LA SPAL, I TIFOSI DEI MIEI SOGNI E LA STAGIONE DELLA FELICITA’

Avevo annunciato le ferie sull’ultimo, anzi definitivo, racconto spallinato nelle pagine della Nuova Ferrara. D’altronde il campionato è (purtroppo) finito, il rapporto di collaborazione con lo stesso giornale è finito anch’esso triturato nelle paure inutili di qualche auto censore che censura un collega… E per farla corta e andare alla notizia, la mia settimana di vacanza in quel di Ventotene era stata da mesi organizzata pensando, alla faccia della scaramanzia, che quest’ultima potesse essere la domenica di pausa prima dell’ultimo atto playoff. Vabbé pazienza, censura doverosa stavolta. Così eccomi qui ad accogliere l’invito di Orso e altri amici in questo week end fenomenale che mi sono perso. E’ pazzesco, per la prima volta o quasi avevo un sabato e una domenica senza partite di calcio minore e Lega Pro da ascoltare o da vedere e invece la giornata di sabato (tradizionalmente ormai dedicata alla serie b…) è trascorsa tra gli insulti della fidanzata che cercava di addormentarsi sul lettino e i “forza Spal” che il Killer mi ha passato via bluetooth e che ora annunciano gli sms in arrivo. L’annuncio del ritorno della tifoseria al completo mandato da Reclame, Geo che mi ha aggiornato puntualmente, il Comandante come sempre presente e tanti altri, tutti per raccontarmi l’evento.
Non c’ero e quindi l’idea me la sono fatta leggendo il forum e parlando con chi c’era. Però, ribadisco, mi è dispiaciuto davvero tantissimo non esserci, perdermi le parate di Tulip, il look di Reclame, le cazzate di Duliamo, la vista di Alessia, la partecipazione dei giocatori della Spal, l’aria di festa e di amicizia che dei santi gonfi di passione hanno messo in scena. Ci pensavo mentre, fortuna mia, ammiravo all’orizzonte il carcere dell’isola di Santo Stefano dove, una vita fa, il mitico e allora giovanissimo Sandro Pertini era confinato insieme con un bel po’ di anarchici. I giornali da leggere, il libro, la crema per non scottarsi perché il sole è come il calcio e le stagioni, cioè non è più quello di una volta, e poi il non avere nulla da fare a parte sparare cazzate con gli amici dell’isola. Confesso che non mi ricordavo della festa della curva e sottolineo che erano anni che non mi “arrivava” un’atmosfera del genere, un clima così allegro. Così, al primo sms di Geo ho cominciato a sorridere felice e contento, la faccia come la mezzora che precede la fame chimica, e a ogni aggiornamento dal campo che mi arrivava (grandi Spallinati!) associavo una canzone con l’ipod. L’allegria mi ha consigliato tanto sano, vecchio e nuovo reggae. Morgan Heritage. Sizzla per il gol di Geo. Na sciurnata bona dei Sud all’arrivo di Pozzi versione violacea senza gessato accompagnato da un nuovo, fantastico amico (suo e ora anche mio) come Renato di Lumezzane e poi un pezzo dopo l’altro fino a sera pensando a che bello sarebbe stato esserci. Colpa del mare e dello spazio che mi separano da Ferrara, colpa di questa vacanza, colpa mia insomma.
E così eccomi qui a inaugurare una… vecchia rubrica in un nuovo spazio. Questo. Sarebbe contento Beppe Grillo che predica (bene secondo me) di uscire dagli steccati spesso finti o comunque altrettanto spesso non liberi dell’informazione omologata. E sono contento anch’io perché in futuro potrò nominare persino il cognome di Mascellani invano, scrivere quello che voglio e al limite il prezzo da pagare sarà quello di dover discutere con chi è in disaccordo come è sempre stato qui sul forum. Aldilà della festa, dell’organizzazione, di Cof e del culo di Martello, pensavo che vuoi perché sono rinco e vuoi perché non mi era arrivata la notizia, gli altri anni non sono venuto a conoscenza di questa giornata dell’amicizia curvaiola. Una giornata che proprio mentre leggo lo scoop di Repubblica a proposito di Berlusconi e Noemi alla voce valori (parola, non ragazzina, abusata spesso inutilmente) mi porta indietro lontano, lontano nel tempo. Valori, già, mica brustoline. Amicizia, fratellanza, compagnia, solidarietà. Pensavo ai tanti ragazzi, agli striscioni disposti in un campetto qualsiasi, a un clima attorno alla Spal che non ricordavo da anni o addirittura decenni, alla presenza della società con un direttore generale che parte da Lumezzane per esserci o un presidente che si ricorda dei suoi tifosi e telefona, a una partecipazione del genere sotto il sole modello cappa di Ferrara che personalmente mi pare bellissima e con pochi precedenti, e poi leggevo nei vostri tanti, significativi, puntuali e romantici post che valeva davvero la pena esserci. Peccato. Già, peccato. Sarà per la prossima volta e per il prossimo anno che, come scrive giustamente Reclame, è già cominciato. Per quanto mi riguarda cerco di leggere poco i giornali visti i dubbi che noi giornalisti siamo costretti a insinuare perché le pagine vanno riempite anche di fuffa e guardo già avanti. Alla Spal che verrà, alla dirigenza rimasta, al tifo ritrovato, agli amici tutti uniti. Per chi ci sarà ci vediamo l’ultima settimana di luglio in ritiro, per chi non ci sarà ci vediamo al Paolo Mazza, per chi ancora non sa da che parte stare… pez par lu. Io, adesso, mi chiedo solo se sono felice e ho una risposta affermativa da darmi. Mi ritorna in mente un vecchio, bellissimo romanzo di Claudio Paglieri che consiglio: “L’estate sta finendo”, edizioni Marsilio. C’era uno dei protagonisti che chiedeva a un amico se un altro amico era felice. E lui, disarmante, rispondeva che non lo sapeva, che non aveva mai visto persone felici, che chissà come si comportano quelli felici. Ecco, secondo me, quelli felici, vanno un sabato qualunque, a trentacinque gradi, alla festa della Curva Ovest.

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