
All.: Notaristefano.
CAVESE (3-5-2): Russo; Farina, L.Cipriani, D’Orsi; Bacchiocchi (dal 36′ s.t. Cuz), Spinelli (dal 21′ s.t. Scartozzi), Maiorano, Favasuli, Radi; Schetter (dal 12′ p.t. Turienzo), Bernardo.
A disp.: Pane, Nocerino, Pozza, Pascucci.
All.: Stringara.

ARBITRO: Sguizzato di Verona.
Assistenti: Amoretti e Crispo.
MARCATORI: 18′ p.t. Bedin (S); 48′ s.t. Marongiu (S)
AMMONITI: Valtulina (S), Spinelli (C), Bedin (S), Scartozzi (C) e Marongiu (S)
NOTE: giornata fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori 2.500 circa, (paganti 578, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 21.608 euro).
Angoli: 5 a 4 per la Spal . Recupero: pt 3’, st 5’.

LA CRONACA. Finisce 2 a 0 per i biancazzurri decisamente in palla. La Cavese deve arrendersi a una formazione, quella ferrarese, davvero rilanciata da Notaristefano

FERRARA – Spal e Cavese a confronto, come a dire due facce della stessa medaglia. I padroni di casa hanno vinto una volta in casa (con il Portogruaro, era l’8 novembre), ne hanno pareggiate cinque e perse quattro oltre a detenere il non invidiabile primato del peggior attacco tra le mura amiche. I blufoncé rispondono allo stesso modo, ma in campo avverso: una sola vittoria (di prestigio, a Pescara, due settimane fa), cinque segni ics e quattro sconfitte con l’aggravante di un attacco a dir poco asfittico con appena tre gol segnati. Non dimentichiamo i punti in classifica: sono gli stessi, manco a dirlo, e in questo momento servono a poco per stare tranquilli. Il Giulianova infatti, appaiato a entrambe, sarebbe condannato ai playout se finisse oggi il campionato solo per la classifica avulsa. Come dire, sarebbe meglio vincere. Per tutti. I campani salgono a Ferrara con tre risultati positivi alle spalle e sette punti su nove conquistati nelle ultime tre giornate, i biancazzurri ne hanno invece racimolati quattro su sei da quando è iniziato il 2010: urge continuità, la squadra a Terni ha fatto vedere confortanti segnali di miglioramento che vanno confermati oggi e tra sette giorni, quando toccherà al Taranto calcare il Paolo Mazza. Una sconfitta farebbe ripiombare l’undici di Notaristefano nelle acque gelide della zona retrocessione. Se a Ferrara è severamente vietato fare voli pindarici su quel che sarà anche in caso di vittoria, nemmeno a Cava si respira aria di festa. In settimana i giocatori hanno rilasciato un comunicato nel quale denunciano la loro situazione lavorativa: in pratica non prendono un soldo e dopo aver iniziato l’allenamento con due ore di ritardo nella giornata di giovedì, hanno deciso di partire per Ferrara solo nella mattinata di sabato per dare un segnale forte e comunicare nello stesso tempo ai tifosi e alla città lo stato in cui versa la Cavese. La parola ora passa al presidente, in attesa degli eventi. Dal campo di novità sostanziali neanche l’ombra. Stringara deve rinunciare all’esterno sinistro Bacchi e al centrocampista Carbonaro per infortunio. Rientra Scartozzi in mediana ma va in panchina e al suo posto è confermato l’argentino Spinelli. C’è capitan Schetter che, dopo la squalifica, torna a posizionarsi nell’inedita posizione di trequartista dietro l’unica punta Bernardo mentre a centrocampo sono Bacchiocchi a destra e Radi a sinistra ad avere il compito di bloccare i dirimpettai estensi. Dietro conferma per il diciottenne D’Orsi sul centro-sinistra con Farina dalla parte opposta e Cipriani (premiato domenica per le 100 gare con la casacca della Cavese) in mezzo a duellare con il proprio omonimo. La Spal conferma l’undici di Terni con Valtulina e Quintavalla sugli esterni di centrocampo e la coppia Bazzani-Cipriani di punta. In mezzo vicino a Schiavon c’è Bedin al posto di Migliorini. All’andata finì 2 a 2 in una giornata in cui i portieri furono i protagonisti in negativo, da una parte e dall’altra. Migliorini, Schiavon, Centi e Quintavalla in diffida tra le fila della Spal, nessuno tra gli ospiti. Arbitra Sguizzato di Verona davanti a pochi intimi in una giornata fredda e umida dai connotati tipicamente invernali.

Inizia la partita, passa appena un minuto e subito ci prova Ghetti da fuori, ma la palla termina abbondantemente a lato e non crea pericolo alcuno alla retroguardia campana. Quinto minuto, azione tambureggiante della Spal lungo l’out di destra cross al bacio di Bazzani per Cipriani che con la testa regala al pubblico di casa l’illusione ottica del gol. La Spal è ordinata e ben disposta in campo, la Cavese da l’impressione di voler fare male sulle ripartenze. Sesto minuto, Maiorano ruba un pallone pericolosissimo dopo un disimpegno errato tra Capecchi e Lorenzi proprio nel cerchio di centrocampo e mette in movimento Favasuli che prova la conclusione dalla distanza ma l’estremo difensore spallino, con un colpo di reni splendido, alza sopra la traversa. All’ottavo, primo episodio chiave della partita: Ghetti entra fallosamente su Schetter ma l’arbitro non ravvisa alcun fallo. Il numero dieci si contorce dal dolore a terra e alla fine è costretto a dare forfait e al suo posto entra l’ex centravanti della Salernitana Turienzo. Tredicesimo la Spal fa le prove del vantaggio. Fallo di Maiorano su Bazzani qualche metro fuori la lunetta dell’area di rigore, Zamboni sulla sfera ma il suo tiro potente è troppo centrale e Russo para in angolo. Al diciottesimo secondo episodio chiave: Bazzani accentua notevolmente la caduta dopo un leggerissimo contatto con Farina appena fuori dall’area di rigore sul vertice basso di sinistra: sul pallone si presenta Bedin che infila nell’angolino del portiere che tocca goffamente ma non può fare altro.

Spal in vantaggio, pubblico in visibilio. Passano cinque minuti ed è ancora Spal. Combinazione Bazzani-Valtulina e tiro di quest’ultimo al volo, Cipriani in angolo. La Spal preme e il pubblico gradisce, la Cavese sembra accusare il colpo e soprattutto dopo l’uscita del suo capitano per infortunio non riesce a costruire azioni degne di nota. Trentaduesimo: Favasuli dalla lunga distanza a botta sicura, si immola Bedin. Passa un minuto, tiro cross di Valtulina dalla sinistra Russo non senza qualche difficoltà in angolo. Trentaseiesimo, terzo episodio chiave dell’incontro: fallo di Cabeccia su Bernardo e il calcio di rigore appare indiscutibile ma l’arbitro non lo vede e lascia correre. Buon per la Spal tra le proteste vibranti dei campani. Si vede il gioco tra i padroni di casa, i giocatori si cercano e si trovano, manca ancora la precisione ma arriverà anche quella. Rispetto alle ultime prestazioni i miglioramenti sono tangibili. Trentottesimo: Bernardo scende sulla sinistra e mette in movimento Bacchiocchi che ci prova dalla distanza, palla altissima sopra la traversa. Quarantaduesimo, azione tambureggiante dei biancoazzurri: doppio passo di Cabeccia sulla sinistra a servire Cipriani che entra in area e prova la conclusione, palla alta davvero di un soffio. Spal a tratti incontenibile con Bazzani e Cipriani autentici mattatori insieme a un ritrovato Bedin. A un minuto dalla fine si infortuna Lorenzi (probabile stiramento) e Notaristefano getta nella mischia Bortel. In pieno recupero tiro di Radi dalla distanza ma Capecchi ci mette una pezza e Turienzo sulla ribattuta non arriva in tempo.
La ripresa inizia su ritmi abbastanza blandi. Al quarto punizione di Valtulina, para Russo. Settimo minuto, cross di Bacchiocchi dalla destra, arriva Radi che spara un bolide che si stampa sull’incrocio dei pali: sfortunata la Cavese, per i metelliani non è proprio giornata. Undicesimo, Cipriani a terra in area per fallo di D’Orsi, per l’arbitro è tutto regolare e anche a noi non paiono esserci gli estremi per la massima punizione. Passa un minuto e il solito Radi dalla sinistra crossa ma prima Turienzo poi Bernardo non ci arrivano. Si salva la Spal, in questo frangente un po’ in affanno. La partita è piacevole e non conosce momenti di sosta. Ancora Cavese con Turienzo al tredicesimo che crossa dalla sinistra in piena area di rigore, supera Zamboni, ma per fortuna degli estensi non ci sono calciatori in blufoncè pronti a intervenire e tocca a Ghetti allontanare il pericolo. La Cavese preme, la Spal sembra arretrare troppo il baricentro e va in difficoltà a centrocampo, soprattutto a destra, dove Schiavon e Quintavalla non sono in grandissima giornata. Diciannovesimo, angolo di Rossi (entrato per Valtulina, buona prova la sua) dalla destra, di testa Bazzani prende l’ascensore ma la mira è un optional e la sfera finisce alta. Sino al quarantesimo nulla da registrare quando è Rossi a provarci da fuori con la sfera che finisce di poco a lato e appena sessanta secondi dopo è Schiavon a imitarlo ma anche in questo caso la mira è pessima. Novantaduesimo, la Cavese si sveglia. Punizione di Radi dalla destra che taglia tutta l’area di rigore e arriva sui piedi di D’Orsi che, da due passi non ci arriva per un soffio. Sarebbe stato gol. Nelle battute finali il raddoppio biancoazzurro. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo a favore della Cavese il portiere Russo si porta in attacco nel disperato tentativo di agguantare il pari, ma è il gladiatorio Bedin a recuperare palla e mettere in movimento Cabeccia sulla sinistra. Il terzino estense fa trenta metri tutto solo prima di servire l’accorrente Marongiu, in campo da una manciata di minuti al posto di Bazzani, che si accentra e batte Farina e Russo che nel frattempo erano vanamente rientrati a protezione della propria porta. E’ l’apoteosi e il Mazza esplode in un boato di gioia come da tempo non si sentiva. La Spal vince la sua seconda partita consecutiva e domenica contro il Taranto ha l’opportunità di chiudere la pratica salvezza. Per quanto visto oggi ci troviamo di fronte ad una squadra in grande crescita, soprattutto fisica, con ampi margini di miglioramento certo, ma che fa ben sperare per il proseguimento del campionato: ha tenuto costantemente il pallino del gioco, ha subìto pochissimo (fatta eccezione per quindici minuti a metà ripresa dove la squadra è vistosamente calata prima del forcing finale) e arrivava per prima su ogni pallone. Tra sette giorni la terza finale. Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Il vento è cambiato. Questa è la Spal che vogliamo.

LE PAGELLE. Voti ovviamente alti per i biancazzurri. Sottotono soltanto Lorenzi e Quintavalla. Molto bene anche Cabeccia e Cipriani

NOTARISTEFANO, BAZZANI E BEDIN SU TUTTI

Capecchi 6.5 – Due rinvii sbagliati, un terzo in cui non si intende con Lorenzi. L’inizio è di quelli spaventosi, prima di metterci per due volte la pezza nell’arco dei novanta minuti su Favasuli prima e su Radi poi. Anche l’incrocio lo aiuta nell’occasione della bordata dell’esterno metelliano dove non avrebbe potuto arrivarci.

Ghetti 6 – Gara tranquilla. Da terzino affossa Schetter dopo dodici minuti mandando fuori causa il giocatore più pericoloso degli ospiti, da centrale se la cava come sa sia su Turienzo sia su Bernardo, senza particolari assilli.

(Bortel 6) – A destra un tempo giocato senza infamia e senza lode.

Lorenzi 5.5 – Un tempo prima di infortunarsi giocato male. Quattro svarioni nei primi quindici minuti, due palloni non chiamati con Capecchi che per poco non costano la frittata e, quel che è peggio una sensazione di poca tranquillità quando ha il pallone tra i piedi.

Zamboni 6.5 – Anticipi perfetti, Bernardo non ne prende una e se capita spara anche in tribuna. Diciotto mesi fa questo era Marco Zamboni. Oggi è ancora una volta insuperabile. Dopo un girone d’andata vissuto mestamente sta tornando a comandare la difesa biancoazzurra con la solita grinta e una grande concentrazione.

Cabeccia 7 – Un altro calciatore rinato dalla cura Notaristefano. Egregia partita, ordinata, tatticamente perfetta, atleticamente sta bene e prova ne è il doppio passo con cui a metà primo tempo ha fatto fuori Favasuli e confezionato un assist al bacio per Cipriani. Ci chiedevamo dov’era finito. L’abbiamo ritrovato. Bentornato.

Quintavalla 5.5 – Un passo indietro rispetto alle ultime partite. Impreciso, corre a vuoto, si segnala per un ottimo recupero alla fine su Bernardo ma se i maggiori pericoli della Cavese arrivano da Radi che occupa la fascia sinistra, cioè quella di sua competenza, un motivo ci sarà.

Schiavon 6 – A corrente alternata, appare in fase calante al contrario dei suoi compagni. Dopo un girone in cui era tra i pochi a tirare avanti la baracca sta prendendo fiato. Non soffre le ripartenze della Cavese ma il dinamismo di Maiorano sì. E’ meno preciso del solito e, per gli standard a cui ci ha abituato, vederlo correre soltanto a tratti fa preoccupa un po’.

Bedin 7.5 – Benedice la Cavese con una punizione velenosa (e deviata) su cui Russo poco può fare. Ma gol a parte, da solo regge il centrocampo spallino. E’ l’uomo ovunque, corre anche per Schiavon e se non bastasse ruba una quantità impressionante di palloni a centrocampo vincendo tutti i tackle. Fisicamente è in crescita, come tutta la squadra del resto, e confeziona la migliore partita da quando è a Ferrara.

Valtulina 6 – Primo tempo di sostanza abbinata a corsa e qualità. Bacchiocchi lo tiene bene e non gli permette di sfondare, lui non ci prova neanche troppo a dire il vero e non va mai all’uno contro uno. Sfiora il gol con un tiro cross nel primo tempo, prima di sparire di fatto dalla manovra. Fisicamente può e deve solo crescere.

(Rossi 6) – L’impatto sul match è positivo, Notaristefano gli chiede la velocità e lui l’accontenta. Si guadagna un angolo dopo aver fatto trenta metri di corsa. Il solito generoso Paolino.

Bazzani 7.5 – Giù il cappello. Insieme a Bedin man of the match, gara monumentale, gli manca solo il gol, davvero. Lotta su ogni pallone con gli occhi iniettati di sangue, ardore sportivo abbinato a giocate d’altra categoria, soprattutto di testa, dove non ne sbaglia una che sia una e dove prova sovente a mettere in movimento Cipriani. Esce tra gli applausi scroscianti del pubblico, novanta minuti da leone. Tirasse di più in porta sarebbe perfetto.

(Marongiu 6.5). – Segna il gol del 2 a 0 e si fa anche ammonire stupidamente per essersi tolto la maglia ma la gioia si può comprendere. Nell’esecuzione della rete si vede la freddezza e la lucidità di un calciatore che ha il futuro dalla sua.

Cipriani 7 – Partita importante anche quella disputata dal Cippo. Il numero di palloni che gli arrivano sulla testa non si contano e lui li doma quasi tutti in scioltezza. Con Bazzani si trova a meraviglia e con il suo omonimo se le da che è un piacere in tutti i modi possibili uscendone vincitore alla distanza. Si sfianca a fare il lavoro di sponda e per questo arriva poco lucido al momento di tirare in porta.

Notaristefano 8 – Tanto tuonò che piovve. Il lavoro, durissimo, che sta facendo con questi ragazzi, di testa soprattutto sta finalmente pagando. Dea bendata a parte, che innegabilmente oggi lo ha aiutato, ha dato un’identità a questa squadra che sembrava scendere in campo in preda allo sconforto e alla paura. Sta restituendo fiducia ai suoi uomini e soprattutto sta insegnando loro il coraggio di sbagliare, cosa fondamentale. Il bel gioco arriverà, ma a tratti la Spal è apparsa incontenibile, grazie ad una freschezza atletica che mancava da tempo immemore. In assoluto la più bella partita dell’intera gestione Butelli vista a Ferrara. E l’impressione è che il meglio debba ancora venire. Complimenti davvero ma adesso si continui così. Il Taranto è alle porte.

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