IL PUNTO – IL VERONA RISCHIA, IL PORTO STUPISCE

In testa si riapre il campionato con i veneti di Calori sempre più sorprendenti. Per il resto è la solita bagarre per playoff e playout. Domenica l’ultima prima della sosta.

 

Clamoroso. Il Verona rischia di perdere la prima posizione che sembrava fino a qualche settimana fa inattaccabile, chiusa nel cassetto a doppio mandata con tanto di lucchetto. Dilapidato il massimo margine di vantaggio sulle dirette inseguitrici (arrivato anche a sette punti), ora la truppa di Remondina dovrà rimettersi a correre per non dover fare i conti con una situazione imprevista e pericolosa. Che il campionato fosse equilibrato era palese, che il Verona facesse di tutto per riaprirlo e renderlo ancora più avvincente fino a maggio però nessuno se lo aspettava. Il pareggio di ieri ad Avezzano (Rantier replica a Locatelli) ha il sapore amaro di un mezzo (ed ennesimo negli ultimi tempi) passo falso: gli scaligeri non vincono da quattro turni e in questo 2010 hanno raccolto poco più del cinquanta percento dei punti a disposizione (quattordici su ventisette), una media che fa spavento a chi fino a ieri sembrava già pensare alla prossima stagione in B. Ne approfitta il Portogruaro: la crisi a cavallo tra novembre e dicembre sembra ormai passata e la squadra di Calori, tenendo conto delle gare sin qui disputate nel girone di ritorno, è seconda in classifica alle spalle dell’ottima Cavese che per la prima volta nell’anno in corso ha dovuto arrendersi a domicilio proprio contro la squadra di Altinier e Marchi, autori di un’altra prova convincente di questo campionato (loro sì da B). Saranno i granata la vera antagonista del Verona alla corsa promozione?

Zitto zitto intanto si rifà sotto il Pescara che onora al meglio il passo falso della Reggiana (2 a 1 a Foggia firmato Desideri e Ceccarelli per i satanelli e Alessi per gli emiliani) che dovrà tra le altre cose anche fare i conti con la pesantissima assenza fino alla fine del campionato dell’attaccante Rossi, capocannoniere della truppa guidata da Dominissini. Gli abruzzesi battono meritatamente la Spal seppur di misura e si consolidano al terzo posto con un gol di Dettori: i ragazzi di mister Di Francesco superano in un colpo solo anche la Ternana che raggiunge il pareggio in extremis a Rimini (avanti con il sempre più affermato Nolè) su gollonzo di Lacheheb dopo che l’estremo difensore romagnolo Pugliesi aveva rinviato sulla schiena del giovanissimo fantasista algerino delle fere lesto poi a ribadire in rete vanificando il disperato tentativo del numero uno di salvare la propria porta. Pareggiano anche Ravenna, Cosenza e Taranto ribaltando ogni più roseo pronostico della vigilia. L’occasione più ghiotta la perde il Taranto in quel di Potenza: la squadra jonica continua a non segnare in trasferta in questo 2010 (incredibile!) e a fallire occasioni irripetibili per l’aggancio al treno promozione. Il Cosenza rischia addirittura l’harakiri a Marcianise (andato in vantaggio con Galizia) e deve ringraziare l’esterno Maggiolini che al quarto minuto di recupero trova un gol che tiene vive le speranze playoff dei silani ma non cancella i problemi interni e uno scoramento che si inizia a intravvedere anche nella tifoseria, preoccupata dagli ultimi risultati degli uomini di Mimmo Toscano. Il Ravenna al novantesimo impatta a Giulianova dopo essere andato per due volte in svantaggio (la seconda sul nono rigore stagionale fischiato agli abruzzesi e trasformato dal brasiliano Schneider), grazie al solito Piovaccari che vola nella classifica marcatori. Infine l’Andria passa sul Lanciano grazie a un rigore del solito Sy che raddoppia nel finale del primo tempo su errore pacchiano del centrale degli abruzzesi Antonioli e aggancia la Cavese portandosi a più cinque dalla zona calda e ad appena due punti proprio dai frentani che non smettono di pensare, nonostante tutto, ai playoff.

Passiamo all’ultima domenica di campionato prima della pausa e in vista del rush finale. Sono tre le partite da tenere in grande considerazione che, in un senso o nell’altro, potrebbero davvero regalare qualche scossone (magari decisivo) alla classifica. Si parte da Taranto dove arriverà il Pescara nel big-match dell’undicesima giornata di ritorno. I pugliesi hanno la grande occasione di portarsi a meno uno dagli adriatici e il nuovo allenatore (sarà annunciato a ore) che prenderà il posto di Dellisanti (che tornerà ad allenare la Berretti) dovrà assolutamente conquistare l’intera posta per non incorrere ancora una volta nelle ire del numero uno jonico D’Addario già artefice di aver fatto saltare due allenatori. Dopo aver speso a più riprese nel mercato di gennaio per poter ambire senza patemi almeno alla conquista di un posto negli spareggi promozione, il massimo dirigente pugliese non vuole più fallire e lasciare ulteriori punti per strada. Il Pescara dal canto suo, rinfrancato dalla vittoria sulla Spal, non vorrà perdere ulteriore terreno dal Verona che a sua volta riceverà al Bentegodi il non irresistibile Giulianova (soprattutto lontano dal Fadini) e perché no, magari superare in classifica proprio il Portogruaro impegnato nell’altra partitissima del giorno al Liberati contro l’altalenante Ternana. Derby di Romagna al Benelli: il Ravenna deve ricominciare a vincere. Il campionato sembra ancora voler aspettare i ragazzi di mister Esposito ma non potranno perdere altri punti visto che gli stessi iniziano a pesare tantissimo nell’economia di un campionato che ha come obbiettivo minimo dichiarato quello di disputare i playoff. Il Rimini, dopo i due punti incredibili persi contro la Ternana (con i quali avrebbe potuto trovarsi davanti alla rivale giallorossa e a un punto dal quinto posto), ha il dovere di tirare fuori tutto l’orgoglio possibile per tentare l’impresa a questo punto non impossibile. Se è vero che questo campionato ci ha insegnato che non esistono sfide chiuse ancora prima di essere giocate, almeno sulla carta, impegni meno gravosi sembrano quelli che attendono Reggiana e Cosenza tra le mura amiche. Gli emiliani, spuntati, affrontano l’Andria che lontano dal Degli Ulivi non convince appieno mentre il Cosenza, convalescente, è chiamato a tre punti obbligatori contro una Cavese che però deve ancora conquistare la salvezza, distante tra i sette i nove punti. In coda è una giornata che potrebbe segnare definitivamente il solco tra le contendenti: una vittoria potrebbe infatti valere non tre ma sei punti. Si comincia da Ferrara. La Spal, senza Cipriani che verrà squalificato, dovrà battere il Pescina per mettere le inseguitrici a debita distanza (sempre che Marcianise e Giulianova non vincano). La squadra di Cappellacci ha ottenuto sette punti nelle ultime tre partite ed è data in grande forma. Attenzione quindi alla trappola marsicana che a onor del vero sarà priva di Birindelli e De Angelis ma che potrebbe rilanciare le ambizioni di Cesar dal primo minuto vista la probabile assenza per infortunio di Rebecchi (uscito malconcio alla spalla dalla sfida contro il Verona) e la verve dell’eclettico Negro che rientrerà dal turno di squalifica. Il Marcianise va a Lanciano e solo una vittoria può tenere vive le speranze dei gialloverdi di evitare gli spareggi retrocessione: tante sono ormai le partite in cui la squadra di Poziello e compagni deve recitare il mea culpa per essersi lasciata sfuggire la vittoria e conseguentemente punti pesantissimi proprio nel finale facendosi sempre raggiungere in maniera incredibile. Alla lunga queste situazioni potrebbero fare la differenza e non in positivo. A Foggia, ultima chiamata per il Potenza di Capuano che ha sin qui avuto il merito di non arrendersi nonostante le innumerevoli vicissitudini extracalcistiche che stanno coinvolgendo la società lucana: per i pugliesi non sarà facile avere ragione di una formazione veloce nelle ripartenze e abile a colpire in contropiede senza lasciare grossi spazi quando si difende, ma la squadra di Ugolotti sa che una vittoria (sarebbe la seconda consecutiva) a questo punto della stagione diventerebbe vitale per provare ad evitare la terribile lotteria degli spareggi retrocessione e salvare una stagione diversa dall’aspettative.

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0