LA SPAL STECCA E LA SALVEZZA E’ RIMANDATA

LA CRONACA. I biancazzurri steccano con il Real Marcianise (2-3 il finale) dopo una partita piena di errori difensivi, di gol sbagliati ma anche di sbagli arbitrali. Il gol di Cipriani era regolare e sul tiro di Ghetti era rigore. Resta comunque la delusione per l’ultimo appuntamento casalingo fallito. Ora il discorso salvezza è rimandato all’ultima giornata. Tutte le combinazioni sorridono a parte una: perdere con due gol di scarto a Foggia se il Ravenna vince sempre con due gol di scarto ad Andria.


SPAL-REAL MARCIANISE 2-3 (1-1)

SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni (dal 31′ s.t. Bortel), Lorenzi, Cabeccia; Quintavalla, Bedin, Schiavon, Rossi (dal 10′ s.t. Meloni); Bazzani (dal 28′ s.t. Marongiu), Cipriani.
A disp.: Ioime, Licata, Pedruzzi, Laurenti.
All.: Notaristefano.
REAL MARCIANISE (4-3-3): Fumagalli; Ciano, Filosa (dal 35′ p.t. Murolo), Porpora, Tomi; Alfano, D’Ambrosio, Romano; Manco (dal 47′ s.t. Tedesco), Poziello, Galizia (dal 31′ s.t. Piscitelli).
A disp.: Mezzacapo, D’Apice, Di Napoli, Della Ventura.
All.: Boccolini.

ARBITRO: Ceccarelli di Terni.
Assistenti: Pignone e Tronci.
MARCATORI: 12′ Tomi (RM), 19′ Rossi (S); 3′ s.t. Poziello (RM), 9′ s.t. D’Ambrosio, 19′ s.t. Cipriani (S).
AMMONITI: Rossi (S), Tomi (RM), Quintavalla (S), Poziello (RM) .
ESPULSI: Poziello (RM) al 36′ s.t. per doppia ammonizione, Ioime (S) dalla panchina al 42′ s.t. per proteste
NOTE: giornata piovosa, terreno in buone condizioni. Spettatori 2.800 circa, (paganti 848, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 20.000 euro circa).
Angoli: 7 a 2 per la Spal . Recupero: pt 1’, st 6’.

 

 

FERRARA – Per la seconda volta nella loro storia Spal e Real Marcianise si trovano di fronte con gli stessi obbiettivi: vietato perdere. La squadra ferrarese, forte dei due punti di vantaggio sui campani ha la possibilità di chiudere la pratica salvezza con una giornata di anticipo. Al contrario la squadra di Boccolini potrebbe dover rimandare tutto di un’altra settimana in occasione del match interno contro il Pescara. La Spal si presenta priva di due elementi appiedati in settimana dal giudice sportivo: si tratta del regista Migliorini e dell’esterno sinistro Smit: al loro posto Notaristefano ha optato per Bedin centrale di centrocampo in coppia con Schiavon e Paolo Rossi sulla corsia mancina. Tra le fila del Marcianise out Piscitelli per scelta tecnica, gioca Ciano ma per il resto è la stessa formazione che in questa seconda parte di campionato sta portando a termine una cavalcata che sa di impresa miracolosa considerando che a dicembre i gialloverdi condividevano con la Spal l’ultima posizione in classifica. Arbitra Ceccarelli di Terni, una novità per entrambe le formazioni.
Dopo tre minuti si fa vedere per prima la Spal. Perentoria discesa di Cipriani sulla fascia sinistra, l’attaccante bolognese supera prima Poziello e poi elude l’intervento d’anca di Porpora ma proprio al momento del cross per Bazzani viene fermato da Alfano in scivolata. I ferraresi sembrano in palla in questo avvio, peccato che questo si rivelerà solo un effimero fuoco di paglia. Ottavo minuto: Ghetti dalla destra crossa pericolosamente in mezzo all’area di rigore campana ma Filosa ci mette la gamba e proprio all’ultimo momento anticipa un lanciatissimo Cipriani in angolo. Discreta supremazia territoriale dei biancazzurri con Cipriani sugli scudi che fa reparto da solo. Al decimo suona il primo campanello d’allarme di giornata: indecisione difensiva con Bedin che perde ingenuamente palla in un contrasto con l’indiavolato Poziello proprio al limite del vertice basso di sinistra dell’area di rigore. Manco è il più lesto di tutto a recuperare la sfera e a provarci in girata. Capecchi è bravissimo e devia in angolo. Occasionissima per i campani che tre minuti dopo passano. Calcio di punizione lungo la fascia mancina a venticinque metri dalla porta spallina, sulla sfera va Tomi che lascia partire una cannonata deviata da Schiavon che mette completamente fuori causa l’incolpevole numero uno dei ferraresi. Increduli i dieci tifosi gialloverdi saliti al Paolo Mazza. Al quindicesimo telefonata di Bazzani da dieci metri appena fuori sulla sinistra dell’area dei campani ma Fumagalli controlla senza problemi. Diciottesimo: calcio di punizione di Rossi da posizione centrale ma la traiettoria termina abbondantemente a lato. Passano quaranta secondi e Poziello trova Romano in mezzo che lascia partire da trenta metri una staffilata che Capecchi respinge non senza qualche difficoltà e poi Ghetti è bravo a mettere fuori. La Spal per buona sorte riesce a trovare il pareggio al diciannovesimo minuto grazie a Rossi. L’azione parte da un recupero di Bedin in mezzo al campo ai danni di D’Ambrosio e mette in movimento Cipriani che in percussione si mette alle spalle tre uomini del Marcianise e poi mette una palla morbida per Rossi che insacca alle spalle di Fumagalli. Pubblico in visibilio per il pari dei biancazzurri. Ventitreesimo, Quintavalla beffa Filosa che va a vuoto in piena area di rigore dopo una bella azione del solito Cipriani ma il tiro dell’ala destra spallina è debole e preda del buon Fumagalli. Il Marcianise sembra impaurito e la Spal prende coraggio. Trentottesimo, azione tambureggiante di Schiavon che in mezzo supera Galizia, D’Ambrosio e Romano e serve una palla invitante per Quintavalla sulla destra che lascia partire un cross su cui Murolo (entrato da qualche minuto per l’infortunato Filosa) con un po’ troppa fretta devia in angolo. Prima del riposo al quarantaduesimo si rifà sotto il Marcianise con il solito Manco, vera spina nel fianco della fascia sinistra spallina che da posizione centrale scaglia un sinistro su cui Capecchi è bravo a respingere di pugno. Termina in parità la prima frazione e il risultato per quanto fatto vedere è assolutamente giusto.
La ripresa fa subito capire che sarà tutta un’altra musica, Spal che va vicina al vantaggio con una girata di Cipriani a fil di palo dopo neanche trenta secondi. Ma il Marcianise non ci sta a subire la pressione dei biancazzurri e al quarto passa in vantaggio con un gol straordinario di Poziello: palombella ad effetto e la palla assume una traiettoria magica su cui nulla può un Capecchi apparso comunque sorpreso dalla conclusione dell’attaccante gialloverde, riuscito in questo meraviglioso gioco di prestigio grazie anche alla poca decisione con cui Ghetti e Zamboni lo hanno affrontato. Spal colpita a freddo nell’orgoglio, Cipriani crossa dalla destra, Fumagalli interviene come può smanacciando a terra appena fuori dalla propria area di rigore una palla che sembra finire sui piedi di Bazzani che incredibilmente però non arriva in tempo e la difesa campana spazza. Sul ribaltamento di fronte il Marcianise trova la terza rete. Discesa di Manco sulla destra che fa quello vuole, salta Cabeccia come un birillo e serve in mezzo per l’accorrente D’Ambrosio che non ci pensa due volte e insacca alle spalle di un incolpevole Capecchi. Spal in balia totale dei campani. I biancazzurri provano a rialzare la testa prima con Bazzani da fuori, ma il suo tiro viene respinto dalla difesa gialloverde poi, al diciannovesimo, con Cipriani che accorcia le distanze lesto, spalle alla porta, a superare Porpora sugli sviluppi di un assist volante di testa di Bazzani. Passano appena due minuti e il Marcianise, complice una Spal disegnata per l’occasione a trazione anteriore con gli ingressi di Meloni (impalpabile la sua prova) e Marongiu, trova una prateria con Romano lungo il corridoio centrale che si accentra in mezzo e lascia partire un siluro che Capecchi mette in angolo non senza qualche difficoltà. Occasione per la Spal di trovare il pareggio alla mezzora quando Meloni tutto solo si invola lungo la fascia destra e mette nelle condizioni Quintavalla, con un passaggio filtrante splendido, di trovarsi tutto solo davanti all’estremo difensore campano ma il numero sette spallino spara incredibilmente sui guantoni dell’ottimo portiere del Marcianise prima che tocchi al difensore Ciano, sul rimpallo conseguente, a sparare la sfera in angolo su di un rimpallo che aveva favorito inizialmente Marongiu. Il Marcianise rimane in dieci nel finale (doppia ammonizione per Poziello) e la Spal prova il forcing. Prima viene annullato un gol a Cipriani per sospetto fuorigioco (che non c’è) poi, al quarantesimo, proteste vibranti dei biancazzurri che reclamano un calcio di rigore per fallo di mano di Alfano su tiro di Ghetti che l’arbitro però non considera rilevante (e invelo lo è). Dopo sei minuti di recupero la Spal si congeda come peggio non avrebbe potuto per questa stagione dal proprio pubblico e con una salvezza che passa obbligatoriamente per una prestazione positiva a Foggia contro una diretta rivale. Per il Marcianise alla fine è grande festa per una insperata salvezza ottenuta con novanta minuti di anticipo e per una vittoria cercata, voluta fortemente e alla fine arrivata con merito.


LE PAGELLE

Capecchi 6.5 – Non si fida del pallone reso viscido dalla pioggia e alle prese preferisce le respinte di pugno e non gli va neanche male. Attento su Manco in almeno due occasioni, molto bravo su Romano nella ripresa a negargli il gol del possibile 1 a 4. Sui gol non ha colpe, da rivedere solo la sua posizione al momento dell’esecuzione di quello che rimane comunque un gesto tecnico straordinario del numero dieci del Marcianise, Poziello.

Ghetti 5.5 – Stranamente in confusione come tutto il reparto del resto. Per generosità non demorde mai e si proietta in avanti con tutta la forza di volontà possibile ma non incanta come lucidità. Sul secondo gol del Marcianise lascia troppo spazio a Poziello in un errore che divide con Zamboni.

Zamboni 6 – L’esperienza lo aiuta quando da arginare c’è Galizia, ma se l’avversario si chiama Poziello i guai non finiscono mai. Il folletto gialloverde lo mette in seria difficoltà non regalandogli nessun punto di riferimento e il risultato è che un gol arriva dalla sua parte. Esce per infortunio.

Bortel sv – Al posto di Zamboni non spicca né in positivo né in negativo.

Lorenzi 5.5 – Come Zamboni lo aiuta l’esperienza anche se per ben due volte si lascia sfuggire Manco nel primo tempo dandogli il tempo per girarsi e le conseguenze avrebbero potuto essere ben più nefaste.

Cabeccia 5 – Impreciso, corre a vuoto. Appoggi elementari, zero volte in percussione sulla propria fascia di competenza e quel che è peggio Manco non le vede… manco per nulla.

Quintavalla 5 – Il gol che si mangia poteva valere la salvezza della Spal. Per il resto tanta corsa e tanta imprecisione.

Bedin 6 – Primi venti minuti in apnea poi si sveglia e regala legnate a destra e a manca senza fare eccezioni. Lotta e ringhia su ogni palla, bravo in fase di copertura e contenimento ma, ovviamente, non altrettanto quando c’è da lanciare gli attaccanti perché non è il suo ruolo anche se spesso è chiamato a farlo per necessità.

Schiavon 5.5 – Buon primo tempo poi una ripresa anonima dove spesso si fa prendere d’infilata dalle ripartenze velocissime del centrocampo campano.

Rossi 6 – Il gol e poco altro ma è fondamentale perché consente alla Spal di raddrizzare una partita che sembrava (come poi è realmente stato alla fine) segnata. Sostituito senza un reale motivo.

Meloni 5.5 – Il passaggio per Quintavalla è bellissimo ma non si segnala altro. Gioca largo a destra e poi dietro a Cipriani alternandosi in due posizioni che non sembrano affatto appartenergli. La sensazione è che Notaristefano non abbia ancora capito dove impiegare questo ragazzo per ottenerne il meglio.

Bazzani 5 – Una telefonata in porta da dieci metri di distanza e pochissimo altro, mai pericoloso, anche di testa non è in grandissima giornata a parte l’assist per il gol del 2 a 3.

Cipriani 6.5 – Fa il suo che vuol dire gol ma anche impegno e la solita dedizione. L’arbitro gli nega una rete regolarissima che valeva molto per la Spal e anche per la prestazione di Cippo.

Marongiu 5.5 – Tanta confusione, poca sostanza ma è anche vero che è entrato in campo in una tonnara piuttosto che su di un campo di calcio.

Notaristefano 5 – Dover andare a Foggia per conquistare la salvezza è un epilogo che probabilmente nemmeno lui si aspettava. Preferisce Bazzani a Meloni inizialmente, poi cambia Rossi con lo stesso Meloni che va totalmente in confusione capendo ben poco del lavoro che gli viene chiesto di fare, lui che di mestiere dovrebbe fare solo gol e non altro. Una giornataccia può capitare, peccato sia arrivata proprio in quella decisiva. L’agonia continua e speriamo finisca in bene una volta per tutte domenica prossima.

GLI SPOGLIATOI

NOTARISTEFANO: “MI DISPIACE PER IL PUBBLICO”

Una sconfitta che non ci voleva.
“No, davvero. Peccato, se fossimo riusciti a fare la partita che volevamo il pareggio alla fine avrebbe potuto anche essere il risultato più giusto aldilà di qualche episodio controverso in area, un fuorigioco, un rigore che non dobbiamo neanche star tanto a sottolineare perché sono episodi che fanno parte del calcio e finiscono al novantesimo. Siamo stati un pochino troppo disattenti e abbiamo commesso pochi errori ma su cui il Marcianise ci ha punito senza pietà”.

Avevi ragione a temere il trio Manco, Galizia e Poziello.
“Il loro reparto offensivo, molto tecnico e molto capace per lunghi tratti della partita ci ha messo veramente in difficoltà, bravi a ripartire a non darci punti di riferimento ma lo sapevamo, non è stata una novità questa. Se alle loro caratteristiche andiamo a sommare un momento di forma che stanno attraversando davvero invidiabile allora si può capire il perché oggi sono riusciti a venire a vincere a Ferrara contro una squadra in salute perché anche noi stiamo bene ma purtroppo gli episodi oggi hanno pesato davvero più del solito e per episodi mi riferisco soprattutto a prodezze balistiche piuttosto che ad errori della terna”.

Una sconfitta nata davvero da episodi: prima la deviazione di Schiavon poi l’eurogol di Poziello che conferma come, quest’anno, la Spal in casa di fortuna ne abbia avuta veramente poca visto il numero incredibile di reti bellissime subìte.
“Sì, la fortuna quest’anno ci ha accompagnato davvero per poco tempo, questo ormai va detto, siamo alla fine ed è sotto agli occhi di tutti. Eravamo riusciti a ribaltare la situazione, il secondo tempo non era iniziato male, eravamo entrati in campo concentrati e convinti di poter fare la nostra parte ma poi Poziello ci ha tagliato le gambe anche se la nostra difesa gli ha lasciato fare tutto quello che voleva”.

Sul gol annullato a Cipriani del possibile 3 a 3 per fuorigioco cosa ci puoi dire?
“A noi il gol di Cipriani sembrava valido dalla panchina ma è un episodio che va rivisto. Adesso non conta però perché Foggia è dietro l’angolo e dobbiamo andare in Puglia per portare via il massimo visto che grazie ai risultati di oggi non siamo aritmeticamente salvi. Manca poco ma è abbastanza per non stare tranquilli”.

Tutti a Foggia per fare risultato contro una squadra, però, che per evitare i playout dovrà solo portare a casa i tre punti e sperare in risultati concomitanti favorevoli.
“A Foggia sarà durissima ma dovremo come al solito presentarci senza avere paura dell’ambiente, della squadra o pensare a fare inutili calcoli. Dovremo essere bravi a fare la nostra partita, possibilmente non pensare a quello che faranno Andria, Ravenna o chi altro potrebbe venire invischiato nella lotta per evitare gli spareggi e concentrarci solo su noi stessi e su tutte le nostre energie fisiche e mentali. L’unico grande rammarico è congedarmi da questo pubblico in questo modo, con la prima sconfitta interna della mia gestione e proprio all’ultima partita quando invece avremmo voluto tutti festeggiare una salvezza anticipata”.

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