Campionato 2009-10 Tutte le cronache parte seconda

LA CRONACA | LoSpallino.com

LA SPAL NON RISCHIA E SI ACCONTENTA

SPAL-TARANTO 0-0

SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Bortel, Cabeccia; Rossi (dal 39′ p.t. Laurenti), Schiavon, Bedin, Valtulina (dal 39′ s.t. Licata); Bazzani, Cipriani (dal 48′ s.t. Marongiu).
A disp.: Ioime, Gaspari, Migliorini, Meloni.
All.: Notaristefano.
TARANTO (4-4-2): Bremec; Calori, Migliaccio, Prosperi, Bolzan; Scarpa, Coppola, Giorgino (dal 31′ s.t. Taulo), Di Roberto; Corona (dal 38′ s.t. Russo), Innocenti.
A disp.: Barasso, Colombini, Panarelli, Crovetto, Cortese.
All.: Dellisanti.

ARBITRO: Palazzino di Ciampino.
Assistenti: Secco e Parolin.
AMMONITI: Migliaccio (T).
NOTE: giornata fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori 3.000 circa, (paganti 1.008, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 26.688 euro).
Angoli: 5 a 3 per la Spal . Recupero: pt 1’, st 4’.

LA CRONACA. Pareggio giusto (0-0) dei ferraresi contro una signora squadra. Meglio la ripresa per i biancazzurri sovrastati a centrocampo da un super Coppola ma dominatori in difesa.

di Diego Stocchi Carnevali

FERRARA – Spal e Taranto di fronte per la prima volta in Lega Pro al Paolo Mazza, il bilancio totale parla di dodici vittorie per i biancazzurri, due pareggi e nove affermazioni degli ionici che hanno vinto gli ultimi due confronti di B giocati a Ferrara.

FERRARA – Miracolosa l’azione dei volontari che tra le 10 e le 12 hanno sgombrato dalla neve l’intero impianto del Paolo Mazza (sullo sfondo il nuovo tabellone comparso oggi)

Ai padroni di casa manca la vittoria contro i rossoblu da trent’anni esatti. Gara particolarmente sentita da ambo le parti. La squadra di Notaristefano viene da due successi consecutivi, quella di Dellisanti è alla ricerca della continuità che per pensare in grande e nutrire quei sogni di gloria di promozione sin qui riposti nel cassetto. Fuori Quintavalla per squalifica e Lorenzi per infortunio tra le fila dei padroni di casa, mentre è out Quadri nel Taranto che non ha recuperato in tempo dall’infortunio muscolare così come non è arrivato il transfer per il difensore svedese Magnusson appena acquistato dalla società tarantina. C’è Bortel al centro della difesa e Ghetti confermato a destra per contenere le scorribande dell’ex ala del Foggia Di Roberto. Fitta nevicata in mattinata su Ferrara ma la gara va regolarmente in onda grazie al prodigioso intervento di volontari e non che hanno consentito al terreno di presentarsi in discrete condizioni per l’ora prevista d’avvio.

FERRARA – Bazzani in un contrasto aereo

Terzo minuto, Bazzani di testa fa proseguire un rilancio di Capecchi per Cipriani che si libera di Calori e lascia partire un sinistro ma la palla termina appena alta sopra la traversa. Inizio grintoso della Spal, il Taranto non sta a guardare con Coppola vero metronomo della situazione. Settimo, combinazione perfetta sulla sinistra Cabeccia-Valtulina-Bazzani ma l’ex centravanti doriano viene fermato proprio sul più bello da Migliaccio che non va tanto per il sottile. Proteste reiterate del numero nove spallino che viene ammonito solo verbalmente dal direttore di gara. Dodicesimo: Ghetti cincischia in un rinvio e mette in gioco clamorosamente Di Roberto che dalla distanza lascia partire una conclusione che Capecchi para a terra non senza qualche difficoltà. Ritmi altissimi, partita bella e ben giocata da entrambe le parti. Al diciottesimo si fa vedere per la prima volta il Taranto con Coppola da fuori, Capecchi in due tempi risponde presente. Ventiduesimo: cross di Giorgino dalla trequarti, Bortel non azzecca il tempo dell’anticipo (l’unico errore di una gara perfetta) e per poco Innocenti non ne approfitta. Solo grazie a una prodigiosa chiusura di Cabeccia (il migliore della Spal) gli esiti dell’azione jonica non sono infausti. Ventisettesimo, ci prova Corona dopo un errore di Schiavon in disimpegno e sempre dalla lunga distanza, Capecchi para a terra. La Spal sembra tenere in pugno la partita, non soffre le ripartenze tarantine che, a loro volta, vivono delle numerose folate offensive di Bolzan sulla sinistra. Trentaduesimo, estensi in attacco. Ghetti su angolo di Rossi ciabatta la conclusione. Bremec respira. Passano due minuti e va in scena la prima punizione di Bolzan che Capecchi devia in angolo con un intervento splendido. Occasionissima mancata di un nulla per l’esterno rossoblu. Sessanta secondi dopo è ancora Bolzan su punizione a mettere un brivido alla retroguardia biancazzurra, ma Capecchi alza in angolo. In pieno recupero il Taranto va vicino al vantaggio. Scarpa dalla sinistra crossa in mezzo e Capecchi esce un po’ malamente a pugni protesi e la palla va a terminare proprio sulla testa di Prosperi che per fortuna sulla ribattuta non inquadra la porta. Primo tempo piacevole.

FERRARA – Zamboni vs Corona è stato il duello tra giganti di Spal-Taranto

La ripresa inizia con un tiro radente di Valtulina al nono, Bremec è sulla traiettoria e fa buona guardia. Tredicesimo minuto. Punizione di Zamboni decretata per fallo di Migliaccio su Cipriani. La potenza c’è, la mira meno. La Spal è costantemente nella metà campo dei pugliesi, il Taranto non punge e aspetta anche se in mezzo al campo domina con un Coppola formato super. La ripresa si gioca prevalentemente a centrocampo, numerosi gli errori da una parte e dall’altra e le difese sopravanzano gli attacchi. Quarantaduesimo, Bolzan chiude in anticipo su Laurenti che, un minuto dopo, sulla battuta del calcio d’angolo dalla sinistra di Licata prende male la mira e la sfera termina larghissima. Occasione sciupata dai ferraresi. Al novantesimo risponde per le rime il Taranto: triangolo Scarpa-Russo e tiro finale di quest’ultimo che ciabatta la conclusione. Troppo precipitoso il giovane talento jonico nell’occasione. Poi il triplice fischio e un risultato assolutamente giusto che rispecchia appieno quanto fatto vedere in campo da entrambe le formazioni.

SPOGLIATOI. Il presidente non nasconde soddisfazione per il pareggio: “Il Taranto ha fatto un super mercato, sono soddisfatto della nostra partita e anche del punto che ci consente di muovere la classifica”.

BUTELLI, I COMPLIMENTI ALLA DIFESA Il solito Butelli. Avanti e indietro sui gradoni della tribuna, e alla faccia di noi poveri comuni mortali la resistenza a un freddo becco affrontata con spavalderia senza cappotto. In mano anche un pachettino, frutto forse di un regalo per il compleanno di qualche tifoso. Poi la discesa verso gli spogliatoi dove il presidente arriva con aria giustamente serena e soddisfazione che si comprende:
“Direi che abbiamo visto un giusto pareggio contro la squadra regina del mercato. C’è mancato un po’ il centrocampo però abbiamo ritrovato la nostra difesa granitica. Mi sono piaciuti tutti, molto bene Bortel che si è integrato benissimo e super Cabeccia formato Brasile. Era importante muovere la classifica e ci prendiamo questo punto volentieri mettendo l’accento sul fatto che la nostra difesa ne esce ancora una volta imbattuta. Siamo soddisfatti e fiduciosi”.

GLI SPOGLIATOI. Il mister vuole di più in fase offensiva, sul mercato ripone fiducia massima nella dirigenza e ringrazia gli “spalatori”. Bena e Pozzi fanno i complimenti al Taranto e si dicono soddisfatti per il nuovo corso spallino. Bortel e Cabeccia contenti per la loro partita invitano a guardare con ottimismo al futuro.

NOTARISTEFANO NON SI ACCONTENTA, LA SOCIETA’ GUARDA AVANTI di Diego Stocchi Carnevali

EGIDIO NOTARISTEFANO, allenatore.

Classifica alla mano è un punto che fa morale. Come prestazione la Spal è mancata in fase offensiva. Sei d’accordo?
“Siamo stati molto ordinati e bravi nella fase difensiva, precipitosi e fallosi in fase offensiva. Troppi errori, troppi passaggi sbagliati e così non va bene. E’ stata una gara tattica, brutta da un punto di vista tecnico quindi, perché tutti e due abbiamo cercato di concedere il meno possibile finendo per annullarci. Non sono arrivati i cross, neanche uno, dobbiamo migliorare tantissimo perché almeno le altre partite qualche pallone pericoloso riuscivamo a metterlo. Oggi no”.
In cosa deve migliorare la Spal di oggi?
“Quando abbiamo il possesso di palla dobbiamo migliorarci molto. Il Taranto è partito forte poi ha abbassato il baricentro e noi non ne abbiamo approfittato come dovevamo. Possiamo e dobbiamo essere più pericolosi. Ottima partita di Bortel oggi: è un destro e ha giocato sul centro sinistra con grande sicurezza. Come determinazione e concentrazione è la squadra che voglio io, come brillantezza e gioco sulle fasce ancora no. Cresceremo, non ci dobbiamo accontentare ma dobbiamo tutti insieme sentire la fame per poter fare sempre qualcosa in più”.
Inevitabile domanda di mercato. Quando sei arrivato hai invocato qualità e velocità. Ti aspetti qualche movimento in entrata domani?
“Io ho molta fiducia in Bortolo, non ci sono soldi e non ci sono scambi e se dobbiamo fare scambi al buio io preferisco puntare sul gruppo che ho a disposizione”.
Sei d’accordo con chi dice che hai effettuato le sostituzioni un po’ in ritardo?
“Ho dovuto spostare i cambi perché in settimana Marongiu non è stato bene e avevo paura che con questo terreno potesse farsi male, idem Meloni che ho portato in panchina solo per far numero ma che non poteva entrare perché nel riscaldamento ha sentito tirare. Numericamente non siamo in tanti e dobbiamo stare attenti a ogni piccola situazione che potenzialmente ci può danneggiare”.
Classifica alla mano è cambiato poco.
“C’è grande equilibrio, una vittoria può cambiare tutto in positivo e una sconfitta in negativo. Settimanalmente si vedono partite con risultati clamorosi, oggi no ma è un caso. Siamo lì, dobbiamo migliorare in brillantezza perché ci aspettano due gare importantissime prima a Potenza e poi, dopo la pausa contro l’Andria”.
Aldilà del clima rigido, calorosissimi i supporter della Spal dall’inizio alla fine.
“I nostri tifosi si sono fatti sentire più dei numerosi supporter del Taranto. A me è dispiaciuto non vincere per regalare un successo a chi da questa mattina si è prodigato per far disputare l’incontro però oggi abbiamo dato tutto quello che potevamo dare e non si può sempre vincere. Per oggi va bene così”.

STEFANO BENA, amministratore delegato.

Continua la striscia positiva.
“Avevo detto che quattro punti con Taranto e Cavese mi sarebbero andati bene. Poi è chiaro che quando ne fai tre con la Cavese… Oggi non mi sarebbe dispiaciuto farne altrettanti ma di fronte avevamo una grande squadra. L’importante sono gli zero gol subiti in quattro gare, vuol dire che stiamo bene, che la difesa, spesso criticata, sta tornando sui livelli dell’anno scorso. C’è qualche difficoltà in più quando ci troviamo sottoporta ma il Taranto è una squadra molto diversa dalla Cavese: il Taranto ha più qualità, sono fisicamente più simili a noi, i campani invece dalla loro avevano solo la velocità. Oggi abbiamo giocato contro una formazione completamente diversa da quella dell’andata, uscita rinforzata dal mercato e con un Corona che avrebbe potuto crearci qualche difficoltà. L’importante è continuare così e già il fatto di non aver rischiato mai nulla fa capire che la Spal sta bene”.
Voci di mercato danno Cipriani cercato da Brescia e Cagliari. Cosa succederà domani?
“Domenica Maifredi è venuto a vedere la partita e come ben sapete il Brescia sta cercando un’alternativa a Flachi (squalificato) e a Caracciolo. Vediamo, ma credo che alla fine il giocatore rimarrà qui. Del Cagliari ne apprendo in questo momento da voi l’interesse perché a me direttamente non risulta nulla. Se succede, l’unica alternativa che io vedo percorribile è Arma che a Torino non ha trovato spazio”.

BORTOLO POZZI, direttore generale.

Alla fine Taranto e Spal si sono annullate a vicenda. Come due grandi squadre.
“Una partita brutta contro una squadra che oggi può puntare a vincere tranquillamente il campionato ed è positivo sia il punto sia la prestazione. Non abbiamo subìto gol, siamo mancati in fase offensiva, è vero, ma perché questa che avevamo di fronte era una grande squadra, che non lascia niente al caso”.
Rispetto a qualche settimana fa i miglioramenti sono tangibili. A chi va il merito?
“Rispetto a prima è cambiato che l’allenatore ha capito i problemi che questi giocatori avevano. Ha lavorato su certe situazioni, anche psicologiche, non solo tattiche e stiamo raccogliendo i frutti e possiamo solo migliorare cammin facendo”.
Difesa impeccabile e attacco come sempre oltremodo generoso.
“Bene Cabeccia, come Bortel in mezzo ma anche Bazzani e Cipriani anche se abbiamo avuto poche occasioni da gol. La squadra finalmente gioca a calcio, ci prova e quando è il momento di randellare in mezzo al campo non ci tiriamo indietro e anche questo ci conferma una situazione in netto miglioramento rispetto a prima”.
Se dovesse partire Cipriani la Spal ha già l’alternativa pronta?
“Vediamo cosa succede domani, di alternative ce ne sarebbero anche ma non vado a Milano per cedere Cipriani. In ballo come sapete c’è il cambio Centi-Smith con il Gallipoli, poi proverò a piazzare Agodirin”.

MILAN BORTEL, difensore.

Da centrale gara impeccabile, non hai rischiato praticamente nulla.
“Sì, il merito è di tutti però. Da centrale gioco nel mio ruolo naturale ma a me va bene giocare anche da terzino e mi adatto senza problemi. Credo che potremo fare bene, dobbiamo giocare sempre così come oggi, salviamoci e poi potremo toglierci qualche soddisfazione”.
Di fronte avevi Corona e Innocenti. Per loro una domenica che non ricorderanno piacevolmente.
“Io ho visto un gran bel Taranto davvero, una formazione solida e con giocatori che fanno la differenza. Noi siamo stati attenti, ordinati come ci ha insegnato il mister, siamo più tranquilli e questo ci da anche più forza. Con Zamboni è andato tutto bene, giocare vicino a un giocatore di questo tipo fa solo piacere”.

MARCO CABECCIA, difensore.

Marco un’altra grande partita contro una signora squadra.
“Sto bene, e quando stai bene ti riescono cose importanti. Il reparto difensivo è in crescita ma lo è tutta la squadra. Il Taranto è una formazione rognosa, cinica che ti può pungere quando meno te l’aspetti. Alla fine il pareggio è il risultato più corretto, probabilmente solo un episodio avrebbe potuto risolverla, sulle fasce non era facile trovare tanti spazi anche perché quando davanti hai una squadra che si può permettere giocatori come Scarpa e Di Roberto è difficile puntare il fondo e metterla in mezzo”.
Un altro giocatore, in positivo, rispetto a quello del girone d’andata.
“Personalmente ho avuto diversi problemi a inizio anno, ma li ho superati. Guardiamo avanti con fiducia, ci divertiremo”.

LE PAGELLE. Nelle fila dei biancazzurri ottime prove di Zamboni e Cabeccia. Bene anche il bomber nonostante i pochi rifornimenti. In calo Schiavon. Da ritrovare Valtulina e Rossi.

LA DIFESA E’ SUPER, CIPRIANI ANCHE

di Enrico Testa

CAPECCHI 6.5. Su un campo perfetto per mettere in scena le figuracce dei portieri lui c’è sempre ed è la fotografia migliore del fatto che la Spal è tornata.

GHETTI 6.5. Sbaglia praticamente nulla davanti a uno degli avversari più pericoloso. Se poi ritroviamo anche il Guidone che segna, allora siamo a posto.

CABECCIA 7. Tanto brutto nel girone di andata, tanto impressionante in questo inizio di ritorno. Oggi annuncia ufficialmente che il “Cabeza” vero è questo. Bravo dietro, propositivo in fase di spinta.

BEDIN 6.5. Sbaglia molto, è vero, ma lì in mezzo gioca praticamente da solo e corre più di tutti. Anche lui, ora che sta bene, è il giocatore che avevamo imparato ad ammirare.

ZAMBONI 7. Gioca da Zambo. E basterebbe scrivere questo. Invece no: perché non sbaglia un solo pallone e di fronte aveva attaccanti che hanno sempre fatto gola prescindere dalla categoria.

BORTEL 6.5. Finalmente gioca nel suo ruolo naturale e non incappa in nessuna delle amnesie che ogni tanto l’hanno penalizzato. Ottima e sicura prova.

ROSSI 5. Lascia il campo per infortunio e non per scelta tecnica ma il Paolino nostro stenta a ritrovare smalto e forma. Dispiace perché potrebbe dare tantissimo ma non per colpa sua non ne ha.

SCHIAVON 5.5. Un altro dei beniamini che da qualche partita è in difficoltà. Giustificato dal fatto che all’andata giocava solo lui o quasi ma così tanti errori non sono da lui.

BAZZANI 6. Il solito impegno, l’altrettanto solita voglia di non mollare mai con tanto di lavoro oscuro purtroppo poco assistito.

VALTULINA 5. Il Valtu non è questo. Noi aspettiamo con fiducia quello vero. Quello che punge, quello che rompe le palle ai terzini avversari, quello che qualche golletto ce l’ha nei piedi.

CIPRIANI 7. Fa a randellate con tutti i difensori del Taranto. Conquista punizioni, recupera palloni e non si lamenta mai nonostante gli arrivino davvero pochi rifornimenti.

(LAURENTI 5.5). Non giocava da troppo tempo ma può fare di più, soprattutto sul piano del coraggio e della fase offensiva. Avrà presto l’occasione per rifarsi.

(LICATA N.G.)

(MARONGIU N.G.)

NOTARISTEFANO 6.5. Temeva il Taranto e aveva ragione. Mette in campo la squadra migliore e contribuisce non poco a ritrovare una squadra equilibrata e solida.

LA CRONACA | LoSpallino.com

LA SPAL E’ RITORNATA

SPAL-CAVESE 2-0 (1-0)

SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi (dal 44′ p.t. Bortel), Cabeccia; Quintavalla, Bedin, Schiavon, Valtulina (dal 16′ s.t. Rossi); Cipriani, Bazzani (dal 45′ s.t. Marongiu).
A disp.: Ioime, Licata, Migliorini, Laurenti.
All.: Notaristefano.
CAVESE (3-5-2): Russo; Farina, L.Cipriani, D’Orsi; Bacchiocchi (dal 36′ s.t. Cuz), Spinelli (dal 21′ s.t. Scartozzi), Maiorano, Favasuli, Radi; Schetter (dal 12′ p.t. Turienzo), Bernardo.
A disp.: Pane, Nocerino, Pozza, Pascucci.
All.: Stringara.

ARBITRO: Sguizzato di Verona.
Assistenti: Amoretti e Crispo.
MARCATORI: 18′ p.t. Bedin (S); 48′ s.t. Marongiu (S)
AMMONITI: Valtulina (S), Spinelli (C), Bedin (S), Scartozzi (C) e Marongiu (S)
NOTE: giornata fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori 2.500 circa, (paganti 578, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 21.608 euro).
Angoli: 5 a 4 per la Spal . Recupero: pt 3’, st 5’.

LA CRONACA. Finisce 2 a 0 per i biancazzurri decisamente in palla. La Cavese deve arrendersi a una formazione, quella ferrarese, davvero rilanciata da Notaristefano

di Diego Stocchi Carnevali

FERRARA – Spal e Cavese a confronto, come a dire due facce della stessa medaglia. I padroni di casa hanno vinto una volta in casa (con il Portogruaro, era l’8 novembre), ne hanno pareggiate cinque e perse quattro oltre a detenere il non invidiabile primato del peggior attacco tra le mura amiche. I blufoncé rispondono allo stesso modo, ma in campo avverso: una sola vittoria (di prestigio, a Pescara, due settimane fa), cinque segni ics e quattro sconfitte con l’aggravante di un attacco a dir poco asfittico con appena tre gol segnati. Non dimentichiamo i punti in classifica: sono gli stessi, manco a dirlo, e in questo momento servono a poco per stare tranquilli. Il Giulianova infatti, appaiato a entrambe, sarebbe condannato ai playout se finisse oggi il campionato solo per la classifica avulsa. Come dire, sarebbe meglio vincere. Per tutti. I campani salgono a Ferrara con tre risultati positivi alle spalle e sette punti su nove conquistati nelle ultime tre giornate, i biancazzurri ne hanno invece racimolati quattro su sei da quando è iniziato il 2010: urge continuità, la squadra a Terni ha fatto vedere confortanti segnali di miglioramento che vanno confermati oggi e tra sette giorni, quando toccherà al Taranto calcare il Paolo Mazza. Una sconfitta farebbe ripiombare l’undici di Notaristefano nelle acque gelide della zona retrocessione. Se a Ferrara è severamente vietato fare voli pindarici su quel che sarà anche in caso di vittoria, nemmeno a Cava si respira aria di festa. In settimana i giocatori hanno rilasciato un comunicato nel quale denunciano la loro situazione lavorativa: in pratica non prendono un soldo e dopo aver iniziato l’allenamento con due ore di ritardo nella giornata di giovedì, hanno deciso di partire per Ferrara solo nella mattinata di sabato per dare un segnale forte e comunicare nello stesso tempo ai tifosi e alla città lo stato in cui versa la Cavese. La parola ora passa al presidente, in attesa degli eventi. Dal campo di novità sostanziali neanche l’ombra. Stringara deve rinunciare all’esterno sinistro Bacchi e al centrocampista Carbonaro per infortunio. Rientra Scartozzi in mediana ma va in panchina e al suo posto è confermato l’argentino Spinelli. C’è capitan Schetter che, dopo la squalifica, torna a posizionarsi nell’inedita posizione di trequartista dietro l’unica punta Bernardo mentre a centrocampo sono Bacchiocchi a destra e Radi a sinistra ad avere il compito di bloccare i dirimpettai estensi. Dietro conferma per il diciottenne D’Orsi sul centro-sinistra con Farina dalla parte opposta e Cipriani (premiato domenica per le 100 gare con la casacca della Cavese) in mezzo a duellare con il proprio omonimo. La Spal conferma l’undici di Terni con Valtulina e Quintavalla sugli esterni di centrocampo e la coppia Bazzani-Cipriani di punta. In mezzo vicino a Schiavon c’è Bedin al posto di Migliorini. All’andata finì 2 a 2 in una giornata in cui i portieri furono i protagonisti in negativo, da una parte e dall’altra. Migliorini, Schiavon, Centi e Quintavalla in diffida tra le fila della Spal, nessuno tra gli ospiti. Arbitra Sguizzato di Verona davanti a pochi intimi in una giornata fredda e umida dai connotati tipicamente invernali.

FERRARA – Al quinto minuto Cipriani fa subito capire le intenzioni della Spal, conclusione a fil di palo.

Inizia la partita, passa appena un minuto e subito ci prova Ghetti da fuori, ma la palla termina abbondantemente a lato e non crea pericolo alcuno alla retroguardia campana. Quinto minuto, azione tambureggiante della Spal lungo l’out di destra cross al bacio di Bazzani per Cipriani che con la testa regala al pubblico di casa l’illusione ottica del gol. La Spal è ordinata e ben disposta in campo, la Cavese da l’impressione di voler fare male sulle ripartenze. Sesto minuto, Maiorano ruba un pallone pericolosissimo dopo un disimpegno errato tra Capecchi e Lorenzi proprio nel cerchio di centrocampo e mette in movimento Favasuli che prova la conclusione dalla distanza ma l’estremo difensore spallino, con un colpo di reni splendido, alza sopra la traversa. All’ottavo, primo episodio chiave della partita: Ghetti entra fallosamente su Schetter ma l’arbitro non ravvisa alcun fallo. Il numero dieci si contorce dal dolore a terra e alla fine è costretto a dare forfait e al suo posto entra l’ex centravanti della Salernitana Turienzo. Tredicesimo la Spal fa le prove del vantaggio. Fallo di Maiorano su Bazzani qualche metro fuori la lunetta dell’area di rigore, Zamboni sulla sfera ma il suo tiro potente è troppo centrale e Russo para in angolo. Al diciottesimo secondo episodio chiave: Bazzani accentua notevolmente la caduta dopo un leggerissimo contatto con Farina appena fuori dall’area di rigore sul vertice basso di sinistra: sul pallone si presenta Bedin che infila nell’angolino del portiere che tocca goffamente ma non può fare altro.

FERRARA – Incontenibile entusiasmo dei giocatori della Spal al gol di Bedin

Spal in vantaggio, pubblico in visibilio. Passano cinque minuti ed è ancora Spal. Combinazione Bazzani-Valtulina e tiro di quest’ultimo al volo, Cipriani in angolo. La Spal preme e il pubblico gradisce, la Cavese sembra accusare il colpo e soprattutto dopo l’uscita del suo capitano per infortunio non riesce a costruire azioni degne di nota. Trentaduesimo: Favasuli dalla lunga distanza a botta sicura, si immola Bedin. Passa un minuto, tiro cross di Valtulina dalla sinistra Russo non senza qualche difficoltà in angolo. Trentaseiesimo, terzo episodio chiave dell’incontro: fallo di Cabeccia su Bernardo e il calcio di rigore appare indiscutibile ma l’arbitro non lo vede e lascia correre. Buon per la Spal tra le proteste vibranti dei campani. Si vede il gioco tra i padroni di casa, i giocatori si cercano e si trovano, manca ancora la precisione ma arriverà anche quella. Rispetto alle ultime prestazioni i miglioramenti sono tangibili. Trentottesimo: Bernardo scende sulla sinistra e mette in movimento Bacchiocchi che ci prova dalla distanza, palla altissima sopra la traversa. Quarantaduesimo, azione tambureggiante dei biancoazzurri: doppio passo di Cabeccia sulla sinistra a servire Cipriani che entra in area e prova la conclusione, palla alta davvero di un soffio. Spal a tratti incontenibile con Bazzani e Cipriani autentici mattatori insieme a un ritrovato Bedin. A un minuto dalla fine si infortuna Lorenzi (probabile stiramento) e Notaristefano getta nella mischia Bortel. In pieno recupero tiro di Radi dalla distanza ma Capecchi ci mette una pezza e Turienzo sulla ribattuta non arriva in tempo.
La ripresa inizia su ritmi abbastanza blandi. Al quarto punizione di Valtulina, para Russo. Settimo minuto, cross di Bacchiocchi dalla destra, arriva Radi che spara un bolide che si stampa sull’incrocio dei pali: sfortunata la Cavese, per i metelliani non è proprio giornata. Undicesimo, Cipriani a terra in area per fallo di D’Orsi, per l’arbitro è tutto regolare e anche a noi non paiono esserci gli estremi per la massima punizione. Passa un minuto e il solito Radi dalla sinistra crossa ma prima Turienzo poi Bernardo non ci arrivano. Si salva la Spal, in questo frangente un po’ in affanno. La partita è piacevole e non conosce momenti di sosta. Ancora Cavese con Turienzo al tredicesimo che crossa dalla sinistra in piena area di rigore, supera Zamboni, ma per fortuna degli estensi non ci sono calciatori in blufoncè pronti a intervenire e tocca a Ghetti allontanare il pericolo. La Cavese preme, la Spal sembra arretrare troppo il baricentro e va in difficoltà a centrocampo, soprattutto a destra, dove Schiavon e Quintavalla non sono in grandissima giornata. Diciannovesimo, angolo di Rossi (entrato per Valtulina, buona prova la sua) dalla destra, di testa Bazzani prende l’ascensore ma la mira è un optional e la sfera finisce alta. Sino al quarantesimo nulla da registrare quando è Rossi a provarci da fuori con la sfera che finisce di poco a lato e appena sessanta secondi dopo è Schiavon a imitarlo ma anche in questo caso la mira è pessima. Novantaduesimo, la Cavese si sveglia. Punizione di Radi dalla destra che taglia tutta l’area di rigore e arriva sui piedi di D’Orsi che, da due passi non ci arriva per un soffio. Sarebbe stato gol. Nelle battute finali il raddoppio biancoazzurro. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo a favore della Cavese il portiere Russo si porta in attacco nel disperato tentativo di agguantare il pari, ma è il gladiatorio Bedin a recuperare palla e mettere in movimento Cabeccia sulla sinistra. Il terzino estense fa trenta metri tutto solo prima di servire l’accorrente Marongiu, in campo da una manciata di minuti al posto di Bazzani, che si accentra e batte Farina e Russo che nel frattempo erano vanamente rientrati a protezione della propria porta. E’ l’apoteosi e il Mazza esplode in un boato di gioia come da tempo non si sentiva. La Spal vince la sua seconda partita consecutiva e domenica contro il Taranto ha l’opportunità di chiudere la pratica salvezza. Per quanto visto oggi ci troviamo di fronte ad una squadra in grande crescita, soprattutto fisica, con ampi margini di miglioramento certo, ma che fa ben sperare per il proseguimento del campionato: ha tenuto costantemente il pallino del gioco, ha subìto pochissimo (fatta eccezione per quindici minuti a metà ripresa dove la squadra è vistosamente calata prima del forcing finale) e arrivava per prima su ogni pallone. Tra sette giorni la terza finale. Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Il vento è cambiato. Questa è la Spal che vogliamo.

GLI SPOGLIATOI. Tutti ovviamente contenti nel dopo partita. Misurato ma entusiasta Notaristefano, ironico Pozzi, prudente Butelli

VA IN SCENA LA FELICITA’ SPALLINA
di Alessandro Orlandin

Sollievo e serenità: questi sono i sentimenti che prevalgono all’uscita degli spogliatoi nell’immediato dopo-partita di Spal-Cavese. Abbracci e sorrisi tra dirigenti si sprecano, a testimonianza dell’importanza di cogliere una vittoria contro la squadra campana.
Il primo a concedersi a microfoni e taccuini è ovviamente Egidio Notaristefano.
“Sono molto contento della prestazione di oggi, siamo riusciti ad andare in vantaggio e a soffrire nella giusta misura nel momento più difficile. Forse siamo stati troppo schiacciati nella parte centrale del secondo temo ma siamo stati bravi a portare a casa questo bel risultato”.
Si è vista grande grinta da parte della squadra.
“Sì, i giocatori hanno fatto la battaglia che avevo chiesto loro di fare, iniziando subito aggressivi e andando in vantaggio abbastanza presto. Ripeto, sono contento sotto ogni punto di vista: abbiamo mantenuto la porta inviolata anche oggi e ci stiamo comportando davvero bene”.
Davvero encomiabili le prestazioni di Bazzani e Cipriani in avanti…
“Certo, ma credo sia stata una partita eroica da parte di tutti, riserve comprese come si è visto da Bortel, Rossi e Marongiu che è anche andato in gol”.
Oggi gli esterni, carta vincente di Terni, hanno reso un po’ meno.
“Probabilmente sì, ma penso sia dovuto allo schieramento dei nostri avversari, che giocavano a cinque dietro e quindi facevamo fatica ad aggirare i loro difensori. Era un tema che avevamo considerato e non a caso avevo chiesto ai miei giocatori di cambiare frequentemente gioco sugli esterni bassi proprio per cercare di scardinare il loro sistema”.
Abbiamo visto che a centrocampo ha optato per la coppia Bedin-Schiavon, rinunciando a Migliorini.
“Sì, ma è stata una scelta tattica dovuta alle qualità dei nostri avversari, non certo una bocciatura verso Andrea. Sapevo che in mezzo sarebbe stata una battaglia e sarebbero serviti i muscoli”.
I tifosi hanno mostrato di gradire l’impegno della squadra.
“Me ne sono accorto, il clima di oggi è stato fantastico e sono stato molto contento di vedere i nostri tifosi gioire con noi. D’altronde il periodo di contestazione è stato accusato non poco dai giocatori e questo rinnovato entusiasmo non può che aiutarli”.
Tra sette giorni si giocherà ancora in casa, stavolta col Taranto.
“Sì, speriamo di mantenere questo stato di forma e di saper mettere in campo la stessa determinazione di oggi. Non mi interessa guardare la classifica, so solo che dobbiamo fare il possibile per vincere di volta in volta”.
La nuova sciarpa biancazzurra pensata da Lo Spallino ha portato bene.
“(Ride) Sì, decisamente”.

FERRARA – Notaristefano tiene fede all’impegno preso con LoSpallino e indossa la sciarpa dello storico gruppo della curva Vecchio Astra.

Bortolo Pozzi invece si concede un commento ironico…
“Oggi mi chiedete di commentare questa vittoria…strano, le altre volte si cominciava dalle domande di mercato. Comunque c’è poco da dire, se non che quella di oggi è stata una vittoria stra meritata, abbiamo dominato sotto ogni punto di vista e creato diverse occasioni da gol, concedendo pochissimo. Avanti così”.
E il mercato?
“La situazione è quella che tutti conoscono. Stiamo trattando per completare lo scambio Centi-Smit e tentando di trovare una sistemazione a Pedruzzi che ha bisogno di giocare con continuità. Mentre per Bracaletti la situazione è più complessa, perché il giocatore ha ricevuto offerte importanti ma continua a rifiutare la cessione pur sapendo che qui non avrà modo di trovare altro spazio in futuro”.

Decisamente più pacato Guido Ghetti, colonna difensiva spallina.
“Oggi abbiamo fatto una buona prestazione, era una partita fondamentale per noi e siamo doppiamente contenti visto che abbiamo ripreso a vincere davanti al nostro pubblico. Poi se non sbaglio la Cavese è una delle difese meno battute del campionato e siamo riusciti a segnare due volte senza subire, quindi è un ulteriore buon segno”.
Vi abbiamo visti tonici e grintosi.
“Sì, stiamo bene, il lavoro di mister Notaristefano comincia a vedersi in maniera abbastanza netta. Con il modulo ‘nuovo’ ci muoviamo bene in tutti i reparti e rendiamo meglio”.
E adesso si replica in casa, stavolta col Taranto.
“Certo, siamo fiduciosi. Non guardiamo la classifica e non abbiamo paura di nessun avversario, sappiamo di potercela giocare alla pari e fare bene come accaduto oggi”.

Al telefono raggiungiamo anche il presidente, Cesare Butelli.
“Siamo contenti, abbiamo giocato bene e così la salvezza arriverà di sicuro. Non voglio sentire discorsi diversi dalla salvezza dagli stessi che poche settimane fa vedevano tutto nero. Pensiamo a raggiungere in fretta l’obbiettivo minimo e basta. La squadra mi è piaciuta. Gli attaccanti? Molto bene ma finalmente ho visto anche il Bedin che conoscevo”.

LE PAGELLE. Voti ovviamente alti per i biancazzurri. Sottotono soltanto Lorenzi e Quintavalla. Molto bene anche Cabeccia e Cipriani

NOTARISTEFANO, BAZZANI E BEDIN SU TUTTI

di Diego Stocchi Carnevali

Capecchi 6.5 – Due rinvii sbagliati, un terzo in cui non si intende con Lorenzi. L’inizio è di quelli spaventosi, prima di metterci per due volte la pezza nell’arco dei novanta minuti su Favasuli prima e su Radi poi. Anche l’incrocio lo aiuta nell’occasione della bordata dell’esterno metelliano dove non avrebbe potuto arrivarci.

Ghetti 6 – Gara tranquilla. Da terzino affossa Schetter dopo dodici minuti mandando fuori causa il giocatore più pericoloso degli ospiti, da centrale se la cava come sa sia su Turienzo sia su Bernardo, senza particolari assilli.

(Bortel 6) – A destra un tempo giocato senza infamia e senza lode.

Lorenzi 5.5 – Un tempo prima di infortunarsi giocato male. Quattro svarioni nei primi quindici minuti, due palloni non chiamati con Capecchi che per poco non costano la frittata e, quel che è peggio una sensazione di poca tranquillità quando ha il pallone tra i piedi.

Zamboni 6.5 – Anticipi perfetti, Bernardo non ne prende una e se capita spara anche in tribuna. Diciotto mesi fa questo era Marco Zamboni. Oggi è ancora una volta insuperabile. Dopo un girone d’andata vissuto mestamente sta tornando a comandare la difesa biancoazzurra con la solita grinta e una grande concentrazione.

Cabeccia 7 – Un altro calciatore rinato dalla cura Notaristefano. Egregia partita, ordinata, tatticamente perfetta, atleticamente sta bene e prova ne è il doppio passo con cui a metà primo tempo ha fatto fuori Favasuli e confezionato un assist al bacio per Cipriani. Ci chiedevamo dov’era finito. L’abbiamo ritrovato. Bentornato.

Quintavalla 5.5 – Un passo indietro rispetto alle ultime partite. Impreciso, corre a vuoto, si segnala per un ottimo recupero alla fine su Bernardo ma se i maggiori pericoli della Cavese arrivano da Radi che occupa la fascia sinistra, cioè quella di sua competenza, un motivo ci sarà.

Schiavon 6 – A corrente alternata, appare in fase calante al contrario dei suoi compagni. Dopo un girone in cui era tra i pochi a tirare avanti la baracca sta prendendo fiato. Non soffre le ripartenze della Cavese ma il dinamismo di Maiorano sì. E’ meno preciso del solito e, per gli standard a cui ci ha abituato, vederlo correre soltanto a tratti fa preoccupa un po’.

Bedin 7.5 – Benedice la Cavese con una punizione velenosa (e deviata) su cui Russo poco può fare. Ma gol a parte, da solo regge il centrocampo spallino. E’ l’uomo ovunque, corre anche per Schiavon e se non bastasse ruba una quantità impressionante di palloni a centrocampo vincendo tutti i tackle. Fisicamente è in crescita, come tutta la squadra del resto, e confeziona la migliore partita da quando è a Ferrara.

Valtulina 6 – Primo tempo di sostanza abbinata a corsa e qualità. Bacchiocchi lo tiene bene e non gli permette di sfondare, lui non ci prova neanche troppo a dire il vero e non va mai all’uno contro uno. Sfiora il gol con un tiro cross nel primo tempo, prima di sparire di fatto dalla manovra. Fisicamente può e deve solo crescere.

(Rossi 6) – L’impatto sul match è positivo, Notaristefano gli chiede la velocità e lui l’accontenta. Si guadagna un angolo dopo aver fatto trenta metri di corsa. Il solito generoso Paolino.

Bazzani 7.5 – Giù il cappello. Insieme a Bedin man of the match, gara monumentale, gli manca solo il gol, davvero. Lotta su ogni pallone con gli occhi iniettati di sangue, ardore sportivo abbinato a giocate d’altra categoria, soprattutto di testa, dove non ne sbaglia una che sia una e dove prova sovente a mettere in movimento Cipriani. Esce tra gli applausi scroscianti del pubblico, novanta minuti da leone. Tirasse di più in porta sarebbe perfetto.

(Marongiu 6.5). – Segna il gol del 2 a 0 e si fa anche ammonire stupidamente per essersi tolto la maglia ma la gioia si può comprendere. Nell’esecuzione della rete si vede la freddezza e la lucidità di un calciatore che ha il futuro dalla sua.

Cipriani 7 – Partita importante anche quella disputata dal Cippo. Il numero di palloni che gli arrivano sulla testa non si contano e lui li doma quasi tutti in scioltezza. Con Bazzani si trova a meraviglia e con il suo omonimo se le da che è un piacere in tutti i modi possibili uscendone vincitore alla distanza. Si sfianca a fare il lavoro di sponda e per questo arriva poco lucido al momento di tirare in porta.

Notaristefano 8 – Tanto tuonò che piovve. Il lavoro, durissimo, che sta facendo con questi ragazzi, di testa soprattutto sta finalmente pagando. Dea bendata a parte, che innegabilmente oggi lo ha aiutato, ha dato un’identità a questa squadra che sembrava scendere in campo in preda allo sconforto e alla paura. Sta restituendo fiducia ai suoi uomini e soprattutto sta insegnando loro il coraggio di sbagliare, cosa fondamentale. Il bel gioco arriverà, ma a tratti la Spal è apparsa incontenibile, grazie ad una freschezza atletica che mancava da tempo immemore. In assoluto la più bella partita dell’intera gestione Butelli vista a Ferrara. E l’impressione è che il meglio debba ancora venire. Complimenti davvero ma adesso si continui così. Il Taranto è alle porte.

LA CRONACA | LoSpallino.com

SPAL… FINALMENTE I TRE PUNTI!

TERNANA-SPAL 0-1 (0-0)

TERNANA (4-3-1-2): Vis; Bertoli, Borghetti (1′ st Di Dio), Tedeschi, Angelucci; Concas , Danucci (18′ st Di Deo), Confalone; Noviello (23′ st Lacheheb); Alessandro, Tozzi Borsoi. A disp.: Cunzi, Del Grosso, Costantini, Cori.
All.: Domenicali.
SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Quintavalla, Migliorini (20′ st. Bedin), Schiavon, Valtulina (13′ st Rossi); Cipriani, Bazzani (38′ st Bortel sv). A disp.: Ioime, Licata, Marongiu, Laurenti.
All.:  Notaristefano.
ARBITRO: Giacomelli di Trieste.
MARCATORI: 35’ st Cipriani
NOTE: Giornata umida, cielo coperto, terreno in buone condizioni. Spettatori  3000 circa incasso non comunicato. Un sostenitore della Spal è finito nel fossato che separa la curva dal campo è stato trasportato in ospedale ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Espulso Lacheheb al 41′ s.t. per gioco falloso. Ammoniti: Confalone, Di Deo. Angoli: 3-2. Recupero: 1′ p.t. e 4 ‘s.t.

LA CRONACA. I biancazzurri espugnano l’ostico Liberati di Terni. Uno a zero il risultato firmato da Cipriani. Prestazione ottima dei ferraresi, primo successo per Notaristefano e la classifica si fa più tranquilla.

dal Giornale dell’Umbria

TERNI – Finalmente! I tifosi spallini possono festeggiare dopo una vita una vittoria attesa e insperata alla vigilia. Grazie a questo successo la classifica dei ferraresi, inspiegabilmente nella parte di destra della graduatoria, si fa meno preoccupante. La Ternana viene sconfitta a dieci minuti dalla fine e viene pure contestata dal suo pubblico insieme al suo allenatore, Domenicali, che ha cambiato modulo ancora una volta (il terzo in tre partite). Va anche aggiunto che sul piano della manovra la Spal è sempre stata preferibile ai padroni di casa. Una Spal che prima del via rendeva dodici punti ai rossoverdi ma che, alla prova dei fatti, è parsa squadra assai più forte e talentuosa di quanto non dica la precaria posizione di classifica.

TERNI – Ecco i protgonisti della vittoria della svolta

La Spal ha meritato di vincere se non altro perché almeno una volta è riuscita a buttarla dentro. La Ternana recrimina sui propri errori visto che già in partenza ha sofferto molto l’aggressività della Spal pericolosa al 16′ con una spaccata di Cipriani che ha impattato il pallone al volo spedendolo a lato. I rossoverdi però hanno reagito almeno sul piano del temperamento chiudendo gli avversari nella loro metà campo e costruendo al 26′ una nitida palla gol che Confalone ha ciabattato a lato da buona posizione. Poi è stato Tozzi Borsoi a piazzare l’acuto (l’unico della giornata) con una zuccata che ha testato i riflessi dell’esperto Capecchi bravo a deviare in angolo. Sembrava aver cambiato registro il match ma la Spal ha reagito continuando ad attaccare soprattutto sulla sinistra con il duo Valtulina-Cabeccia. La palla buona allo scadere del tempo però l’ha costruita Quintavalla che ha messo in mezzo per lo stacco perentorio di Cipriani sul quale si è esaltato Visi in tuffo. Nella ripresa la Spal si è difesa ed è ripartita. A sinistra nel primo tempo, sulla destra e con maggiore pericolosità nella ripresa con Quintavalla grande protagonista insieme al solito Cipriani. In avvio una mischia con la palla a ballonzolare nei pressi della linea di porta ha fatto venire i brividi a Visi e messo in soggezione i rossoverdi che hanno sofferto i cambi gioco degli avversari perdendo il tempo del pressing. Al 19′ Cipriani ha liberato di testa Lorenzi la cui girata da due passi è finita fuori di poco. Domenicali allora ha tolto Danucci per Di Deo al rientro dopo tre mesi. Scelta fischiata dai tifosi. La situazione non è cambiata anche se Noviello tre minuti più tardi ha avuto sul sinistro la palla del vantaggio mancando di poco la porta. Subito dopo Lacheheb lo ha sostituito nei compiti. Poi un errore in disimpegno della Spal ha concesso alla Ternana la possibilità del vantaggio ma sull’assist di Alessandro è stato Tozzi Borsoi a sballare la conclusione di destro. Errore da una parte e replica in difesa con graziosa concessione di spazio per il cross basso a Bazzani che da destra ha rifornito Cipriani. L’attaccante dimenticato dai due centrali rossoverdi ha fatto centro da due passi al 35′.

TERNI – Il match winner Giacomo Cipriani.

Notaristefano ha aggiunto un difensore, la Ternana ha caricato a testa bassa e su Alessandro, Capecchi è stato bravissimo in tuffo. Molto meno Lacheheb che si è fatto cacciare (42′) per una reazione su Bedin. Un rosso che ha messo la parola fine sul match e aperto la crisi della Ternana sottolineata dai fischi impietosi dei tifosi che hanno continuato nella loro protesta civile fino alle 18, quando la squadra è uscita dallo stadio tra gli applausi di scherno di sostenitori che si sentono traditi. Sognavano la B ma da sette partite a questa parte non riconoscono più la Ternana che aveva riacceso la speranza. Dall’altra parte l’esultanza per il terzo successo esterno dei ferraresi è costata cara a un tifoso caduto nel fossato che separa la San Martino dal campo finendo la domenica “bestiale” in una corsia d’ospedale. Le condizioni del ragazzo non destano comunque preoccupazione e già in serata il bollettino medico riferiva di un paio di fratture. Meglio così perché questi tre punti biancazzurri vanno festeggiati come si deve considerando l’anno al di sotto delle aspettative della società ferrarese.

TERNI – Capitan Zamboni e Quintavalla lanciano la maglietta alla nostra curva.

GLI SPOGLIATOI. Grande soddisfazione nell’ambiente biancazzurro e in particolare nelle parole del tecnico alla sua prima vittoria sulla panchina spallina.

NOTARISTEFANO: “TRE PUNTI FONDAMENTALI E MERITATISSIMI”

TERNI – Notaristefano raccoglie la sua prima vittoria fuori casa.

TERNI – E’ bello sereno Egidio Notaristefano al termine della partita vinta dalla sua Spal in casa della Ternana e comincia proprio da qui:
“Sono soddisfatto perché abbiamo portato via tre punti preziosi ma sinceramente del tutto meritati. La squadra ha saputo gestire al meglio le varie fasi della partita, questo è sicuro, e alla fine la vittoria è il giusto premio per l’ottima partita disputata. Devo ringraziare i ragazzi che sono stati perfetti. Hanno applicato alla lettera quanto provato in settimana ma soprattutto hanno dimostrato di sapersi adattare alle evoluzioni del match. Questo ci ha permesso di stare sempre sul pezzo e non mollare mai”.
A giustificare il parere del tecnico ferrarese, alla sua prima vittoria sulla panchina della Spal, anche l’occasione avuta dalla Spal in avvio di ripresa, quando si è venuta a creare una grande mischia sulla linea di porta della Ternana.
“Quella è stata soltanto una delle diverse occasioni che abbiamo costruito durante l’intera partita – continua Notaristefano – ma indubbiamente mi ha fatto molto piacere vedere una squadra, la nostra, riuscire a mettere così tanto in difficoltà la Ternana dopo nemmeno un minuto dal rientro dagli spogliatoi. Ecco questo è un particolare importante ed è una cosa che mi ha incoraggiato. Hanno dimostrato di esserci, i miei ragazzi”.
E alla fine sono arrivati i tre punti importantissimi per la sua Spal grazie a un gol pesantissimo.
“Tra l’altro è stata una rete giunta al termine di una bella azione. Insomma questi tre punti ce li siamo meritati sul campo e usciamo da uno stadio come il l Liberati a testa alta. Sicuramente è stata una buonissima domenica per noi. Vincere in casa della Ternana non è da tutti”.
A proposito, che cosa pensa degli avversari?
“Al di là della sconfitta resto convinto che la Ternana sia una buonissima squadra, una formazione che può arrivare tranquillamente alla fine del campionato in una posizione alta di classifica. Probabilmente siamo stati fortunati ad incontrarla nel momento in cui sta cambiando modulo. Però l’organico a disposizione di Domenicali è di indubbio valore. Credo nella Ternana e nella sua forza. Questa sconfitta non può condizionare il suo campionato”.
Insomma tutto bene, mister.
“Sì ma c’è il dispiacere per quel tifoso che è caduto a fine partita anche se mi hanno detto che non è nulla di grave. Speriamo sia davvero così perché i nostri sono stati grandi ad arrivare in così tanti fino a qui. Voglio ringraziarli e mi ha fatto piacere che la squadra sia rimasta lì sotto la curva fino all’arrivo dei soccorsi”.

TERNI – Uno dei Mods? Negli anni sessanta Ricky Shayne titolava così una sua hit, niente a che vedere naturalmente con questo signore (ndr Cesare Butelli) che in piedi dalla curva degli irriducibili tifosi spallini scruta la partita. Ieri per lui, come per tutti gli spallini nel mondo, finalmente una giornata di gloria/gioia, rovinata solo dall’incidente al nostro tifoso capitato a fine gara.

LE PAGELLE. I voti raccontano bene i meriti degli spallini. Molto bene anche Capecchi e Cipriani ma è tutta la squadra a meritare. Bravissimo anche il tecnico Notaristefano.

ZAMBONI E’ SUPERLATIVO

Capecchi 7. Due parate super e per il resto il segnale che la Spal si è ritrovata passa anche per la tranquillità del portiere biancazzurro.

Ghetti 6.5. Prestazione più che sufficiente ma non è una novità conoscendo la forza del difensore.

Cabeccia 6.5. Ecco un altro ritrovato. Partita sicura, rischi zero.

Schiavon 6. Meno bene del solito, un po’ troppa confusione nel primo tempo ma la sufficienza c’è.

Zambo 7.5. Superlativo. Davvero di un’altra categoria. Non sbaglia nulla.

Lorenzi 6.5. Ennesimo esempio di questa Spal d’incanto ritrovata e di certo diversa da quel che dice la classifica.

Quintavalla 6.5. Sostanza, quantità, corsa e qualità. Dovrebbe essere un gregario e invece è un protagonista.

Migliorini 6. Non fa niente di particolare ma sbaglia anche molto poco.

Bazzani 6.5. L’età per lui non conta. Si fa in quattro, a volte è poco incisivo ma alla fine è determinante.

Valtulina 6.5. La mossa a sorpresa riesce alla perfezione. Parte bene, poi cala ma consente alla sua squadra di fare sempre la partita.

Cipriani 7. Decisivo. Basterebbe questo. E invece no perché tiene sempre in apprensione gli avversari.

(Bortel ng). Ingiudicabile.

(Bedin 6). Guadagna il voto ed è bravo a gestire un paio di palloni dopo il vantaggio.

(Rossi 6). Anche lui non eccelle ma quel che fa basta e avanza.

Notaristefano 7. Complimenti al tecnico dei ferraresi che le azzecca tutte e corona il suo primo successo facendo vedere che cosa significa la sua mano. Sostanza, corsa e nessun rischio.

LA CRONACA | LoSpallino.com

LA SPAL C’E’, LA VITTORIA ANCORA NO

SPAL-RAVENNA 0-0

SPAL (4-4-2): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Schiavon, Migliorini (dal 1′ s.t. Quintavalla), Bedin, Rossi (dal 27′ s.t Laurenti); Cipriani, Bazzani (dal 40′ s.t.Valtulina). A disp.: Righetti, Bortel, Gallerani, Marongiu. All.: Notaristefano.
RAVENNA (4-4-2): Anania; Rizzo, Ferrario, Fasano, Sabato; Packer (dal 21′ s.t. Rossetti), Cavagna (dal 34′ s.t. Giordano), Sciaccaluga, Toledo; Piovaccari, Scappini (dal 33′ s.t. Gerbino Polo) . A disp.: Rossi, Basso, Biserni, Fonjock. All.: Esposito.
ARBITRO: Barbiero di Vicenza.
Assistenti: Granella e Levato.
AMMONITI: Lorenzi (S), Scappini (R), Cavagna (R).
NOTE: splendida giornata di sole e fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori 3.000 circa, (paganti 1.159, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 29.600 euro circa).
Angoli: 6 a 4 per il Ravenna. Recupero: pt 2’, st 5’.

LA CRONACA. La partita con il temuto Ravenna finisce 0 a 0 ma i biancazzurri sono apparsi in crescita fisica, tattica e tecnica aspettando un paio di rinforzi, soprattutto uno a centrocampo.

di Diego Stocchi Carnevali

FERRARA – Dopo la lunga sosta natalizia torna il calcio che conta al Paolo Mazza e l’esordio interno in questo nuovo anno per la Spal è di quelli che fanno venire i brividi: arriva infatti il Ravenna di mister Esposito deciso a completare l’opera che il suo predecessore Atzori ha interrotto anzitempo la scorsa estate. Scongiuri di rito a parte, per chi non l’avesse capito, i romagnoli puntano diritti alla serie B. La Spal torna a giocare davanti al proprio pubblico (non che sia un fattore determinante, anzi) dove non vince da ben due mesi (il Ravenna di contro ha vinto l’ultima volta lontano da casa il 22 novembre in pieno recupero a Marcianise grazie a Scappini) e si presenta con una formazione sufficientemente costipata per colpa dei soliti malanni stagionali che arrivano nel momento meno opportuno, come sempre del resto: alle defezioni degli infortunati Licata e Meloni, si aggiunge quella del portiere in seconda Ioime che proprio all’ultimo ha dovuto alzare bandiera bianca, steso del virus influenzale (convocato in extremis l’estremo difensore Righetti della Berretti) per non parlare delle non perfette condizioni fisiche in cui versano i vari Bazzani, Cipriani e Quintavalla che in settimana hanno dovuto fare i conti con il febbrone di turno. Ce n’è abbastanza per essere quantomeno preoccupati. Per scelta tecnica sono fuori Centi, Cazzamalli e Bracaletti (possibile che si cerchi una sistemazione più comoda per loro nei prossimi giorni di mercato), prima convocazione per il centrale difensivo Gallerani classe 1992. Il Ravenna sale all’ombra del Castello Estense con il neoacquisto Biserni ex Cesena (subito convocato va in panchina) ma privo dell’esterno Anzalone che deve scontare la seconda e ultima giornata di squalifica. Esposito ritrova dopo tre mesi Rizzo sull’out di destra e lo manda subito in campo dall’inizio, conferma Ferrario e Fasano coppia centrale e in mezzo Packer in luogo di Rossetti con Toledo sull’out sinistra seppur tornato in Italia da appena settantadue ore. Sono Piovaccari e Scappini le bocche da fuoco romagnole, con Gerbino Polo pronto a subentrare nei secondi quarantacinque minuti. Dodici mesi fa i ravennati diedero una signora lezione di calcio alla Spal, uno 0 a 3 che aprì la grande crisi della truppa ferrarese mentre, un girone fa, finì 1 a 1: a Packer rispose Arma in una gara che sembra davvero lontana anni luce dalle ambizioni di promozione dei biancoazzurri a questo punto della stagione ormai definitivamente sopite. Arbitra Barbiero di Vicenza: un solo precedente con i padroni di casa (all’esordio con il Ravenna) e favorevole nel settembre del 2007 quando arbitrò il favoloso 4 a 0 della Spal ai danni del Viareggio. Con il Ravenna è all’esordio assoluto. Sono nove i diffidati: Migliorini, Centi, Quintavalla e Schiavon da una parte, Giordano, Sciaccaluga, Packer, Ferrario e Sabato dall’altra. Oltre quattrocento i tifosi ospiti saliti sulle tribune dell’impianto estense che sostengono a gran voce la propria formazione e finalmente si rivedono in Curva Ovest gli stenderdi colorati.

FERRARA – Nell’ultimo quarto d’ora si rivede Laurenti dopo la lunga assenza, del suo dinamismo la Spal non può fare a meno

Inizia la partita, Spal che appare più tonica e grintosa del solito con Ghetti e Cabeccia che ringhiano sulle caviglie di Packer e Toledo, Ravenna che sta a guardare e lascia ai padroni di casa il compito di fare la partita. I ferraresi lamentano ancora l’assenza di uomini assist per le due torri Bazzani e Cipriani e al dodicesimo è emblematica la discesa lungo la destra di Cipriani che va anche al cross ma non ci sono compagni che seguono l’azione dell’ex attaccante del Bologna. Il Ravenna è squadra ordinata e nei primi minuti lascia il controllo del gioco nelle mani dei ferraresi che provano a imbastire più gioco del solito ma con scarsi risultati in fase offensiva dove Rossi è abilmente controllato da Sabato e con Ferrario e Fasano che ben presto prendono le distanze a Bazzani e Cipriani. Anche i ravennati vengono ben presto cloroformizzati dai ritmi blandi dell’incontro e Zamboni (apparso in netta crescita) sfodera interventi su interventi su Scappini così come Lorenzi non si fa intimorire dal capocannoniere del girone Piovaccari, tutt’altro che in giornata di grazia. Per vedere un’azione degna di tal nome occorre aspettare il trentesimo minuto. Il primo tiro in porta è per i ferraresi con Bazzani abile a liberarsi della marcatura di Fasano su cross di Rossi dalla destra, ma la conclusione è debole e Anania para senza problemi. Due minuti dopo è il Ravenna a farsi vivo dalle parti di Capecchi con Toledo ma il suo tiro è da dimenticare e termina senza problemi tra le braccia dell’estremo difensore biancoazzurro dopo che Sabato era riuscito a scodellare un’ottima palla dalla sinistra. Il primo tempo, orrendo, è tutto qui e termina senza particolari sussulti, gioco assente da entrambe le parti, la Spal si dimostra meglio disposta in campo rispetto al solito, ha maggiore personalità ma non riesce mai a servire a dovere le due punte.
La ripresa comincia subito con un cambio tra le fila della Spal con Quintavalla che prende il posto dell’infortunato Migliorini (forte contusione al collo del piede per lui) e si posiziona sulla fascia destra di centrocampo con Schiavon in mezzo e Bedin a sinistra. Ottavo minuto, Bazzani direttamente su rimessa laterale per Cipriani in piena area di rigore che si accartoccia troppo su se stesso e non riesce a concludere grazie anche all’ottima marcatura di Ferrario. Undicesimo, fallo di Packer su Rossi al limite dell’area di rigore e punizione sacrosanta decretata dal sig. Barbiero. Si sistema la sfera Zamboni che però spara alle stelle da posizione favorevolissima. Un minuto dopo giallo in area spallina: il Ravenna chiede il rigore per un fallo di Lorenzi su Scappini ma per l’arbitro è tutto regolare e ammonisce l’attaccante romagnolo per simulazione. La ripresa è vispa da una parte e dall’altra si percepisce la voglia di portare a casa i tre punti. Al quarto d’ora Piovaccari si libera bene di una larga marcatura di Lorenzi e tira in porta, Capecchi non trattiene ma per fortuna rinviene appena in tempo sull’accorrente Scappini. Brivido Spal che continua a lamentare la mancanza di un uomo d’ordine in mezzo al campo che dia modo alla squadra di rifiatare e fare filtro davanti alla difesa. Il Ravenna fatica oltremodo a venire a capo dell’incontro, colpa forse della scarsa vena di Packer e di un annebbiato Sciaccaluga in cabina di regia o con la testa già al recupero fondamentale di mercoledì contro il Portogruaro al Benelli. Al ventesimo occasionissima Spal: angolo di Rossi dalla destra colpo di testa di Bazzani su cui Cipriani per un soffio non riesce a intervenire sottomisura e Anania respinge di piede ancora in corner. Grande occasione per la Spal che preme sull’acceleratore. Passano tre minuti e il Ravenna risponde per le rime con un tiro velonosissimo di Cavagna dai venticinque metri respinto da Capecchi in qualche modo. Sulla respinta Scappini va a botta sicura ma Zamboni è decisivo a respingere la conclusione del giovane attaccante scuola Sampdoria.

FERRARA – L’arbitro nel finale di partita ha preso alcune decisioni discutibili.

La Spal è in partita e si butta con generosità in avanti con il neoentrato Laurenti, il Ravenna da par suo non si scompone più di tanto, entra Rossetti per uno spento Packer ma al trentesimo è ancora la Spal a farsi pericolosa con un tiro di Bazzani ma al momento del tiro la coordinazione del bolognese lascia a desiderare e la sfera si perde debolmente larga sul fondo alla destra di Anania. Fino al novantesimo non succede più nulla poi, in pieno recupero gran tiro di Schiavon da distanza siderale sul quale Anania interviene in qualche modo e un minuto dopo è Rossetti dalla parte opposta su cross di Sciaccaluga a sfiorare la rete. Al novantatreesimo ultima azione della gara ancora di marca biancoazzurra: cross di Valtulina dalla sinistra e Quintavalla manca di un nulla l’appuntamento con la rete. Finisce con un pareggio sostanzialmente giusto, la Spal in attesa dei primi rinforzi si è dimostrata più squadra del Ravenna, con una condizione fisica in netto miglioramento rispetto alle ultime uscite che non ha mai subìto l’iniziativa degli avversari. All’orizzonte tre gare difficilissime aspettano la squadra di Notaristefano, Ternana tra sette giorni seguita dal doppio confronto interno da non fallire contro Cavese e Taranto. La vittoria, manca davvero da troppo tempo.

SPOGLIATOI. Soddisfazione nella dirigenza e nella squadra per la prestazione in attesa della vittoria tanto attesa.

“SPAL, AVANTI COSI’”

di Alessandro Orlandin

FERRARA – Il tecnico Notaristefano comincia a vedere il frutto del suo lavoro ed è soddisfatto.

Un buon punto… di partenza. Si può riassumere così il giudizio generale espresso negli spogliatoi dall’ambiente spallino dopo il pari con il Ravenna. Mister Notaristefano appare soddisfatto.
“Credo sia stata una buona gara da parte nostra, sapevamo di avere davanti una buona squadra e abbiamo messo in campo l’atteggiamento giusto”.
Il modulo 4-4-2 sembra aver dato più solidità alla squadra.
“Sì, già per le sue caratteristiche il 4-4-2 si presta a un certo modo di occupare il campo, soprattutto in chiave difensiva. Ho visto un reparto solido e sicuro e nel complesso maggiore equilibrio e ordine”.
Abbiamo visto frequenti scambi tra i due esterni, soprattutto nel primo tempo.
“Sì perché ho scelto di mettere Schiavon dal lato di Toledo, l’avversario che ritenevo più pericoloso. E ad ogni spostamento del brasiliano dovevo di conseguenza ordinare lo spostamento del nostro centrocampista. Mi pare che la mossa abbia funzionato e che Toledo sia stato imbrigliato bene”.
Il Ravenna non ha comunque destato una grandissima impressione.
“Hanno giocato una partita ordinata anche loro, sapevamo comunque che avrebbero puntato su contropiede e calci da fermo, oltre che ai guizzi di Toledo”.
Nel complesso la prestazione è sembrata più convincente nella ripresa, grazie anche ai nuovi ingressi.
“Sono d’accordo, con Quintavalla, Laurenti e Valtulina abbiamo tentato di dare più velocità alla manovra e abbiamo sicuramente creato qualche pericolo in più”.
L’uscita di Migliorini a fine primo tempo è stata dovuta alla prestazione incolore del regista?
“No, semplicemente era dolorante a una caviglia come già accaduto di recente”.
Un buon punto dal quale ripartire, nonostante la classifica resti preoccupante.
“Sicuramente avrei preferito vincere – sorride – ma era importante capire quale fosse il giusto atteggiamento da mettere in campo e oggi l’abbiamo visto. A tratti abbiamo visto anche momenti di bel gioco: ripartiamo su questa strada per affrontare i prossimi impegni”.
Si parla molto di mercato, soprattutto in uscita, e oggi ha fatto scalpore l’esclusione di Cazzamalli, Centi e Bracaletti. E’ da ritenersi un segnale verso i giocatori?
“Si è trattato di una mia scelta tecnica, niente di ‘losco’. Al mercato pensa la società, io devo occuparmi di scelte tecniche”.
Ad ogni modo avrà fatto alcune considerazioni con i dirigenti per eventuali rinforzi.
“Certo, è normale, ma se non arriva nessuno per me è lo stesso, si lavorerà con i giocatori già appartenenti alla rosa. Se poi la società deciderà di prendere qualcuno ben venga”.
Secondo lei c’è in particolare una pedina di cui questa squadra ha bisogno?
“Sì, un mancino naturale che sappia saltare l’uomo. D’altronde di mancini abbiamo solo Licata. Comunque ripeto: se non arriverà nessuno andremo avanti così senza problemi o recriminazioni”.
Le voci che parlano di un presunto ritorno di Arma in prestito hanno fondamento?
“Assolutamente no, sono voci incontrollate a cui non credo”.

FERRARA – Torna in panchina dopo la lunga squalifica il Direttore Generale Bortolo Pozzi

Soddisfatto anche il direttore Bortolo Pozzi.
“Era da un po’ di tempo che non vedevamo una prestazione così solida, la squadra ha sempre tentato di condurre il gioco rimanendo concentrata e mancando solo di mordente in fase offensiva”.
C’è da essere ottimisti per il futuro insomma.
“Io credo di sì, ho visto ordine, attenzione, equilibrio, concentrazione. Di recente non avevamo offerto prestazioni così buone. La difesa mi è parsa quella dell’anno scorso, così come lo spirito che la squadra ha messo in campo”.
Impossibile non chiederle degli esclusi eccellenti: sono stati messi da parte per ragioni di mercato?
“Sono scelte dell’allenatore che fanno parte del gioco. Sul fronte del mercato come al solito si parla molto ma non si conclude quasi nulla, anche perché siamo ancora all’inizio della sessione”.
In materia d’acquisti Notaristefano ha fatto notare la necessità di un mancino.
“Lo sappiamo e ci stiamo lavorando. Bisogna valutare con estrema attenzione le condizioni che ci vengono poste, perché il mercato al momento si sta muovendo solo attraverso scambi”.
Girava voce che come regista potesse arrivare Brambilla…
“Assolutamente no, è una pista che non stiamo nemmeno prendendo in considerazione. Vi dico comunque che secondo me possiamo salvarci tranquillamente con questo gruppo, a maggior ragione se giochiamo con l’atteggiamento visto oggi, anche perché, credetemi, in giro non ci sono fenomeni in grado di fare la differenza”.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Pozzi anche Stefano Bena.
“Sicuramente oggi abbiamo visto una Spal migliore delle altre volte, ci sta poi che la classifica possa condizionare la squadra mettendole addosso un po’ di paura e di scarsa lucidità”.
La squadra ha comunque offerto segnali confortanti.
“Certamente, ho visto bene tutti, dalla difesa con un ottimo Cabeccia, fino a Laurenti e Valtulina entrati nella parte finale”.
Forse sottotono solo Migliorini.
“Non direi, dobbiamo tenere conto che è sceso in campo con un problema fisico e ha dovuto abbandonare dopo solo un tempo. Purtroppo il ragazzo non riesce a fare tre partite di fila per colpa degli infortuni, ma merita fiducia”.
La voglia di vincere comunque si è vista.
“Assolutamente sì, mi piacerebbe vedere sempre lo spirito e l’intensità degli ultimi venti minuti di oggi. Comunque, sapendo di ripetermi, dico che con tre punti si tornerebbe a metà classifica. Ripartiamo da qui in vista di Terni”.

Per i giocatori ecco Bedin e Valtulina. Il biondo centrocampista appare contento per la prestazione dei suoi.
“Abbiamo messo in campo il giusto atteggiamento, lottando per i tre punti. Peccato per le poche occasioni costruite, sono certo che se avessimo adottato questo spirito per tutta la stagione avremmo molti più punti”.
A livello personale si può dire che tu abbia offerto una prestazione grintosa.
“Sì, ho passato un brutto periodo soprattutto per colpa di alcuni acciacchi fisici. Ora mi sento meglio e penso di averlo dimostrato. So che ci si aspetta molto da me e sono determinato a migliorare sempre di più le mie prestazioni”.
Nel complesso avete dimostrato di voler lottare su ogni pallone.
“Decisamente, oggi abbiamo posto le basi per migliorare e uscire alla grande da questa situazione difficile”.
Anche il pubblico sembra averlo capito, applaudendo a fine partita.
“Sì, sono felice di questo. Il pubblico ha avuto l’atteggiamento giusto, hanno capito che oggi l’impegno c’è stato”.
Le voci di mercato ti danno come possibile partente già durante questo mese.
“Lo so, ma la mia intenzione è quella di restare qui per ripagare la fiducia di questa dirigenza”.
Marco Valtulina esprime soddisfazione per il recupero fisico e l’innesto nel finale.
“Sto finalmente ritrovando la giusta forma, è importante per me allenarmi con continuità e ritrovare il campo come oggi”.
Tutto sommato un buon pareggio quello di oggi.
“Sì, è stata una prestazione abbastanza convincente, ci è mancata la lucidità sotto porta. Di sicuro abbiamo capito che dovremmo giocare sempre con l’impegno di oggi”.
Anche se solo per cinque minuti, ti abbiamo visto a tuo agio come seconda punta.
“Direi di sì, è un ruolo che posso fare anche se di natura sarei un esterno. Penso sia stato abbastanza naturale puntare sulla velocità nel finale quando loro avevano abbassato un po’ il ritmo”.
Ora vi aspetta una trasferta dura, la Ternana tornerà tra le mura amiche con la voglia di riscattare la sconfitta di Taranto.
“Sì, ma non ci preoccupiamo. Se giocheremo come oggi potremo fare bene anche domenica prossima”.

LE PAGELLE.

Capecchi 6 – Attento sulle uscite quando è chiamato in causa da due bordate da fuori di Piovaccari e Cavagna risponde presente pur non riuscendo a fare meglio di una respinta (pericolosissima quella sui piedi di Scappini). Nel complesso non sfigura e non deve compiere interventi impossibili grazie all’asfittico attacco romagnolo.

Ghetti 6 – Trascorre una domenica che alla vigilia avrebbe potuto rivelarsi durissima contro un certo Toledo: il brasiliano però preferisce accentrarsi e sgrava Guidone di un compito affatto semplice che lui svolge con la solita tranquillità.

Zamboni 7 – Il migliore in campo. A tratti sembra quello dell’andata dello scorso campionato, annienta Scappini, salva un gol praticamente fatto sui piedi dello stesso giovane attaccante romagnolo e regala a Gerbino Polo nella ripresa zero palle giocabili, zero. Molto preciso, attento e apparso in grande crescita di condizione. Che sia di buon auspicio, c’è bisogno anche di lui.

Lorenzi 6 – Non era facile vedersela con Piovaccari ma ne viene fuori con eleganza e stile lasciando le briciole al capocannoniere del girone. Rimane un dubbio sul contatto con Scappini e in un paio di salvataggi sembra ancora non essersi definitivamente scrollato di dosso la paura di sbagliare ma è in netta crescita.

Cabeccia 6.5 – Ripescato dal cilindro con un ultimatum impresso nella mente: o torna quello di un anno fa nelle prossime tre partite o non giocherà più di qui a fine campionato. Ebbene il sardo fa una buona partita, non sbaglia un passaggio e da l’idea di essere un altro di quei giocatori pronti a combattere fino all’ultimo per la salvezza della Spal. Buone sovrapposizioni, un paio di ottimi anticipi anche se a volte è impreciso ma non era facile tornare in campo dal primo minuto e con tutti gli occhi puntati addosso. Nella ripresa fa un assist di testa bellissimo per Bazzani, peccato per come poi l’azione si sia conclusa.

Schiavon 6.5 – Partita importante quella disputata dal giocatore che deve vedersela con Toledo: Notaristefano lo sposta a destra e a sinistra da navigato esterno quale non è per fronteggiare le ripartenze del brasiliano e lui non delude. Pecca in lucidità ma macina chilometri su chilometri per tutto l’incontro e tatticamente è esemplare così come per la grande generosità mostrata.

Migliorini 5,5 – Decisamente annebbiato e confuso. Non è ancora il Migliorini di Giulianova per intenderci e stecca i passaggi più elementari. Esce dopo il primo tempo per un infortunio al piede.

(Quintavalla 6.5) – L’impatto con la partita è perfetto. Mezzo punto in più perché viene da una settimana difficilissima per colpa di un’influenza che lo ha tenuto in dubbio fino all’ultimo e per come sia riuscito a vincerla dimostrando sul campo di essere oggi elemento assolutamente imprescindibile nello scacchiere spallino da centrocampista. Crea con la sua velocità più di un problema a Sabato e nel finale manca di un nulla l’impatto con la sfera su cross di Valtulina per un gol che avrebbe fatto venire giù lo stadio.

Bedin 5.5 – Con Migliorini non si trova e va spesso in confusione, sbaglia molti passaggi e anche gli interventi in scivolata vanno spesso a vuoto contribuendo alle ripartenze dei ravennati. Meglio nella ripresa ma con Cavagna alla distanza perde nettamente il duello della domenica.

Rossi 6 – Paolino è come sempre generoso, si danna l’anima finché il fisico regge, guadagna un paio di punizioni pericolose e nel complesso la sua gara è decisamente sufficiente.

(Laurenti s.v) – Venti minuti in cui dimostra di essere concentrato e attento, con lui la Spal cambia passo sulla sinistra e ha sul suo piede un paio di buone palle giocabili ben controllate però dall’esperto Rizzo.

Cipriani 5.5 – Riceve pochissimi palloni giocabili degni di questo nome, lotta molto con Ferrario ma alla lunga il centrale ravennate ha la meglio. Nella ripresa scompare quasi del tutto lasciando ancora una volta più evidenti le lacune in fase offensiva della squadra ferrarese.

Bazzani 6 – Qualcosa in più rispetto a Cipriani, con Fasano se le da di santa ragione ma l’ex attaccante doriano riesce comunque a essere alla fine l’uomo d’area più pericoloso della Spal. Anche lui servito poco e male, esce stremato tra gli applausi del pubblico.

(Valtulina s.v. -) Cinque minuti o poco più, troppo pochi per poter dare un giudizio sul ragazzo.

Notaristefano 6 – Bracaletti, Centi e Cazzamalli sono sul mercato e il mister si prende la responsabilità di non portarli neanche in panchina. Ha coraggio e la sua squadra risponde con una prova di personalità sul campo che mancava da tempo immemore. Se serve questo per offuscare quel barbaro imborghesimento che ha portato la squadra sino al penultimo posto in classifica ben venga. La mossa Schiavon esterno per seguire Toledo a tutto campo si è rivelata azzeccata, così come quella di Cabeccia apparso un altro giocatore, in meglio, rispetto a qualche settimana fa. Nel complesso sembra che la formazione stia rispondendo alla cura del tecnico che tanto ci sta mettendo sotto il profilo umano e tanto ancora dovrà metterci sotto quello tecnico per portare al più presto questa squadra fuori dalla zona rossa della classifica. Adesso manca solo (si fa per dire) la vittoria. In attesa di buone nuove dal mercato in entrata e in uscita.

LA CRONACA | LoSpallino.com

LA SPAL REGGE QUARANTACINQUE MINUTI

COSENZA-SPAL 3-1 (2-1)

COSENZA (3-4-1-2): Pinzan 6; Fanucci 7, Porchia 6, Di Bari 5,5; Bernardi 7, De Rose 6, Roselli 6, Maggiolini 6,5; Fiore 7 (35’ s.t. Virga n.g.); Scotto 6,5 (27’ s.t. Mortelliti n.g.), Danti 7 (43’ s.t. De Pascalis n.g.). A disp: Ameltonis, Musca, Giardina, Caccavallo. All. Toscano 6.

SPAL (4-4-2): Capecchi 5,5; Quintavalla 5,5, Zamboni 5,5, Ghetti 6, Licata 5 (37’ p.t. Bortel 5); Schiavon 6, Migliorini 5,5 (22’ s.t. Valtulina n.g.), Cazzamalli 6, Centi 5,5; Bazzani 6, Cipriani 6 (27’ s.t. Rossi n.g.). A disp: Ioime, Lorenzi, Bedin, Marongiu. All. Notaristefano 5.

Arbitro: Bagalini di Fermo 6.
Marcatori: p.t. 9’ Fanucci, 24’ Cipriani, 31’ Bernardi; s.t. 24’ Fiore.
Ammoniti: Centi, Quintavalla, Ghetti, Fiore, De Rose, Cipriani. Spettatori 3.000 circa.
Angoli: 6 a 0 per il Cosenza.
Recupero: p.t. 2’ , s.t. 5’.

LA CRONACA. Finisce 3 a 1 per il Cosenza l’ultima partita (per fortuna!) del 2009. Biancazzurri molto positivi nel primo tempo quando sprecano molto e possono recriminare per la sfortuna. Debole e preoccupante, invece, la reazione nella ripresa. Intanto la classifica peggiora ulteriormente.

di Roberto Barbarossa

COSENZA – Si chiude con una pesante sconfitta, il 2009 della Spal che precipita nei bassifondi della classifica. Buon primo tempo quello giocato da Bazzani e soci che poi, dopo un avvio di ripresa promettente, calano di tono, facendosi prendere dal nervosismo e affondano sotto i colpi dei padroni di casa. Notaristefano presenta lo stesso undici che ha pareggiato domenica scorsa in casa contro il Foggia mentre Toscano deve fare a meno dello squalificato Biancolino ma presenta dall’inizio Fiore nonostante i problemi muscolari degli ultimi giorni. Passa subito il Cosenza: angolo di Maggiolini, colpo di testa sul secondo palo di Danti, spizzica di testa Scotto che mette fuori causa Capecchi consentendo, a Fanucci, di appoggiare di piatto destro da pochi passi con la porta sguarnita. Gli estensi provano a replicare tre minuti più tardi: su un cross dalla trequarti di Licata, Bazzani appoggia di petto all’indietro per l’accorrente Schiavon il cui destro termina non di molto alto sulla traversa. Al quarto d’ora bell’affondo sulla corsia destra di Quintavalla e cross al centro per il colpo di testa di Cazzamalli con palla che fa la barba al palo destro. Buona la reazione degli ospiti che, soprattutto sulla corsia destra con Quintavalla, creano pericoli per la difesa di casa. Al 19’ Spal vicinissima al gol sugli sviluppi di una mischia. Prima è bravissimo Pinzan a respingere con il corpo su una conclusione ravvicinata di Cipriani poi, sulla ribattuta, Centi spedisce alto con la porta completamente sguarnita. Si gioca su un buon ritmo con le due difese che non appaiono in giornata di grazia. E proprio su un maldestro passaggio all’indietro di Di Bari, Cipriani si trova solo davanti a Pinzan e, con un preciso lob, lo supera per il meritato pareggio dei biancoazzurri.

Bella partita al San Vito tra due squadre che continuano a giocare a viso aperto. Un minuto dopo la mezz’ora il Cosenza ritorna in vantaggio. Maggiolini affonda sulla sinistra, supera senza problemi Quintavalla e, proprio sulla linea, fa partire un cross sul quale Capecchi riesce soltanto a sfiorare. Arriva sul secondo palo Bernardi che, solo soletto, appoggia di testa in fondo alla rete. Notaristafano prova a cambiare qualcosa in difesa, togliendo Licata e inserendo Bortel che va a posizionarsi a destra con Quintavalla, in evidente difficoltà nella morsa Maggiolini-Danti, che va a sinistra.
Nella ripresa il ritmo cala di molto. La Spal avanza il baricentro della propria azione in questo favorita dall’atteggiamento dell’undici di casa che, al contrario, arretra a difesa del vantaggio, puntando sulle ripartenze. Al 17’ Cipriani rifila un brutto pestone a Fiore che reagisce: giallo per l’ex nazionale. Un minuto dopo, Danti viene colpito e rimane a terra, Centi continua a giocare fra le proteste dei giocatori di casa. Nella Spal entra Valtulina per Migliorini ma è il Cosenza che va ancora in gol al 24’: assist da destra di Scotto per Fiore il cui destro in corsa da 20 metri, manda il pallone in fondo al sacco con Capecchi immobile. Partita chiusa. Al 31’ Danti parte dalla metà campo, semina un paio di avversari e conclude con un diagonale di poco a lato. Qualche tentativo degli ospiti ma, fino al termine, non succede più nulla. La Spa torna a casa battuta e con una classifica davvero preoccupante

SPOGLIATOI. Il tecnico, preoccupato per il calo fisico, non cerca scuse e sottolinea la base di ripartenza messa in campo fino a quando la Spal ha tenuto il pallino.

NOTARISTEFANO: “RIPARTIAMO DAL PRIMO TEMPO”

Chiaramente deluso per il risultato e preoccupato per la classifica, il tecnico biancazzurro Notaristefano.
“I numeri parlano chiaro e la nostra posizione in classifica non ci lascia tranquilli. Da questo momento dovremo rimboccarci ancora di più le maniche, lavorare con maggiore intensità per uscire al più presto da questa situazione. Ho fiducia nei ragazzi e sono convinto che riusciremo a risollevarci. La gara di oggi? Abbiamo disputato un signor primo tempo poi, nella ripresa, siamo partiti bene ma abbiamo subito un vistoso calo anche fisico. Durante i primi 45 minuti, abbiamo espresso un buon calcio, reagendo subito al loro vantaggio e creando alcune occasioni da rete importanti; purtroppo non siamo stati bravi e cinici a sfruttarle al contrario del Cosenza. Nella ripresa, poi, abbiamo giocato con troppa foga alla ricerca del pari e siamo stati puniti. Per le nostre caratteristiche, non possiamo lasciare agli altri il compito di dettare i ritmi della partita ma dobbiamo essere noi a farlo così come abbiamo fatto nel primo tempo. Ci lasciamo alle spalle il 2009 e pensiamo a risalire la china della classifica quanto prima”. (Rb)

LA CRONACA | LoSpallino.com

SPAL, LA CRISI CONTINUA

SPAL-FOGGIA 0-0

SPAL (4-4-2): Capecchi; Quintavalla, Zamboni, Ghetti, Licata; Schiavon, Migliorini (dal 28′ st Marongiu), Cazzamalli; Centi (dal 18′ st Bracaletti); Cipriani, Bazzani. A disp.: Ioime, Bortel, Bedin,Valtulina, Rossi.
All.: Notaristefano.
FOGGIA (4-2-3-1): Bindi; Carbone, Burzigotti, Goretti, Micco; Mancino, D’Amico; Di Roberto, Trezzi (dal 18′ st Quadrini), Colomba (dal 24′ st Caraccio); Salgado. A disp.: Milan, Sgambato, Tarantino, Vairo, Ferrari.
All.: Porta-Pecchia.
ARBITRO: Barbeno di Brescia.
Assistenti: Semolic e Visentini.
AMMONITI: Micco (F), Schiavon (S), D’Amico (F) e Cazzamalli (S).
ESPULSI: Salgado (F) al 21′ st per c.n.r
NOTE: giornata molto fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori 2.800 circa, (paganti 852, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 25.200 euro circa).
Angoli: 3a4 per il Foggia. Recupero: pt 2’, st 5’.
Prima della partita è stato osservato un minuto di silenzio in memoria del padre del preparatore atletico della Spal Lidio Melis.

LA CRONACA. I biancazzurri sbagliano ancora una volta partita e rinviano ancora l’appuntamento con i tre punti al Paolo Mazza. Con il Foggia una sorta di spareggio salvezza che finisce 0 a 0. Alla fine fischi e contestazione.

di Diego Stocchi Carnevali

FERRARA – Al giro di boa è gara “drammatica”, sportivamente parlando, quella che va in scena oggi al Paolo Mazza di Ferrara: chi perde va all’inferno del girone e, beffa del destino, arrivano proprio i satanelli del Foggia a saggiare lo stato psicofisico della Spal in quest’ultima giornata del girone d’andata. I biancoazzurri di Notaristefano si ritrovano all’appuntamento ben consci delle ultime vicissitudini settimanali che hanno visto a ruota, tifosi, giocatori e società chiedersi a gran voce a vicenda un maggiore impegno e una maggiore professionalità per ritrovare quanto prima quella compattezza e quella costanza di rendimento finora assenti ingiustificate del campionato. Spal e Foggia sono appaiate in classifica a quota diciassette: due punti più giù c’è la retrocessione diretta senza passare per gli spareggi e questa sera, una delle due, in caso di sconfitta vi si potrebbe trovare senza appello: il morale della favola è che non sono ammessi ulteriori passi falsi per nessuna delle due. Tra le fila dei ferraresi se non è rivoluzione poco ci manca, vuoi per necessità, vuoi per dare una scossa decisa a uno spogliatoio apparso sin qui frastornato e incapace di reagire alle difficoltà: fuori Lorenzi per squalifica e Meloni per infortunio (lo rivedremo con ogni probabilità in campo con l’anno nuovo), Ghetti va al centro della difesa e Quintavalla per la terza volta da quando è a Ferrara si sposta a numero due con Licata fluidificante dal lato opposto: confermato Zamboni al centro della difesa nonostante le voci degli ultimi giorni lo volessero neanche tra i convocati. In mezzo le novità sono rappresentate da Migliorini perno centrale (torna dopo un mese dall’infortunio) e Centi a supporto del tandem Bazzani-Cipriani. Restano fuori Bracaletti, Bedin e Rossi per scelta tecnica: per qualcuno di questi l’esperienza a Ferrara potrebbe davvero essere giunta al capolinea. Notaristefano si gioca il tutto per tutto con una squadra a forte trazione anteriore che dovrà per forza di cose lasciare qualcosa agli avversari, soprattutto le fasce, proprio dove il Foggia sino a oggi ha trovato sovente la via della rete. A casa per scelta tecnica resta il solo Agodirin, in tribuna si accomodano invece Cabeccia, Gaspari e Laurenti. I pugliesi salgono a Ferrara con l’obbiettivo dichiarato di non perdere e di dare seguito agli ultimi risultati positivi. Pesante il bilancio delle assenze con cui la coppia Porta-Pecchia deve però fare i conti: agli squalificati Velardi e Cuomo si aggiungono gli infortuni dei centrali di difesa D’Agostino e Torta, dell’esterno Mattioli e dell’attaccante Compierchio. Rimane a Foggia il terzo portiere Liccardi, convocato il giovanissimo Vairo. Recuperati Trezzi e Quadrini dall’influenza e all’ultimo anche Ferrari e l’esperto Goretti, torna dal primo minuto Colomba (figlio dell’allenatore del Bologna) dopo due mesi, confermatissimi Mancino e Di Roberto sulle fasce e dati in ottima forma: bomber Salgado (cinque gol sino ad oggi ma in rete sin qui in sole due occasioni) è l’unica punta tra le fila dei rossoneri. La Spal non batte il Foggia in casa da trentaquattro anni con i dauni che annoverano nel loro palmares solo due successi in dodici incontri disputati al Paolo Mazza (l’ultimo nel 1982). Arbitra Barbeno di Brescia.

FERRARA – Cipriani in una delle poche palle giocabili ricevute in area di rigore

Comincia l’incontro e la prima azione è di Salgado che si incunea per le vie centrale tra le maglie della retroguardia estense, ma il suo tiro termina abbondantemente a lato. Passa un minuto e sugli sviluppi di un cross di Licata dalla sinistra respinto un po’ goffamente da Goretti è Centi a provarci dai venti metri ma Bindi respinge di pugno. Sarà l’unico tiro in porta del primo tempo dei padroni di casa. Ferraresi impauriti e rinunciatari, pugliesi che benché tecnicamente non eccelsi hanno sin dai primi minuti una decisa padronanza territoriale. Diciannovesimo minuto, Schiavon perde palla nel cerchio di centrocampo e mette in movimento Goretti che si fa indisturbato almeno ventcinque metri di campo prima di scagliare una violentissima sassata verso la porta di Capecchi che si infrange sulla traversa: occasione incredibile per gli ospiti e, da questo momento, alla Spal iniziano a tremare le gambe. Non si contano gli errori più elementari, dai passaggi a due metri (Migliorini e Cazzamalli) alle sovrapposizioni errata (Quintavalla a destra e Licata a sinistra), dai triangoli mai chiusi degli esterni di centrocampo al fraseggio inconsistente di Centi con il duo Bazzani-Cipriani (quest’ultimo sarà tra i meno peggio): il risultato è un sostanziale non gioco che ben presto fa spazientire il pubblico di casa che risponde con sonori fischi rivolti ai propri beniamini. Trentesimo minuto, ci prova Licata da appena fuori l’area piccola ma la sua conclusione è senza pretese e si perde abbondantemente a lato. Trentaquattresimo, ancora pericolosa la Spal con un’azione solitaria di Cipriani abile a liberarsi di Burzigotti e portarsi la palla sull’esterno ma il tiro a incrociare non impensierisce più di tanto l’estremo difensore Bindi.
La ripresa inizia subito con un sussulto: il cronometro segna trenta secondi e il Foggia ci prova in sequenza prima con Mancino e poi con Colomba con la difesa spallina che respinge prima con Ghetti e poi con Licata. Secondo minuto, la Spal si fa vedere in avanti dopo un ottimo lancio di Schiavon a imbeccare Cipriani ma Goretti chiude in maniera magistrale sull’ex attaccante del Bologna lanciato a rete. Il Foggia non punge ma neanche soffre, la Spal si sbilancia in avanti senza capo né coda dando l’impressione di non seguire alcun canovaccio preciso quando si tratta di attaccare. Sesto minuto, bolide del pescador Salgado dalla sinistra, palla di poco alta sopra la traversa, ben controllata da Capecchi. Al nono minuto ci prova anche Schiavon da fuori dopo un’uscita avventurosa di Bindi su punizione di Quintavalla dalla destra, fuori. Tredicesimo: Quintavalla dalla destra per Cipriani che fa da sponda per l’accorrente Bazzani che si libera del suo diretto avversario Burzigotti e scarica la sfera di poco alta sopra la traversa: in novanta minuti questa sarà l’azione più bella della Spal di tutta la partita.

FERRARA – 13′ del st Bazzani mette sopra la traversa la migliore occasione della partita

Al ventesimo l’episodio che potrebbe cambiare le sorti dell’incontro: dopo un contrasto durissimo di Cazzamalli sulle caviglie di Salgado e sanzionato con una semplice punizione, il cileno, non contento della decisione arbitrale dice qualche parola di troppo al direttore di gara che lo manda anzitempo negli spogliatoi. Spal in superiorità numerica per la terza volta nelle ultime quattro partite ma non servirà neanche stavolta. Venticinquesimo: anche Migliorini preferisce la conclusione dalla lunga distanza, Bindi è sulla traiettoria ma respinge soltanto la sfera senza trattenerla, fortuna vuole che Carbone si trovi nei paraggi e spazzi senza fronzoli in fallo laterale prima dell’arrivo di Bazzani. Da questo momento la partita si addormenta per quasi venti minuti, le entrate in campo di Bracaletti e Marongiu anziché velocizzare la manovra contribuiscono a cloroformizzarla ulteriormente e, anche in superiorità numerica, la Spal non punge. Quarantaquattresimo minuto: Marongiu per Bracaletti che perde l’attimo tutto solo davanti a Bindi e sessanta secondi dopo è Cipriani (forse trattenuto in area) che si fa anticipare da Goretti dopo un batti e ribatti nell’area di rigore pugliese. Al novantesimo infine è l’ennesimo tiro da fuori della Spal, stavolta di capitan Zamboni a impensierire Bindi che non trattiene ma né Cazzamalli prima e né Marongiu poi riescono a mettere le punte biancoazzurre nella condizione di segnare. E alla fine, dopo novanta minuti di tifo commovente per calore e passione della torcida ferrarese, sono fischi e cori di scherno per tutta la squadra chiamata a gran voce sotto la curva per rendere conto dell’ennesima e deludente prova di questo campionato. Da questa sera bisogna pensare solo alla salvezza.
Prossimo appuntamento interno il prossimo 10 gennaio quando a Ferrara arriverà il quotatissimo Ravenna. Anno nuovo, vita (e squadra?) nuova si dice. E speriamo di cuore che non rimanga solo uno dei tanti buoni propositi (come in estate) che si fanno quando si è chiamati a tirare le somme di un anno che sta per finire. Perché si sa, nella memoria popolare restano ingabbiati i ricordi negativi (pochi invero, ma mal gestiti) più di quelli positivi (sicuramente molti di più ma che rischiano di finire ingenerosamente offuscati e annebbiati da questo pessimo girone d’andata). Sia la società ora a spazzare via con fermezza e decisione quei nuvoloni neri all’orizzonte che sembrano non voler abbandonare mai e ancora una volta di più la sfera spallina: perché il cielo, per noi tutti è solo biancoazzurro.

FERRARA – Butelli e Bena oggi in panchina

LE PAGELLE. Disastrosi Migliorini, Centi e Cazzamalli. Il centrocampo è il reparto peggiore

SI SALVANO SOLO ZAMBONI, GHETTI E CIPRIANI

di Diego Stocchi Carnevali

Capecchi sv – Il Foggia si rende pericoloso solo una volta con la traversa di Goretti, per il resto i pugliesi non pungono e non creano mai occasioni all’estremo difensore estense di mettersi in mostra.

Quintavalla 5.5 – Fortuna vuole che gli avversari dalla sua parte non sfondano, avrebbe la gamba per osare quantomeno di più, superare la metà campo e mettere in mezzo qualche pallone invitante per le torri considerando la pochezza ospite: niente di tutto questo o, se lo fa, lo fa due volte in novanta minuti, sbagliandole.

Zamboni 6 – Decisamente meno in difficoltà delle altre volte, annulla Salgado e appare tra i più sicuri del reparto. Prova anche il gol nel finale.

Ghetti 6 – Vale il discorso fatto per Zamboni anche se il buon Guidone perde una palla bruttissima quanto pericolosa in un contrasto un po’ troppo “leggero” con Quadrini nella ripresa. Per il resto è ordinaria amministrazione e trova nell’attacco del Foggia un valido alleato.

Licata 5 – Non vorremmo fosse l’ennesimo dilemma spallino: siamo sicuri che Licata sia un terzino? Perché in fase difensiva è semplicemente disastroso e nel primo tempo sbaglia tutto quello che può sbagliare, passaggi, anticipi, sovrapposizioni e chiusure, un disastro. Si rifà nella ripresa ma il dubbio rimane: ha un ottimo piede, i cross sono piuttosto precisi ma quando va all’uno contro uno è peggio che andar di notte.

Schiavon 5 – Nettamente al di sotto degli standard a cui ci ha abituato. Impreciso, al tiro come in fase di impostazione, per le vie centrali il Foggia affonda spesso rinunciando, per fortuna, alla conclusione ma quello che fa specie è l’atteggiamento molle con cui affronta la partita, lui che è un guerriero autentico.

Migliorini 4.5 – Una gara da scherzi a parte. Butta via almeno dieci palloni figli della frenesìa e della scarsa lucidità in fase di impostazione e, in totale confusione, inizia addirittura a fare passaggi lunghi da trenta metri, sfasati e imprecisi, cose che Notaristefano ha detto chiaramente di non voler vedere nella sua squadra.

(Marongiu 5.5) – Non incide sulla gara, sbaglia un corner e una punizione elementare e nel finale tutta la sua inesperienza viene fuori quando anziché servire in piena area di rigore Bazzani preferisce un cross per Bracaletti in posizione irregolare. Deve crescere, ma almeno lui ha l’età davanti per farlo, non come molti dei suoi compagni.

Centi 4.5 – Ai due all’ora come sempre ma non ne prende una: avvio che fa ben sperare, tre passaggi consecutivi gli riescono ma poi, complice la condizione fisica approssimativa (che gli consente il mezzo punto in più) o chissà che altro, non fa che commettere errori su errori non intendendosi mai una volta che sia una con Bazzani o Cipriani. Dovrebbe accendere la luce, in realtà con lui in campo è buio pesto.

(Bracaletti 5.5) – Come sopra, anche per lui vale il famoso “e il naufragar m’è dolce in questo mare” degno di ogni centrocampista della Spal di oggi.

Cazzamalli 4.5 – La peggiore partita da quando è a Ferrara: molle, apatico, senza grinta, non vince un tackle, perde tutti i contrasti, compresi quelli di testa, la sua specialità: avulso dal contesto e dalla partita la sua è una prestazione completamente da dimenticare.

Cipriani 6 – Ci prova in qualche modo a rendersi pericoloso, va alla conclusione spesso e cerca di portare qualche grattacapo alla retroguardia ospite ma Goretti è un ottimo avversario e alla lunga gli prende le misure.

Bazzani 5.5 – Fa meno bene del suo compagno di reparto ma non come impegno: primo tempo inesistente, ripresa che lo vede protagonista nel triangolo volante con Quintavalla e Cipriani e dove ci mette più grinta e convinzione anche nei contrasti aerei pur trovandosi in una giornata non particolarmente positiva grazie all’ottimo Burzigotti.

Notaristefano 5.5 – Le sta provando tutte, di settimana in settimana sta dando ad ogni singolo giocatore della rosa la sua opportunità come giustamente si confà ad un allenatore che ha poco tempo per riportare sulla retta via una squadra completamente allo sbando dal punto di vista psicologico. Lascia perplesso il terzo cambio lasciato in panchina, su tutti Rossi l’unico in grado di fornire assist vincenti per Cipriani e Bazzani, così come lasciare seduto per novanta minuti Valtulina dopo che a Marcianise era apparso ai più tra i meno peggio. L’impressione è che questa squadra abbia molti problemi, strutturali soprattutto, che nemmeno l’allenatore lombardo così come il suo predecessore abbia ancora capito come risolvere. E domenica inizia il ritorno.

GLI SPOGLIATOI. Mentre fuori va in scena una contestazione che coinvolge tutti, soprattutto capitan Zamboni, la società tramite il presidente Butelli e il direttore Pozzi si assume le responsabilità.

“I TIFOSI HANNO RAGIONE”

di Alessandro Orlandin

E a luna di miele è decisamente finita: cori di scherno, qualche insulto e l’assedio alle uscite dei giocatori per chiedere più impegno e più dignità per questa Spal. È stato questo lo scenario che ha fatto da sfondo al dopo-partita odierno, con la rabbia dei tifosi esplosa fin da subito al fischio finale e il rapido raduno sotto alla tribuna. E mentre davanti a microfoni e taccuini dei cronisti si presentano solo i dirigenti (“I giocatori devono rimanere in silenzio e lavorare” ha dichiarato Bortolo Pozzi) fuori si scatena la caccia ai giocatori: Fabio Bazzani sceglie di uscire e affrontare subito la folla (che lo assolve lasciandolo andare semi-indisturbato), gli altri decidono di aspettare momenti migliori. La rabbia dei circa 200 supporter spallini si è riversata soprattutto sul capitano Marco Zamboni, a cui sono stati dedicati cori riferiti alla sua vita fuori dal campo. Con Zambo ormai la tifoseria è giunta ai ferri corti, complici soprattutto le sue dichiarazioni rilasciate durante la contestazione in via Copparo lo scorso 8 dicembre. Oggi il difensore ha scelto di non sfilare sotto la curva ovest a fine partita (a differenza di un piccolo drappello di calciatori composto da Bazzani, Schiavon, Ghetti, Quintavalla, Ghetti e Capecchi) provocando la richiesta dei tifosi di spogliarlo dalla fascia di capitano. A tentare di placare gli animi dei tifosi è uscito Bortolo Pozzi, che si è intrattenuto per oltre mezz’ora in colloqui con i tifosi biancazzurri. Il blocco è stato rimosso dopo poco più di un’ora dal fischio finale.

Sul fronte delle dichiarazioni è laconico il presidente Cesare Butelli: “In realtà non ho molto da aggiungere rispetto a quanto detto lo scorso lunedì. Attualmente la Spal è questa, ovvero una squadra che non vince quasi mai. Non si può dare torto ai tifosi che oggi ci contestano. Ormai dalla partita disputata a Lecco nel finale della scorsa stagione ci manca quella determinazione, quella convinzione che permette di portare a casa i tre punti: l’impegno non manca da parte dei giocatori, è solo che in questo momento le prestazioni che vediamo sono tutto ciò che riescono a offrire. E mi rendo conto che è piuttosto poco”.

Crede sia opportuno guardare all’imminente mercato di gennaio per cercare di risolvere questa situazione?
“La rosa che abbiamo è questa e mi pare abbastanza completa: dobbiamo ragionare in una chiave di mantenimento degli equilibri numerici ed economici. Quindi credo che ci guarderemo un po’ attorno e opereremo nei limiti del possibile: a gennaio è dura trovare giocatori che possano essere decisivi per le sorti di un’intera squadra. Ricorderete l’anno scorso come la nostra sessione si fosse rivelata abbastanza scadente, nonostante pensassimo di aver rinforzato la rosa”.

Secondo lei qual è la chiave di lettura di questo momento negativo?
“La squadra mi sembra paurosa, soprattutto quando gioca in casa. E questo non fa che alimentare il giusto malcontento della piazza. Tra l’altro noto come neanche l’uomo in più per mezz’ora abbia il potere di darci un mano in questo momento: ci manca proprio la lucidità necessaria per sfruttare le nostre potenzialità”.

Questo girone si chiude con appena 18 punti fatti su 17 partite.
“Sì è mi duole dire che si tratta di una classifica veritiera visto ciò che abbiamo offerto sul campo: dovremo stare molto attenti in futuro a ciò che succede alle nostre spalle. Il rammarico cresce se penso che sarebbero bastate giusto un paio di vittorie in più per essere in corsa per i playoff, la classifica è molto corta”.

La ricetta per il futuro?
“Mi piacerebbe averla. Non ci sono alibi, dobbiamo lavorare duro e guardare già alla prossima partita, vedremo se un’altra settimana di lavoro ci può aiutare a rialzarci in qualche modo. Di certo so solo che non c’è nessuno a remare contro, siamo tutti convinti di voler metterci alle spalle questo momentaccio”.

Nonostante la delusione Butelli non perde la sua tradizionale ironia e in qualche modo sdrammatizza prima di congedarsi.
“Di certo rimane il fatto che continuo a non riuscire a vedere una vittoria di persona: avevo scelto anche una nuova colonna sonora per l’ingresso in campo (“Money, money, money” degli Abba) per restare sui temi della settimana, ma nemmeno quella ha funzionato…”.

Più lapidario Bortolo Pozzi, fermatosi a lungo per rispondere alle domande dei tifosi in contestazione.
“C’è poco da dire, stiamo rendendo al di sotto dei nostri standard, facciamo troppa fatica. Oggi l’impegno dei giocatori c’è stato, sono mancate piuttosto lucidità e concretezza nel costruire il gioco. Mi pare chiaro che la squadra sta sentendo molto il momento negativo, c’è paura di sbagliare e questo condiziona pesantemente l’approccio alle partite. Questa comunque non deve valere come scusa: i giocatori pensino a lavorare per fare punti, non c’è più tempo per le chiacchiere”.

La piazza chiede misure dure contro i vostri calciatori: ritiri e più rigore sulla vita extra-calcistica.
“Non sono d’accordo, non sui ritiri. Non servirebbe a molto, preferisco stiano in silenzio e lavorino il più duro possibile. Diverso è il discorso per le abitudini fuori dal campo dei giocatori: posso assicurare che rispetto allo scorso anno non è cambiato nulla a livello di regole, abbiamo sotto controllo la situazione e se qualcuno sgarra viene punito senza che questo trapeli all’esterno”.

Resta il fatto che la squadra sta deludendo profondamente.
“Non è un mistero, ci aspettavamo molto di più a inizio stagione. Abbiamo lasciato intravedere solo a tratti le nostre qualità e dobbiamo necessariamente ritrovare la serenità che da troppo tempo ci manca”.

Vengono invocati interventi sul mercato di riparazione.
“Al momento non ci penso, è presto. Penso piuttosto alla difficile trasferta di Cosenza e a cercare di ritrovare il nostro gruppo attuale”.

NOTARISTEFANO: “L’impegno non basta, ci manca un po’ di qualità”

Mister andiamo subito al sodo: siamo qui a commentare un’altra prestazione in cui l’assente ingiustificato è ancora una volta il gioco. Dopo un mese che si trova alla guida della Spal che spiegazioni si possono dare?
“Sono perfettamente consapevole che il gioco devo saperlo dare io e sapevo sin dall’inizio che non sarebbe stato facile perché c’è da ritrovare per prima cosa quella condizione atletica tale che mi permetta di esprimere il mio gioco. La troveremo cammin facendo. Quello che ci manca senza dubbio è un pochino di qualità in più che dia modo alle nostre punte di essere servite in maniera migliore, questo sì”.
Tre partite delle ultime quattro la Spal le ha sempre giocate in superiorità numerica: nonostante questo il canovaccio non è cambiato, anzi.
“La superiorità numerica ti favorisce quando tu sei capace di sfruttarla ed è evidente che in questo momento particolare noi non siamo bravi neanche a sfruttare questi episodi che indubbiamente sono a noi favorevoli”.
La partita: male Licata nel primo tempo e nel complesso tutto il centrocampo, con Migliorini e Centi assenti ingiustificati della sfida. Si trova d’accordo con la disamina?
“Probabilmente c’è chi più di altri ha sentito oltremodo la partita ma non mi sento di additare nessuno come responsabile di una prestazione che di positivo, impegno a parte, ha soltanto il punto che abbiamo conquistato. Capisco la gente che fischia, è un loro diritto ma io oggi se guardo negli occhi tutti i miei ragazzi uno ad uno so di non poter rimproverare loro nulla sotto il profilo dell’impegno. Hanno dato quello che potevano ma non quello che sono in grado di dare. Ecco, su questo aspetto dovremo lavorare in vista della trasferta di Cosenza che è imminente, perché insisto che la squadra rende sotto il proprio standard, non siamo da ultimi posti come oggi la classifica ci dice”.
La rinuncia agli esterni offensivi come Rossi e Valtulina a posteriori non hanno sortito gli effetti che sperava.
“La mia idea era quella di provare a soprendere il Foggia con l’avanzamento di Quintavalla e Licata sulle fasce, sfruttare i loro cross o all’occorrenza sfruttare gli spazi che potevano creare loro per l’inserimento dei centrocampisti. Non è andata come speravo ma non penso nemmeno che sia tutto da buttare, anzi. C’è da lavorare, quello sì, e sono qui per questo”.
La settimana appena trascorsa, che definire burrascosa è un eufemismo, l’ha vista protagonista nello spogliatoio dove si dice lei abbia rivolto un invito chiaro e preciso ai suoi ragazzi: in sostanza ha detto che o si cambia registro o non si va da nessuna parte. Alla luce di questa opaca prestazione, ritiene che il messaggio sia stato recepito?
“Capitano situazioni in cui anche l’allenatore, d’accordo con la società, deve fare la sua parte e farsi sentire senza pensare a quello che può succedere la domenica. Ho solo fatto leva sulla loro autostima e sul loro orgoglio di calciatori e oggi ho visto una squadra che non ha tradito le mie aspettative, si sono impegnati, hanno dato tutto quello che potevano dare in questo momento. Cosa posso rimproveragli? Siamo stati carenti negli ultimi metri, pecchiamo di qualità e ci troviamo in difficoltà nell’ultima parte dell’azione, quella che ci dovrebbe consentire di andare a finalizzare la mole di gioco costruita”.
Domanda inevitabile sul mercato, ormai imminente, di gennaio. Chiederà rinforzi?
“Adesso dobbiamo pensare al Cosenza, il tempo per parlare di mercato c’è e vedremo d’accordo con la società il da farsi ma il mio unico pensiero oggi è quello di lavorare e lavorare e ancora lavorare sul campo con questo materiale che mi hanno consegnato al mio arrivo che ripeto non merita questa posizione in classifica”.

BENA: “A gennaio nessuna rivoluzione ma non possiamo permetterci di entrare in campo con la paura di sbagliare. Da oggi è ufficiale, qui si parla solo di salvezza, poi si vedrà”.

Gennaio è vicino e, alla luce delle ultime prestazioni, sembra doverosa una rinfrescata all’organico. Cosa ci può dire al riguardo dopo che anche il Presidente Butelli si è espresso positivamente al riguardo?
“Escludo categoricamente rivoluzioni: sono contrario per principio e ritengo che stravolgere l’organico sia inutile, dispendioso e dannoso. Inutile perché nel calcio i risultati si ottengono con il gruppo e questa squadra è praticamente quella dello scorso anno e allora io come voi mi chiedo dove sia finito. Come società è nostro preciso compito capire dove sono e quali sono i problemi che affliggono questi ragazzi; è dispendioso cambiare perché rivoluzione vuol dire comprare almeno cinque giocatori: e i nostri? Dovremmo cederli e prima ancora dovremmo essere bravi a trovare un acquirente e in questo momento non penso sia così facile trovarne di squadre disposte ad acquistare i nostri giocatori per ragioni economiche e tecniche; dannoso perché rivoluzionare una squadra vuol dire anche smantellare un gruppo che ripeto, c’è ed è consolidato dall’anno scorso. Va solo ritrovato. E sarà nostra premura fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per uscire da questa situazione”.
Mentre parliamo all’esterno va in scena una civile ma accesa contestazione, soprattutto nei confronti di alcuni giocatori in particolare.
“Ferrara è una piazza civile e se i toni sono e rimarranno sempre questi non vedo perché non possano esternare il loro disappunto che poi è anche il mio. Se devo raccontare che sono contento direi una bugia, è chiaro che non lo sono”.
Tangibile oggi, dalla tribuna, la paura di questa squadra di sbagliare anche le cose più elementari.
“Le domande che vi fate voi sono le stesse che ci facciamo anche noi della società: vedere calciatori in campo contratti, tesi e nervosi oltremisura fa pensare tutti. Non so se ci sono giocatori che sentono la partita davanti al pubblico amico più di altri ma allora cosa dobbiamo fare? Giocare in trasferta tutte le domeniche? Non scherziamo, noi abbiamo bisogno dei nostri tifosi, loro sono uno stimolo in più e non un limite e dispiace maltrattarli con prestazioni che non sono all’altezza dell’organico”.
La classifica oggi dice playout. Una squadra non abituata a lottare per non retrocedere come questa può risentire di questa “spiacevole” novità secondo lei?
“Io da questo punto di vista sono tranquillo: questa squadra ha calciatori che hanno calcato campi importanti e di categoria superiore, sono esperti, sanno come va il calcio e come queste annate possano capitare dappertutto e per le ragioni più svariate, aldilà dei proclami estivi. Mi sembra onesto però annunciare che da oggi si deve pensare solo alla salvezza e a nulla di più, è una forma di rispetto verso chi la domenica ci viene a vedere con passione ed entusiasmo. Il compito nostro sarà quello di tirarci fuori quanto prima da questa situazione e poi chissà, c’è un girone di ritorno intero per provare a scalare qualche posizione davanti a noi”.

LA CRONACA | LoSpallino.com

LA SPAL TOCCA IL FONDO

REAL MARCIANISE – SPAL 1-0 (1-0)

REAL MARCIANISE: Fumagalli, Piscitelli, Tomi, Alfano, Filosa, Porpora, Romano (64’ Murolo), D’Ambrosio, Tedesco (81’ Galizia), Poziello, Della Ventura.
A disposizione: Mezzacapo, Ciano, Di Napoli, Manco, Montanari.
All.: Boccolini.

SPAL (4-3-2-1): Capecchi, Ghetti, Licata, Bedin (51’ Migliorini), Zamboni, Lorenzi, Quintavalla, Schiavon (63’ Marongiu), Cipriani, Rossi (59’ Bracaletti), Valtulina.
A disposizione: Ioime, Bortel, Cabeccia, Cazzamalli.
All.: Notaristefano

Arbitro: Del Giovane di Albano Laziale.
MARCATORI: 20’ Romano.
Note: recupero 1’ e 4’: angoli.
Ammoniti: Poziello, Tedesco, Lorenzi, Romano, Murolo, Cipriani, Galizia.
Espulso: Poziello al 26’ per doppia ammonizione.

LA CRONACA. Un’altra sconfitta per i ferraresi senza grinta, corsa e gioco. Prestazione molto negativa e occasioni soltanto nel finale nonostante il Marcianise giochi per un tempo e mezzo in dieci uomini: 1 a 0 per il Real il risultato.

di Armando Serpe

MARCIANISE – Un gol di Romano stende la Spal e consente al Real Marcianise di inanellare la seconda vittoria consecutiva. Gara tutt’altro che semplice complice anche una direzione di gara addirittura al di sotto della insufficienza. Novità per entrambi i tecnici con Boccolini che inserisce Romano al posto di Ciano posizionandolo a ridosso delle punte Tedesco e Poziello. Dall’altra parte panchina per Cazzamalli, dentro Valtulina e Quintavalla. Si parte agli ordini del signor Del Giovane di Albano Laziale e davanti a non più di cinquecento spettatori compresi una quarantina provenienti da Ferrara. L’inizio dei padroni di casa è incoraggiante. Dopo un minuto e mezzo un batti e ribatti al limite favorisce Filosa che dai trenta metri lascia partire una conclusione che Capecchi blocca senza difficoltà. Poziello è ispiratissimo e dopo neppure un minuto raccoglie un suggerimento di Della Ventura, tiro a giro ma la sfera è in curva. La Spal non riesce ad uscire dalla propria metà campo e c’è ancora Poziello a seminare scompiglio in area con Capecchi che se la cava come può e poi la difesa spazza evitando guai peggiori. Fumagalli continua a guardarsi indisturbato l’incontro che viene sbloccato al 20’ da Romano abile ad approfittare di una indecisione del portiere firmando il secondo gol stagionale.

MARCIANISE – Ecco i 40 irriducibili tifosi ferraresi

La gioia del gol viene smorzata cinque minuti dopo dal secondo giallo a Poziello per un fallo a centrocampo. Real in dieci e compito agevolato per gli estensi. Inizia così lo show del direttore di gara che al 28’ vede una spinta a gioco fermo di Lorenzi a Tedesco ma ammonisce entrambi per reciproche scorrettezze non sanzionando il difensore con un rosso diretto. Il Marcianise non perde la test e continua ad attaccare. Rischia qualcosa al 36’ quando Valtulina mette al centro dalla sinistra e Fumagalli smanaccia non senza difficoltà. Il gioco all’inglese di Del Giovane consente alla due formazioni un gioco maschio e fin troppo falloso. Dopo un solo minuto di recupero tutti negli spogliatoi a riorganizzare le idee e placare gli animi.

MARCIANISE – Una punizione per la Spal, Migliorini impegna il portiere Fumagalli

Ad inizio ripresa buon avvio ospite con tanto possesso ma poche invenzioni. Notaristefano cambia al 5’ inserendo Migliorini per Bedin. I direttore di gara continua a sventolare cartellini gialli a caso e al settimo si fa vedere Cipriani con un tiro da fuori che però termina a lato. Ha poi dell’incredibile il non fischio al 9’ con una furibonda mischia in area e Cipriani a colpire le caviglie avversarie. La Spal prova a cambiare passo inserendo inserendo Bracaletti e Marongiu per Rossi e Schiavon. Musica che non cambia e allora ci prova Licata al 33’ con un siluro a fil di palo.

MARCIANISE – Colpo d’occhio sullo stadio di Marcianise…

Quindi è il palo a fermare Bracaletti e campani graziati. Brivido sul ‘Progreditur’ al 42’ quando Migliorini indovina lo specchio ma la sua punizione viene respinta con i pugni da Fumagalli. Il numero uno è strepitoso in pieno recupero quando salva il risultato su Cipriani respingendo con i piedi. Inutili i quattro minuti di recupero, Marcianise vittorioso e ora con una classifica meno preoccupante. Per la Spal urge un esame di coscienza perché il cammino che porta alla salvezza è tutto in salita.

LE PAGELLE.

Capecchi 5 – Si porta sulla coscienza l’errore sul gol di Romano. Uscita maldestra che costa alla squadra la sconfitta. Quasi inattivo per il resto della gara non per merito dei suoi ma perché il Real non riesce a concretizzare. Giornata da dimenticare.

Ghetti 5,5 – Prestazione opaca. In difficoltà su Poziello che gli dà un bel da fare. Gli facilita il compito l’arbitro che espelle il numero 10 marcianisano. Tuttavia spettatore incolpevole della disfatta estense.

Licata 6 – Prova a dare un senso alla giornata. Nel finale di gara ci prova con un tiro dalla distanza che finisce di poco a lato.

Bedin 5,5 – Impalpabile. Il centrocampo viene affidato a lui ma non si rivela una scelta azzeccata. Viene sostituito e non la prende affatto bene.

(Migliorini) 6,5 – Il migliore dei suoi. Grande personalità. Non si arrende e solo la sfortuna gli nega la gioia del gol.

Zamboni 5 – Inguardabile. Sempre in affanno. Bersagliato  dal pubblico avversario va in confusione perdendo concentrazione e tranquillità.

Lorenzi 5 – Ricorre ai mezzucci più bassi per tenere testa agli avversari. Nervoso dal primo all’ultimo minuto. La manata in faccia a Tedesco è un chiaro sintomo. Graziato dall’arbitro.

Quintavalla 6 – Prestazione modesta. Limita i danni. Non riesce però a sfruttare la superiorità numerica e si dimostra meno propositivo del solito.

Schiavon 6 – Buona volontà che però non serve a raddrizzare una partita compromessa. Non trova nemmeno il supporto dei compagni di reparto. Troppo solo.

(Marongiu) 5,5 – Non fa nulla per farsi notare in quasi trenta minuti di gara.

Cipriani 6 – Cerca di dare un senso alla gara. Per lui due ghiotte occasioni non sfruttate nel migliore dei modi. Più di così non poteva. Apprezzabile lo sforzo.

Rossi 5,5 – In ombra. Dovrebbe servire Cipriani ma non entra mai in partita e non si rende pericoloso.

(Bracaletti 6) – Molto meglio del compagno ma poco freddo sulla più ghiotta occasione della gara. A due passi da Fumagalli clamorosamente colpisce il palo mandando in fumo il pareggio.

Valtulina 6 – Prova a spingere e a servire l’unica punta Cipriani. C’è sempre il suo zampino nelle azioni d’attacco più nitide. Si sacrifica.

GLI SPOGLIATOI. Il tecnico non cerca scuse e non le manda a dire a suoi giocatori colpevoli di non aver messo in campo nulla da ogni punto di vista.

NOTARISTEFANO GIUSTAMENTE DURO: “COSI’ NON SI VA DA NESSUNA PARTE. E’ MANCATO TUTTO”

di Gelsomina Ambrosino

MARCIANISE – La parola al tecnico della squadra estense che ha riportato una sonora sconfitta sul campo del Progreditur. Sonora la contestazione campana all’arbitro, il quale ha lasciato correre molte occasioni di mancato fair play tra i giocatori emotivamente irascibili; sonoro il supporto del gruppo di tifosi spallini, che seppur sparuto non ha mancato di incitare i ragazzi nelle loro pochissime occasioni d’attacco in area di rigore.

“Sono molto arrabbiato – attacca il tecnico – ed è l’atteggiamento che non mi piace. Siamo una squadra che ha grosse qualità per poter vincere le partite ma l’atteggiamento con cui si scende in campo è totalmente sbagliato, deve assolutamente cambiare. Questa partita ci deve far riflettere molto. Abbiamo giocato per un’ora con un giocatore in più e non siamo riusciti a sfruttare questo vantaggio numerico. Abbiamo avuto due, tre occasioni in area di rigore ma non è certo questo che fa la differenza in una partita. La differenza la fa l’atteggiamento, l’approccio, la mentalità. Il Marcianise sapevamo essere una squadra molto tecnica; loro difatti hanno giocato una battaglia, noi abbiamo giocata la battaglia solamente negli ultimi 20 minuti del secondo tempo.

I risultati delle prime due sue partite avevano un po’ illuso…
“Questo è un campionato super aggressivo che richiede massima concentrazione, attenzione, aggressività. Se non hai queste qualità sei fuori; noi non le abbiamo dimostrate oggi in campo. Dobbiamo essere un’altra squadra assolutamente, così non si va da nessuna parte. Il calcio moderno è fatto di mentalità, aggressività, dinamismo. Bisogna cambiare il concetto generale con cui si entra in campo. Dobbiamo cercare di ritornare ad essere la squadra dell’anno scorso non perché giocava in punta di piedi, ma perché non concedeva niente, non dava spazi a nessuno; si entrava in campo con il solo obiettivo di vincere e spesso si riusciva. Dobbiamo riscoprire quell’atteggiamento. Dovevamo cercare di rafforzare le fasce, in quanto sapevamo che il Marcianise giocava molto sulle vie laterali. Spesso siamo stati schiacciati sulla nostra linea difensiva, dobbiamo alzare più il baricentro. Siamo stati meno lunghi. All’inizio abbiamo concesso troppo spazio a centrocampo; solo dopo nel secondo tempo abbiamo controllato più  gli spazi, le distanze sono state più regolari. Oggi stavamo tutti bene, anche dal punto di vista fisico. Ci deve essere più corsa, più aggressività sin dall’inizio. Dobbiamo essere meno “attendisti”. L’abbiamo preparata bene ma in campo non siamo riusciti ad esprimere nulla di tutto il nostro lavoro. Peccato!”

La butta sul rimpianto, invece, Marco Valtulina.
“Potevamo cambiare il risultato dopo l’espulsione di Poziello ma non c’è stato modo di superare la difesa del Marcianise, eravamo schiacciati nella loro area di rigore. E’ stato molto difficile per Cipriani, non è stato facile giocare da solo stretto nella morsa dei centrali del Marcianise”.
E’ iniziata male, come al solito. Poi l’espulsione, undici contro dieci, si poteva fare di più…
“Il mio ritorno oggi, dopo un mese e mezzo di riposo forzato lo giudico buono, l’impatto positivo, mi sento bene dal punto di vista fisico, penso di aver recuperato”.

Rosario Licata parla di un infausto match.
“Non siamo partiti col piede giusto, all’inizio abbiamo sofferto e aspettato troppo; la scossa c’è stata solo dopo il primo tempo, abbiamo spinto tanto per cercare di rimediare al gol subìto. Per quanto mi riguarda però ho cercato di fare l’impossibile: ho preso un palo, ho creato tanto con Cipriani. Siamo stati però sfortunati, molto sfortunati!”

LA CRONACA | LoSpallino.com

SPAL, L’ATTACCO C’E’

SPAL-REGGIANA 1-1 (0-1)

SPAL (4-3-2-1): Capecchi; Bortel (dal 1′ st Lorenzi), Ghetti, Zamboni, Cabeccia; Schiavon, Bedin Cazzamalli (dal 17′ st Quintavalla); Rossi, Bracaletti (dal 5′ st Cipriani); Bazzani. A disp.: Ioime, Licata, Marongiu, Laurenti. All.: Notaristefano.
REGGIANA (4-2-3-1): Tomasig; Girelli, Stefani, Zini, Mei; Viapiana, Saverino; Nardini, Alessi (dal 21′ st Maschio), Andersson (dal 32′ st Rossi), Ingari. A disp.: Manfredini, Ferrando, D’Alessandro, Ferrari, Eusepi. All.: Dominissini.

ARBITRO: Bietolini di Firenze.
Assistenti: Raimondi e Armellin.
MARCATORI: 18′ pt Viapiana (R); 29′ st Cipriani (S).
AMMONITI: Bazzani (S), Viapiana (R) e Alessi (R).
NOTE: giornata grigia e tipicamente autunnale, terreno in pessime condizioni. Spettatori 3.200 circa, (paganti 1.319, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 31.000 euro circa).
Angoli: 6 a 1 per la Spal. Recupero: pt 1’, st 4’.

LA CRONACA. I biancazzurri rimontano la Reggiana e finisce 1-1. A tratti si vede la mano di Notaristefano ma preoccupa la condizione fisica anche se il rigore era netto e il match era ancora sullo zero a zero. Le buone notizia arrivano dalla coppia Bazzani-Cipriani

di Diego Stocchi Carnevali

FERRARA – Al Paolo Mazza va in scena un classico del campionato di Prima Divisione: ospite dei biancoazzurri è infatti la Reggiana, in un derby il cui primo confronto risale ormai a oltre mezzo secolo fa; dal 1945 a oggi, in sessanta precedenti, la Spal ha avuto ragione dei granata diciannove volte, dodici delle quali in casa, a fronte di diciassette pareggi e ventiquattro affermazioni ospiti. Negli ultimi otto confronti soltanto una volta (nel campionato 2005/2006) la Reggiana ha sbancato Ferrara. Gara particolare anche per Egidio Notaristefano, all’esordio sulla panchina biancoazzurra: un anno fa, stesso giorno e stessa ora si trovava ancora una volta seduto sulla panchina dell’impianto ferrarese ma quella volta era alla guida del Novara. Formazioni che presentano diverse novità rispetto a quelle annunciate alla vigilia: nella Spal si contano le assenze di Centi, Migliorini e Meloni (tutti recuperabili per la prossima trasferta), Bazzani è confermato al centro dell’attacco con Rossi e Bracaletti a supporto. Solo panchina per Cipriani non ancora al meglio dopo l’infortunio che lo aveva reso indisponibile per la gara di Verona di domenica scorsa. Sulla sinistra torna titolare Cabeccia che prende il posto del giovane Licata. Confermato Ghetti al centro della difesa con Bortel nella ormai canonica posizione di terzino destro e Lorenzi ancora una volta relegato in panchina. Nella Reggiana torna Paolo Rossi (omonimo dello spallino) al rientro dopo le due giornate di squalifica e trova spazio nei diciotto, fuori Mallus, Romizi e Morelli per infortunio e l’ex di turno Temelin, influenzato, Ingari unica punta con Andersson (preferito a Maschio) a sinistra e Nardini a destra a supporto.
Al terzo minuto, prima conclusione della partita per mano degli uomini di Dominissini con Andersson che ci prova dalla lunga distanza su errore di Bortel in fase di disimpegno, palla altissima accompagnata dai sonori fischi del pubblico locale. Sesto minuto, episodio da moviola in piena area granata con la Spal che chiede un sacrosanto calcio di rigore per fallo di mano di Zini su rovesciata ravvicinata di Ghetti: l’arbitro è a due passi ma non se la sente di considerare volontario l’intervento del centrale reggiano e, sbagliando, fa proseguire. Partono bene i biancoazzurri che, rispetto alle ultime uscite interne, dimostrano maggiore compattezza tra i reparti e cercano sovente di giocare palla a terra e di sfruttare al meglio le corsie laterali. Al diciottesimo, per la settima volta stagionale, sono però gli ospiti ad andare in vantaggio.

FERRARA – Bracaletti non trova ne lo spunto ne gli spazi per impensierire la difesa reggiana

L’azione inizia da un calcio d’angolo di Schiavon battuto malissimo dalla destra che da modo a Stefani di liberare, Cabeccia recupera ma sbaglia il cross che termina sui piedi di Saverino lesto a lanciare Ingari: la punta ospite si fa tutta la corsia di destra indisturbato, Bedin prova a frapporsi ma senza risultati e il numero nove granata serve Viapiana che da venticinque metri lascia partire un bolide che si stampa prima sul palo alla sinistra di Capecchi e poi si infila in rete: gol straordinario quanto imparabile, Reggiana in vantaggio, Spal colpita a freddo nella mente e nell’orgoglio. La partita non è troppo bella, anzi, non si contano i passaggi sbagliati ora da una parte, ora dall’altra anche se il centrocampo ferrarese si dimostra in palese difficoltà contro la verve di Andersson sulla sinistra e l’ottima regia di Alessi a cui si aggiunge un Viapiana in mezzo al campo formato gigante. Minuto ventisette la Spal si fa vedere per la prima volta dalle parti di Tomasig: sugli sviluppi di un calcio d’angolo ribattuto dalla destra, Rossi recupera la palla e la scodella in mezzo per l’accorrente Bazzani che anticipa Mei ma di testa non riesce a imprimere alla sfera quella forza necessaria per spedirla direttamente nell’angolino. Occasione Spal. I padroni di casa soffrono dannatamente sulla fascia destra dove Bortel è in grande difficoltà, riuscendo a sbagliare anche i passaggi più elementari, la Reggiana per fortuna non sfrutta a dovere questa mancanza da parte dei ferraresi preferendo attaccare per le vie centrali dove Ghetti e Zamboni però non si fanno mai sorprendere. La prima frazione scivola via sino a quando a due minuti dal termine, su ennesimo errore di Bortel in fase di copertura, Viapiana servito perfettamente da Andersson dalla sinistra lascia partire un altro bolide che Capecchi alza in angolo compiendo un intervento determinante. Dalla seguente bandierina è ancora Andersson a mettere il pallone sulla testa di Ingari che tutto solo da ottima posizione spreca tutto e manda la palla sopra la traversa. Si va al riposo con i granata in vantaggio e la Spal in grande confusione, il pubblico non gradisce e non lo nasconde e copre l’uscita dal campo della squadra di Notaristefano con una bordata di fischi.
La ripresa inizia con Lorenzi in campo per Bortel (prestazione da dimenticare la sua) e Ghetti spostato a destra; dopo appena quattro minuti viene richiamato anche Bracaletti (prova deludente la sua come tutte quelle che ha sin qui offerto al Mazza del resto) per Cipriani (sarà la mossa che cambierà la partita con l’ex centravanti del Bologna che risulterà in assoluto il migliore in campo). Undicesimo, Rossi dalla destra per Bazzani ma il colpo di testa dell’ariete biancoazzurro è ancora una volta debole e Tomasig interviene senza problemi. Al quindicesimo la Reggiana invoca il rigore: cross di Andersson dalla sinistra, Capecchi e Lorenzi non si capiscono e si scontrano tra di loro, la palla arriva ad Alessi che con un’abile finta prima si libera di Ghetti poi a tu per tu con il portiere spallino cade nel tentativo di saltarlo: l’arbitro è a due passi e ammonisce il numero dieci granata per simulazione. Passano cinque minuti e la Spal va vicinissima al pareggio: ennesimo cross di Rossi dalla fascia per Cipriani che si esibisce in una bellissima rovesciata su cui Tomasig interviene con un altrettanto splendido colpo di reni e manda la palla in angolo.

FERRARA – La rovesciata di Cipriani su cui Tomasig compie un miracoloso colpo di reni

Sugli sviluppi del corner successivo ancora Rossi trova la testa di Cipriani ma la mira è da dimenticare e la sfera si perde sul fondo. La Spal con Cipriani e Bazzani sembra aver trovato più equilibrio e in fase offensiva mette in perenne allarme la coppia centrale ospite non in particolare giornata di grazia. Ventisettesimo minuto, preludio al pareggio spallino: Bazzani (partita sontuosa la sua, di testa non ne ha sbagliata una) di testa per Cipriani che si libera di forza del sul diretto marcatore Zini e lascia partire un tiro che si stampa prima sul palo e poi finisce fuori: sfortunato nell’occasione il centravanti bolognese. Passano due minuti appena e il Paolo Mazza esplode: cross di Ghetti dalla destra per la testa di Bazzani che smarca Cipriani, Stefani è superato e il numero diciotto spallino con un tocco di destro supera Tomasig che non può fare altro che guardare la palla finire in rete: è il gol del (meritatissimo) pareggio. La Reggiana sembra subire il colpo e arranca, la Spal invece crede nel colpaccio e un indemoniato Cipriani ogni volta che tocca palla mette in difficoltà la retroguardia ospite. Al trentaquattresimo punizione pericolosa di Viapiana a tagliare, Capecchi sceglie bene il tempo e interviene in anticipo su Maschio, Nardini e Rossi in agguato e pronti a colpire. La partita sembra avvicinarsi al novantesimo senza altri particolari sussulti ma la Reggiana rischia ancora di andare in vantaggio per ben due volte. Al quarantaquattresimo è Nardini che spreca un bel suggerimento del neo entrato Maschio tirando debolmente verso la porta di Capecchi, poi, è lo stesso portiere biancoazzurro a intervenire in maniera un po’ goffa su una punizione di Viapiana riuscendo poi in qualche modo a salvare ancora su Nardini. La Spal risponde con Quintavalla che in pieno recupero su suggerimento volante di Cipriani spreca un rigore in movimento calciando sul fondo tutto solo davanti a Tomasig. Al terzo e ultimo minuto di recupero è Ghetti a mettere in mezzo un pallone invitante per la testa di Cipriani ma la conclusione è alta sopra la traversa.

FERRARA – Un finale di partita pieno di occasioni sprecate

Finisce con un pareggio sostanzialmente giusto un derby decisamente brutto con una Spal che appare ancora un cantiere aperto e alla ricerca costante di un’identità ancora ai più nascosta quando mancano appena due partite alla fine del girone d’andata. Per Notaristefano c’è davvero tanto da lavorare. La squadra appare atleticamente appesantita e pecca di lucidità nella fase di costruzione e anche in difesa sulle fasce soffre tanto. Domenica si va a Marcianise in quello che sarà a tutti gli effetti uno scontro diretto per evitare l’altra, inimmaginabile parte della classifica.

LE PAGELLE. Positive prove anche per Capecchi, Ghetti, Rossi e Quintavalla. Bortel e Bracaletti i peggiori tra i biancazzurri

CIPRIANI-BAZZANI, L’ATTACCO C’E’

di Enrico Testa

CAPECCHI 6.5. Il solito gol maledetto non pare imputabile al portiere spallino. Per il resto una gran parata e un’incertezza sul finale prontamente risolta.

BORTEL 4.5. Fa rabbia perché ha i mezzi tecnici e fisici per imporsi ma sbaglia troppo, a volte forse per eccessiva sicurezza. Ha la scusante dell’adattamento al ruolo. Da rivedere ma come centrale.

CABECCIA 5.5. Riconquista la maglia da titolare ma alterna cose egregie a errori allucinanti. Il fatto di non essere un mancino, poi, gli fa perdere il tempo quando potrebbe andare al tiro.

BEDIN 5.5. Generoso e disposto al sacrificio ma lontanissimo dal giocatore conosciuto come avversario. Troppi errori anche nelle cose più semplice. Unica scusante: poco aiutato.

ZAMBONI 6. Niente di particolare alla voce errori ma anche lui è lontanissimo dal capitano dell’anno scorso. Comunque come al solito sufficiente.

GHETTI 6.5. Soltanto un errore non da lui. Tra i migliori per impegno, chiusure e sacrificio. Forse addirittura meglio da terzino nella ripresa.

CAZZAMALLI 5.5. Parte alla grande, assiste come deve le due mezze punte ma la condizione lo abbandona e questo, l’aspetto fisico cioè, è un mal comune che fa preoccupare.

SCHIAVON 6. E’ vero che dal trottolino ci si aspetta sempre qualcosa di più ma anche lui, come Bedin, nonostante la generosità sbaglia troppo, cose facili comprese.

BAZZANI 6.5. Il solito lottatore che a volte fa davvero tenerezza perché predica nel deserto o quasi. Peccato che di palloni gliene arrivino pochissimi.

BRACALETTI 5. Anche Notaristefano gli concede fiducia e lui risponde con un primo tempo nullo. Sterile, inesistente, insomma niente a che vedere con il Braca di un anno fa.

ROSSI 6.5. Come al solito non tradisce. Non è al massimo, sa fare molto meglio ma si rende utile come laterale, come mezza punta e come trequartista. Duttile e positivo.

(LORENZI 5.5). Fa un errore che potrebbe costare caro ma nella ripresa regge bene in mezzo l’urto degli avversari.

(QUINTAVALLA 6.5). Se mettesse dentro quel pallone nel finale sarebbe il migliore. Velocizza la squadra e si adegua a un ruolo non suo, a tratti l’unico a impensierire la Reggiana. Peccato per quell’occasione incredibile gettata fuori.

(CIPRIANI 7). Il migliore. Con lui in campo e con il recupero di Migliorini Notaristefano raccoglierà di più. Il Cip, infatti, ha tre occasioni. Una è una splendida rovesciata sulla quale la Reggiana fa il miracolo. Un’altra finisce sul palo. La terza vale il pareggio.

NOTARISTEFANO 6. Non gli si può imputare nulla. All’inizio si vede la sua mano con fraseggi brevi e triangoli veloci poi il solito gol è una mazzata e la squadra si scompone. Dovrà lavorare molto sull’aspetto fisico perché la condizione atletica lascia a desiderare.

GLI SPOGLIATOI. Il tecnico ammette le difficoltà fisiche (“dovremo lavorare molto in questo senso”) e punta sulla coppia Bazzani-Cipriani dopo Marcianise visto che “Baz” sarà squalificato

NOTARISTEFANO: “GIOCHEREMO CON DUE PUNTE”
di Diego Stocchi Carnevali

Mister subito una domanda sul Mazza: che effetto le ha fatto tornare qui un anno dopo?
“La cornice di pubblico che ha Ferrara è sempre splendida, ci hanno incitato dall’inizio alla fine e per questo li voglio ringraziare. Peccato che non sia andata come ci aspettavamo”.
A proposito: cosa non è andato?
“Senza dubbio dobbiamo migliorare tantissimo da un punto di vista fisico, abbiamo giocato bene a tratti, quindici, venti minuti per tempo ma così facendo non si va da nessuna parte. Il tempo a disposizione c’è e dovremo sfruttarlo tutto. Ho visto cose buone ma anche cose meno buone, ci manca la continuità nell’arco della partita ma sono convinto sia solo questione di tempo perché ho trovato dei ragazzi predisposti a lavorare in gruppo, che mi seguono. Le basi per fare bene non mancano”.
Cipriani ha cambiato la partita.
“L’impatto di Giacomo è stato notevole, non nego che quando staranno tutti bene e avremo la possibilità di avere a disposizione tutti gli attaccanti potrebbe essere questa la soluzione ideale con Bazzani e Cipriani di punta. Domenica prossima non avremo Bazzani per squalifica e ci dovremo adattare ma la mia idea è quella di contare sulle due punte”.
Menzione di lode a Bazzani, di testa le ha prese tutte lui.
“Ha fatto una grande partita, di sacrificio ma con grande intelligenza si è messo a disposizione della squadra e ha dato tutto e anche di più: di testa ha fatto un lavoro sovrumano e ha vinto tantissime battaglie. Peccato manchi domenica prossima”.
Nel finale, che occasione con Quintavalla!
“Sì, un peccato non essere riusciti a chiudere la gara ma Francesco è un ragazzo molto duttile che ci ha dato modo con la sua entrata di far cambiare passo alla squadra, con la sua velocità ha messo in difficoltà la loro difesa e ha dato modo alle nostre punte di avere più spazi. Quello è il lavoro che gli avevo chiesto prima di entrare e mi ha accontentato come ho voluto”.
Un po’ a sorpresa sulla sinistra ha giocato Cabeccia anziché Licata. Come mai?
“Ho rivisto la partita della Reggiana contro il Pescara e mi sono reso conto che Nardini da quella parte era molto bravo a inserirsi e ci poteva creare diversi pericoli: ho preferito inserire Marco perché ha più attitudine a difendere rispetto a Rosario che invece è molto bravo quando ha spazi davanti a sé”.
La giornata odierna ha visto il Marcianise sbancare in maniera assolutamente imprevedibile Terni, domenica prossima sarà un’altra battaglia in terra campana in quello che è a tutti gli effetti uno scontro diretto.
“Sì ho saputo della loro vittoria, forse sarebbe stato peggio affrontarli con l’acqua alla gola, magari li troviamo anche appagati, chi lo sa. Di sicuro noi scenderemo con il coltello tra i denti, ci servono punti e bisogna farli in fretta cercando di trovare al più presto anche la prestazione. Mi dispiace non essere riuscito a dare subito una vittoria a questi tifosi, vedremo tra quattordici giorni di rendere il giusto merito a quanti oggi ci hanno prima giustamente fischiato e poi applaudito perché hanno apprezzato il nostro secondo tempo dove ho visto meno black-out e più convinzione. E’ da qui che dobbiamo ripartire martedì prossimo alla ripresa”.

GLI SPOGLIATOI. Coro unanime, dall’amministratore Bena a Cipriani, per quanto riguarda le occasioni sprecate e il solito, incredibile gol preso. Ma la fiducia è il denominatore comune.

“STAVOLTA LA SFORTUNA C’ENTRA ECCOME”
di Alessandro Orlandin

Contenti di un altro pareggio interno acciuffato in rimonta? Dalle labbra di Stefano Bena esce una risposta negativa anche se con i dovuti distinguo.

“Non siamo contenti perché questa partita poteva essere vinta e per la prima volta in questa stagione possiamo davvero tirare in ballo la sfortuna per giustificare il risultato. Basti pensare al palo di Cipriani, alla sua rovesciata e all’occasione di Quintavalla”.

La squadra, sfortuna a parte, è sembrata più spinta dalla forza dei nervi che da un’idea di gioco.
“Sì, soprattutto nel primo tempo, almeno dal loro gol in poi. Poi nella ripresa ho visto una Spal più convinta con meno confusione in testa e idee più chiare”.
Cipriani è stato l’uomo della svolta.
“Esatto, e ci rammarica il fatto che l’allenatore non abbia potuto schierarlo dall’inizio visto che si era allenato poco. È stato sicuramente decisivo ma condivido la scelta di Notaristefano di non rischiarlo fin da subito”.
Alcuni giocatori sono apparsi invece in seria difficoltà, tra loro Bortel, sostituito a fine primo tempo.
“Sì, in effetti Bortel era in giornata negativa, ma ci può stare. Ho condiviso la scelta dell’allenatore di correre ai ripari, perché si rischiava di subire il due a zero senza un cambiamento”.
La mano di Notaristefano non sembra ancora vedersi, è ancora troppo presto?
“Credo di sì, diamogli tempo. Ricordiamoci che abbiamo scelto di cambiare non tanto per una questione di gioco, quando per dare una scossa emotiva e tecnica all’intero ambiente”.

Guido Ghetti, anche oggi tra i migliori sia da centrale sia da terzino: come hai visto la partita?
“Nel complesso abbiamo fatto una buona gara, come spesso capita in casa andiamo sotto col primo in porta degli avversari. Nel secondo tempo siamo rientrati più decisi, volevamo risalire e abbiamo anche sfiorato la vittoria nel finale”.
Il finale frutto anche della presenza di due punte.
“Sì, sicuramente con l’inserimento di Cipriani abbiamo fatto meglio. Dobbiamo più che altro cercare di non subire gol per primi come ci accade di frequente, perché recuperare non sempre è possibile. Manchiamo decisamente di concretezza”.
La prossima domenica andrete a Marcianise: il Real oggi ha espugnato Terni con tre reti.
“È la prova del fatto che in questo campionato non esistono i risultati scontati, l’ultima che va a vincere così dalla terza è l’ennesima sorpresa. Noi andremo in Campania per cercare di vincere e ritagliarci una condizione di classifica consona alle nostre possibilità”.

Giacomo Cipriani, sicuramente man of the match per la Spal. E se quella rovesciata fosse entrata chissà come sarebbe finita..
“Eh già, quando ho colpito la palla ho avuto l’impressione che potesse entrare vista la potenza, invece Tomasig è stato bravissimo a deviarla in angolo. Peccato, è stato un episodio sfortunato”.
Ti sei comunque rifatto poco dopo.
“Sì, gol meno bello rispetto all’occasione in rovesciata ma importantissimo. È stato bravo Bazzani a spizzicare la palla nella mia direzione, tra noi l’intesa è sempre più forte e l’abbiamo dimostrato creando occasioni importanti”.
Peccato che anche a Marcianise non potrete giocare insieme visto la squalifica per l’attaccante bolognese…
“Infatti, sembra una maledizione, perché a parte la partita col Pescara non c’è mai stata l’occasione buona. E in quel periodo ero appena arrivato e non conoscevo abbastanza i compagni. Speriamo comunque di fare bene e che i campani si siano sfogati oggi con la Ternana (sorride)”.
Come giudichi la prestazione della squadra?
“Nel primo tempo ho visto una buona prova fino al gol della Reggiana. Poi prendere un gol del genere da trenta metri ti taglia le gambe e subentra ovviamente un po’ di sfiducia. Nel secondo tempo ho visto una buona reazione e credo sia apprezzabile il carattere dimostrato dalla squadra, solo la sfortuna ci ha impedito di strappare i tre punti”.
Peccato per la clamorosa occasione sprecata da Quintavalla proprio su un tuo assist.
“È stato un po’ sfortunato, perché per arrivare a calciare aveva fatto un grandissimo movimento di lettura del gioco: è partito da metà campo per inserirsi e calciare così in corsa non è mai semplice. Mi dispiace davvero molto, perché la palla è uscita di pochissimo”.

LA CRONACA | LoSpallino.com

SPAL, PER NOTARISTEFANO BUONA LA PRIMA

VERONA-SPAL 1-1 (1-0)

VERONA (4-4-2): 1 Rafael; 2 Cangi, 6 Ceccarelli, 5 Comazzi, 3 Pugliese; 10 Pensalfini, 8 Russo, 4 Esposito, 11 Berrettoni (dal 88’ Gomez); 9 Colombo (dal 67’ Massoni), 7 Rantier (dal 68’ Ingrassia).
A disp.: 12 Ingrassia, 14 Bertolucci, 13 Massoni, 15 Garzon, 16 Ciotola, 17 Farias, 18 Gomez. All.: Remondina

SPAL (4-4-1-1): 1 Capecchi; 2 Bortel, 6 Ghetti, 5 Zamboni, 3 Licata (dal 57’ Cabeccia); 8 Bedin (dal 70’ Quintavalla), 4 Schiavon, 7 Cazzamalli; 10 Bracaletti, 9 Bazzani, 11 Marongiu (dal 46’ Rossi P.).
A disp.: 12 Ioime, 13 Quintavalla, 14 Cabeccia, 15 Lorenzi, 16 P. Rossi, 17 Laurenti, 18 Valtulina.
All.: Notaristefano

ARBITRO: Affinito di Frattamaggiore (NA) assistenti Piovera di Seregno e Lunardon di Busto Arsizio
MARCATORI: Rantier all’11, Bracaletti al 64’ su rig.
Note: 12.402 gli spettatori. Ammoniti: Pensalfini (V), Russo (V) e Zamboni (S). Espulsi: Comazzi (V) e Rafael (V).

LA CRONACA. Verona-Spal 1-1: partita incredibile. Molto meglio i gialloblu nel primo tempo con i biancazzurri un po’ timorosi e buona Spal nella ripresa anche se in undici contro nove si poteva rischiare di più. Il pareggio però soddisfa specie perché ottenuto contro una signora squadra. Il nuovo tecnico può recriminare sull’infortunio in extremis di Cipriani e sui troppi falli dei padroni di casa.

a cura della redazione

VERONA – Buona la prima. Per due motivi. Perché il primo tempo poteva finire peggio e perché nella ripresa si è vista una bella Spal alla quale ha pesato il recente passato dal punto di vista della… paura di vincere. Risultato alla fine giusto e biancazzurri in crescita.
Il Verona è il solito. Ancora senza Selva ma con più di diecimila tifosi che sembra davvero di stare in serie A. Uno spreco per la categoria. Dall’altra parte, invece, non ci sono i supporters biancazzurri perché il calcio moderno è fatto così ed è fatto male ma c’è, invece, la nuova Spal di Notaristefano che all’ultimo non può schierare le due punte annunciate per un infortunio a Cipriani durante la rifinitura e allora è il talento fatto in casa Marongiu il più vicino a Bazzani. Sembra una maledizione quella delle due punte in casa spallina. Confermata anche la presenza-novità e cioè l’ottimo laterale sinistro Licata. A lui, il tecnico, chiede quei cross indispensabili per la testa del “Bazza”.
Si comincia con una Spal subito intraprendente tanto che al primo minuto un servizio di Bazzani diventa un tiro in porta di Marongiu. I biancazzurri raddoppiano spesso le marcature e usano il pressing a centrocampo per cercare di tenere i padroni di casa lontano dalla porta. Sembrano nervosi i veronesi tanto che Rantier commette il cassico fallo di frustarazione su Licata. Al 4’ si vede il Verona su calcio d’angolo senza però risultati. Un minuto dopo ancora Verona con un bel cross in mezzo sul quale interviene Capecchi in uscita. La Spal sembra reggere bene e al 7’ mette in campo una bella, prolungata azione che si chiude a pochi metri dalla porta di Rafael. Simile il tema dopo sessanta secondi quando un bel tacco di Bazzani offre il pallone a Cazzamalli sul quale chiude bene il Verona. L’impressione iniziale è quella di una Spal più convinta e meno timorosa. Al 10’ le punte gialloblu disegnano un bel triangolo per fortuna fermato dal solito Ghetti. All’11 la difesa spallina sbanda e il Verona sfrutta subito l’occasione con Rantier che in tuffo conclude a rete, sulla sinistra di Capecchi, il traversone. Uno a zero pesante anche dal punto di vista del morale visti i primi, buoni minuti della squadra di Notaristefano. Al 16’ è ancora il Verona a cercare la via del gol con una botta di Pensalfini che finisce sopra la traversa. La Spal sembra reagire ma deve stare attenta alle azioni di contropiede del Verona che tiene la difesa altissima proprio per ripartire in fretta e per far finire i biancazzurri in fuorigioco. Al 20’ è bravo Cangi a saltare Licata e a mettere in mezzo con la Spal che si rifugia ancora in corner. Due minuti ed è ancora Cangi a cercare la testa di Colombo senza esito. Al 23’ bella manovra spallina. Con Schiavon per Bazzani che apre per Bracaletti il cui cross è indirizzato in porta dalla testa di Marongiu. Da sottolineare il lavoro di Schiavon e Bedin in mezzo: tanti i recuperi che costringono il Verona a molti falli sulla mediana. Marongiu pare in forma e Cazzamalli gioca a tutto campo.

VERONA – Ecco uno dei mille palloni giocati dall’instancabile Cazzamalli

Al 28’ Bazzani, spesso anticipato, commette un fallo in attacco. La manovra della Spal appare prevedibile ed è un peccato che una bella azione di Bracaletti venga fermata da un fallo non rilevato. I biancazzurri tentano sulle fasce ma il Verona è davvero tosto. Pericolo al 32’: Zamboni e Ghetti si scontrano e Pensalfini grazia la Spal da solo davanti a Capecchi. Occasione anche per la Spal, al 33’ ma Bazzani preferisce cercare un compagno anziché tentare la conclusione. E’ una fase di match piuttosto ricca e non a caso va in scena anche un miracolo di Capecchi su Berrettoni al 34’. Un altro errore clamoroso del Verona salva ancora i biancazzurri: stavolta è Rantier a disperarsi. Certo, dietro la Spal lascia parecchio a desiderare e davanti è bravo Marongiu a servire Cazzamalli, di fatto il terzo attaccante di Notaristefano ma il Verona, in difesa, è l’opposto della Spal e quando si fa vivo crea sempre pericoli come succede al 41’ con Rantier sul quale Capecchi c’è. Allucinante, due minuti dopo, la decisione dell’arbitro che ancora una volta lascia correre un evidentissimo fallo su Bracaletti con lo spallino soccorso dai sanitari. Grossa l’occasione che capita al 44’ a Marongiu. Ottimo assist di Bazzani ma il talentino ferrarese svirgola al volo nonostante avesse un corridoio davanti. Intanto in panchina Notaristefano sembra istruire uno dei suoi in vista del secondo tempo visto che la prima frazione finisce qui dopo due minuti di recupero.
Si ricomincia con un cambio tra i biancazzurri. Paolino Rossi prende il posto di Marongiu. Al 1’ Bazzani stavolta è egoista e l’azione sfuma. Giallo al 2’ minuto. Dopo una mischia il pallone sembra terminare nella porta del Verona ma arbitro e guardalinee non vedono e la Spal protesta. Biancazzurri ancora all’attacco con un colpo di testa di Cazzamalli, al 3’, che termina a fil di palo.

VERONA – Nel secondo tempo la spinta di Bortel sulla fascia ha contribuito a sbilanciare la Spal in avanti e rivalutato la sua prestazione complessiva.

La Spal sembra essere stata catechizzata da Notaristefano visto che il piglio sembra migliore e la grinta si vede eccome a cominciare dalla spinta dei laterali, soprattutto di Bortel. Si vedono finalmente dei fraseggi come si deve e Bazzani sembra un altro tanto che brucia avversari e carica la Spal. All’7’ si vede anche il Verona ma Ghetti fa buona guardia. Anche l’arbitro sembra finalmente accorgersi del gioco duro dei padroni di casa tirando fuori il cartellino giallo su Russo. Al 10’ assist di Bracaletti ma in area non c’è nessuno. Il Verona si innervosisce, la Spal è incontenibile ma spuntata. Notaristefano richiama Licata e sceglie Cabeccia e dietro Zamboni si fa valere contro Berrettoni nonostante un’ammonizione. Al 19’ rigore per la Spal e cartellino rosso per Comazzi per atterramento di Rossi. Dal dischetto realizza Bracaletti. Mentre le squadre tornano a centrocampo un pugno a gioco fermo di Rafael a Cabeccia costa un altro rosso al Verona che resta così giustamente in nove. Gli spazi diventano praterie e i biancazzurri sembrano credere nel colpaccio. Al 25’ Notaristefano gioca anche la carta Quintavalla per Bedin mentre il Verona si becca un altro giallo. Al 32’ Berrettoni fa venire i brividi ma alla fine ne esce una telefonata per Capecchi.

VERONA – Nel primo tempo il suo apporto insieme a quello di Bedin in interdizione è stato decisivo anche se nel secondo tempo bisognava tentare il tiro da fuori con più convinzione. Sufficiente la sua prova comunque.

Dall’altra parte Rossi è bravo sulla destra a mettere un pallone in mezzo ma Bazzani viene anticipato dal portiere. Non c’è un attimo di tregua e al 35’ è Pensalfini a impaurire la Spal in azione di rimessa. Al 39’ Bazzani non trova il varco giusto in area. La Spal punta sulla manovra e ovviamente il Verona si chiude. La partita diventa quasi impossibile tra falli e rovesciamenti di fronte e le squadre hanno paura di subire la beffa mentre il Bentegodi è davvero una bolgia pazzesca. L’argine dei gialloblù regge fino al quarto minuto di recupero anche perché la Spal, scottata dal recente passato, non ha tentato il tutto per tutto. Alla fine il pari è giusto e la prima Spal di Notaristefano si può accontentare del punticino considerando che di fronte c’era la squadra più forte del torneo che, non a caso, finora aveva subito soltanto tre gol e dietro è quasi insuperabile. Di sicuro, Notaristefano può recriminare sull’infortunio di Cipriani in extremis. Appuntamento al Mazza. Continuiamo così.

LE PAGELLE. Buone prove anche per Bedin e Cazzamalli. In difficoltà Licata, Zamboni e Marongiu.

GHETTI E ROSSI I MIGLIORI

CAPECCHI 6. Sul gol non pare totalmente esente da colpe ma sul resto è pronto più di una volta.

BORTEL 6. Meglio altre volte soprattutto in fase di manovra e di appoggio. In crescita nella ripresa.

LICATA 5.5. Paga l’emozione. Troppo spesso fuori posizione e troppe palle perse.

(CABECCIA 6). Si vede poco. Sembra aver paura, resta troppo indietro nonostante gli spazi che ha.

ZAMBONI 5.5. Un paio di errori forse per troppa sicurezza in generale una prestazione non alla sua altezza.

GHETTI 7. Il migliore. Chiude ovunque e porta anche su la squadra. Un’altra partitona.

BEDIN 6.5. Non è ancora il Bedin dell’anno scorso ma appare in ripresa. Tanto lavoro oscuro.

(QUINTAVALLA 6). Ci si aspetta di più quando entra perché potrebbe essere una carta vincente e invece fa il compitino.

BRACALETTI 6. Va a corrente alternata e mette in campo cose bellissime e cose meno belle. Non è ancora lui.

SCHIAVON 6. Sufficiente ma meno potente e possente rispetto al solito. Doveva provare a tirare di più soprattutto con il vantaggio numerico.

CAZZAMALLI 6.5. Cala nel finale ma ci sta dopo una prova di grande sostanza.

MARONGIU 5.5. Come impegno non si discute ma rispetto alle ultime prove è un po’ evanescente e poco concreto.

(ROSSI 7). Anche per merito suo è un’altra Spal nella ripresa. E’ fondamentale ritrovare il Paolo Rossi che Ferrara conosce.

BAZZANI 6.5. Il solito impegno e la solita dedizione. Fa a sportellate contro tutti e il giorno che potrà giocare con Cipriani avrà tutto da guadagnare.

NOTARISTEFANO 6.5. Buona la prima. Mette in campo la Spal migliore che può ma è subito sfortunato per l’infortunio di Cipriani. Bravo a motivare e a cambiare la squadra nel secondo tempo.

GLI SPOGLIATOI. Il tecnico è soddisfatto per il risultato ma pretende meno paura e più palla a terra. Bena pensa ai tifosi. Da Rossi una dedica a Dolcetti.

NOTARISTEFANO: “VOGLIO UNA SQUADRA PIU’ LIBERA”

Il primo a presentarsi in sala stampa è il nuovo tecnico Egidio Notaristefano. Dall’espressione appare contento: “Abbiamo regalato il primo tempo, c’era troppa distanza tra i nostri reparti e ho visto troppe palle lunghe. Poi, nella ripresa, abbiamo cambiato modulo e con cinque a centrocampo con i due esterni abbiamo iniziato molto bene e a tratti siamo stati brillanti e pericolosi. Sinceramente li abbiamo messi in difficoltà anche se dopo il pareggi, anche per colpa dei crampi e di un po’ di stanchezza, non siamo riusciti a cercare la vittoria con la giusta determinazione. L’atteggiamento diverso tra il primo e il secondo tempo secondo me è dovuto alla paura di sbagliare. Nell’intervallo ho parlato ai ragazzi e ho detto loro di tornare in campo per giocare e per fare quello di cui sono capaci. Ripeto, credo sia un problema mentale. Voglio una squadra più sciolta, più libera. Secondo me la Spal è una buona squadra che deve abituarsi a giocare più con la palla a terra”.

Anche l’amministratore delegato Stefano Bena affronta i taccuini nel dopo partita. “Dopo un primo tempo così così per non dire deludente, sinceramente avrei firmato per il pareggio. Poi, visto come si erano messe le cose, speravamo anche in una vittoria ma ci teniamo questo risultato che ci consente di rialzare il morale. Voglio inoltre rivolgere un pensiero ai nostri tifosi. Continuiamo a non capire questi divieti assurdi che hanno impedito a tanta gente di esultare per la prestazione e per il risultato della loro squadra. Tornando alla partita, fuori casa siamo ancora imbattuti, ora dobbiamo far bene e sbloccarci in casa per dare una svolta decisa al nostro campionato”.

Spazio interviste anche per Paolino Rossi, tra i migliori. “Se sono tornato a essere quello che volevo e che ero lo devo anche al mister Dolcetti con il quale avevo un bellissimo rapporto ma così va il calcio e si va avanti. Dopo il pari forse potevamo osare un po’ di più ma sentivamo di poter vincere e ci abbiamo provato solo che abbiamo fatto quel che abbiamo potuto”.

LA CRONACA | LoSpallino.com

SPAL, UN GROSSO PASSO INDIETRO

SPAL-VIRTUS LANCIANO 0-1 (0-1)

SPAL (4-1-4-1): Capecchi; Bortel, Ghetti, Lorenzi, Quintavalla; Bedin (dal 33′ st Cazzamalli); Marongiu, Schiavon, Centi (dal 1′ st Bazzani), Bracaletti (dal 21′ st Rossi); Cipriani. A disp.: Ioime, Cabeccia, Licata, Laurenti. All.: Dolcetti.
LANCIANO (4-4-2): Chiodini; Vastola, Moi, Antonioli, Mammarella (dal 36′ st Colombaretti); Turchi (dal 46′ st Zeytulaev), Amenta, Sacilotto, Sansone; Masini, Improta (dal 36′ st Coppini). A disp.: Aridità, Perfetti, Marfisi, Morante. All.: Pagliari.
ARBITRO: De Benedictis di Bari. Assistenti: Schembri e Regazzo.
MARCATORI: 28′ pt Improta (L) su rig. .
AMMONITI: Bedin (S), Bracaletti (S), Quintavalla (S), Marongiu (S), Sansone (L), Amenta (L), Sacilotto (L) e Schiavon (S).
NOTE: giornata tipicamente novembrina, terreno pesante. Spettatori 2.800 circa (paganti 875, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 26.500 euro circa).
Angoli: 4 a 4. Recupero: pt 1’, st 5’.

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LA CRONACA. Al Paolo Mazza passa anche il Lanciano che vince 1 a 0. E’ la quarta sconfitta casalinga. Inspiegabile la caduta dei biancazzurri dopo due successi che sembrava potessero rilanciare la squadra di Dolcetti. Delusa la società. Aspetterà Verona per prendere una decisione sul tecnico?

di Diego Stocchi Carnevali

FERRARA – Dopo cinque stagioni si ritrovano una di fronte all’altra la Spal di Aldo Dolcetti e la Virtus Lanciano di Dino Pagliari: stesso girone e stessa categoria con gli abruzzesi che si imposero sia all’andata sia al ritorno con il minimo scarto (indimenticabile la gara di Lanciano disputata sotto la neve decisa dal “cobra” Soncin). L’occasione per invertire la tendenza contro i rossoneri è di quelle ghiotte: gli estensi si presentano all’incontro in serie utile da due settimane consecutive in cui hanno ottenuto due vittorie, i frentani al contrario, non stanno certo attraversando un periodo di forma eccezionale aldilà dei precedenti sei risultati positivi ottenuti prima dello stop interno con la Ternana sette giorni fa. I rossoneri devono inoltre fare i conti con assenze di tutto rilievo: sono out infatti il difensore Oshadogan per infortunio, l’attaccante Colussi e il regista Di Cecco appiedati dal giudice sportivo. Tra i biancoazzurri sempre fermi ai box il difensore Gaspari e l’attaccante Meloni mentre Valtulina è in ripresa e sarà pronto per la prossima trasferta difficilissima a Verona. All’ultimo out anche Migliorini (assenza pesante, colpa di un pestone rimediato in allenamento), al suo posto c’è Bedin. La Spal cerca la terza vittoria consecutiva, il Lanciano di mantenere l’imbattibilità lontano dal Guido Biondi.
Comincia l’incontro e al quarto minuto è il Lanciano che per primo si fa vivo dalle parti di Capecchi con una conclusione di Sansone ben servito da Turchi dalla destra, la sfera si perde comunque altissima sopra la traversa. Passano due giri di lancette sul cronometro e risponde la Spal: discesa sulla sinistra di Quintavalla, passaggio filtrante per Schiavon che crossa al centro dove Centi manca l’appuntamento con il pallone di poco.

FERRARA – Marongiu in azione

Fase di studio tra le due formazioni, la Spal rispetto alle ultime uscite gioca palla a terra dimostrandosi più convincente in fase di possesso palla, il Lanciano per contro non sta a guardare e fa subito capire di non essere arrivato a Ferrara per fare le barricate e i due esterni Turchi e Sansone con la loro velocità costringono gli esterni ferraresi a rintanarsi nella propria metà campo. Al nono prima protesta di un certo rilievo del Lanciano: cross dalla sinistra di Sansone per Improta che viene vistosamente strattonato da Lorenzi, nella circostanza ultimo uomo; l’ex attaccante del Giulianova cade ma l’arbitro lascia correre, Spal graziata. Passato da poco il quarto d’ora comincia la (non) partita di Bracaletti: cross al millimetro di Marongiu (buona la sua partita) per l’ala umbra che avrebbe tutto il tempo di stoppare il pallone e poi tirare anziché propendere per una improbabile giravolta al volo preferendo la soluzione spettacolare ma il risultato è che riesce a mancare addirittura il pallone. La gara è viva e veloce e da una parte e dall’altra non c’è un minuto di pausa. Diciannovesimo, lungo l’out di destra scende come un treno Turchi il quale mette in mezzo un pallone d’oro che arriva direttamente sui piedi di un Sansone lasciato colpevolmente solo; proprio sul più bello interviene la difesa estense che ribatte la conclusione sui piedi dell’accorrente Masini ma per fortuna della Spal, il tiro dell’attaccante abruzzese finisce di poco alto. Il Lanciano cresce minuto dopo minuto, la Spal è come imbambolata, Marongiu esterno non convince e Cipriani predica nel deserto dell’attacco biancoazzurro. Minuto ventuno, Lanciano che si mangia un gol fatto: cross dell’indemoniato Sansone dalla sinistra, Capecchi esce e anticipa Improta, la palla arriva sui piedi di Turchi che da favorevolissima posizione calcia alto sopra la traversa. Un brivido assale il Paolo Mazza, si rivedono i fantasmi della sindrome casalinga che inesorabilmente quanto puntualmente non fanno che presagire il vantaggio dei rossoneri. Ventottesimo, fallo sulla trequarti su Marongiu che l’arbitro non fischia e conseguente velocissima ripartenza del Lanciano sulla destra, cross di Turchi per Masini che si gira e di testa manda la sfera contro il braccio di Bedin: per l’arbitro è rigore e nell’occasione il centrocampista spallino viene anche ammonito. La decisione appare quantomeno affrettata e fiscale, da rivedere l’eventuale braccio largo di Bedin al momento dell’impatto con il pallone anche se lo stesso direttore di gara potrebbe aver punito (con notevole ritardo comunque e dopo le reiterate proteste dei rossoneri) la cintura del numero quattro estense sullo stesso attaccante abruzzese. Dal dischetto va Improta, Capecchi ci arriva quel tanto che non basta per deviare la palla sul palo che poi, beffardamente, si insacca alle spalle dello sfortunato estremo difensore ferrarese. Lanciano in vantaggio, Spal costretta per l’ennesima volta a inseguire. Al trentunesimo è ancora la squadra di Pagliari a farsi pericolosa: Masini per Turchi che al volo in girata alza sopra la porta difesa da Capecchi. Per rivedere la Spal in avanti bisogna aspettare il trentottesimo: Centi serve Marongiu, bravissimo a incunearsi tra le maglie della difesa ospite e mettere in gioco Bracaletti, ma ancora una volta l’ala spallina anziché tirare al volo si avventura in un assurdo dribbling dal quale partorisce soltanto un cross su cui Antonioli è il più bravo di tutti a intervenire e allontanare così il pericolo.
Al quarantunesimo ancora Spal: cross perfetto di Bortel dalla destra per Marongiu che si avvita di testa, palla alta di un soffio. Passano due minuti e i biancoazzurri ci riprovano ancora: cross dalla destra di Cipriani (non è da lui che ci si aspettano i cross, aldilà di tutto), sfera che arriva a Bracaletti che stoppa dalla parte opposta ma la sua conclusione è tutta da dimenticare da posizione favorevolissima. Spal senza idee, Lanciano feroce sulle ripartenze e al quarantaseiesimo vicino al raddoppio con Turchi ma il suo tiro viene parato in corner splendidamente da Capecchi: davvero decisivo nell’occasione il numero uno biancoazzurro. Si va al riposo tra i fischi.

FERRARA – Bracaletti nel primo tempo spreca da posizione favorevole una palla gol

La ripresa inizia con Bazzani in campo per un nullo Centi e se possibile, comincia ancor peggio di come si era chiusa la prima frazione di gioco: dopo due minuti discesa sulla destra di Turchi e tiro potentissimo, la palla si stampa sull’incrocio dei pali alla sinistra di Capecchi prima di rimbalzare sul terreno di gioco e dare a Masini l’opportunità di chiudere il conto, la retroguardia ferrarese però allontana la minaccia. Non passano neanche sessanta secondi ed è ancora Masini a provarci dalla distanza, la palla lambisce il palo. Rossoneri spumeggianti, Spal abulica e inconsistente su tutti i fronti. Settimo, percussione di Bortel lungo la fascia destra: supera due avversari e mette in mezzo, la difesa abruzzese allontana e dalla distanza ci prova Marongiu ma questa volta è Antonioli a respingere la conclusione del giovane ferrarese. Undicesimo minuto, Quintavalla per Bracaletti che, per la quarta e ultima volta quotidiana, spara ancora al volo altissimo sopra la traversa a tu per tu con Chiodini. Minuto diciassette: si fa vedere il Lanciano con un’azione a tre tocchi giostrata dal trio Masini-Improta-Turchi che viene anticipato al momento della conclusione da un recupero eccellente di Quintavalla, abile a frapporsi tra il portiere spallino in uscita e l’ala rossonera. Ventiduesimo: ci prova l’onnipresente Schiavon (tra i meno peggio), conclusione debole che termina fuori. Al venticinquesimo la Spal pareggia il conto dei legni con una punizione fortissima di Marongiu, assegnata per fallo di Mammarella su Rossi, entrato da un minuto per lo “sciagurato” Bracaletti. Al ventottesimo ancora la Spal ci prova su calcio da fermo, stavolta è Bedin a perforare la barriera ospite ma la conclusione è centrale e abile preda di Chiodini. Al trentacinquesimo la Spal si fa viva con Cipriani ben servito da Bazzani ma l’estremo difensore ospite è bravissimo a scegliere il tempo e sradica letteralmente la palla dai piedi dell’ex attaccante della Sampdoria. Quarantesimo, il neoentrato Cazzamalli apre sulla sinistra per Quintavalla che crossa in mezzo per Rossi ma di testa non riesce a dare alla sfera la giusta forza, para Chiodini. In pieno recupero forcing spalino alla disperata ricerca del pari con Cipriani che dalla sinistra lascia partire un cross perfetto per Rossi ma ancora una volta l’ala spallina da due passi non inquadra la porta: occasionissima Spal. Al quinto minuto di recupero sugli sviluppi di un corner battuto dalla destra da Rossi è Bazzani a concludere alto sopra la traversa. E’ l’ultima occasione della Spal prima che l’arbitro fischi tre volte e sancisca la quarta sconfitta su sette gare interne dei ferraresi e la contemporanea imbattibilità del Lanciano. E la classifica torna a fare paura.

LE PAGELLE. Si salvano soltanto i soliti noti: da Schiavon a Ghetti. Positivi anche Capecchi e Marongiu al debutto dall’inizio

BRACALETTI E CENTI: DUE FANTASMI

di Diego Stocchi Carnevali

Capecchi 6.5 – Sfortunato nell’occasione del calcio di rigore, la deviazione con la punta delle dita sul palo grida ancora vendetta. Decisivo su Turchi a fine primo tempo, quel gol (salvato), poteva chiudere la partita con quaranticinque minuti di anticipo.

Bortel 6 – Giornata non facile per l’esterno slovacco, costretto a vedersela con un Sansone formato gigante. Se la cava neanche troppo male anche se regala all’ala abruzzese due cross pericolosissimi. Si fa vedere in attacco con un paio di cross importanti, non sfruttati a dovere prima da Bracaletti, poi da Marongiu.

Ghetti 6.5 – Improta e Masini sono due brutti clienti. Nonostante questo non si fa intimorire e alla distanza prende le dovute precauzioni sugli attaccanti abruzzesi concedendo di fatto molto poco.

Lorenzi 6 – L’ingenuità a inizio partita poteva costringere la Spal in inferiorità numerica per ottanta minuti e da un giocatore esperto come è lui, certe ingenuità non si vogliono vedere. Rispetto a Masini è di un’altra stazza e i duelli aerei li vince tutti lui riuscendo, con l’esperienza appunto, a non andare mai all’uno contro uno con l’attaccante ospite, in velocità sarebbe stata partita persa ancora prima di iniziare.

Quintavalla 6.5 – Altra prova convincente dell’esterno ferrarese, meglio il primo del secondo tempo anche se è proprio nella ripresa che un suo recupero su Turchi consente alla Spal di non incassare il secondo gol.

Bedin 6 – Da rivedere l’azione del rigore, l’impressione è che l’arbitro sia un po’ troppo precipitoso e fiscale nel punire l’intervento del centrocampista spallino sul colpo di testa di Masini: è talmente poca la distanza tra i due che neanche noi abbiamo capito se il rigore viene assegnato per la cintura sul giocatore o per il braccio largo (?). Nel complesso, rigore a parte, un rientro sufficiente e nel mezzo le dà e le prende contro un Amenta rabbioso.

(Cazzamalli ng) – L’impatto con la partita non è determinante e neanche da lui ci si aspetta certo il cambio di passo ma è evidente che è l’unico centrocampista di muscoli e centimentri che ha la Spal e la sua mole consente quantomeno di abbassare il baricentro degli abruzzesi. Tardiva la sua entrata.

Bracaletti 4.5 – Sbaglia tutto quello che può sbagliare, involuzione sconcertante rispetto alle ultime tre uscite in cui era apparso in netta ripresa. Cerca sempre la cosa più difficile che si tratti di fare un passaggio (quattro sbagliati d’esterno al volo) o che si tratti di concludere a rete (quattro e tutte da posizione favorevolissima completamente da dimenticare). Esce tra i fischi a cui risponde con un applauso.

(Rossi 5.5) – Non è in condizione, arriva alla conclusione di testa due volte in una delle quali poteva senz’altro fare meglio. Sia chiaro, la Spal non ha comunque perso per colpa di Rossi.

Schiavon 6.5 – Non molla mai, costruisce il gioco, rompe quello avversario e si dimostra sempre il primo a crederci e l’ultimo a mollare. Ci prova anche dalla distanza ma non è fortunato come ad Avezzano. Un’altra prestazione di grande livello.

Centi 5 – Quarantacinque minuti di buio. Gioca troppo lontano dagli attaccanti e non accende mai la luce. Non un passaggio, non una verticalizzazione, non una conclusione. Il nulla.

Marongiu 6.5 – I primi venti minuti sono da incubo, non ne prende una, poi entra nella parte e anche da esterno (lui, non è un esterno) fa un partitone e conclude tra i migliori. Traversa a parte è sempre nel vivo dell’azione e nell’unica occasione che ha tira in porta senza pensarci due volte. Ottimo esordio da titolare.

Cipriani 6 – Lavora il solito gran numero di palloni ma non è il Cippo visto con il Portogruaro. Predica nel deserto, si mette a disposizione della squadra andando per due volte addirittura al cross, ma da lui ci si aspetta il gol: giocando in questo modo sarà dura ma non per colpe espressamente sue.

(Bazzani 5.5) – Si va vedere solo per un paio di punizione guadagnate e un colpo di testa nel finale. Poco, troppo poco.

Dolcetti 5 – Pericolosissima involuzione della squadra, sul piano del (non) gioco e delle scelte fatte (su tutte quella di snaturare Marongiu relegandolo a compiti di esterno, che non è). Arriva tardi il cambio di Bracaletti così come l’entrata in campo di Cazzamalli e anche con le due punte la squadra non da mai l’impressione di riuscire a mettere in difficoltà gli avversari, per una manovra offensiva che di fatto non è mai esistita da quando Dolcetti è arrivato a Ferrara. Laurenti è sparito (ma proprio era meglio buttare nella mischia un convalescente Rossi?) e di fatto quattro gare su sette perse in casa iniziano a pesare come macigni sulla testa dell’allenatore e su di una classifica che da questa sera ricomincia a farsi preoccupante davvero. Infine un appunto: dopo tre mesi possibile che non si sia ancora in grado di capire e decifrare il tipo di campionato che potrà fare la Spal? Questa altalena può solo fare male, a partire dai giocatori, i primi crediamo a non essere ancora in grado di capire quali sono le loro reali potenzialità. E in questo l’allenatore ha le sue responsabilità.

SPOGLIATOI. Clima ovviamente teso negli spogliatoi. Il tecnico Dolcetti non cerca scuse, l’amministratore delegato ammette il passo indietro

BENA: “UNA BRUTTA SPAL, SIAMO DELUSI”

di Alessandro Orlandin

All’uscita dagli spogliatoi dopo Spal-Lanciano Aldo Dolcetti sembra quasi sconsolato nel dover commentare un altro passo falso interno.

Mister, ci ritroviamo a commentare un copione già visto diverse volte in questi mesi.
“Sì, commentiamo una sconfitta dolorosa nonostante fossimo ben consapevoli delle difficoltà che questa gara riservava. È stata una partita dall’andamento un po’ strano, abbiamo patito troppo la loro velocità e la loro fisicità, e subìto un gol nato da un episodio anch’esso strano nella sua dinamica”.

L’azione del vantaggio appariva effettivamente viziata da un fallo su Marongiu.
“Credo anche io, ma parlarne ora non vale molto, purtroppo questo episodio ci ha penalizzati mettendo la nostra partita in salita”.

La squadra non è apparsa brillante, anzi, molta confusione e sul piano del gioco un passo indietro rispetto a domenica scorsa.
“L’impegno e i tentativi di raddrizzare il risultato ci sono stati, ma è sempre mancata la giocata decisiva negli ultimi venti metri. Credo che la rimonta fosse alla nostra portata ma non ci è riuscita, nemmeno quando sul loro calo fisico potevamo fare valere le nostre qualità”.

Abbiamo avuto l’impressione che rispetto alle partite precedenti ci sia comunque stato un ricorso minore ai lanci e maggiori tentativi di azioni palla a terra.
“Sì, era il tema di gioco che avevamo in mente e devo dire che in alcuni momenti del primo tempo ha funzionato, seppure senza la giocata finale a cui accennavo prima. Sapevamo che loro avrebbero impostato la propria partita sul contropiede e abbiamo tentato di aggirare il loro schieramento con l’impiego di Bracaletti a destra e di Marongiu a sinistra, purtroppo senza costrutto. Con questa tattica c’era la possibilità di allargarli e creare qualcosa, come abbiamo visto spesso sulla fascia destra, anche se poi il loro passaggio a un modulo con cinque difensori ci ha limitati, complici anche dei cambi un po’ forzati”.

Fatto sta che la squadra in casa si trova sempre a dover rincorrere gli avversari e mai viceversa.
“Ovviamente non va mai bene andare sotto, oggi più delle altre volte visto l’avversario che avevamo davanti. Ci è mancata la giusta reazione e la freddezza giusta per trovare il passaggio decisivo sulla trequarti: abbiamo creato solo potenziali pericoli e questo non va certo bene”.

Con questa sconfitta si è interrotta la striscia positiva iniziata ad Avezzano. E domenica si va a fare visita alla corazzata Verona.
“Purtroppo ci siamo fermati proprio quando volevamo dare maggiore continuità ai nostri risultati. La sconfitta ci fa arretrare di nuovo e dobbiamo essere determinati a voltare pagina e a riprendere immediatamente il nostro percorso di crescita”. Paolo Rossi, sei rientrato oggi e hai dimostrato di aver una grande voglia di incidere. Peccato però per il risultato.
“Già, peccato perché abbiamo avuto una discreta reazione e il pari ci sarebbe potuto stare. Sono stato molto felice di rientrare anche se non al meglio della forma, ci ho provato in tutti i modi ma complice anche un campo non certo ottimale non ci sono riuscito”.

Eppure hai sfiorato il gol all’ultimo minuto con quel colpo di testa.
“Sì, a dire il vero non ricordo molto perché mi sono buttato dentro spalla a spalla col difensore e ho cercato di colpire in qualche modo. Sul momento speravo di aver fatto gol, invece poi ho visto la palla finire alta”.

Credi che l’arbitraggio abbia influito sul risultato?
“Sarebbe un’attenuante un po’ troppo semplice, però l’episodio del rigore mi è apparso non del tutto chiaro dalla panchina e anche alcune chiamate di fuorigioco mi sono sembrate abbastanza dubbie”.

Come riprendersi da questa nuova sconfitta?
“Come abbiamo già fatto in passato, lavorando e avendo fiducia nel nostro lavoro. Abbiamo già dimostrato di poter superare brutti momenti, lo faremo anche stavolta”.

Per la società come di consueto è intervenuto l’amministratore delegato Stefano Bena, apparso seccato dall’esito dell’incontro.

Bena, come ha visto questa Spal?
“Non bene, non sono affatto contento di ciò che ho visto in campo. Si è trattato di una prestazione insufficiente in cui la squadra ha incontrato troppe difficoltà. Mentre il Lanciano è apparso veloce e organizzato noi abbiamo offerto una prova lenta e macchinosa, che ci ha fruttato una sconfitta meritata”.

Secondo Dolcetti la chiave di lettura sta nella leggerezza in fase offensiva.
“Sono d’accordo, abbiamo avuto solo due occasioni vere e proprie, ovvero le conclusioni di Marongiu sulla traversa e il colpo di testa di Rossi alla fine. È decisamente un passo indietro rispetto alla partita contro il Portogruaro: ho visto troppi passaggi sbagliati e poca capacità di costruire il gioco”.

Dopo questa sconfitta la piazza sarà ancora più critica con l’allenatore. Qual è la posizione della società?
“Secondo me in questo momento non c’è motivo di sollevare Dolcetti dal proprio incarico, anche se poi l’ultima parola spetta sempre al presidente Butelli. Finora abbiamo sempre protetto il mister perché convinti che i problemi della squadra non fossero direttamente imputabili a lui e personalmente continuo a pensarla così”.

È presto per parlarne, ma la classifica potrebbe giustificare qualche intervento sul mercato di gennaio?
“Vedremo, è probabile comunque che ci sia da parte nostra qualche intervento”.

LA CRONACA | LoSpallino.com

LA SPAL E’ RITORNATA

SPAL-PORTOGRUARO 2-1 (0-0)
SPAL (4-5-1): Capecchi; Bortel, Zamboni, Ghetti, Quintavalla (dal 31′ st Licata); Schiavon, Centi (dal 22′ st Marongiu), Migliorini, Cazzamalli (dal 13′ st Bazzani), Bracaletti; Cipriani. A disp.: Ioime, Lorenzi, Bedin, Laurenti. All.: Dolcetti.
PORTOGRUARO (4-3-2-1): Rossi; D’Alterio, Specchia, Madaschi, Gotti; Scozzarella, Vicente, Puccio; Cunico (dal 38′ st Pondaco), Scapuzzi (dal 25′ st Bocalon); Altinier.
A disp.: Nardoni, Bianchi, Santandrea, Migliozzi, Grandin.All.: Calori.
ARBITRO: Gambini di Roma 1.
Assistenti: Parisse e Pavesi.
MARCATORI: 11′ st Altinier (P), 25′ st Marongiu (S), 43′ st  Bazzani (S) .
AMMONITI: Scozzarella (P), Cazzamalli (S), Vicente (P), Schiavon (S), Madaschi (P), Specchia (P), Zamboni (S), Bazzani (S).
NOTE: giornata fredda e umida, terreno allentato per la forte pioggia caduta fino a pochi minuti prima dell’inizio della gara. Spettatori 2.500 circa (paganti 491, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 20.700 euro circa).
Angoli: 8 a 5 per la Spal. Recupero: pt 2’, st 4’.

LA CRONACA. Grande partita dei biancazzurri che vanno sotto e poi rimontano contro l’ostico Portogruaro: 2 a 1 il finale deciso dai cambi di Dolcetti: Marongiu (primo gol in carriera) e Bazzani. Ottimo il primo tempo, sfatato il tabù casalingo

di Diego Stocchi Carnevali

FERRARA – Spal di fronte alla rivelazione Portogruaro sotto una pioggia battente e un vento sostenuto che non ha risparmiato Ferrara sino a pochi minuti prima dell’inizio della partita che ha contribuito a richiamare poco pubblico sulle tribune dell’impianto ferrarese (alla fine sarà record negativo stagionale…).
Le due compagini si trovano davanti per la settima volta ufficiale nelle ultime tre stagioni e il bilancio, seppur di poco, è a favore dei granata con due vittorie, tre pareggi e una sola vittoria dei padroni di casa. Confronto che arriva nel momento giusto per entrambe: da una parte la squadra di Dolcetti deve dare seguito alla bella prova esterna di sette giorni fa ad Avezzano, dall’altra la squadra di Calori ha la possibilità di interrompere il periodo di crisi (un punto in  quattro gare) che le ha fatto perdere il primo posto a favore di Pescara e Verona. Spal in formazione tipo, rimangono ai box i soli Meloni e Gaspari, Portogruaro che deve fare a meno dell’esterno Espinal, fermato dal giudice sportivo (al suo posto c’è il brasiliano Vicente) e con l’influenza che ha messo a ko il centrale Siniscalchi e l’attaccante Marchi, al loro posto l’ex Specchia (fischiatissimo) e il giovanissimo Scapuzzi (sarà tra i migliori). Anche il centrocampista Puccio, dopo la bella prova offerta nel posticipo con la Ternana, è nell’undici di partenza al posto di Mattielig ancora fermo per lo strappo muscolare. Confermato l’undici della gara vittoriosa contro il Pescina per gli estensi con i recuperati Bedin e Bazzani convocati e regolarmente nei diciotto.
Inizia la gara e dopo tre minuti si fa vedere la Spal con Centi, conclusione debole centrale e facile preda dell’estremo difensore ospite. Al decimo, giravolta volante di Cipriani su suggerimento splendido di Centi abile a recuperare palla su Gotti lungo l’out di sinistra e a mettere in mezzo un pallone su cui l’ex attaccante del Bologna arriva in ritardo quel tanto che basta per non dare forza sufficiente al pallone che viene controllato da Rossi. Spal in partita, Portogruaro che appare sorpreso dall’avvio dei biancoazzurri. Quattordicesimo, ancora Spal: punizione di Centi e inzuccata di Cipriani, il portiere esce male ma è la mira a fare difetto questa volta e la palla finisce sul fondo. Passano pochi istanti e si fa vivo per la prima volta il Portogruaro con Puccio che dalla sinistra lascia partire un destro su cui Capecchi interviene smanacciando in angolo. Grande inizio della Spal che domina in lungo e in largo nel primo quarto di partita complice anche il terreno di gioco piuttosto pesante che certo non favorisce i più tecnici uomini di Calori. Diciannovesimo, Bracaletti per Cipriani che, con una scelta di tempo perfetta si gira eludendo la marcatura di Madaschi, e tira a botta sicura ma Rossi risponde in angolo. Ventiduesimo: ci prova il Portogruaro con Cunico che scodella in area un pallone delizioso per Altinier ma l’ex attaccante del Mantova alza di poco sopra la traversa. E’ tutta un’altra Spal rispetto alle ultime uscite, sempre pronta a raddoppiare in fase di non possesso, atleticamente più tonica e viva che arriva sempre prima sulla palla e abile a ripartire grazie alla giornata sin qui più che positiva di Centi, Bracaletti e Quintavalla che dominano la fascia sinistra. Alla mezzora passaggio filtrante di Cunico che salta Zamboni e sfera che raggiunge Scapuzzi che tira in corsa ma Ghetti è sulla traiettoria e per il Portogruaro è solo angolo. Sfortunato nell’occasione il diciottenne scuola Milan. Trentaquattresimo minuto, la Spal si fa sotto, lancio di Schiavon morbido per la testa di Cipriani che trova la porta ma la forza è quella che è e Rossi interviene senza grossi grattacapi. In pieno recupero punizione di Scozzarella pericolosissima ma Capecchi è bravissimo a respingere in corner prima del doppio fischio dell’arbitro che manda tutti negli spogliatoi.

FERRARA – Contrasto tra Cipriani e Madaschi nel primo tempo

La ripresa inizia con la Spal in avanti: terzo minuto, cross di Schiavon dalla destra ma Cipriani è anticipato in angolo di un soffio dall’ottimo Madaschi. Possesso costantemente biancoazzurro, dominio territoriale assoluto degli uomini di Dolcetti ma incredibilmente è il Portogruaro che passa in vantaggio: splendida apertura di Scozzarella che da il via all’azione lungo la fascia destra e verticalizza per l’accorrente D’Alterio che lascia partire un cross perfetto per la testa di Altinier che anticipa Zamboni e insacca imparabilmente alla destra di Capecchi. Vantaggio del tutto casuale dei veneti, Spal per l’ennesima volta costretta a inseguire. Potrebbe essere una mazzata. Invece no. Dolcetti corre ai ripari e richiama in panchina Cazzamalli e fa entrare Bazzani: sarà la mossa decisiva. Per una buona decina di minuti la gara si perde in innumerevoli passaggi sbagliati a centrocampo ora da una parte, ora dall’altra, Centi paga più di tutti la stanchezza ed esce tra gli applausi del Mazza lasciando il posto al trequartista made in Spal Marongiu. Pareggio estense al venticinquesimo: traversone di Bazzani dalla destra, palla che attraversa tutta l’area di rigore veneta senza l’intervento di alcuno e giunge dalla parte opposta all’accorrente Quintavalla che mette in mezzo per Marongiu e da due passi infila Rossi. Esplode lo stadio.

FERRARA – Il gol del pareggio di Marongiu

FERRARA – Incontenibile la gioia del diciottenne Marongiu al primo gol tra i professionisti

Partita raddrizzata, un segnale di una “nuova” Spal in campo. Passano due minuti, il Portogruaro non ci sta al pari e ci prova con un cross di Bocalon dalla destra ma Capecchi anticipa Altinier proprio all’ultimo e vanifica l’azione dei granata. Ventottesimo, punizione pericolosa dalla trequarti del solito Scozzarella ma la palla termina di pochissimo alta sopra la traversa della porta difesa da Capecchi, comunque sulla traiettoria. Otto minuti dopo grande azione confezionata dalla panchina ferrarese: Bazzani alza la palla di testa sopra la porta difesa da Rossi su cross di Licata entrato da pochi minuti al posto di un esausto Quintavalla. Il gol è nell’aria, la Spal ci crede, il Portogruaro è schiacciato costantemente nella propria metà campo e alla fine i ferraresi passano. Quarantatreesimo, l’azione parte dalla metà campo spallina con Bortel che di tacco recupera la palla su Gotti e mette in movimento Bracaletti (ottima la prova dell’ala che si conferma sempre più recuperata) che, superati due avversari, chiude il triangolo con il difensore slovacco che a sua volta lascia partire un cross dalla destra che Rossi, con la complicità di Madaschi, non trattiene e Bazzani, da due passi insacca mandando in visibilio il pubblico ferrarese. E’ il gol partita, il gol della prima vittoria casalinga stagionale della Spal, il gol della probabile svolta del campionato dei biancoazzurri.

FERRARA – il gol della vittoria segnato da Bazzani

FERRARA – L’esultanza di Bazzani che porta la maglia alla moglie Alessia sotto la tribuna

L’arbitro assegna quattro minuti di recupero ma il Portogruaro è sconfitto anche dalla stanchezza e al triplice fischio è il boato dei tifosi ferraresi a fare da cornice a un successo insperato, che senz’altro regala un’iniezione di fiducia fondamentale a tutto l’ambiente che ora potrà guardare con una maggiore e ragionevole serenità al prossimo impegno, tra sette giorni, contro il Lanciano e sempre al Paolo Mazza.

LE PAGELLE. I due subentrati decidono il match. Benissimo Ghetti e Bortel oltre al tecnico che azzecca tutto. Grande prova anche per Capecchi, Quintavalla, Centi, Bracaletti e Cipriani

BAZZANI E MARONGIU SU TUTTI

di Diego Stocchi Carnevali

Capecchi 6.5 – Due parate parecchio difficili (una su Puccio e una su Scozzarella, entrambe nella prima frazione) quanto fondamentali per il portierone spallino. Incolpevole sul gol, il cross di D’Alterio è a rientrare e non avrebbe potuto mai e poi mai arrivarci.

Bortel 7 – Aldilà della prestazione difensiva sontuosa, il gol della vittoria della Spal è suo per un buon cinquanta per cento con quel cross teso dalla destra che ha mandato il portiere del Portogruaro in tilt. Per il resto è puntuale nelle chiusure, pulito negli interventi e perfetto negli anticipi.

Zamboni 6 – Si lascia sfuggire Altinier nell’occasione del vantaggio veneto e qualcosina di meglio poteva fare senz’altro. Spazza e chiude come al solito, però, mostrando una sicurezza da altra categoria.

Ghetti 7 – E’ lo spauracchio degli attaccanti veneti: non importa che sia Altinier, Cunico, Scapuzzi, Scozzarella, Guidone c’è, è ovunque, in ogni parte del campo, una cerniera fondamentale che non da modo agli avversari di prendere la mira e tirare. Mai falloso e sempre concentrato, fa un’altra partita splendida.

Quintavalla 6.5 – Trentacinque minuti da indemoniato puro: corre per tre, verticalizza, crossa, raddoppia. Una delle migliori gare di Quintavalla a Ferrara. Cala, come è logico alla distanza, disputando una ripresa rintanato nella propria posizione sino al cambio con Licata non concedendo mai nulla agli esterni veneti.

(Licata ng) – Quindici minuti o poco più non bastano per dare un giudizio sulla prestazione del giocatore. Fa un bel cross per Bazzani, ha sicuramente un bel sinistro ma la fase difensiva lascia ancora a desiderare.

Schiavon 6 – Il solito e generosissimo Eros che sembra patire però più di altri il terreno viscido del Mazza. Ci prova un paio di volte dalla distanza, recupera un discreto numero di palloni ma gioca una partita meno appariscente del solito anche se come sempre fondamentale.

Migliorini 6 – Di stima e di fiducia, ma non è nella sua giornata più felice, anzi. Sbaglia molti passaggi, è più impreciso del solito e anche nel mezzo non appare particolarmente mai in partita. Buono il lavoro sporco su Puccio che in pratica ha annullato, impedendogli sempre di accentrarsi alla ricerca del tiro.

Centi 6.5 – Primo tempo sontuoso, sbaglia tre passaggi ma ne estrae altrettanti dal cilindro che mettono due volte Cipriani e una volta Bracaletti nella condizione di concludere a rete. Non è il suo campo, gioca praticamente da fermo e di prima, ma si nota che il suo è un piede che può risolvere la gara da un momento all’altro. Va a intermittenza come d’altronde ci ha abituato a fare. Esce stremato, applaudito dal pubblico.

(Marongiu 7) – Sesta presenza stagionale e un gol, il primo in carriera, che suona la riscossa dei suoi. Con lui in campo la Spal tiene di più la palla, con Bazzani ha un’intesa innata e si guadagna un paio di falli fondamentali sul finire della partita per guadagnare tempo. 

Cazzamalli 6 – Meno incisivo del solito, un pochino confusionario in fase conclusiva. Da l’impressione di perdersi tra le maglie dei granata sui calci piazzati, la sua arma vincente.

Bracaletti 6.5 – Finalmente è arrivata anche la continuità. Prova positivissima dell’ala estense che ha la pecca di voler tenere troppo il pallone, quasi a dimostrazione di voler a tutti i costi strafare. Nervoso, in un’occasione spintona l’arbitro (era da rosso), in un’altra perde due minuti con l’assistente di linea a rimproveragli un angolo non concessogli. Se matura anche caratterialmente oltre che tecnicamente può diventare a tutti gli effetti l’uomo in più di questa squadra. Costante spina nel fianco della retroguardia veneta, questa sera sarà l’uomo nero degli incubi di Gotti.

Cipriani 6.5 – Lottatore vero. Inizia la partita e rifila una gomitata (involontaria speriamo) a Specchia che a sua volta poi non gli risparmia nulla sino alla fine in un duello personale ai limiti della regolarità. Si danna l’anima per novanta minuti e si vede che è il giocatore più temuto della Spal dalla difesa del Portogruaro.

(Bazzani 7) – Il gol vittoria è suo, da animale da gol quale è, beffa Rossi e regala alla Spal tre punti di platino .

Dolcetti 7 – Seconda vittoria consecutiva e panchina sempre più salda alla faccia di chi lo vorrebbe già lontano da Ferrara da un pezzo. Aldilà di come è arrivata la vittoria, piace il modo con cui i calciatori sono entrati in campo, segnale e sintomo di un’inversione di tendenza generale nella condotta dello spogliatoio e di grande unità all’interno del gruppo (sempre alla faccia di chi diceva che i giocatori giocavano contro il tecnico). Paga e non poco il ritorno al vecchio modulo e anche la fortuna, in occasione del raddoppio, sembra finalmente aver deciso di abbracciare la squadra spallina. opo tanta sofferenza calcistica sarà forse la prima settimana serena dall’inizio del campionato. La strada per risalire passa da qui, ora bisogna continuare.

GLI SPOGLIATOI. Dolcetti finalmente felice ringrazia la squadra ma mantiene il basso profilo. L’amministratore delegato Bena entusiasta sfoggia una sciarpa della Curva Ovest. Ovviamente al settimo cielo il giovane fantasista

MARONGIU: “LA DOMENICA PIU’ BELLA DELLA MIA VITA”

di Alessandro Orlandin

Il clima degli spogliatoi dopo la vittoria in extremis contro il Portogruaro è finalmente fatto di facce sorridenti, battute e sospiri di sollievo per i tre punti che arrivano tra le mura amiche al sesto tentativo. Il primo a uscire dagli spogliatoi è l’allenatore Aldo Dolcetti, apparso decisamente più sollevato rispetto alle precedenti apparizioni in sala stampa.

Dolcetti, finalmente ecco la vittoria tanto attesa.
“Si può quasi dire che si tratti di un evento – sorride sardonicamente – visto l’andamento delle precedenti partite. Ironia a parte, abbiamo fatto una bella gara, seguendo quello che era il progetto di gioco che avevamo in mente fin dall’inizio. Il gol subìto ha generato una certa preoccupazione e nonostante i ragazzi per alcuni minuti abbiano accusato il colpo, c’è stata in seguito la reazione giusta che ci ha portato a rimontare”.

A tratti in campo si è vista una vera e propria battaglia.
“Sapevamo di dover lottare strenuamente, ci aspettavamo fin dalla vigilia una partita improntata sulla resistenza fisica e nervosa. Come detto prima, la partita si è messa in salita e siamo stati bravi a risalire mettendo in campo tutta la grinta che avevamo”.

Alla fine si sono rivelati decisivi gli innesti della ripresa, Marongiu e Bazzani.
“Sì, ma non credo che questo significhi che la formazione fosse sbagliata. Avevamo in mente un certo tipo di partita da fare con l’undici titolare e ritengo che il piano sia stato eseguito correttamente dai giocatori. Ovviamente le circostanze della ripresa hanno richiesto di inserire giocatori diversi, tra cui i due marcatori di giornata”.

Per Marongiu primo gol in carriera in Lega Pro e grandi boati d’approvazione a ogni sua giocata da parte del pubblico.
“Sono felice per Alessandro, merita questa gioia. Al di là del gol che ha rimesso in carreggiata la partita, penso abbia  giocato molto bene e si sia rivelato utilissimo nel suo ruolo dietro le punte”.

La classifica ora vi sorride un po’ di più, siamo alla seconda vittoria consecutiva.
“Il dato delle due vittorie consecutive è importante perché ci rafforza dal punto di vista della fiducia, ma non penso alla classifica. Penso piuttosto a seguire i progressi della squadra e ad analizzarne le cose positive e negative. Ovviamente siamo soddisfatti, adesso c’è una altro impegno casalingo da affrontare con molta attenzione che ci può dare conferme importanti riguardo al valore di questo gruppo”.

Il morale alto può essere un fattore determinante per continuare questa serie positiva?
“Credo che il morale fosse buono anche prima, i ragazzi hanno sempre lavorato bene e i risultati non sono arrivati per una serie di fattori sfavorevoli. La personalità non manca di certo ai nostri giocatori e sono sicuro che saranno concentrati e determinati in vista del prossimo impegno contro il Lanciano”.

Anche il clima, a livello di pubblico, è sembrato più disteso ed entusiasta.
“Ovviamente una vittoria in rimonta come questa serve anche a riportare ottimismo tra i tifosi, speriamo di averli sempre dalla nostra parte e di saperli conquistare con le nostre prestazioni”.

Alessandro Marongiu, diciotto anni appena, è indubbiamente uno degli eroi di giornata. Appare stordito e felicissimo.

Il tuo primo gol tra i professionisti ha raddrizzato una partita che sembrava maledetta ed è arrivato ad appena due minuti dal tuo ingresso in campo.
“Davvero, così poco? – risponde quasi incredulo –, sono felice, ancora non ci sto capendo nulla e penso di non ricordarmi quasi niente dell’azione che mi ha permesso di segnare”.

Quintavalla ti ha servito un pallone che chiedeva solo di essere messo in rete.
“È vero, è stato un gran passaggio e per questo lo ringrazio. Sono felicissimo, è stata un’emozione indescrivibile segnare questo gol proprio in casa, nel mio stadio, sotto gli occhi di chi mi vuole bene. Credo proprio che questa sia la domenica più bella della mia vita”.

A chi dedichi questa tua prima segnatura in Lega Pro?
“Alla mia famiglia, mamma, papà e i miei tre fratelli e sorelle”.

Il tuo ingresso in campo ha dato più brio alla manovra biancazzurra.
“Credo sia stata la squadra intera a dare la svolta alla propria prestazione, giocando in maniera più veloce e incisiva e trovando finalmente i due gol-vittoria.  Poi – scherza – potremmo chiamare questa gara ‘La partita della camera’ visto che il mio compagno di stanza in ritiro è proprio Bazzani”.

La vicinanza a un giocatore così esperto non può che aiutarti.
“Assolutamente sì, Fabio è un grandissimo giocatore, decisamente un fuori-categoria e conto di imparare tantissimo da lui, sia sul piano tecnico sia su quello umano”.

La sensazione è che domenica prossima potresti essere titolare quasi a furor di popolo.
“Sinceramente non mi va di pensarci, mi godo questo momento e poi si vedrà. Se il mister deciderà di impiegarmi dall’inizio ne sarò felice, se no rimarrò a disposizione del gruppo come ho fatto finora”.

Sorride soddisfatto anche l’amministratore delegato Stefano Bena.

La vediamo indossare la sciarpa biancazzurra marchiata ‘Curva Ovest’. Sembra che abbia portato fortuna…
“A quanto pare sì va a finire che mi toccherà portarla fino a giugno inoltrato”.

Giugno o no, la classifica ora offre possibilità di guardare verso l’alto rispetto alle scorse settimane.
“Sì, ma non vogliamo fare pensieri particolari, lavoriamo per migliorarci sempre, questo è il nostro obiettivo”.

A proposito di miglioramenti, oggi si è visto un passo in avanti rispetto alle prestazioni casalinghe precedenti.
“Sì, sono contento di questa prestazione. È una vittoria che ci rilancia definitivamente e che conferma la raccolta di quanto seminato negli incontri precedenti. Sapevamo di avere di fronte un avversario tosto e rapido, ma la nostra determinazione ha avuto la meglio”.

Infatti la determinazione oggi è stata determinante.
“Certamente, dopo avere subìto lo zero a uno ho creduto fossimo destinati a rivivere il solito copione già visto e rivisto al Paolo Mazza in questa stagione. Fortunatamente i giocatori hanno smentito tale sensazione rimontando con grande carattere e mostrando anche momenti di bel gioco. Lo dimostra molto bene il gol di Bazzani: una bella azione in cui la voglia di crederci ha fruttato un gol grazie all’errore del portiere avversario”.

Anche il capitano del Portogruaro ed ex-spallino Marco Cunico ha voluto dire la sua sulla gara persa oggi dalla propria squadra.

“Una gara pesantemente condizionata dal campo – afferma sconsolato – che non ha offerto certo un bello spettacolo. Si è trattato a mio modo di vedere di una brutta partita, fatta perlopiù di lanci e cross e accesa solo dal punto di vista agonistico. Lo testimoniano i gol, arrivati da cross o da errori delle difese”.

Per voi segnare con una azione come quella odierna è un po’ una rarità.
“Infatti, siamo più abituati a sviluppare trame con palla a terra e inserimenti centrali. Ripeto, dal punto di vista tecnico è stata una partita un po’ povera, dove forse il pari sarebbe stato un risultato più giusto. Personalmente credo che la squadra abbia fatto una buona gara e che la Spal sia stata favorita dagli episodi, non ricordo palle-gol nitide”.

Il pubblico di Ferrara non ti ha riservato certo una grande accoglienza, anche se più tenera rispetto a quella rivolta al tuo compagno di squadra Specchia.
“Era un aspetto che avevo già messo in conto alla vigilia e che non mi turba particolarmente”.

LA CRONACA DELLA PARTITA | LoSpallino.com

BENTORNATA SPAL!

PESCINA-SPAL 0-3
PESCINA VDG (4-2-3-1): Bifulco; Birindelli, Blanchard, Petitto, Locatelli; Giordano, De Angelis, Censori (66’ Rebecchi), Berra (46’ Bettini), Cesar (66’ Cruciani); Choutos.  A Disposizione: Meo; Di Berardino, Piva, Bettega. All.: Cappellacci
SPAL (4-5-1): Capecchi; Bortel, Quintavalla, Migliorini (78’ Licata), Zamboni, Ghetti, Schiavon, Cazzamalli (65’ Cabeccia), Cipriani, Centi, Bracaletti ( 74’ Marongiu). A disposizione: Ioime; Lorenzi, Laurenti, Antragene. All.: Dolcetti
Arbitro: Giuseppe Sguizzato di Verona.
Assistenti: Padrini e Romei.
MARCATORI: 11’ e 27’ Schiavon; 55’ Bracaletti
Ammoniti: Petitto (P) al 35’ per gioco scorretto.
Note: Bella giornata di sole, campo in ottime condizioni. Spettatori 700 circa per un incasso di poco più di 6 mila euro. Presenti circa 50 tifosi spallini. Angoli 7 a 3 per il Pescina VdG. Recupero: pt 3’, st 3’.

Finisce 3 a 0 per i biancazzurri sul Pescina. Gara dominata dalla squadra di Dolcetti che ha giocato una signora partita

a cura del nostro corrispondente Davide Proietti

AVEZZANO. Primo tempo: il Pescina VdG si schiera con un 4-2-3-1 con la coppia De Angelis-Giordano a fare da diga davanti la difesa e Cesar, Berra e Censori a supporto dell’unica punta Choutos. Un 4-5-1 che diventa 4-3-3, invece, il modulo scelto da mister Dolcetti per questa trasferta con Schiavon e Bacaletti avanzati a supporto di Cipriani. Subito pericolosa la Spal al secondo minuto con un tiro di Centi dal limite indirizzato all’angolo basso, grande la parata di Bifulco che manda in angolo. Dopo appena un minuto la risposta del Pescina VdG con Blanchard che lancia Censori il quale si trova davanti Capecchi e spara a lato. All’11’ gol della Spal con Schiavon che riceve palla sui venticinque metri e lascia partire un tiro teso che s’insacca nell’angolino alla sinistra della porta biancoverde.

AVEZZANO – Il primo gol di Eros Schiavon

Pronta la risposta del Pescina VdG che due minuti dopo il vantaggio estense conclude pericolosamente con Blanchard servito da Locatelli sugli sviluppi di un calcio di punizione ma la palla finisce fuori di poco. Dopo una fase di stallo al 27’ minuto arriva il raddoppio della Spal ancora con Schiavon che sfrutta un pasticcio difensivo di Giordano e Bifulco e insacca a porta sguarnita. Al 35’ arriva la prima ammonizione, a vedersi sventolare il cartellino giallo è Petitto dopo una brutta entrata da dietro ai danni di Cipriani. Al 40’ calcio di punizione per il Pescina VdG con Cesar ma la palla viene deviata dalla barriera e finisce in corner. Dopo un minuto, al 41’, tiro di Cipriani da fuori area debole finisce tra le braccia di Bifulco. Sul capovolgimento di fronte ottimo spunto di Cesar sulla sinistra che mette al centro per Berra che colpisce male e la palla si spegne sul fondo. Al primo minuto di recupero da segnalare il tiro di Birindelli da trenta metri che chiama alla prima parata della partita l’estremo difensore estense Capecchi.
Con questa ultima occasione si conclude questo primo tempo che ha visto una Spal molto aggressiva meritare in pieno il vantaggio. Il Pescina VdG forse ha ancora la testa al “Bentegodi” di Verona dove lunedì scorso ha preso una sonora batosta.   
Secondo tempo. La seconda frazione di gioco inizia con una novità per il Pescina VdG, entra Bettini al posto di Berra e la formazione marsicana si rischiera con un 4-4-2. Al 55’ terzo gol della Spal con Bracaletti che servito al limite dell’area controlla la palla e con il sinistro lascia partire un tiro che finisce all’incrocio dei pali della porta marsicana, incolpevole Bifulco. Per il Pescina VdG è notte. Al 60’ la Spal legittima il risultato con una bellissima sgroppata di Cipriani sulla sinistra. L’attaccante si accentra, supera un uomo ma calcia centralmente. Un minuto dopo, sugli sviluppi di un corner, tiro di Bettini per il Pescina VdG in mezza rovesciata che finisce alto di pochissimo. Al 65’ prima sostituzione per la Spal, esce Cazzamalli entra Cabeccia cha va a posizionarsi in difesa. Un minuto dopo doppia sostituzione per il Pescina VdG, entrano Cruciani e Rebecchi per i deludenti Cesar e Censori. Schiavon, galvanizzato dalla doppietta, tenta un tiro al 70’ che finisce al lato. Fase di stanca della partita con il risultato già segnato. Al 73’ con orgoglio il Pescina VdG si rende pericoloso con Choutos che servito da Bettini spara a colpo sicuro ma prima Capecchi e poi Migliorini salvano sulla linea. Al 74’ seconda sostituzione per la Spal, entra Marongiu per Bracaletti. Nei successivi due minuti una occasione per parte, prima bravissimo Capecchi in uscita su Choutos, poi bellissimo tiro di Quintavalla con Bifulco che si rifugia in corner. Terza e ultima sostituzione anche per la Spal al 77’, entra Licata ed esce Migliorini. La partita si avvia alla conclusione mestamente con il Pescina VdG che cerca invano il gol della bandiera. Dopo 3’ minuti di recupero il direttore di gara dichiara conclusa la sfida.
Aggancio riuscito per la Spal sul Pescina VdG a quota 12 punti. Boccata d’ossigeno vitale per Dolcetti, in discussione prima di questo match. Meritatissimo il successo estense, ottima squadra ben disposta in campo che non ha quasi mai subito. E’ Capellacci invece a rischiare la sua panchina, 8 gol subiti in due partite sono un pesante passivo e questa squadra sembra non lottare.  Dura contestazione da parte dei supporter biancoverdi a fine partita all’uscita degli spogliatoi e silenzio stampa, almeno per oggi, da parte di squadra e società.

AVEZZANO – Esultanza a fine gara vicino alla panchina della Spal

LE PAGELLE. Tutte positive le prestazioni dei biancazzurri. Bene anche Capecchi, Migliorini, Centi e Cipriani

SCHIAVON E BRACALETTI SUPER, DOLCETTI AZZECCA TUTTO

di Davide Proietti

Capecchi  6.5. Spettatore non pagante per quasi tutta la partita. Poi si guadagna la pagnotta con due grandi interventi nella ripresa.

Bortel  6. La gara si mette subito bene e lui non deve fare gli straordinari per spingere. Copre bene la sua fascia.

Quintavalla  6.5. Stesso discorso di Bortel, ma è più propositivo e va anche al tiro rendendosi pericoloso.

Zamboni  6.5. Colonna difensiva, non concede mai neanche un metro agli attaccanti avversari.

Ghetti  6. Un po’ in difficoltà quando gli avversari mettono dentro due punte ma non si fa mai trovare impreparato.

Migliorini  6.5. Anima di questa squadra, grande aggressività e ordine a centrocampo (dal 77′ Licata ng).

Cazzamalli  6. Con i compagni di reparto offre una diga insormontabile davanti la difesa.

(Cabeccia  6). Entra a risultato acquisito. Si posiziona in difesa e controlla senza problemi gli attacchi avversari.

Centi  6.5. Corre, si batte, aiuta a centrocampo ed è il primo a ripartire. Super partita.

Bracaletti  7. Segna ma non solo. Si batte come un leone e finisce tra gli applausi (dal 74′ Marongiu  ng).

Schiavon  8. Due gol bellissimi e tanta sostanza. Sempre vicino a Cipriani per sfruttare le sponde. E’ sempre stato una spina nel fianco nella difesa abruzzese, il più pericoloso.

Cipriani  6.5. Gran lavoro il suo. Si batte su tutti i palloni e di testa è utilissimo anche in difesa sui calci d’angolo.

Dolcetti  8. In settimana è stato criticato, la sua panchina era in bilico e lui risponde mettendo in campo una squadra quadrata e molto propositiva. Merita il successo e gli elogi dei suoi e non solo. Le due novità più importanti, le posizioni di Bracaletti e Schiavon, hanno fatto la differenza.

GLI SPOGLIATOI. Le parole e la fiducia di Dolcetti, Schiavon, Bracaletti e Licata.

“ADESSO NON FERMIAMOCI PIÙ”

di Davide Proietti

Mister Dolcetti, una vittoria importantissima per la sua squadra ma fuori casa non è una novità.
“Questo è il nostro tema. Oggi era importantissimo fare bene, ci siamo riusciti e sono contentissimo per i ragazzi perché se lo meritano. Devono godere questa vittoria perché sono sicuro che così crescerà in loro l’autostima per affrontare la partita casalinga che ci aspetta”
Oggi un 4-3-3 con Bracaletti e Schiavon alti a supporto di Cipriani, mossa indovinata.
“Quella che ha giocato oggi è stata fondamentalmente la Spal dello scorso anno e ho preferito optare per questa soluzione perché i giocatori conoscono molto bene questo modo di giocare. Quest’anno volevamo fare cose diverse ma oggi abbiamo ripreso quel discorso già conosciuto e i ragazzi si sono ritrovati immediatamente e con la vittoria spero che in loro possa nascere il fuoco giusto, quello migliore, per dare continuità alle loro performance. Sono contento per il gruppo”.

Schiavon, eroe di giornata, prima doppietta in carriera per te nei professionisti.
“Sì, sono molto contento di questo, due gol molto importanti. Sono contentissimo di aver fatto bene.”
Una partita mai in discussione.
“Loro nel primo tempo hanno fatto solo una conclusione nella nostra porta, è stato bravo il mister e siamo stati bravi noi”.
Vi aspettavate un avversario così molle?
“Conoscevamo l’avversario, sapevamo i movimenti che faceva e il mister ha preparato davvero bene in settimana questa partita”.
Siete una squadra che in casa soffre ma fuori casa offre ottime prestazioni.
“In casa abbiamo avuto delle difficoltà perché c’è andata male su certi episodi. Adesso sfatiamo anche questo tabù, non c’è nessun problema!”
L’obiettivo tuo e della squadra?
“L’importante è far bene, poi di quello che verrà raccogliamo il massimo possibile”.
Tre gol, tutti da fuori area, c’è un perché?
“Sì, quando attacchiamo e arriviamo al limite dell’area avversaria non dobbiamo perdere tempo e si deve chiudere l’azione perché non vogliamo prendere il contropiede. Piuttosto la spariamo fuori e poi ripartiamo”.

Bracaletti, anche per te un gol oggi.
“Sono felicissimo. E’ stata una vittoria importante, ne avevamo bisogno, avevamo bisogno di entusiasmo. Non ci mancano le qualità per fare bene”.
Hai attraversato un momento difficile ma tra l’ultima partita e oggi ti sei ripreso.
“Sì, adesso sto bene, come la squadra. dobbiamo sfruttare questo momento”.
Adesso due partite casalinghe, bisogna vincere anche tra le mura amiche.
“Non cambia niente per noi in casa o fuori, dobbiamo trascinare i nostri tifosi e spero ci aiutino”.
Però due punti in casa e dieci fuori non è normale come ruolino.
“Il campionato era iniziato male, bisogna solo invertire la tendenza”.

Tocca a Licata, oggi all’esordio stagionale. Prima di tutto complimenti per la vittoria e per l’esordio.
“Oggi era la prima volta che scendevo in campo, sono felice per la vittoria, per l’esordio e per tutto. Era un momento difficile e speriamo sia finito”.
Vittoria dedicata a mister Dolcetti.
“Sì, ma ha vinto il gruppo. Avevamo bisogno di una buona prestazione, l’abbiamo fatta. Adesso bisogna continuare”.
Prospettive di questa squadra?
“Noi puntiamo ai playoff perché la squadra è attrezzata per farlo”.
Bisogna dare continuità in casa adesso.
“Speriamo di sfatare il tabù dalla prossima partita. Abbiamo fatto un po’ di fatica in casa, speriamo sia finita”.

LA CRONACA | LoSpallino.com

SPAL, IL MAZZA RESTA UN TABU’

SPAL-PESCARA 0-1
SPAL (4-3-1-2): Capecchi; Bortel, Zamboni, Ghetti, Cabeccia; Schiavon, Migliorini (dal 27′ st Bracaletti), Bedin (dal 1′ st Marongiu); Centi (dal 20′ st Cazzamalli); Bazzani, Cipriani. A disp.: Ioime, Lorenzi, Quintavalla, Laurenti. All.: Dolcetti.
PESCARA (4-4-2): Pinna; Zanon, Mengoni, Olivi, Vitale; Gessa (dal 38′ st Romito), Coletti, Dettori, Bonanni (dal 16′ st Tognozzi); Sansovini, Ganci (dal 29′ st Carboni). A disp.: Bartoletti, Medda, Zappacosta, Zizzari. All.: Cuccureddu.
ARBITRO: Corletto di Castelfranco Veneto.
Assistenti: Fortarezza e Pasquali Cerioli.
MARCATORI: 14’ pt Bonanni (P).
AMMONITI: Olivi (P), Bazzani (S), Ghetti (S), Marongiu (S).
NOTE: giornata gradevole e soleggiata, terreno in buone condizioni. Spettatori 4.000 circa, un migliaio dei quali provenienti da Pescara (paganti 1.957, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 42.700 euro circa). Angoli: 7 a 6 per il Pescara. Recupero: pt 2’, st 4’.

Terza sconfitta interna. Stavolta passa il Pescara (0-1 il risultato) con un solo tiro in porta o quasi

di Diego Stocchi Carnevali

FERRARA – Spal e Pescara di fronte per la prima volta nella loro storia in terza divisione: le precedenti quattordici sfide, giocate tutte in serie B, vedono tre vittorie dei ferraresi (tutte al “Paolo Mazza”, l’ultima nella stagione ’80-’81), cinque pareggi e sei vittorie abruzzesi (l’ultima a Ferrara risale al 1979). Tra i padroni di casa fuori Meloni e Valtulina per infortunio a cui si aggiunge Lorenzi per scelta tecnica: al suo posto c’è Ghetti. La squadra si presenta con due punte per la prima volta in questa stagione con Bazzani e Cipriani alle cui spalle agirà Centi. Tra le fila degli adriatici non convocato il talentino Verratti per infortunio, torna Zizzari dopo un mese ma parte dalla panchina, tocca così ad Artistico accomodarsi in tribuna. Si gioca davanti a una cornice di pubblico da categoria superiore, il colpo d’occhio che riserva l’impianto ferrarese è davvero notevole: tifo assordante da una parte e dall’altra.
Comincia la partita e al settimo è il Pescara a rendersi pericoloso: traversone velenoso di Bonanni dalla trequarti sinistra, Capecchi non trattiene ma da due passi Ganci si trova a tu per tu ancora con il numero uno spallino che rinviene appena in tempo e riesce a fermarlo: l’estremo difensore spallino è apparso non irreprensibile nell’occasione. La Spal prova a ragionare (discreta la prova di Migliorini) e al tredicesimo è Bazzani ad avere sui suoi piedi l’occasione giusta per portare in vantaggio i padroni di casa ma la conclusione a botta sicura viene respinta da Mengoni in scivolata. Passa un minuto e il Pescara passa: Gessa dalla destra mette in mezzo un pallone che incoccia sulla difesa spallina sulla cui ribattuta Bonanni lascia partire una rasoiata che si infila alla sinistra di Capecchi apparso un po’ in ritardo sulla conclusione.
Ammutolisce il “Mazza”, fanno festa il migliaio di abruzzesi al seguito. Ventunesimo minuto, Schiavon dalla lunga distanza (l’unico a provarci sempre), para Pinna senza problemi a terra. Minuto ventiquattro: si scatena un parapiglia proprio sotto gli occhi della panchina biancoazzurra. Tutto inizia da un contatto tra Olivi e Bazzani a cui segue una sceneggiata di Centi che si butta a terra senza minimamente avere un contatto con Mengoni. Entra in campo anche la panchina spallina dimostrando un nervosismo oltremodo eccessivo: censurabile il tutto, come la decisione del direttore di gara che ammonisce sia Olivi, sia Bazzani dimostrando nell’occasione (ma anche nel complesso) di non averci capito granché. Al ventiseiesimo giallo in area pescarese: la Spal reclama con vigore un calcio di rigore per un contatto in area Olivi-Cipriani apparso, a nostro avviso, assolutamente innocente: il pubblico si inviperisce ancora di più, il nervosismo aumenta e a farne le spese è il gioco, assoluto assente ingiustificato della partita. Il Pescara amministra e aspetta, la Spal non ha idee e scarsa lucidità in fase propositiva, Migliorini non basta, Centi è avulso dal contesto e quasi irritante così Dolcetti manda a scaldare Marongiu. Al quarantunesimo padroni di casa che devono fare i conti con Olivi che salva di spalla all’ultimo momento su Bazzani: non ne va bene una. Trascorre un giro di lancette ed è Schiavon a provarci con un tiro a incrociare dalla destra ma Pinna non si fa sorprendere e blocca a terra. Confusionaria la manovra dei biancoazzurri di casa, Pescara solido, compatto e che da l’impressione di gestire a proprio piacimento l’incontro lasciando al contropiede le uniche armi offensive e affidandosi prevalentemente ai cross di Bonanni e alle folate di Sansovini e di Ganci senza però creare grossi pericoli dalle parti di Capecchi.

La ripresa inizia con un cambio tra le fila ferraresi: esce un Bedin lontano dalla condizione ottimale e apparso meno lucido rispetto alle ultime uscite, entra Marongiu con Centi che arretra a centrocampo. Undicesimo: Bazzani serve a Schiavon una palla d’oro al centro dell’area ma il padovano prova un pallonetto (l’unica cosa ma anche la più difficile che poteva fare nell’occasione) su cui Pinna recupera con un balzo felino. Un minuto dopo si fa vedere il Pescara con Sansovini che dalla sinistra lascia partire una staffilata maligna sulla quale Capecchi fa buona guardia e para senza problemi. Da questo momento gli abruzzesi arretrano il proprio baricentro, rinunciano a giocare e si ritirano prevalentemente nella loro metà campo: Cuccureddu sistema Ganci dietro a Sansovini e inserisce in campo Tognozzi per dare più sostanza e infoltire il centrocampo al posto dell’ottimo Bonanni. Gli adriatici ci provano con Ganci al ventiquattresimo ma la sua conclusione è debole. Trentesimo, punizione di Marongiu e Cipriani in girata prova a sorprendere Pinna ma l’ex portiere delle Salernitana para senza difficoltà. Occasione Spal al trentacinquesimo: Cazzamalli a botta sicura su corner di Marongiu dalla destra ma prima Mengoni e poi Pinna sulla linea dicono di no e strozzano in gola l’urlo di gioia degli estensi. Passano due minuti, azione travolgente di Bracaletti (entrato da poco al posto del dolorante Migliorini) sulla destra e cross per Bazzani che non riesce a coordinarsi a dovere e la palla finisce sul fondo. Trentanovesimo, ancora Spal: missile terra-aria di Cazzamalli e palla che finisce di poco alta sopra la traversa. La Spal preme, il Pescara arranca e corre ai ripari con Romito che prende il posto di Gessa. Palpabile il nervosismo in campo con i ferraresi che non riescono a trovare un pareggio che sarebbe comunque meritato vista la ripresa totalmente in mano alla squadra di Dolcetti.

In pieno recupero Cipriani ben lanciato da Bracaletti (tra i migliori dal momento della sua entrata in campo insieme a Cazzamalli) conclude sull’esterno della rete dopo essersi liberato dalla morsa di Olivi. Poi il triplice fischio sancisce la terza sconfitta in cinque gare sin qui disputate al “Paolo Mazza” e una classifica che si fa sempre più deficitaria. Aldilà della sfortuna, anche oggi compagna dei ferraresi, per quasi un tempo è mancato il gioco: meglio la ripresa quando, con gli inserimenti di Bracaletti (apparso in netto miglioramento) e Cazzamalli, la Spal ha cambiato volto votandosi esclusivamente all’attacco e schiacciando di fatto un Pescara che ha pensato solo a difendersi. Nove i punti in dieci gare (l’anno scorso dalla 15a alla 27a i biancoazzurri erano riusciti a fare anche peggio con dieci di punti in undici partite) e appena uno nelle ultime tre partite senza dimenticare un fattore casalingo totalmente negativo, che deve certamente far riflettere. Per la Spal il tunnel sembra non volere finire più.

LE PAGELLE

Capecchi 5.5 – Se poteva iniziare male la partita, la inizia anche peggio lasciandosi sfuggire il cross di Bonanni che poteva costare subito il vantaggio del Pescara. Sul gol non ci sentiamo di assolverlo in pieno: vero che la traiettoria era angolata, vero che poteva anche essere coperto ma è il suo palo e la conclusione non è per nulla irresistibile.

Bortel 6.5 – Non è un terzino o, meglio, è sprecato come terzino. Presentato ad agosto come centrale di difesa quale migliore occasione di oggi con Lorenzi in panchina per vederlo all’opera nel suo ruolo naturale? Non sfigura ma non ha il passo dell’uomo di fascia, tiene benissimo la posizione ma quando è il momento di saltare l’uomo e proporsi oltre la linea mediana non lo fa perché non ha il dribbling nel dna e non sa più cosa fare del pallone.

Zamboni 6 – Giornata tranquilla, Ganci e Sansovini sono molto fumo e poco arrosto e il centrale estense ha vita facile. Di testa non ne sbaglia una al contrario dei lanci lunghi dalla retroguardia alla ricerca di chissa chi e per chissà che cosa.

Ghetti 6.5 – Uomo ovunque, conferma la bellissima prestazione di Giulianova, perfetto negli anticipi, generoso sui recuperi, un falco quando c’è da ammaestrare un cliente difficile come Ganci. Imprescindibile.

Cabeccia 5 – Non si sgancia mai, non una verticalizzazione, non una sovrapposizione. Il terzino sinistro di solito queste cose le fa. Per fortuna Gessa non sfonda mai dalla sua parte altrimenti poteva essere una giornata ancor peggiore.

Schiavon 6.5 – Instancabile, corre per novanta minuti, tira in porta appena ne ha l’occasione, si tuffa su ogni pallone e si guadagna calci di punizione che poi sono i suoi compagni a non sfruttare a dovere. Si deve ripartire da giocatori come lui.

Migliorini 6 – A testa alta sempre e comunque, non importa che davanti a lui giostrino uomini di navigata esperienza in serie superiore. Gara precisa senza alti ma soprattutto senza bassi. Un paio di lanci lunghi interessanti per Bazzani e Cipriani ma la sensazione è che questo giocatore sia molto meglio quando si gioca palla a terra. Esce infortunato.

Bracaletti 6.5 – Entra e il pubblico mugugna, scottato dalle ultime prestazioni di certo non esaltanti e lui risponde con un paio di sortite offensive sulla destra di pregevole fattura che mettono nella condizione ora Bazzani, ora Cipriani di concludere a rete. Vivace e apparso in grande forma e con tanta voglia di dimostrare che il tempo di Bracaletti a Ferrara non è ancora finito.

Bedin 5.5 – Gioca solo il primo tempo e Dolcetti lo sposta persino in posizione più avanzata, lui che è una mezzala generosa e a cui non si può certo chiedere di impostare il gioco perché assolutamente privo della velocità necessaria per mettere in difficoltà la retroguardia abruzzese. Sbaglia molto, troppo per quello a cui ci ha abituati, probabilmente per colpa di una condizione ancora non ottimale.

Cazzamalli 6.5 – Un altro giocatore dal quale oggi la Spal non può prescindere. Sarà anche un trattorone ma quando il gioco si fa duro e c’è da fare a sportellate nell’area di rigore lui è sempre in agguato pronto a metterci la zuccata vincente. Lo fa anche oggi ma Mengoni e Pinna gli ricacciano in gola la gioia del primo gol stagionale. L’unico centrocampista muscolare e di centimetri della Spal è lui. E serve. Sempre.

Centi 4.5 – Mezzo punto in meno per la sceneggiata alla mezzora, da lui ci si aspetta ben altro, l’estro, la zampata, il tocco vincente, l’ultimo passaggio. Sbaglia tutto quello che può sbagliare ed esce fischiato sonoramente dal pubblico ferrarese.

Marongiu 6 – Ha dalla sua tutta l’incoscienza dell’età e piace per quel suo non tirarsi mai indietro, proporsi ai compagni e chiedere costantemente l’uno-due con Bazzani. Sbaglia due angoli e una punizione ma a diciotto anni già volerli tirare è segno che il ragazzo c’è e si farà.

Cipriani 6 – Generoso ma anche tanto nervoso. Lotta con Olivi (è una lotta impari a favore del difensore abruzzese) e ne esce spesso perdente e si arrabbia per un rigore non dato (non c’è). Fisico possente, tanto movimento ma in fase conclusiva è ancora lontano dall’avere quella lucidità giusta. Cerca il gol d’autore ma la Spal ha bisogno solo di gol non di eurogol. Non ha ancora i novanta minuti nelle gambe, così come la Spal non ha sostituti per cambiarlo e soffre fino alla fine.

Bazzani 6 – Ha due palle gol non da poco nel primo tempo ma prima Mengoni, poi Olivi gli rubano il proscenio compiendo interventi decisivi. Come sempre oltremodo generoso con recuperi importanti anche in difesa.

Dolcetti 5.5 – Non ha colpe nella sconfitta odierna: ma vorremmo sapere perché Bortel a destra e non Ghetti e perché Ghetti centrale e non Bortel, capire perché Bedin dal primo minuto e non Cazzamalli ma sono sottigliezze strettamente correlate al discorso odierno. La partita di oggi si poteva ampiamente pareggiare e anche i cambi sono stati azzeccatissimi. A chi gli rimprovera di aver dato troppa fiducia a Centi lasciando di fatto la Spal in dieci finché è rimasto in campo, va dato atto che rischiare un diciottenne come Marongiu contro cerberi di un certo livello come Olivi, Coletti, Dettori è cosa che sarebbe equivalsa a mandarlo allo sbaraglio e avrebbe fatto più male che bene soprattutto a lui e alla sua crescita. Una domanda sorge spontanea: con due torri come Bazzani e Cipriani non sarà più utile il gioco sulle fasce (prima va recuperato pienamente Bracaletti) con Laurenti e Cazzamalli e Schiavon a centrocampo? Una cosa è sicura: oggi è difficilissimo fare l’allenatore della Spal e non vorremmo trovarci nei panni di Dolcetti.

SPOGLIATOI. Il coro è unanime. Dal presidente Butelli all’amministratore Bena: “Non è colpa del tecnico. Dolcetti non si rassegna: “Guai a mollare”. Ghetti e Bortel: “Ci gira male”

SOCIETA’ E SQUADRA FANNO QUADRATO: “ANDIAMO AVANTI”

di Alessandro Orlandin

FERRARA – Il primo a parlare dopo la seconda sconfitta interna consecutiva è Cesare Butelli: “Sono molto dispiaciuto, è ovvio, soprattutto perché ce la siamo giocata alla pari lungo tutti i novanta minuti: questo Pescara ha il triplo dei nostri punti ma oggi non si sono proprio visti”.

Se la Spal ha tenuto testa così bene a una corazzata del genere vuol dire che proprio scarsa non è…
“No, non lo è affatto: l’andamento della partita è stato abbastanza chiaro, loro hanno trovato il gol in maniera abbastanza fortunata e poi non hanno combinato molto altro, mentre noi abbiamo provato a lungo a raddrizzare la partita, purtroppo ci è mancata la stoccata finale”.

Domanda d’obbligo: la posizione di Dolcetti rimane immutata?
“Se dovessimo decidere con la pancia potrebbe venirci la voglia di cambiare, ma valutando attentamente anche la gara di oggi non me la sento per niente di mettere in discussione l’operato dell’allenatore. Ripeto: io oggi ho visto una buona Spal, solo un po’ sfortunata e spero che questo andamento di cose non deprima i giocatori”.

Aldo Dolcetti sospira profondamente prima di prendere la parola davanti ai giornalisti, pronto a commentare un’altra sconfitta interna.
“Purtroppo siamo stati sconfitti di nuovo, e trovo sia una sconfitta del tutto immeritata visti l’impegno e la prestazione offerta dai ragazzi in campo. Abbiamo avuto le nostre possibilità e solo un pizzico di sfortuna ci ha impedito di fare risultato”.

Continua la sindrome da partita interna.
“Purtroppo in casa continua a girarci male, non ce ne va mai bene una. E fin che le cose vanno così i nostri detrattori avranno ragione. Però non ci scoraggiamo perché, nonostante i numeri non siano dalla nostra parte, abbiamo dimostrato anche oggi l’atteggiamento giusto”.

Sicuro che il morale non venga intaccato da questo digiuno tra le mura amiche?
“Non credo. Penso che i ragazzi sappiano di aver fatto la loro parte fino in fondo e ho la certezza che sapranno trasformare la loro voglia di rivalsa in una prestazione convincente nella prossima partita”.

Il gol a freddo, ancora dalla distanza, può aver influito in maniera decisiva?
“Non c’è mai un momento buono per subire un gol, ma è chiaro che impostare la partita interamente in salita fin dall’inizio non aiuta. Però ripeto: la squadra ha giocato con il piglio giusto ed è mancato solo il gol”.

Abbiamo avuto l’impressione che l’ingresso di Bracaletti nella ripresa abbia offerto più alternative per le punte. Crede che sia il caso di rivalutare l’esterno?
“Bracaletti durante questa settimana si è ben allenato dopo un periodo un po’ opaco. È in ripresa e non per nulla l’ho impiegato nel finale. Però va detto come lo schieramento iniziale fosse pensato per sviluppare tutt’altro tipo di gioco, che privilegiasse giocate nel settore centrale del campo. Qualcosa non ha funzionato, così nella ripresa abbiamo provato di allargare un po’ la manovra sia con Bracaletti sia con Marongiu”.

E adesso si torna in Abruzzo, contro il Pescina, per continuare la striscia positiva lontano da Ferrara.
“Esatto. Andiamo là fiduciosi di poter fare risultato e di tornare a giocare in casa per cercare di sfatare questo tabù”.

Tra i giocatori abbiamo sentito i difensori Guido Ghetti e Milan Bortel.

Guido, che ne pensi della vostra prestazione?
“C’è poco da dire, abbiamo fatto una buona partita ma non siamo riusciti a concretizzare i nostri sforzi. Loro con un tiro in porta e una ripresa improntata alla difesa sono riusciti a portare a casa i tre punti”.

Le occasioni per voi ci sono state, anche se non nitidissime.
“Sì ed è un peccato, avevamo iniziato bene e anche dopo il gol abbiamo fatto vedere cose buone, ma purtroppo non siamo riusciti a buttarla dentro”.

La classifica intanto piange.
“Preferiamo non guardarla. Meglio guardare al futuro, ben sapendo che due vittorie consecutive possono rimetterci in carreggiata. Appena ritroveremo i tre punti sono certo che ritroveremo anche il ritmo giusto”.

Milan Bortel concorda con il compagno di reparto.
“Ci gira tutto male quando giochiamo in casa, ma sono convinto che questo momento sia destinato a passare. Anche oggi abbiamo creato un paio di situazioni pericolose ma non siamo riusciti a metterla in rete”.

Oggi dalla tua parte hai avuto un cliente parecchio scomodo come Massimo Bonanni.
“Sì, ho faticato parecchio all’inizio, poi per fortuna ho preso un po’ le misure e il suo atteggiamento prudente nel secondo tempo mi ha consentito di spingere in fase offensiva”.

I nove punti raccolti finora dicono zona playout.
“La nostra è una classifica bugiarda, valiamo molto di più e siamo determinati a dimostrarlo sul campo fin dal prossimo impegno”.

A chiudere la serie degli interventi biancazzurri è l’amministratore delegato Stefano Bena: che ne pensa del risultato odierno?
“Ci troviamo nella stessa situazione della partita contro il Rimini: una partita sfortunata nonostante l’impegno profuso dai nostri giocatori. C’è poco altro da dire, dobbiamo rialzarci alla svelta e spazzare via questa maledizione delle partite interne”.

Che ne pensa della posizione in classifica?
“Di sicuro non è confortante, ma va detto come sia anche parecchio corta e che due vittorie consecutive ci potrebbero tirare fuori dalle sabbie mobili. Ovviamente non è facile, ma la determinazione per farcela c’è tutta”.

È d’obbligo chiederle anche cosa pensa della posizione di Aldo Dolcetti, sempre più contestato dal pubblico.
“Stessa domanda del dopo-Rimini e stessa risposta: no, Dolcetti non è in minimamente in discussione. Molti dicono che un nuovo allenatore potrebbe dare la scossa al gruppo, ma noi non la pensiamo affatto così: i risultati non sono certo esaltanti, ma riteniamo che la colpa non sia dell’allenatore”.

LA CRONACA DELLA PARTITA | LoSpallino.com

SPAL, IN TRASFERTA E’ TUTTO OK

GIULIANOVA-SPAL 1-1
GIULIANOVA (5-2-3): Dazzi; Lieti, Sosi, Garaffoni, Vinetot, Migliore; Mariani (40’ st Schneider), Croce; Carbonaro, Melchiorri, Campagnacci.
A disposizione: Buono, Faragalli, Rinaldi, Amato, Iachini, Di Matteo.
All.: Bitetto
SPAL (4-3-1-2): Capecchi; Bortel, Ghetti, Lorenzi, Cabeccia; Schiavon, Migliorini, Cazzamalli (29’ st Quintavalla); Centi; Laurenti (35’ st Marongiu), Bazzani (15’ pt Cipriani).
A disposizione: Ioime, Zamboni, Bedin, Bracaletti.
All.: Dolcetti
Arbitro: Pinno di Nichelino; assistenti: Palermo di Novara e Mosca di Chivasso
RETI: Cipriani al 18’ pt, Campagnacci su rigore al 5’ st
NOTE: Giornata fredda e piovosa; ammoniti: Laurenti, Bortel, Lorenzi, Centi; calci d’angolo: 2-0 per il Giulianova; recupero: 0’ pt, 3’ st; spettatori presenti: 1631, una quarantina di tifosi spallini, per un incasso di 10962,05 euro

A Giulianova finisce 1 a 1. Dominio biancazzurro nel primo tempo, meglio i padroni di casa nella ripresa 

di Diego Stocchi Carnevali

GIULIANOVA – Un pareggio tutto sommato giusto quello ottenuto da Giulianova e Spal. Meglio gli estensi nel primo tempo, decisamente giuliese la ripresa. Nella Spal, rispetto alla sconfitta casalinga col Rimini, Ghetti prende il posto di Zamboni, Migliorini quello di Bedin, Laurenti quello di Agodirin. Nel Giulianova Bitetto deve rinunciare ai centrocampisti Del Grande, Carratta e anche Dezi. Bitetto decide quindi di proporre un 5-2-3 che diventa spesso un 3-4-3 con Lieti e Migliore che salgono sulla linea dei centrocampisti con Sosi, Garaffoni e Vinetot centrali di difesa.  Dopo un velleitario tentativo di Carbonaro (6’), Melchiorri (14’) reclama un rigore per presunta trattenuta di Lorenzi, Pinno non è dello stesso avviso. Al 15’ Bazzani è costretto ad uscire, fa così il suo esordio il neo-acquisto Cipriani. Neanche il tempo di prender confidenza col clima della partita che subito lascia il segno. Laurenti supera un distratto Vinetot sulla destra e mette in mezzo un rasoterra che l’ex attaccante bolognese insacca con uno splendido colpo di tacco (17’). Il gol subito coglie di sorpresa il Giulianova, che non riesce a costruire durante la prima frazione azioni pericolose. Il trio Schiavon-Migliorini-Cazzamalli prende possesso del centrocampo e le avanzate di Lieti e Migliore sono contenute agevolmente. Campagnacci è l’unico che provoca qualche grattacapo.

Al 34’ Spal vicinissima al raddoppio con la traversa colta da Migliorini. E’ un Giulianova troppo brutto per essere vero e nella ripresa giunge al pareggio grazie a uno spirito totalmente diverso: al 4’ Bortel perde palla nei pressi dell’area di rigore, Campagnacci arriva sul fondo e crossa, la palla viene fermata con le braccia da Lorenzi. Rigore sacrosanto e lo stesso attaccante realizza il penalty del pareggio. Il gol sembra tagliare le gambe agli ospiti che rischiano a più riprese di subire il raddoppio. Lieti e Carbonaro sulla destra, Migliore e Campagnacci sulla sinistra sono straripanti, mentre Croce recupera un’infinità di palloni. Dopo un cross di Carbonaro su cui Campagnacci arriva in ritardo, un bel fraseggio Migliore-Campagnacci mette Melchiorri in condizione di tirare, ma la sua battuta è debole (27’).

Al 38’ l’occasione più clamorosa per il Giulianova: cross di Croce, testa di Campagnacci, grandissima parata di Capecchi. La palla rimane nei pressi dell’area ma Migliore incredibilmente colpisce il portiere estense, sciupando una grande chance. La reazione della Spal è tutta nei tiri di Cipriani (39’) respinto da Dazzi e nel tiro a fil di palo del neo entrato Marongiu (42’). Alla fine un punto che accontenta entrambe, che permette alla Spal di rimanere imbattuta fuori casa e al Giulianova di acquisire ancor più consapevolezza dei propri mezzi vista l’emergenza infortuni.

LE PAGELLE. Buone le prove di Migliorini e Schiavon. Ottimo debutto per Cipriani. Non sufficiente mezza difesa

CAPECCHI SI RISCATTA

CAPECCHI 7 Compie un paio di interventi davvero importanti. E’ merito suo se la squadra è uscita imbattuta dal Fadini.

BORTEL 5.5 Spesso saltato da Campagnacci perde ingenuamente una palla in area di rigore e sull’azione seguente c’è il rigore del Giulianova.

GHETTI 6 Disputa una buona gara controllando adeguatamente Melchiorri.

LORENZI 5.5 Mezzo voto in meno in quanto prima rischia il rigore su Melchiorri e poi lo provoca su intervento alla disperata dopo la palla persa da Bortel.

CABECCIA 5.5 Soffre l’intraprendenza di Carbonaro nella ripresa e molto spesso concede cross invitanti.

SCHIAVON 6.5 Uno dei migliori del primo tempo, percorre molte volte la fascia destra. Cala vistosamente nella ripresa.

MIGLIORINI 6.5 Gara diligente, la sua con pericoli creati anche in zona gol grazie alla traversa colpita nel primo tempo.

CAZZAMALLI 6 Anche per lui gran primo tempo di sostanza, sovrasta i centrocampisti giuliesi.

CENTI 6 Primo tempo giocato bene, nel secondo costretto a rinculare vista la grande pressione giuliese.

BAZZANI SV Non tocca palla nei minuti che gioca, ma è troppo poco per essere giudicato.

LAURENTI 6 Ha dalla sua il grande merito di propiziare il gol di Cipriani, saltando un avversario difficile come Vinetot.

CIPRIANI 6.5 (dal 15’ pt) Ha un impatto devastante sull’incontro, nella ripresa come tutti ha un calo fisico, ma è l’unico con Marongiu a impensierire Dazzi in maniera importante.

MARONGIU (dal 35’ st) 6 Se quel tiro a fil di palo fosse entrato, sarebbe stato il match-winner, ma va bene anche così vista l’età.

QUINTAVALLA (dal 29’ st) SV Prova a portare un po’ di vivacità

DOLCETTI 6 Bel primo tempo e capacità di soffrire nella ripresa. Ma la Spal e i suoi tifosi meritano gioie maggiori.

INTERVISTE. Soddisfatti per il pareggio esterno l’Amministratore Bena e il tecnico Dolcetti sottolineano i progressi nella prima frazione e attribuiscono ai tanti acciaccati il calo della ripresa

“RIPARTIAMO DAL PRIMO TEMPO”

di Alex Di Paolo

L’ad Bena analizza la gara in questa maniera: “Abbiamo disputato un bel primo tempo, poi il rigore ad inizio ripresa ci ha tagliato le gambe e siamo stati costretti a giocare sulla difensiva. Sapevamo che questo era un campo difficile e per tante altre squadre sarà difficile venire a vincere al Fadini”. Riguardo agli obiettivi stagionali spallini l’amministratore mostra una buona dose di ottimismo: “Il nostro obiettivo sono i playoff e oggi abbiamo visto come tutto sia ancora possibile (il riferimento è probabilmente alla gara Andria-Portogruaro 1-0), noi ci crediamo”. Su Bazzani: “Purtroppo è dovuto uscire per un problema alla schiena, ma non dovrebbe essere nulla di grave e contiamo di recuperarlo per la gara col Pescara”.

Anche per Mister Dolcetti l’episodio del rigore è stato determinante: “Abbiamo interpretato bene la gara, nel primo tempo abbiamo trovato subito il gol, potevamo raddoppiare, eravamo pronti alla loro reazione e siamo riusciti a controllare le loro avanzate. Nella ripresa il rigore provocato da una nostra ingenuità ci ha spiazzati e abbiamo sofferto, riuscendo però a portare a casa un pareggio tutto sommato buono”. Sul calo fisico: “C’è stato un calo fisico evidente dovuto al fatto che molti giocatori sono stati appena recuperati, sapevamo che c’era da soffrire contro un avversario giovane e per nulla arrendevole, ma la loro prestazione è stata buona”.  Su Bazzani: “Ha avuto una settimana un po’ particolare, ha avuto un giorno di riposo in meno e per un giocatore come lui è molto difficile recuperare, lunedì aveva speso tanto e oggi ha pagato la fatica del posticipo”. Ultime parole su Cipriani: “Sono contento per il gol, ma è un ragazzo che ancora non ha trovato la sua forma fisica ideale vista la sua inattività. Speriamo che ci torni utile per il prosieguo del campionato”.

LA CRONACA DELLA PARTITA | LoSpallino.com

SPAL, IL TABU’ CONTINUA

SPAL-RIMINI 1-2
SPAL (4-3-1-2): Capecchi; Bortel, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Schiavon (38′ st Bracaletti), Bedin, Cazzamalli; Centi; Valtulina (11′ pt Agodirin, 28′ st Marongiu), Bazzani. A disp.: Righetti, Ghetti, Quintavalla, Migliorini. All.: Dolcetti.
RIMINI (4-5-1): Pugliesi; Catacchini Vitiello Lebran Regonesi; Tulli (26′ st Di Piazza) D’Antoni Cardinale Frara Giacomini (16′ st Ischia); Longobardi (39′ st Docente). A disp.: Tornaghi, Temperino, Christensen, Nolè. All.: Melotti.
ARBITRO: Paparazzo di Catanzaro.
Guardalinee: Mascherano e Deriù.
MARCATORI: 27’ pt Giacomini (R); 1′ st Vitiello (R), 2′ st Bazzani (S).
AMMONITI: Pugliesi (R), Lorenzi (S), Bedin (S), Cardinale (R).
NOTE: serata fresca, illuminazione buona. Spettatori 3.200 circa (paganti 1.313, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 32.115 euro), un centinaio dei quali da Rimini. Angoli: 6-2 per la Spal. Recupero: pt 3’, st 5’.
Osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’alluvione di Messina.

Seconda sconfitta casalinga (1-2 con il Rimini). Diverse le occasioni ma molti errori e tanta confusione 
di Diego Stocchi Carnevali

FERRARA – Per la prima volta in questa stagione la Spal si presenta davanti al pubblico amico sotto i riflettori del posticipo serale e lo fa conscia di aver offerto proprio di notte le prestazioni più convincenti la scorsa stagione (due vittorie su due con Reggiana e Legnano). Non c’è Meloni, out per una botta al ginocchio rimediata mercoledì scorso in Coppa Italia contro il Bassano, ma mister Dolcetti non rinuncia alle due punte: è Valtulina in attacco il partner di Bazzani con Centi a supporto per una squadra a forte trazione anteriore. Per il resto è la stessa formazione che ha conquistato un punto ad Andria domenica scorsa, con l’ulteriore conferma di Bortel nella posizione di terzino destro in luogo di Ghetti e Cazzamalli al posto del rientrante Migliorini che comunque figura nei diciotto. Melotti torna a Ferrara da ex dopo sette anni sulla panchina del blasonato Rimini: romagnoli in formazione tipo e alla ricerca dei primi punti e del primo gol in trasferta del torneo; gli adriatici devono fare a meno soltanto dell’infortunato di vecchia data Baccin e con il centrocampista Christensen non al meglio ma comunque in panchina. Poche variazioni rispetto alla sfortunata prestazione interna contro il Portogruaro eccezion fatta per il centrocampista scuola Roma Giacomini al posto di Docente. Per il resto è confermata pressochè in toto la formazione annunciata alla vigilia: gioca Lombardi unica punta con Tulli e Giacomini a supporto con ampia libertà di svariare su tutto il fronte dell’attacco biancorosso. Diffidati Migliorini e Zamboni tra gli estensi e Lebran per la compagine riminese.

Primi dieci minuti in cui le squadre si studiano giocando prevalentemente a centrocampo lasciando poco spazio alla manovra offensiva e prediligendo piuttosto il gioco in verticale con corti e precisi passaggi. Subito un cambio per la Spal: all’ undicesimo fuori Valtulina per un infortunio al ginocchio la cui entità verrà resa nota dopo gli accertamenti di rito nei prossimi giorni e al suo posto entra Agodirin. Al sedicesimo occasionissima per la Spal: sugli sviluppi di un angolo di Centi dalla destra Zamboni arriva tutto solo in corsa ma si coordina male e spara alto sopra la traversa. Passano due minuti e anche il Rimini si fa vedere dalle parti di Capecchi con Tulli che, dopo aver rubato palla a Lorenzi, trova Cardinale che dalla distanza non inquadra la porta. Ventiduesimo, stavolta è Cabeccia a perdere pericolosamente la palla a centrocampo e permettere ancora a Tulli di servire l’indemoniato Cardinale in un’azione fotocopia rispetto alla precedente ma la sua conclusione finisce ancora alla sinistra della porta difesa da Capecchi. Venticinquesimo minuto, tiro ad effetto di Schiavon, corta respinta di Pugliesi che mette clamorosamente Bazzani nelle condizioni di concludere a rete ma da due passi l’ex doriano spara sulla traversa e sulla ribattuta seguente Agodirin conclude debolmente consentendo a Vitiello di spazzare la palla dall’area. Passano due minuti e un cross di Catacchini apparentemente innocuo dalla destra trova impreparato Bortel e inganna Capecchi che mima l’uscita con Giacomini lesto a infilarsi alle spalle dello stesso Bortel e a insaccare di testa. Rimini in vantaggio. La Spal prova a scuotersi ma è come cloroformizzata e il Rimini va vicino al raddoppio con una doppia conclusione finita sulla traversa prima con Lebran e poi con Frara. Estensi impauriti che più non si può. Trentaquattresimo: tiro velenoso di Agodirin ma Pugliesi è attento e devia in angolo. Passa un minuto e Schiavon ci prova ancora dalla distanza ma l’estremo difensore dei romagnoli è ancora bravo a respingere di pugno. Quarantesimo minuto, la Spal sfiora il pareggio: angolo di Centi e palla che rimane in area di rigore dopo un vano tentativo di Cazzamalli di deviazione prima che sia Vitiello ad allontanarla definitivamente; su capovolgimento di fronte Tulli su assist di Frara sfiora il raddoppio per i romagnoli: palla fuori di un niente in semigirata. Partita piacevole con occasioni che fioccano da entrambe le parti dopo un iniziale avvio timoroso. Si chiude il tempo tra i sonori fischi con i biancoazzurri alla costante ricerca del gol ma il Rimini respinge ogni assalto.

La ripresa inizia come peggio non poteva: sugli sviluppi di un corner dalla destra a favore del Rimini, corta respinta della difesa ferrarese e Vitiello dalla distanza infila Capecchi per la seconda volta. Passa appena un giro di lancette sul cronometro e la Spal torna inaspettatamente in corsa: cross dalla destra di Bedin su cui Agodirin non riesce a intervenire, Vitiello rilancia male e smarca involontariamente Bazzani che, in piena area, da due passi, batte Pugliesi. Ripresa che inizia dunque a ritmi elevatissimi. Quinto minuto: Schiavon ci prova ancora dal limite dell’area, palla fuori. Al quattordicesimo cross pennellato di Bortel dalla destra ma Centi tutto solo spara alto sopra la traversa. Tre minuti più tardi è Tulli a concludere a lato dopo una bella azione sulla destra condotta da Cardinale. Preme la Spal più con il cuore che costruendo reali pericoli davanti alla porta riminese. Giallo in area riminese al ventiquattresimo: angolo di Centi dalla destra, fallo di Lebran su Agodirin non rilevato dal direttore di gara (rigore o no?) e successiva deviazione sottomisura di Cazzamalli con parata di Pugliesi ben oltre la linea di porta. L’arbitro e l’assistente lasciano correre e la sfera si perde in fallo laterale tra le reiterate proteste dei giocatori biancoazzurri. Dolcetti cambia Agodirin con Marongiu e il ragazzino, ex punta di diamante della Berretti ferrarese, ci prova subito in rovesciata ma la conclusione è debole seppur di pregevole fattura. Nonostante i suoi diciotto anni Marongiu va ancora alla conclusione dal vertice basso destro dell’area di rigore riminese, palla fuori di qualche metro, ma pregevole ancora una volta la personalità dimostrata nell’occasione. La Spal insiste mentre il Rimini si chiude tutto nella propria metà campo e agisce solo di rimessa nel tentativo di amministrare l’esiguo vantaggio. Entra Bracaletti che al novantesimo mette in mezzo una palla in rovesciata su cui Cabeccia non riesce a intervenire in maniera decisa e la palla termina tra le braccia di Pugliesi. Finisce dopo cinque minuti di recupero che sanciscono la seconda sconfitta della Spal tra le mura amiche e la prima vittoria in trasferta della stagione del Rimini che, a onor di cronaca, non aveva ancora segnato lontano dal “Neri”. Buio pesto per i biancoazzurri la cui classifica inizia a farsi davvero preoccupante mentre per i romagnoli questi tre punti sono una boccata d’ossigeno che pone i biancorossi di Melotti in un tranquillo centroclassifica.

LE PAGELLE. Male Centi e Cabeccia. Bortel paga l’errore del vantaggio ospite. Bedin e Lorenzi non ancora al loro livello. Agodirin non punge.

SI SALVANO SCHIAVON E BAZZANI

di Enrico Testa

CAPECCHI 6.5. Il primo gol va messo nel conto a Bortel, per il resto fa una super parata.

BORTEL 5.5. Paga l’errore grave commesso in occasione del vantaggio riminese. Peccato perché è tra i pochi difensori a proporsi con successo davanti.

CABECCIA 5. Non è il giocatore dell’anno scorso e il compitino non basta. Si propone quasi mai. E nel finale è moscio sull’ultima occasione.

BEDIN 5.5. Vedi sopra. A Ferrara, precampionato escluso, non si è ancora visto il guerriero dell’anno scorso. Nel lavoro oscuro c’è sempre ma con la sua qualità può dare molto di più.

ZAMBONI 6. Non commette errori gravi anche se fisicamente non sembra al top della condizione.

LORENZI 5.5. Come il compagno di reparto con l’aggravante di qualche errore di troppo. Anche lui sembra la copia dell’ottimo giocatore che è.

SCHIAVON 6.5. Il migliore con Bazzani. Corre ovunque, recupera ma tira anche in un paio di occasioni. Fa la sua partita e anche qualcosa di più.

CAZZAMALLI 6. In quanto a impegno come sempre è difficile rimproverargli qualcosa. Nel primo tempo si fa vedere anche in fase offensiva poi cala vistosamente.

BAZZANI 6.5. Segna, corre, lotta e carica la squadra. Fabio è generosissimo e resta in campo anche quando non ne ha più.

CENTI 5. L’uomo che è mancato maggiormente. Ogni tanto i suoi piedi illuminano ma, appunto, succede ogni tanto, meglio: ogni troppo. E con le assenze che già ci sono se manca anche lui si fa dura.

VALTULINA NG. Voto altissimo alla sfortuna, ovviamente ingiudicabile lui.

DOLCETTI 5. La Spal perde ancora in casa ma è difficile imputargli scelte sbagliate sulla formazione. Sui cambi, però, Centi sembrava decisamente più in difficoltà di Agodirin.

(AGODIRIN 5.5). Il voto all’impegno sarebbe decisamente più alto perché corre molto e ce la mette tutta. Spesso, però, corre a vuoto e punge pochissimo.

(MARONGIU NG)

(BRACALETTI NG)

* Errore. Ieri sera ho considerato un errore di Bortel il primo gol preso dalla Spal. Dopo aver letto i giornali dove validi colleghi hanno spiegato che l’errore era in realtà di Capecchi chiedo scusa ai lettori e al nostro Diego Stocchi Carnevali che ha valutato bene attribuendo a Capecchi la responsabilità. Responsabilità evidentemente tutta mia come le pagelle dei quotidiani ferraresi dimostrano. et

LO SPOGLIATOI. L’amministratore Bena e il Direttore Pozzi comprendono i fischi del pubblico ma fanno quadrato e difendono il tecnico. Che prova a difendersi: “I risultati arriveranno”

LA DIRIGENZA: “DOLCETTI NON E’ IN DISCUSSIONE”

di Alessandro Orlandin

Come ormai da tradizione è l’amministratore delegato Stefano Bena a rompere il ghiaccio nel post-partita.

Ci troviamo a commentare la seconda sconfitta interna stagionale.

“La sconfitta proprio non ci voleva. È un vero peccato, perché avevamo cominciato abbastanza bene e loro sembravano piuttosto impauriti: se quell’occasione clamorosa di Bazzani avesse generato un gol avremmo visto una partita sicuramente diversa. Dal loro vantaggio in poi abbiamo fatto davvero fatica a riemergere, salvo reagire una volta segnato l’1 a 2, anche se con foga e imprecisione”.

Anche la sfortuna continua a perseguitarvi.

“Un po’ sì, ma non possiamo dare la colpa alla sorte. Certo, la palla sembrava non volere entrare mai e ci sono seri dubbi su quel gol fantasma nella ripresa, ma non ha senso recriminare contro la sfortuna”.

Il pubblico si è molto arrabbiato per l’esito della gara.

“Capisco il sentimento del pubblico, d’altronde pagano il biglietto e hanno tutto il diritto di contestare. Il fatto che la vittoria in casa non sia ancora arrivata non ci aiuta di certo. Posso assicurare che come società siamo dispiaciuti quanto i tifosi per la piega che stanno prendendo le cose e dispiace che per una sconfitta arrivata con una cornice di pubblico così bella”.

Da più parti si chiede di riconsiderare la posizione di Aldo Dolcetti.

“Dolcetti non è in discussione. Quando in un partita si arriva sei o sette volte davanti al portiere non si può certo incolpare l’allenatore per la mancanza del gol o della vittoria”.

Dopo questa sconfitta quali sono le vostre prospettive?

“Dovremo inevitabilmente cominciare a guardarci dietro in classifica, fino a che non riusciremo a uscire da questo momento infelice. È necessario mettersi al lavoro per ricominciare a fare risultati e sistemare la nostra posizione, d’altronde il gruppo è forte e può tranquillamente raddrizzare questa situazione negativa”.

Dopo stasera accelererete le operazioni per il nuovo attaccante?

“Ci stiamo lavorando, credo sia questione di poco tempo”.

A poca distanza da Bena arriva Bortolo Pozzi col suo tradizionale gessato, che commenta telegrafico: “Dolcetti non è minimamente in discussione: l’unica cosa da fare è lavorare tutti insieme a testa bassa per uscire da questo momento. E non ditemi che è la mancanza dell’attaccante a farci perdere: abbiamo perso per demeriti nostri per colpa di alcuni episodi del tutto sfavorevoli”.

Aldo Dolcetti esce piuttosto amareggiato dagli spogliatoi.

“È indubbiamente una sconfitta che fa male, ma non si può rimproverare nulla ai miei ragazzi perché ci hanno messo impegno, ritmo e intensità per tutti i novanta minuti. Comprendo le ragioni del pubblico, ma ripeto, mettere in dubbio l’impegno dei giocatori è del tutto sbagliato”.

Una gara dal copione non inedito, considerando i precedenti impegni al Mazza.

“Si è trattato di una gara dallo svolgimento un po’ strano, direi rocambolesco: il Rimini si è rivelato altamente concreto visto che hanno avuto tre occasioni in tutto, che purtroppo per noi hanno saputo sfruttare benissimo. A noi è mancata un po’ di fluidità di manovra, ma non siamo certo il Real Madrid, le nostre armi sono altre”.

Anche il gioco sembra un po’ latitare.

“Diciamo che la qualità del nostro gioco va innalzata e ci lavoreremo. E ovviamente faremo il possibile per diventare più concreti”.

Quali sono gli scenari per il vostro futuro?

“Riprenderemo a lavorare fin da domani, cercando di rialzare la testa e impegnandoci al massimo per raddrizzare la situazione. Non dovremo stare a sentire le critiche, con questo impegno i risultati arriveranno, ne sono certo”.

Mercoledì 7 ottobre 2009
COPPA ITALIA. Finisce 4 a 3 per il Bassano di La Grotteria. In campo molti giovani e parecchi rincalzi. Non preoccupa l’infortunio a Meloni
LA SPAL DICE ADDIO ALLA COPPA
a cura di Alessandro Orlandin

SPAL: Capecchi, Cabeccia (dal 17’st Bortel), Licata, Pallara, Ghetti, Gaspari, Quintavalla, Cazzamalli (dal 27’ st Schiavon), Meloni (dal 38’ pt Bracaletti), Marongiu, Agodirin.
A disposizione: Righetti, Feletti,  Laurenti, Atragene.
All.: Dolcetti

BASSANO VIRTUS: Zattin, Martina, Beccia, Panarotto, Pavesi, Cacciotti, Turetta (dal 13’ st Chiopris), Drudi (dal 1’st Vecchio), Buelli, La Grotteria (dal 37’ st Terranova), Iocolano.
A disposizione: Grillo, Pellizzer, Basso, Galli.
All.: Beghetto

Arbitro: Bergher di Rovigo assistito da Albani e Guiducci di Rimini.
Marcatori: Buelli (B) al 10’ pt, Cazzamalli (S) al 14’ pt, Quintavalla (S) al 40’ pt, Cacciotti (B) al 3’st, Gaspari (S) al 20’ st, Chiopris (B) rig. al 26’ st, Buelli al 6’ I°ts.
Ammoniti: Cabeccia (S), Licata (S), Iocolano (B) e Vecchio (B) per gioco scorretto.
Nota: tipica serata di fine estate, campo in buone condizioni, spettatori 300 per un incasso di 3.921 Euro. Angoli:  16 a 4 per la Spal
Recuperi: 1 + 4

FERRARA – Nella desolante solitudine del Paolo Mazza, solo trecento gli spettatori presenti, è andato in scena la Coppa Italia di Lega Pro che ha opposto Spal e Bassano: partita che, nonostante si annunciasse di scarso valore per ambo le formazioni, si è dimostrata godibilissima con tanto di tempi supplementari, vista la formula a eliminazione diretta.
Dolcetti sceglie di dare spazio ai giocatori meno impiegati in campionato tra cui Licata, Gaspari, Pallara e Agodirin (oltre a Feletti e Atragene provenienti dalla Berretti in panchina) e anche Beghetto schiera diversi giovani, pur senza rinunciare all’ex di turno, Cristian La Grotterìa, che si rivelerà determinante. Di Coppa Italia si tratta ma i biancazzurri sembrano voler rispettare il canovaccio casalingo già visto in campionato: alla prima occasione infatti passano gli ospiti. Al 10’ un cross a centro area viene ammaestrato da La Grotterìa per l’inserimento di Buelli, che davanti a Capecchi non perdona. L’avvio shock ha il potere di animare improvvisamente la partita, con la Spal determinata a rimediare immediatamente allo svantaggio: già al 12’ Cazzamalli e Meloni confezionano una doppia occasione con la difesa veneta che si disimpegna in qualche modo. Il gol però non tarda ad arrivare: Marongiu crossa dalla fascia destra, i difensori rimpallano confusamente consegnando la palla a Cazzamalli che dal limite dell’area insacca con facilità. Uno a uno e palla di nuovo al centro. Nella parte centrale di tempo calano i ritmi e l’unica occasione da segnalare è una pericolosa conclusione ravvicinata di Iocolano che Capecchi sventa di piede. Quando la frazione sembra destinarsi a una placida chiusura sull’1 a 1 arriva il gol del sorpasso di Quintavalla: è il 40’ quando sul corner di Marongiu, Bracaletti (entrato un minuto prima per l’infortunato Meloni) prolunga di testa sul secondo palo dove si trova il biondo laterale, che insacca da due passi. Con questo episodio cala il sipario sul primo tempo. L’inizio della ripresa riserva lo stesso copione dei minuti d’avvio: è ancora La Grotterìa a ispirare i suoi, stavolta con un elegante colpo di tacco sulla trequarti a smarcare Cacciotti. Il mediano giallorosso lascia partire un rasoterra potente dai venti metri che non lascia scampo a Capecchi e sancisce il nuovo pareggio per il Bassano al minuto numero  48’. La Spal sembra affidarsi ai guizzi discontinui di Bracaletti e soprattutto alla superiorità sulle palle alte: è su una di queste che i biancazzurri si riportano davanti, con Marongiu a calciare una punizione dalla trequarti e Gaspari, al primo gol assoluto con la Spal, a irrompere perentorio a centro area mettendo in rete. Pratica chiusa? Nemmeno per sogno, poco dopo – al minuto 71 – l’arbitro concede un calcio di rigore agli ospiti dopo un fallo di mano di Bracaletti: dagli undici metri si presenta Chiopris che non sbaglia, è il 3-3. Lo spettro dei tempi supplementari si materializza col passare dei minuti e le due squadre fanno poco per scongiurarlo, se si eccettua un colpo di testa di Ghetti su corner e una conclusione del neo entrato Terranova sventata da un miracoloso Capecchi. Si va così a un extra-time del tutto non preventivato. Nella prima frazione supplementare è la Spal a mostrarsi più volonterosa, senza però creare nulla interessante – a parte una collezione di calci d’angolo – complice anche la grande stanchezza. Unico avvenimento realmente degno di nota è l’uscita forzata di Chiopris per infortunio, che lascia il Bassano in dieci effettivi. L’ultimo periodo di gioco si apre con un bolide di Marongiu su punizione, con palla che esce alta di poco. Dopo centoundici minuti complessivi di gioco l’ennesima svolta: Buelli recupera una palla sulla propria trequarti e si produce in una clamorosa progressione che lo porta fino davanti a Capecchi; pallonetto di destro e palla alle spalle dell’estremo biancazzurro. La panchina bassanese esplode di gioia, la ridotta platea del Mazza piomba nello sconforto. La squadra di Dolcetti prova a reagire ma non crea nulla di pericoloso, fino a disputare gli ultimi minuti di patita privi di Licata, uscito anch’esso per infortunio. Non accade più nulla, dopo ben due ore di gioco Bergher decreta la fine dell’incontro tra i fischi di un pubblico sorpreso dall’esito della contesa.  

SPOGLIATOI. Coro unanime tra gli spallini. Confortanti le prove di alcune seconde linee. E Meloni rassicura: Ho avuto paura ma non dovrebbe essere nulla di grave”

“Niente drammi, pensiamo a battere il Rimini”

Aldo Dolcetti non intende fare drammi nonostante i fischi del pur esiguo pubblico presente allo stadio:
“Scoccia sempre perdere, a maggior ragione tra le propria mura, ma questa sera il risultato aveva importanza minima: mi interessava piuttosto avere indicazioni da alcuni calciatori poco impiegati e in questo ho visto cose positive”.
Volendo guardare alle prestazioni, Agodirin è  sembrato piuttosto redivivo.
“Kola dà sempre il massimo, ma non è stato certo l’unico a far vedere belle cose: anche Licata, Marongiu e Pallara si sono dimostrati pronti e determinati a tornare utili nell’immediato futuro”.
Qualche sbavatura di troppo in difesa, il reparto che stasera ha sofferto di più.
“Siamo stati disattenti sui loro contropiede, ma ripeto: non dò peso all’esito della gara. Volevo vedere il comportamento dei miei calciatori e la prova che hanno offerto, unita alla giusta mentalità, mi ha soddisfatto”.

Anche Stefano Bena non è per nulla preoccupato da questo tonfo interno.
“Perdere dispiace sempre, ma l’importante stasera era provare le seconde linee e da questo punto di vista mi sembra sia andata bene, alcuni dei nostri ragazzi hanno mostrato giocate interessanti”.
Meglio pensare al campionato.
“Decisamente, la vittoria avrebbe fatto piacere anche stasera ma è più importante concentrarsi e battere il Rimini lunedì prossimo”.

Giuseppe Meloni invece sfoggia un sorriso rassicurante:
“Sto bene, sto bene – rassicura entrando in sala stampa – la borsa del ghiaccio sul ginocchio è solo una precauzione. Al momento dello scontro col portiere ho pensato al peggio, anche perché non ho mai avuto problema alle ginocchia, invece poi dopo la doccia ho capito che non era nulla di grave”.
Sembri in forma, prima di farti male hai sfiorato il gol in almeno due occasioni.
“Diciamo che stasera ho avuto un po’ di sfortuna, su tutti i fronti. Ma sono ottimista”.
Meglio un gol lunedì  sera contro il Rimini…
“Decisamente, credo di poterci essere. Servono i tre punti e soprattutto serve spezzare questa maledizione della vittoria al Mazza”.

ANDRIA-SPAL 0-0

LA CRONACA DELLA PARTITA | Le Rubriche de LoSpallino.com

SPAL, UN PARI SENZA EMOZIONI  

Domenica 4 ottobre 2009
Ad Andria i biancazzurri non subiscono gol ma creano poco. Il pareggio è il risultato giusto. Dopo l’espulsione dei padroni di casa Dolcetti prova a vincere ma le occasioni latitano
del nostro corrispondente Francesco Casiero

ANDRIA-SPAL 0-0

ANDRIA (4-4-1-1): Mennella, Pierotti, Di Simone, Paolucci (dal 46’ s.t. D’Allocco), Goisis, Pomante, Doumbia, Bellavista, Maccan, Anaclerio (dal 5° s.t. Rizzi), Margarita (dall’11° s.t. Sibilano).
A disposizione: Pazzagli, Braca, Ottobre, Sy. All.: Papagni.

SPAL (4-2-3-1): Capecchi, Bortel, Cabeccia, Bedin, Zamboni, Lorenzi, Schiavon (dal 31’ s.t. Bracaletti), Cazzamalli, Bazzani, Centi (dal 40’ s.t. Marongiu), Laurenti (dal 1’ del s.t. Meloni).
A disposizione: Righetti, Ghetti, Quintavalla, Licata.  All.: Dolcetti.

ARBITRO: sig. Vallesi M. di Ascoli Piceno.
Assistenti: sig. Savelli di Pesaro e sig. Ridolfi di Ancona.
AMMONITI: Zamboni, Meloni, Bortel (S).
ESPULSI: Di Simone (A) per somma di ammonizioni.
Angoli: 1-1.
NOTE: Giornata calda, cielo sereno. Terreno non perfette condizioni. Spettatori: 3.100 circa, per un incasso complessivo di Euro 14.500. Presenti una cinquantina di tifosi spallini.
Recupero primo tempo: 0 minuti.
Recupero secondo tempo: 5 minuti.

ANDRIA. Una partita da sbadigli. Una partita che sia per l’Andria che per la Spal doveva dire molto di più; alla fine ha detto poco e niente. Entrambe le squadre si sono accontentate di un pareggio, di un punto ciascuno che però, alla fine, non giova a nessuna delle due: la Spal rimane in una zona anonima del centro classifica, mentre l’Andria è ancora ultima in classifica, da oggi sola vista la vittoria fuori casa del Real Marcianese.
L’Andria si presenta sul campo priva di Dionigi, vittima di una lombosciatalgia che si è improvvisamente acutizzata tra sabato e domenica. La Spal presenta nell’undici di partenza il difensore Bortel (ex Manfredonia) e il centrocampista Cazzamalli al rientro, quest’ultimo uno dei migliori della Spal.
Squadre molto accorte sin dai primi minuti, la fase di studio sembra non finire mai. Dovrebbe essere l’Andria a fare la partita, ma la squadra di casa non riesce a proporsi con determinazione. Poche le note degne di cronaca nel primo tempo.
Al 7° Il primo tiro in porta della partita, con Schiavon che aggancia al volo su invito di Cazzamalli, la palla va fuori. Al 21° tiro di Laurenti da fuori area, la palla va fuori dallo specchio della porta difesa da Mennella. Al 29° cross di Schiavon, colpo di testa di Bazzani, palla fuori alla sinistra di Mennella. La squadra di casa non riesce a trovare la giusta inventiva per arrivare dalle parti di Capecchi. Verso la mezz’ora mister Papagni prova ad invertire le fasce tra Doumbia e Margarita, ma la soluzione non trova miglioramenti sotto l’aspetto tattico. Al 45° la più ghiotta occasione dei primi 45 minuti capita sui piedi di Maccan: su lancio in verticale di Paolucci, l’attaccane andriese si trova solo davanti a Capecchi, ma spara sull’estremo difensore spallino che riesce a deviare.
Nel secondo tempo, Dolcetti propone Meloni al posto di Laurenti e l’attacco spallino sembra giovarne in vivacità sin dai primi minuti. Per l’Andria, Papagni decide al 5° di sostituire uno spento Anaclerio (uscito tra i fischi) con Rizzi. Pochi minuti più tardi, è Margarita che lascia spazio a Sibilano, con Di Simone e Pierotti che si spostano sulla linea di centrocampo a 4, mentre Doumbia e Rizzi si affiancano a Maccan. Ma il gioco stenta ancora a decollare. Al 12° Rizzi suggerisce per Maccan in area, ma Capecchi anticipa in uscita l’attaccante andriese. Al 29° l’episodio che potrebbe cambiare la partita. Di Simone fa fallo sulla trequarti e l’arbitro esce per la seconda volta nei suoi confronti il cartellino giallo: è espulsione. La Spal potrebbe tentare il colpaccio. Dolcetti mette in campo forze fresche in attacco, ma alla squadra ferrarese manca la stoccata giusta per chiudere la partita. Al 34° diagonale di Meloni su suggerimento di Centi: palla fuori. La partita volge al termine senza ulteriori sussulti. Al 44° è però ancora l’Andria ad avere tra i piedi il colpo del ko: Maccan, in contropiede, si libera al tiro, palla sul palo pieno alla sinistra di Capecchi, sulla palla interviene Rizzi che manda la palla a lambire la traversa, ma la sua posizione è segnalata dal guardalinee in fuorigioco.
L’arbitro fischia la fine della gara dopo 5 minuti di recupero. Piovono fischi dagli spalti nei confronti della squadra di casa, rea di non essere riuscita a fare bottino pieno e di essere stata a tratti abulica in campo, specie in alcuni giocatori in particolare.

SPOGLIATOI
Cazza malli e Bortel soddisfatti del loro debutto e del fatto di non aver subìto gol
DOLCETTI: “VA BENE MA CON IL RIMINI DOBBIAMO VINCERE”
di Francesco Casiero

E’ Mister Dolcetti ad arrivare per primo in sala stampa: “Risultato stretto? Credo che un punto deve soddisfare. Valuto la prestazione della mia squadra come buona, per una buona ora abbiamo giocato come volevamo noi. Non siamo riusciti a essere cattivi specialmente da quando siamo rimasti in undici contro dieci. Senza gol con una squadra piena di “nomi”? Non abbiamo avuto le energie giuste per chiudere la partita nel momento in cui siamo rimasti in superiorità numerica, ma sono soddisfatto per come la squadra ha risposto dopo la partita di domenica scorsa. E’ vero, ci sono mancate le stoccate, quelle occasioni che ti danno il “la” in una prestazione. Ma in un certo senso credo che siamo stati anche fortunati per quell’occasione a fin partita avuta dall’Andria (palo di Maccan, n.d.r.). Oggi abbiamo portato via un punto, ma lunedì prossimo, nel posticipo contro il Rimini in casa, la partita deve essere nostra. I cambi? Davanti avevamo Bazzani che non aveva autonomia per fare tutta la partita, ma alla fine ha giocato per tutta la gara. I cambi in avanti sono stati voluti per cercare di trovare la steccata giusta, che però non è arrivata. Bazzani? E’ un momento particolare per lui, ma credo che col tempo riuscirà a trovare la strada giusta”.
Poi è la volta di Cazzamalli: “Oggi l’importante era trovare la quadratura in campo e credo che ci siamo riusciti, abbiamo trovato le risposte che volevamo. Del resto credo che dal punto di vista del gioco non abbiamo subìto molto. La mia prestazione? Fisicamente ho trovato un po’ di difficoltà sulla tenuta, ma tutto sommato credo di aver fatto una buona partita”.
Chiude Bortel, al suo debutto in maglia biancoceleste: “L’esordio? E’ andata abbastanza bene. Oggi è stata la prima, spero di andare sempre bene così. Abbiamo dato un segnale importante: non abbiamo subìto gol. Spal sparagnina? Forse nel secondo tempo potevamo fare di più, ma credo che l’importante sia stato non aver preso gol. Ora dobbiamo cercare di vincere in casa, di fare i tre punti anche per i nostri tifosi”.

LE PAGELLE
Buono il debutto di Bortel. La difesa non rischia quasi mai. Male Laurenti e Bracaletti
BEDIN E CAZZAMALLI I MIGLIORI

CAPECCHI 6.5. Salva la sua porta e la Spal al 44° del primo tempo su Maccan lanciato a rete.  
BORTEL 6. Buono il suo debutto in maglia biancoceleste. Schierato a destra sulla linea difensiva copre su Doumbia e quando può si propone sulla fascia.
CABECCIA 6. Prima su Margarita poi su Doumbia. Svolge il suo compitino, anche se la velocità dell’andriese di colore la soffre.  
BEDIN 6.5. Padrone del centrocampo insieme a Cazzamalli, copre e propone come può. Lavoro di quantità più che di qualità.
ZAMBONI 6. Centrale difensivo con Lorenzi, si divide con quest’ultimo la marcatura su Maccan, vista l’assenza inaspettata di Dionigi.   
LORENZI 6. Soffre su Maccan specie nel secondo tempo, quando gli attacchi dell’Andria si fanno più frequenti (ma non troppo).
SCHIAVON 6. E’ suo il primo tiro della partita. Si fa vedere sulla fascia in modo propositivo.
CAZZAMALLI 6.5. Con Bedin copre bene il centrocampo, anche se di fronte non è che abbia dei leoni. Cala un po’ nella ripresa.
BAZZANI 6. Lavora sulle palle alte al servizio dei compagni. E’ il punto di riferimento per l’offensiva spallina, ma non incide.
CENTI 6. Lavora alle spalle di Bazzani, cerca di posizionarsi tra le linee, a volte ci riesce, altre no.
LAURENTI 5.5. Dovrebbe supportare Bazzani, ma la sua azione non è mai incisiva, Dolcetti fa bene a sostituirlo.
(MELONI 5.5). Da più vita alla manovra offensiva della sua squadra, anche se poi tutto svanisca nel nulla.
(BRACALETTI 5). Subentra a Schiavon nell’ultimo quarto d’ora, con la Spal in superiorità numerica, ci si aspetta qualcosa in più da lui specie in avanti.
(MARONGIU SV) Entra nei minuti finali della gara. Ingiudicabile.
DOLCETTI 6. La sua squadra non rischia quasi mai ma la partita era da vincere specie quando l’avversario è rimasto in dieci. Ha cercato di cambiare qualcosa, di mettere in campo forze fresche, ma nulla è cambiato.

LA CRONACA DELLA PARTITA | Le Rubriche de LoSpallino.com

SPAL-POTENZA 1-1

Domenica 27 settembre 2009

di Diego Stocchi Carnevali

SPAL (4-2-3-1): Capecchi ; Ghetti (dal 1′ s.t. Meloni) , Zamboni, Lorenzi, Cabeccia ; Bedin, Schiavon ; Quintavalla, Centi, Laurenti (dal 15′ s.t. Bracaletti) ; Bazzani (dal 32′ s.t. Cazzamalli).
A disposizione: Righetti, Bortel, Rossi, Valtulina.

POTENZA (4-4-2): Gragnaniello ; Lolaico, Cardinale, Langella, Vanacore ; Frezza (dal 39” s.t. Lucenti), Berardi, Giannusa (dal 18′ s.t. De Simone), Catania ; Polani (11′ s.t. De Cesare), Aquino.
A disposizione: Tesoriero, Porcaro, Profeta, Smith.

Arbitro: Di Francesco di Teramo (Assistenti: Piovera di Seregno, Lunardon di Busto Arsizio)
Marcatori: 23′ p.t. Berardi (P), 3′ s.t. Meloni (S)
Note: giornata serena, terreno in pessime condizioni. Per tutto il primo tempo le tifoserie organizzate di Spal e Potenza sono rimaste all’esterno dello stadio in segno di protesta nei confronti della tessera del tifoso.
Spettatori: paganti 1.110 (più abbonati 1.937) per un incasso di poco superiore ai tredicimila euro
Angoli: 6a5 per la Spal
Ammoniti: Zamboni (S), Frezza (P), Berardi (P)
Minuti di recupero: 2′ p.t., 5′ s.t.

La Spal si presenta con la formazione annunciata, priva di Migliorini con Quintavalla dirottato sulla fascia destra e Schiavon a far coppia con Bedin in mediana: per i dieci undicesimi è la stessa squadra uscita vincente da Taranto una settimana fa. Si vede subito invece la mano di mister Monaco nel Potenza che tra gli altri deve rinunciare a Chiavaro per motivi di salute: oltre a dirottare Lolaico a destra vengono tolti dalla naftalina Vanacore (sarà tra i migliori) e Frezza mentre a Catania e Giannusa sono consegnate le chiavi del centrocampo lucano.
Comincia la partita, passano appena quattro minuti quando è la Spal che per prima si fa vedere in attacco con Ghetti ma la sua conclusione al volo dai trentacinque metri è velleitaria e si perde a lato della porta difesa da Gragnaniello. All’undicesimo l’azione gol più nitida di tutto il primo tempo: angolo di Centi dalla destra e Ghetti colpisce a botta sicura di testa ma Langella, un po’ fortunosamente, respinge la palla in fallo laterale. La Spal è prevedibile e leziosa e appare fin troppo sicura dei propri mezzi, il Potenza  è sornione e guardingo, abile a ripartire in velocità sulle fasce con Vanacore e Catania in giornata di grazia. Al diciassettesimo sono ancora i padroni di casa a farsi vivi dalle parti di Gragnaniello: punizione di Centi e testa di Bazzani, bravissimo nel duello con Cardinale ad avere la meglio, ma la conclusione termina a lato. Passano tre minuti e va in scena l’azione fotocopia con Bazzani che ancora una volta non inquadra lo specchio della porta. Quando meno te lo aspetti il Potenza va in vantaggio. Minuto ventitré, Vanacore lungo l’out di sinistra serve Catania che, grazie ad un rimpallo favorevole su Ghetti, riesce a servire al centro Polani su cui rinviene Lorenzi lesto ad allontanare di testa e a servire involontariamente il pallone suii piedi di Berardi che da trenta metri lascia partire una staffilata rasoterra che si infila alla sinistra di un incolpevole (e coperto), Capecchi. La reazione della Spal tarda ad arrivare ed è tutta in una ennesima punizione che ha sempre come protagonisti Centi e Bazzani il cui colpo di testa termina ancora fuori. Poco prima della fine del primo tempo è Laurenti dalla sinistra a lasciar partire uno splendido cross su cui però sia Centi che Bazzani sono in ritardo. Il primo tempo è tutto qui e si chiude tra i fischi del pubblico. La ripresa si apre con la novità Meloni al posto di Ghetti, con Quintavalla arretrato sulla linea dei difensori e con Bedin (gladiatorio e anche oggi tra i migliori) con un turbante in testa, testimone della durissima battaglia del primo tempo con Giannusa. Passano tre minuti e la Spal pareggia. L’azione nasce dai piedi di Centi che trova il pertugio tra Cardinale e Giannusa e serve con il contagiri Meloni che sul filo del fuorigioco sguscia via al suo diretto avversario Langella e con un’abile finta supera Gragnaniello in velocità e deposita la palla in rete: tripudio del “Mazza” e gara che torna in parità. I biancoazzurri ci credono ed è Centi (tra i meno peggio) ancora a provarci dalla distanza ben servito da Meloni, palla fuori. All’ottavo si fa vedere il Potenza con un tiro cross di Frezza su cui Capecchi, non senza qualche difficoltà, ripiega in angolo. La gara si gioca prevalentemente a centrocampo con rapide incursioni da una parte e dall’altra ma senza effetti di rilievo. Sono innumerevoli le palle perse da una parte e dall’altra così come tantissimo è il tempo che si perde nel soccorrere i giocatori che troppo spesso finiscono per le terre senza interventi fallosi particolarmente vistosi e il gioco ne risulta inevitabilmente spezzettato e frammentario. Al trentacinquesimo il Potenza invoca il gol: angolo a rientrare di De Cesare e Capecchi respinge, secondo noi, sulla linea. Assalto finale dei lucani che, seppur stanchi, non lesinano a sortite offensive pericolose come quella dello stesso De Cesare in pieno recupero su cui Zamboni compie un intervento decisivo. Finisce tra gli assordanti fischi dello scontento pubblico ferrarese. Continua a non convincere la Spal tra le mura amiche e gli appena due punti conquistati sui nove disponibili sono un dato emblematico che inizia a far riflettere. Inconcludente, confusionaria, pasticciona e per tutto il primo tempo irritante, questa in sintesi è la prova offerta sul campo dai biancoazzurri. A fronte di un gioco deficitario e prevedibile di positivo è arrivato il punto e la prima rete stagionale di Meloni ma tra una settimana occorrerà tutta un’altra Spal per cercare di portare via un risultato positivo dal difficilissimo campo di Andria.

DAGLI SPOGLIATOI
Di Alessandro Orlandin

All’apertura della porta verso la sala stampa, lo sguardo non può che posarsi sulla figura di Bortolo Pozzi in un angolo, seduto su una seggiola, che all’avvicinarsi dei cronisti scrolla la testa dicendo “non parlo” ed eloquentemente indica l’amministratore delegato Stefano Bena poco lontano.

Allora partiamo proprio dall’opinione dell’ad bresciano

“Peccato per questo ennesimo pareggio, non abbiamo rispettato le aspettative nostre e dell’ambiente seguite  al successo di Taranto e ce ne rammarichiamo. La squadra è risultata un po’ confusionaria e ha creato pochissimo a livello di palle-gol”.

Un po’ meglio nella ripresa.

“Sì, anche se personalmente dopo il pari di Meloni mi aspettavo che la squadra riuscisse a fare anche il gol della vittoria. Di norma gli avversari subiscono il colpo quando prendono il pareggio in apertura di ripresa, mentre loro sono stati molto bravi a non perdere la bussola nei minuti in cui abbiamo attaccato con più convinzione”.

Il bilancio casalingo resta comunque deficitario.

“Sicuramente, rispetto all’ultima prestazione casalinga contro la Ternana abbiamo creato ancora meno e questo non è un buon segno. Però bisogna sottolineare come il campionato sia giunto solo alla sesta giornata e sia presto per dare giudizi. Tutto sommato abbiamo subìto una sola sconfitta finora, anche se il gran numero di pareggi conseguiti non aiuta di certo a fare il campionato che abbiamo in mente”.

“Confusione” è invece la parola chiave che ricorre nell’analisi di Aldo Dolcetti.
“Davvero troppa confusione nel primo tempo, una frazione negativa che volevamo assolutamente dimenticare scendendo in campo nella ripresa”.

Operazione riuscita a metà.

“Sì, c’era molta voglia di ribaltare il risultato e cambiare radicalmente approccio alla gara e nonostante un dominio territoriale abbastanza evidente è mancata la fiammata decisiva per ottenere la vittoria”.

Cosa non ha funzionato nel primo tempo?

“Sono proprio mancate la serenità e la consapevolezza di dover fare la partita fin dall’inizio e gli avversari, arrivati qui carichi a mille dopo il cambio d’allenatore, hanno saputo contenerci bene. Ma dobbiamo dirlo, non siamo mai stati veramente in difficoltà dal punto di vista difensivo”.

L’ingresso di Meloni sembra aver vivacizzato la manovra.

“Meloni è stato molto bravo e sono contento della sua prestazione. Ma credo che la prestazione sia stata frutto di una motivazione diversa messa in campo dai ragazzi e che sia mancata solamente la finalizzazione, a fronte di presupposti importanti per fare gol”.

Ai punti forse la Spal meritava qualcosa in più.

“Questa valutazioni non hanno importanza, bisogna badare alla sostanza e valutare la prestazione complessiva della squadra, che per 45 minuti è stata insufficiente. Ma lo ripeto: c’era la voglia di fare una partita del tutto diversa”.

Ora si tornerà  a parlare di modulo e delle due punte.

“La cosa non mi interessa, il problema non è certo il modulo con cui scendiamo in campo. Ma è normale che queste genere di considerazioni vengano a galla tra giornalisti e tifosi”.

Una battuta anche sull’avversario di oggi.

“Sapevamo bene che il Potenza, a dispetto di quanto dice la classifica, è una squadra solida e dal buon fraseggio, oltretutto dotata di alcuni elementi molto esperti. L’organico è stato costruito per fare un buon campionato e hanno dimostrato di potersela giocare con chiunque”.

Il difensore Marco Cabeccia non fa drammi e cerca di guardare avanti.

“È vero, abbiamo iniziato male, ma questo non significa poi che non si possa fare risultato. Era già successo altre volte e altre volte abbiamo recuperato. Oggi abbiamo subito un tiro e un gol, riuscendo con la nostra grinta a reagire, anche se solo parzialmente”.

Ennesimo gol anomalo subìto in questa stagione.

“Davvero, sembra proprio incredibile: dopo gli episodi di Cava e Taranto speravamo che la serie di gol particolari fosse finita e invece eccone uno anche oggi. Ma lo ripeto: abbiamo avuto la reazione giusta e abbiamo fatto di tutto per portare a casa i tre punti”.

Domenica si torna a sud per ritrovare la vittoria.

“È scontato da dire, ma andiamo ad Andria convinti di poter vincere e riprendere il nostro cammino”.

Decisamente più  sorridente Giuseppe Meloni, reduce dal suo primo gol tra i professionisti.

“Sì, sono molto contento, anche se a mente fredda posso dire di non essermi goduto appieno il gol: avrei preferito la vittoria”.

La tua marcatura comunque è stata pregevole.

“Devo ringraziare Centi che mi ha dato un pallone fantastico, poi ci ho messo il cuore per fare gol ed è andata bene. Inutile dire che questo resterà un ricordo indelebile per me: segnare in questo stadio, con questa maglia, con questi tifosi è stato veramente fantastico e spero di ripetermi presto”.

Una buona giornata per te, meno per la squadra in generale.

“Già, è stata una gara difficile, loro si chiudevano bene e ci costringevano ad allungarci di continuo. Hanno trovato un gol un po’ fortunoso che ci ha letteralmente tagliato le gambe. Per fortuna nel secondo tempo siamo scesi in campo ben più convinti e siamo riusciti ad agguantare il pareggio. Anche se abbiamo creduto alla vittoria fino all’ultimo secondo.

La classifica sembra non rendere giustizia all’effettivo valore del gruppo.

“Per niente, i punti sono davvero pochi rispetto alla qualità del nostro organico. Ma posso garantire che da parte di tutti c’è fiducia nei propri mezzi e vogliamo lottare per essere protagonisti.

E chissà che vedendolo in tribuna durante il pareggio di oggi, qualcuno non lo abbia rimpianto ancora di più:  Rachid Arma è tornato per la prima volta da spettatore al Mazza e si è concesso per una breve chiacchierata.

Allora Rachid, che effetto fa tornare qui, stavolta seduto in tribuna?

“È sempre bello tornare qui dopo il meraviglioso anno che ho trascorso da giocatore, l’affetto della gente è sempre lo stesso”.

Come va la tua avventura al Torino?

“Mi trovo bene, l’ambientamento procede ed è un peccato che mi sia infortunato proprio alla vigilia di una partita in cui potevo esordire in virtù del turnover. Comunque continuo a lavorare e i frutti si vedranno col tempo”.

Integrarsi nel gruppo granata è stato difficile?

“Per nulla, c’è un gran bel clima nello spogliatoio e sono stato accolto molto bene. Ci sono giocatori di altissimo livello che lavorano con grande umiltà e si aiutano a vicenda: è impressionante, nessuno fa il fenomeno e questo è un valore aggiunto per tutti”.

Come vedi la Spal di oggi? Non servirebbe un Arma là davanti?

-Sorride- “Ma no, il primo tempo è andato male, ma nella ripresa i ragazzi meritavano di segnare almeno un’altra volta. Sono certo comunque che sapranno rifarsi nel prossimo impegno”.

Ti salutiamo chiedendoti cosa ti aspetti dal tuo prossimo futuro.

“Spero solo di sfruttare le occasioni che mi capiteranno. Faccio parte di un gruppo che punta a vincere il campionato e non mi aspetto certo di giocare sempre, il livello di competizione è altissimo: punto a migliorarmi lavorando sodo, è la via migliore per ottenere risultati”.

Le pagelle
MELONI E SCHIAVON, TUTTO IL RESTO E’ NOIA
di Enrico Testa

Premessa. Il voto dei giocatori della Spal tiene in poca considerazione il primo tempo. Quarantacinque minuti pieni di insufficienze assolute e generali, dal primo giocatore all’allenatore. Escluso Schiavon, sufficiente almeno per impegno, tutti gli altri avrebbero oscillato dal 4 al 5.

CAPECCHI 5.5. Niente gaffes sul groppone anche perché il gol del Potenza è di quelli molto… incomprensibilmente spallini quest’anno.  
GHETTI 5. Gioca solo la prima parte. Sbaglia poco ma appare moscio come tutti i compagni.
CABECCIA 5. Poca spinta, qualche sbavatura, come tutti è sottotono.  
BEDIN 6. Recupera palloni come sempre ma è meno guerriero del solito.
ZAMBONI 6. Recupera un pallone che era già gol nel finale e solo questo vale la sufficienza. Altrimenti appare più macchinoso del solito. Qualche affanno di troppo.   
LORENZI 5.5. Vedi il capitano anche se soffre meno ma rinvia male in occasione del gol preso.
QUINTAVALLA 5. Stavolta sbaglia tanto e le sue doti di corsa vanno un po’ per conto loro.
SCHIAVON 6.5. Nel primo tempo è l’unico che ci prova o quasi. Sbaglia tanto ma si impegna sempre.  
BAZZANI 6. Come Schiavon per l’impegno ma nel primo tempo fa tenerezza perché la’ davanti è solo soletto e nulla può nel deserto spallino.
CENTI 5.5. Non ripete la partita di Taranto. Pochi gli spunti e l’assistenza offensiva.
LAURENTI 6. Sei di incoraggiamento perché anche lui risente del grigiore quotidiano ma ci prova e se gli esperti non scendono in campo non può essere un ragazzino a fare l’eroe.
(MELONI 7). Entra e segna quasi subito con una bella azione. Poi corre molto e dà l’idea che con lui in campo poteva essere un’altra storia e un’altra Spal.
(BRACALETTI 5). Il primo tempo non lo gioca eppure quando entra riesce a sbagliare quasi tutto.
(CAZZAMALLI NG)
DOLCETTI 5. L’atteggiamento anche mentale del primo tempo e il non utilizzo dall’inizio di Meloni pesano eccome.

TARANTO-SPAL 1-2

LA CRONACA DELLA PARTITA | Le Rubriche de LoSpallino.com

LA PRIMA VITTORIA VALE ORO

Domenica 20 settembre 2009
Vittoria meritata dei ferraresi che hanno colpito subito e hanno vinto la gara a centrocampo rischiando anche poco in difesa
dal nostro corrispondente da Taranto Enrico Losito

TARANTO-SPAL 1-2

TARANTO (433): Bremec; Calori, Migliaccio, Nocentini, Bolzan; Felci (13’ s.t. Innocenti), Mezavilla, Correa (30’s.t. Quadri); Falconieri (25’ s.t. Iraci), Corona, Scarpa.
A disposizione: Barasso, Viviani, Berretti, Magallanes.
All. Braglia

SPAL (4231): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Migliorini (16’ s.t. Quintavalla), Bedin; Schiavon, Centi (25’ s.t. Cazzamalli), Laurenti (11’s.t. Bracaletti); Bazzani.
A disposizione: Righetti, Bortel, Valtulina, Meloni.
All. Dolcetti

Arbitro: Bagalini di Fermo (Balcastro di Tauranova – Fascetti di Reggio Calabria)
MARCATORI: 2’ p.t. Bazzani (S), 35’ s.t. Centi (S), 43’ s.t. Innocenti
Ammoniti: Felci per il Taranto; Migliorini, Centi per la Spal
Angoli: 6-2 per il Taranto
Spettatori: 5.000 circa (sparuta rappresentanza di tifosi ospiti quantificabile in una ventina di tifosi)
Note: sciopero del tifo della Curva Nord, occupata dai tifosi jonici, in segno di protesta per la Tessera del tifoso. Ad inizio gara minuto di raccoglimento per i soldati italiani vittime dell’attentato di Kabul.

TARANTO. Due fendenti inferti dagli emiliani (Bazzani in apertura d’incontro e Centi al 35’ del primo tempo) al cuore di un Taranto senz’anima e sfilacciato nei reparti. Due colpi mortiferi sferrati da una Spal ordinata e priva di superflui orpelli. Inutile la rete in chiusura di match realizzata da Innocenti, che ha reso la sconfitta jonica solo un po’ meno amara. Alla fine gli uomini di Dolcetti possono festeggiare la prima vittoria (conquistata con merito) del campionato, mentre mister Braglia dovrà lavorare molto in settimana per dotare i suoi uomini di carattere e cattiveria agonistica, magari ruotando qualche elemento non apparso all’altezza della propria fama.
Mister Braglia conferma il 4-3-3 visto all’opera domenica scorsa a Ravenna: l’unica eccezione è costituita dall’inserimento in retroguardia (in nome del turn over) di Calori al posto di Viviani. Dall’altra parte mister Dolcetti (privo degli infortunati Rossi, Ioime e Pallara) modula i suoi 4-2-3-1 con alcuni cambi rispetto all’undici dell’ultima gara: Centi e Laurenti al posto rispettivamente di Quintavalla e Bracaletti. In attacco, invece, l’annunciato Bazzani come unico terminale offensivo.
La cronaca. In avvio (al 2’) la Spal sorprende la difesa rossoblù: Centi crossa dalla sinistra per la precisa inzuccata di Bazzani, che anticipa Nocentini e infila Bremec. Tentano di reagire gli jonici: al 10’ Correa impegna Capecchi su punizione, mentre un minuto dopo è Falconieri, al culmine di una azione solitaria, a sparacchiare alle stelle da buona posizione. Rispondono prontamente gli emiliani al 19’: il destro scoccato dai venti metri da Migliorini sfiora il palo. Ritenta dal limite Falconieri (al 25’) con un sinistro a giro che si spegne al lato. Lo stesso attaccante jonico al 32’, innescato da un passaggio in profondità di Corona, dilapida una clamorosa occasione lasciandosi ipnotizzare dall’estremo difensore emiliano. I biancazzurri non stanno a guardare: al 34’ Schiavon impegna Bremec con un diagonale teso, mentre un minuto più tardi un tiro di Centi, deviato da Nocentini, inganna il portiere jonico con la sfera che si infila in rete. Due a zero per gli ospiti tra lo stupore del pubblico tarantino. I pugliesi cercano di accorciare le distanze: al 44’ angolo di Correa per il colpo di testa di Mezavilla con la palla che sorvola la traversa. L’ultima emozione della frazione è la conclusione dello jonico Felci, che viene bloccata da Capecchi. Nella ripresa bisogna attendere l’undicesimo per segnalare la prima occasione degna di nota: Scarpa la mette in mezzo dalla sinistra per il tuffo di testa di Mezavilla con la sfera che finisce oltre la traversa. Al medesimo minuto si registra il primo cambio della gara: mister Dolcetti sostituisce Laurenti con Bracaletti lasciando immutato l’assetto tattico. Risponde il tecnico Braglia che inserisce la punta Innocenti al posto dell’esterno Felci: gli jonici si modulano con un 4-2-4. Al 15’ i locali si rendono pericolosissimi: a seguito di un corner, Falconieri impegna per due volte Capecchi e sullo sviluppo dell’azione Scarpa spreca tutto sparando a lato da posizione favorevole. Al 16’ il tecnico spallino ridisegna la sua squadra sul 4-4-1-1: dentro Quintavalla, fuori Migliorini. Il tecnico rossoblù cerca di riequilibrare l’assetto tattico dei suoi al 25’: esce Falconieri, entra Iraci. Allo stesso minuto Dolcetti effettua l’ultimo cambio sostituendo Centi con Cazzamalli. Alla mezzora anche i pugliesi sfruttano l’ultima sostituzione: Quadri avvicenda un abulico Correa. I pugliesi tentano disperatamente la via della rete al 41’: Bolzan batte una punizione dalla trequarti avversaria, la sfera raggiunge Innocenti, il quale in tuffo manda oltre la traversa. Sono le prove della rete jonica che giunge al 43’ in mischia ad opera dello stesso Innocenti, l’attaccante ravennate batte Capecchi con un preciso colpo di testa. L’ultima occasione dell’incontro capita sui piedi di Corona al 49’: il bomber palermitano saetta di destro, ma la sua conclusione risulta fuori misura. Dopo cinque minuti di recupero l’arbitro fischia decretando la vittoria (meritata) degli emiliani con la conseguente delusione da parte dei ragazzi di Braglia.

SPOGLIATOI
Dolcetti felice per il risultato si gode il gran bottino in queste ultime due trasferte. L’ex capitano, impiegato come trequartista, sottolinea il lavoro tattico mentre Bazzani è raggiante: “Mi sono sbloccato e volevo farmi perdonare l’errore dal dischetto”
Centi: “Avevamo preparato la partita perfetta”
di Francesco Emanuele Friuli

Grande soddisfazione in casa Spal per il successo esterno in quel di Taranto. Il tecnico estense Aldo Dolcetti analizza il match in maniera limpida. “Nel primo tempo abbiamo condotto bene la gara. La partita che tatticamente avevamo preparato era basata sul recupero della palla a metà campo per poi lanciarla dritto per dritto. Prima siamo andati in vantaggio, poi abbiamo raddoppiato. Dopo una prima frazione in cui non c’è stata storia, nel secondo abbiamo mantenuto la forza anche perché l’avversario era un po’ nervoso. Forse il baricentro era eccessivamente basso e dovevamo stare più alti”. Il gol del raddoppio è stato siglato da Centi rientrato tra gli arruolabili dopo un inizio campionato da epurato: “Ha fatto vedere tutte le sue qualità – dice il tecnico spallino – ed è stato bravo a muoversi nella zona di centrocampo in cui i giocatori del Taranto erano in difficoltà. Il Taranto? Una squadra con tante individualità, volevamo inibire le loro trame offensive. Siamo stati bravi a sorprenderli. Aumenta, ora, la fiducia in noi stessi. Quattro punti su sei fuori casa sono tanti, specie se racimolati su due campi difficili come Cava e Taranto”.
Da giocatore ai margini a uomo faro della Spal. Luis Centi è stato una spina nel fianco della retroguardia ionica. Importante la sua seconda marcatura che, di fatto, ha spostato l’inerzia della partita a favore degli estensi. Ecco la sua descrizione del gol: “Schiavon ha fatto una bella azione sulla destra, io arrivavo da dietro. Non ho pensato due volte e ho tirato col piattone verso la porta, mi è andata bene grazie anche alla deviazione di un difensore tarantino (Nocentini ndr)”. L’opinione sul Taranto è frutto di quanto visto sul green dello Iacovone: “Sapevamo che erano una grande squadra. Eravamo certi che lasciassero degli spazi, demerito loro sicuramente. I nostri meriti? Sfruttare al meglio i loro errori. La partita, preparata perfettamente, è stata condotta in porto nel migliore dei modi”.
E si è sbloccato anche il bomber della Spal. Fabio Bazzani è raggiante per il gol-lampo che ha sbloccato il match: “Avevo un rammarico, quello di aver sbagliato il rigore due settimane fa. La mia condizione era in miglioramento. Il gol è stato un cross di Centi dalla destra e sono stato bravo ad anticipare il difensore ionico (ancora una volta Nocentini ndr). Credevamo tantissimo al fatto di poter fare risultato. Abbiamo sofferto poco e poi loro, sotto di due gol all’intervallo, hanno avuto notevoli problemi nel raddrizzare il match. Sono contento, personalmente, per aver realizzato il gol. Mi mancava, ora mi sento meglio”.

LE PAGELLE.
Nessuna insufficienza tra i ferraresi. Molto bene anche Capecchi, Schiavon e Zamboni. Dolcetti: solo mosse vincenti
CENTI E BAZZANI SU TUTTI
di Maurizio Mazzarella (Redazione Notasport)

SPAL
CAPECCHI 7 – Prova nel complesso egregia, anche se il Taranto non risulta eccessivamente incisivo, ma quando è chiamato in causa risulta sempre attento. Determinante su Falconieri nel primo tempo.
GHETTI 6.5 – Il Taranto nella sua zona fa poco, spesso si trova a fronteggiare Scarpa che in casa rossoblu è uno dei calciatori più evanescenti e in questo ha grosso merito.
CABECCIA 6.5 – E’ nella sua zona del campo che la truppa rossoblù cerca di creare grattacapi alla Spal, ma lui con disciplina non si fa sorprendere.
ZAMBONI 7 – Prova assolutamente eccellente, come è impeccabile l’intesa col compagno Lorenzi, entrambi sbagliano solo nell’occasione sbagliata da Falconieri nel primo tempo.
LORENZI 6.5 – Segue senza sbavature i riferimenti del compagno di reparto ostacolando con precisione le avanzate di Corona.
BEDIN 6.5 – Gioca in modo ordinato pressando egregiamente Correa nella fase di non possesso, non consentendogli di dettare i tempi.
SCHIAVON 7 – Bravissimo nell’occasione del raddoppio della Spal con un assist millimetrico, ha coraggio e quando può ci prova.
MIGLIORINI 6 – Giocatore giovane e probabilmente dal sicuro avvenire ma oggi è uno dei calciatori meno incisivi della Spal tanto che nella ripresa Dolcetti lo cambia.
BAZZANI 7.5 – Entra subito in partita trovando dopo due minuti la via della rete con uno stacco imperioso, crea grattacapi sino alla fine del match.
CENTI 7.5 – Abile a trovare Bazzani nell’occasione della rete del vantaggio, poi con astuzia e intelligenza riesce anche a raddoppiare. Decisivo.
LAURENTI 6 – Punge poco e risulta poco incisivo nella propria zona, nella ripresa il tecnico lo cambia per cercare maggiore equilibrio.
QUINTAVALLA 6 – Entra nella ripresa e si fa trovare pronto.
BRACALETTI, CAZZAMALLI: S.V.
DOLCETTI 7 – La Spal punta tutto sulle ripartenze e gestisce con saggezza una gara fortemente condizionata dal vantaggio di Bazzani. Nella buona prova della squadra ha molti meriti.

Foto tratte dal sito www.Mondorossoblu.it

CAVESE-SPAL 2-2

LA CRONACA DELLA PARTITA | Le Rubriche de LoSpallino.com

SPAL, LA REAZIONE E’ CONVINCENTE

Domenica 13 settembre 2009
Pareggio giusto tra i campani e i ferraresi. I biancazzurri passano in vantaggio, subiscono due gol incredibili (uno dei quali contestatissimo) ma rimontano e portano a casa un punto da un campo tosto
dal nostro corrispondente di Cava de’ Tirreni Giovanni Avallone

CAVESE-SPAL 2-2

Cavese (3-4-3): Russo, Farina, Nocerino, Lagnena, Bacchiocchi, Cipriani, Vittorio, Maiorano, Turienzo, Favasuli, Schetter. A disp.: Pane, Rapino, Pozza, Prevete, Tarantino, Varriale, Sorrentino.
Allenatore: Agenore Maurizi

Spal (4-3-2-1): Capecchi, Ghetti, Cabeccia, Bedin, Zamboni, Lorenzi, Schiavon, Migliorini, Bazzani, Bracaletti, Quintavalla. A disp.: Righetti, Bortel, Rossi, Cazzamalli, Laurenti, Valtulina, Meloni.
Allenatore: Aldo Dolcetti.

Arbitro: Andrea Coccia della sezione di San Benedetto del Tronto.
Assistenti: Luca Bisceglia di Crotone – Salvatore Longo di Paola.
Marcatori: al  4‘ pt. Schiavon (S),  al 45’ pt. Bacchiocchi (C), al 49 st. Favasuli (C), al  54‘ st. Migliorini  (S).
Calci d’angolo:  4 – 3 a favore della Cavese.    
Ammoniti: Tarantino (C),   Lorenzi (S).  
Espulsi: il direttore generale della Spal Pozzi e l’allenatore della Spal Dolcetti.  
NOTE: Pomeriggio a tratti soleggiato con una leggera pioggia nella ripresa, terreno in ottime condizioni con circa 2369 spettatori. Trasferta vietata per i tifosi di Ferrara in ottemperanza  alla decisione  del Prefetto della Provincia di Salerno con la chiusura del settore ad essi riservato. Ordinanza emanata nella prima giornata di campionato e valida fino al 30 settembre.

CAVA DEI TIRRENI. Cavese e Spal si sono battute a viso aperto per provare ad ottenere il primo successo stagionale. Gli ospiti dovevano cancellare il passo falso contro la Ternana, mentre la Cavese dopo il terzo pareggio consecutivo ha cercato di gettare il cuore oltre l’ostacolo per conquistare la prima vittoria in campionato, dopo aver dimostrato la sua consistenza, fermando sul pari corazzate come Pescara e Verona. La Spal ha palesato difficoltà nell’imporre il proprio gioco in velocità, soffrendo principalmente nella zona di centrocampo, dove la superiorità numerica dei blufoncè si è fatta sentire. La Spal riesce pienamente nell’intenzione di imbrigliare la Cavese sul terreno del Lamberti e strappa ai metelliani un punto importante per la classifica. Gli aquilotti dal canto loro recriminano per una partita giocata ad alti ritmi, mancando soltanto nella fase della finalizzazione. Mister Dolcetti sceglie il 4-3-2-1 con l’inserimento a centrocampo di Schiavon, per dare più solidità alla squadra cercando di sfruttare ottimamente le ripartenze. Una linea mediana davvero importante quella dei biancoazzurri, con Migliorini e Bedin, dei veri e propri baluardi davanti alla difesa, con le due ali larghe, Quintavalla e Bracaletti che danno l’anima ma sono surclassati dai loro opposti che li costringono più volte ad arretrare. In attacco il solo Bazzani chiuso egregiamente da un sontuoso Cipriani. Agenore Maurizi conferma la difesa con Cipriani, Farina e capitan Nocerino, a centrocampo Lagnena a destra e Favasuli a sinistra, con il duo Maiorano-Bacchiocchi al centro, mentre in attacco spazio a Schetter, Turienzo e Bernardo. Con questo schieramento il trainer in attacco ha smontato presunte gerarchie, ha tirato giù dal piedistallo chi credeva d’avere il posto assicurato, ha dato linfa e motivazioni a chi finora ha giocato poco. Tanto per intendersi, in tre giornate di campionato ha fatto ruotare ben sei attaccanti. Al pronti via e la Spal a passare in vantaggio con Schiavon, abile a battere a rete dai venticinque metri una ribattuta della difesa, un bolide che gela il Lamberti, niente da fare per il portiere Russo che prova a deviare la palla che passa alla sua destra.
Partita tutta in salita per la Cavese che cerca subito di portare in parità  la gara con Turienzo al 6’, servito al bacio da un traversone di Favasuli che con un colpo di testa fa passare la palla di poco sulla traversa. Azione fotocopia al 17’ con Turienzo che questa volta centra lo specchio della porta, con Capecchi che blocca a terra. Conto aperto tra Turienzo e il portiere che al 25’ strozza in gola un urlo di gioia ai tifosi del Lamberti, superandosi in un volo plastico e respingendo la palla a mano aperta. E’ sempre Turienzo al 32’ che cerca di sorprendere ancora una volta il portiere dalla distanza, ma Capecchi è insuperabile. Sembra che il primo tempo sia finito quanto Bacchiocchi ruba palla su un rimpallo e si invola verso il portiere, facendo partire dai venticinque metri un tiro senza tante pretese con il portiere Capecchi che si ingarbuglia in una parata facile lasciando passare la palla sotto le braccia. Si va al riposo con il parziale di 1 ad 1 con la Cavese che raggiunge la parità nell’azione meno pericolosa.
Alla ripresa del gioco questa volta è la Cavese a passare subito in vantaggio, con Favasuli che dalla fascia fa partire un traversone che diventa un tiro velenosissimo per Capecchi, costretto ad indietreggiare per cercare di recuperare la palla che colpisce la traversa ed entra in porta. La rete viene convalidata dal direttore di gara su segnalazione  del collaboratore di linea. Increduli i giocatori della Spal, perché a loro dire la palla non ha attraversato la linea di porta, e forse non hanno tanto torto. La Cavese non può credere a questo regalo e si fa rimontare su una punizione di Migliorini  con una papera di Russo che lascia rimbalzare la palla nell’area piccola, con la stessa che finisce in rete senza che il portiere tenti di bloccarla. Questa volta sul pareggio, l’ottimo Dolcetti prima di essere espulso, prova a giocarsela cambiando modulo facendo entrare Meloni per Quintavalla e passando a al 4-4-2. Anche la Cavese cerca di cambiare qualcosa, inserendo  in attacco Tarantino, Sorrentino e Varriale, senza alcun risultato. La gara termina con la Cavese che recrimina per non aver portato in porto la prima vittoria quasi regalata e con una Spal molto brava a reagire dopo la batosta dei due gol “strani” subiti che si accontenta del punto conquistato.

LE PAGELLE

Poche le insufficienze tra gli spallini. Utile Bazzani, giù di tono Bracaletti e Quintavalla
PROMOSSI GHETTI MIGLIORINI E SCHIAVON
di l.s.

Capecchi 5: fino all’errore sul primo gol è bravissimo. Il raddoppio è di quelle retI che capitano una volta nella vita. Nel complesso una giornata poco positiva.
Ghetti 7: non fa passare nulla e ogni tanto prova anche a sganciarsi. Tra i migliori in campo.
Cabeccia 6.5: salva un gol sulla linea e fa il suo. Giovane da seguire.
Bedin 6: sbaglia pochissimo anche se soffre la dinamicità degli avversari.
Zamboni 6.5: come Ghetti e il collega centrale Lorenzi non rischia praticamente mai.
Lorenzi 6.5: vedi Zamboni.
Schiavon 6.5: ottima prestazione, oltre al gol, e grandi sacrifici.
Migliorini 6.5: il gol decisivo è la ciliegina su una prestazione grintosa. Altro giovane dai piedi buoni da seguire.
Bazzani 6: decisamente meglio al Bazzani visto l’anno scorso a Pescara. Gioca per la squadra con sponde e sacrificio. Pochi i palloni per rendersi pericoloso in zona gol.
Bracaletti 5.5: era uno dei più temuti e invece gioca una partita sotto tono con pochissimi spunti.
Quintavalla 5.5: come Bracaletti con un po’ di voglia in più.
(Meloni 6): grande impegno e prestazione comunque importante nei minuti decisivi.
(Cazzamalli ng)
(Valtulina ng)

Dolcetti 6.5: la Spal entra in campo per fare la partita e paradossalmente è frenata dal gol realizzato troppo presto. La reazione dei suoi dimostra la compattezza della sua squadra.

SPOGLIATOI/1

Mister Dolcetti soddisfatto per la prestazione dei suoi: “Siamo sulla strada giusta, presto arriveranno anche i tre punti”
“Due gol per i nostri tifosi”
di Gelsomina Ambrosino

Per come si erano messe le cose un pari tutto sommato giusto alla fine, concorda?
“Sicuramente. Torniamo a Ferrara con un punto molto importante e che ci rincuora molto grazie ad una prestazione convincente e ottenuta su di un campo veramente difficile. Avevamo bisogno di muovere la classifica e di dare un’impronta positiva ad un periodo tutt’altro che facile. C’è ancora tanto da lavorare ma sono certo che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta e prima o poi arriveranno anche le vittorie”.
Due reti in una sola partita la Spal non le aveva mai segnate in campionato fino ad ora.
“Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno è così: dopo due 1-1 consecutivi e la sconfitta di domenica scorsa contro la Ternana senza segnare nemmeno una rete, oggi siamo riusciti a fare due gol; il problema è che ne abbiamo subìti altrettanti e in futuro dovremo essere più bravi a non concedere così tanto agli avversari”.
Dopo aver appreso che quest’anno sareste dovuti scendere al sud, ha cambiato il suo modo di lavorare con la squadra in vista di avversarie così  toste e campi così calorosi?
“Sinceramente no. Non ho mai pensato che dovessi cambiare il mio modo di lavorare in campo con i giocatori a prescindere dalle avversarie. Io ho la mia idea di Spal e per tutto il ritiro così come durante la settimana ho ben chiaro cosa pretendo da questi ragazzi e so dove possono arrivare. Quello che è cambiato è l’approccio mentale. Sapevamo che avremmo trovato formazioni con una grande esperienza, formate da giocatori che non fanno complimenti, aggressive, come la Cavese di oggi. Il mio lavoro è diventato più “intellettuale” con un fine preciso che è quello di evitare di farci condizionare dall’ambiente e dal gioco troppo maschio. Rispetto all’anno scorso noto un campionato con un gioco più spezzettato, con più falli e interventi ai limiti del regolamento. Noi siamo pronti e ci adegueremo”.
Mi passi una battuta: se ci limitiamo a leggere il tabellino sembra la Spal, con le due espulsioni, la squadra più  “cattiva” e non la Cavese. Ci racconta il rosso nei suoi confronti?
“Dopo il gol del momentaneo 2-1 ci siamo innervositi perché i ragazzi erano convinti che la palla fosse più fuori che dentro. Dalla mia posizione non posso dire nulla, non l’ho visto e ho tradotto all’assistente questa tensione che c’era sulla nostra panchina, cercando di spiegarmi. L’assistente ha richiamato l’attenzione dell’arbitro e mi ha espulso. Tutto qui”.
Impressionante il calore del “Lamberti”. Alla Spal quanto sono mancati i suoi tifosi?
“Il calcio è uno spettacolo e come tale va fruito. Non condivido queste restrizioni, io ho un’idea diversa di questo gioco. I tifosi della Cavese erano numericamente pochi ma non sembrava, ad ogni tocco di palla nostro ci fischiavano sonoramente, a tratti è stata vera e propria una bolgia. Mi dispiace che non siano potuti venire a farci sentire il loro sostegno per colpe non loro. La presenza dei tifosi per noi è fondamentale, ci danno sempre una grande carica”.

SPOGLIATOI/2

Il DiGì Pozzi: “Il punto non cambia i nostri obbiettivi: la punta arriverà”
“Contento per Migliorini”
di Gelsomina Ambrosino

E’ l’undicesimo della ripresa: Migliorini segna, lei esulta e subito dopo viene espulso. Cos’è successo?
“Nulla, uno scambio di battute con il direttore di gara, niente di particolare. Non so cos’abbia visto o sentito, la panchina è esplosa in un grande boato di gioia come è normale quando si segna un gol. Si è avvicinato e mi ha espulso senza dare troppe spiegazioni”.
Cambia il mercato della Spal dopo i due gol di oggi?
“La punta arriverà e sarà un acquisto importante, un’ulteriore sforzo di questa società per questa piazza, per i suoi tifosi e per cercare di fare ancora meglio dell’anno scorso. Non garantisco che l’acquisto si concretizzi a breve, dobbiamo valutare molte cose perché pescare e soprattutto farlo bene nel mercato degli svincolati non è mai semplice. Dovremo essere bravi. Sicuramente però, mi sento di dire, arriverà”.
La piazza è rimasta delusa dal mancato arrivo dell’attaccante dopo la cessione di Arma.
“Io penso che la società sino ad oggi si sia mossa bene per quello che sono le nostre possibilità e le nostre capacità. Se focalizziamo bene la Spal nel suo complesso non c’è nulla per rimanere delusi”.
In settimana lei ha fatto sapere a gran voce di non essere d’accordo con chi fischia Valtulina e Migliorini. Proprio Migliorini oggi è stato decisivo per il pareggio finale.
“Sono giovani e devono sbagliare. Sbagliano tutti figuriamoci dei ragazzini. Se non la diamo a loro la possibilità di sbagliare un passaggio o un cross a chi la dobbiamo dare? Sono importanti per noi, cresceranno perché hanno margini di miglioramento importanti e dobbiamo avere pazienza. Fischiarli vuol dire perderli e sarebbe un clamoroso autogol che il pubblico di Ferrara, che considero maturo e intelligente, non si può permettere. E non ce lo possiamo permettere noi come società. Sono un investimento e vedrete che faranno sempre meglio”

CAVA DE’ TIRRENI- L’ennesimo pareggio di quest’ inizio di campionato per la Cavese di Maurizi. Contro la Spal di Dolcetti, infatti, gli aquilotti non vanno oltre il pari proseguendo la scia dei pareggi ottenuti contro Pescina VG, Pescara e Verona. Un pareggio che non soddisfa il tecnico metelliano che alla vigilia della partita aveva chiesto una vittoria ai suoi ragazzi. In sala stampa si presenta scuro in volto, rabbuiato per la mancata vittoria che consacra la Cavese regina dei pareggi in quest’inizio di stagione.<< Mi dispiace tantissimo non avere ottenuto i tre punti – esordisce il tecnico degli aquilotti – ci tenevo tantissimo a vincere questa partita al di là del gioco. Abbiamo creato tantissime occasioni, come del resto anche nelle altre partite, non riuscendo però a raccogliere quanto prodotto. Per di più di fronte abbiamo trovato una Spal piuttosto remissiva, arroccata all’indietro che però con soli due tiri in porta è riuscita a portarsi a casa un pari importante>>. Disamine che diventa ancora più esaustiva quando vengono messi in evidenza alcuni limiti della squadra,<< Dovevamo fare una partita più aggressiva, rabbiosa, cosa che ci è mancata un po’ nell’arco dei novanta minuti. La cosa che più rammarica è che dopo il goal del vantaggio non siamo riusciti a gestire bene il vantaggio, siamo stati troppo timorosi, e questo non va bene per una squadra che deve avere la mentalità vincente. Dimostriamo carattere quando passiamo in svantaggio, mentre oggi che eravamo riusciti a capovolgere le sorti del match non siamo stati capaci di gestire>>. Come spesso è accaduto in queste prime partite la Cavese spinge moltissimo a sinistra con Favasuli, mentre poco a destra con Lagnena, un grattacapo da non poco per l’ex tecnico della Scafatese.<< Questo è uno dei problemi principali della squadra. Lagnena è giovane quindi pecca in personalità, anche se in fase difensiva ha offerto comunque una buona prova. A sinistra invece siamo sempre pericolosi con Ciccio, sempre in grado di creare grattacapi alle difese tanto che la Spal ha giocato praticamente ad uomo su di lui>>. Qualche dubbio invece sul cambio di Turienzo nella ripresa, l’unico in grado di dare peso in attacco alla manovra metallina,<<Togliendo lui abbiamo perso qualcosa nel possesso palla e nel gioco aereo, ma era stanco quindi ho optato per il cambio>>. Cavese che insomma << non sa vincere né tantomeno perdere>>, parola di un mister che sempre scuro in volto lascia la sala stampa del “Lamberti”. Sulla stessa onda di pensiero del mister anche Ciccio Favasuli, autore della rete del momentaneo vantaggio nonché sempre più spina nel fianco delle difese avversarie.<< Volevamo questa vittoria fortemente e dispiace tanto non averla ottenuta. Purtroppo è stata un gara condizionata dagli episodi, non abbiamo cercato di fare la nostra partita creando anche delle buone occasioni senza riuscire però a raccogliere il massimo. Forse abbiamo peccato un po’ in concentrazione, rilassandoci troppo sul 2 a 1, ma anche questo fa parte del calcio>>. Favasuli si sofferma poi sul suo nuovo ruolo, molto più faticoso, e sulla rete trovata fortuitamente<<Mi sto trovando bene nel nuovo ruolo, si fa molta più fatica però sto bene fisicamente quindi non ho problemi ad interpretare questa nuova posizione. Certo nel finale è emersa un po’ di stanchezza, così come per il resto della squadra che ha speso molto nel cercare la vittoria. Il goal? Secondo me era entrata, anche se non sono sicuro. Di certo posso dire che il mio non era un tiro bensì un cross. Sto diventando uno specialista( dice con il sorriso sulle labbra ad un collega che gli ricordava il goal di l‘anno scorso contro la Juve Stabia>>. Una battuta finale sul futuro, visto anche le tante voci di mercato che hanno caratterizzata l’estate del calciatore,<< Mi ha dato fastidio la mancanza di rispetto avuta nei miei confronti, dal momento che non rientravo nei piani societari. Poi l’arrivo del mister ha cambiato qualcosa, il nervosismo è andato scemando ed ho continuato a lavorare sodo per questa maglia. Gennaio? E’ lontano>>.
Antonio Vuolo

SPAL-TERNANA 0-1

LA CRONACA DELLA PARTITA | Le Rubriche de LoSpallino.com

La Spal crea, Visi conserva… ma che spreco!

Domenica 13 settembre 2009
Incredibile e sfortunata gara al Mazza. Biancazzurri sotto per un clamoroso errore difensivo. Tantissime le occasioni fallite dalla squadra di Dolcetti o parate dal portiere umbro. Nel recupero anche un rigore sbagliato da Bazzani. Finisce 1 a 0 per la capolista
di Diego Stocchi Carnevali

SPAL-TERNANA 0-1

SPAL (4-4-2): Capecchi, Cabeccia, Quintavalla, Bedin, Zamboni, Lorenzi, Meloni (dal 37′ s.t. Laurenti), Migliorini (dal 19′ s.t. Cazzamalli), Bazzani, Bracaletti, Valtulina (dal 1’s.t. Rossi).
A disposizione: Righetti, Ghetti, Schiavon, Marongiu. All.: Dolcetti

TERNANA (4-4-1-1): Visi, Bertoli, Camillini, Di Dio, Borghetti, Di Deo, Concas, Danucci, Perna (dal 45′ s.t Bizzarri), Noviello (dal 30′ s.t. Lacheheb), Piccioni (dal 40′ s.t. Costantini).
A disposizione: Cunzi, Tedeschi, Alessandro, Cori. All.: Baldassarri
Arbitro: Carbone di Napoli Assistenti: Provesi di Treviglio e Marengo di Mortara

Marcatori: Concas (T) al 20′ p.t.

Note: giornata di sole tipicamente settembrina, temperatura gradevole, ventilazione pressoché assente, campo in discrete condizioni. Spettatori: 1.400 paganti (1.933 gli abbonati) di cui un centinaio circa da Terni per un incasso di poco superiore ai 33 mila euro.
Ammoniti: Di Dio (T), Migliorini (S), Zamboni (S), Bazzani (S), Visi (T)
Espulsi: Di Dio (T) per doppia ammonizione
Calci d’angolo: 5-4
minuti di recupero: 2′ p.t. e 5’ s.t.

FERRARA – Parte subito forte la Ternana e dopo due minuti è un cross di Concas dalla destra a imbeccare la testa di Perna ma Capecchi fa buona guardia e para senza problemi. Ferraresi che rispondono per le rime al sesto su lancio di Migliorini ma è Borghetti a chiudere bene su Bazzani. La Spal soffre in mezzo al campo e i rossoverdi hanno vita facile con il duo Di Deo-Danucci assoluti padroni della zona nevralgica del gioco.

I biancoazzurri ci provano al nono con Meloni che gira la palla a lato su suggerimento di Bracaletti dalla sinistra: troppo poco per creare grattacapi alla capolista. Dolcetti si accorge che Piccioni a sinistra fa il diavolo a quattro e inverte Bedin e Migliorini portando l’ex centrocampista della Pro Sesto sulla fascia di competenza del numero undici umbro. Al ventesimo la frittata: lancio di Camillini di quaranta metri apparentemente ininfluente ma Lorenzi in netto anticipo si fa incredibilmente sorprendere da Concas, lesto a infilarsi tra la palla e il portiere, tradito anche dalla mancata uscita di Capecchi. Clamorosa indecisione tra Capecchi e Lorenzi. Spal frastornata e in preda alla paura di sbagliare. Al trentaduesimo Dolcetti passa al 4-4-2 e subito Cabeccia lancia in mezzo per Meloni che di piatto mette fuori da ottima posizione. Minuto trentacinque: Meloni si invola e salta Danucci sulla destra, mette in mezzo per l’accorrente Bracaletti che tira a botta sicura ma la palla finisce a lato. Un vero e proprio rigore in movimento. A sette minuti dalla fine del primo tempo ghiotta occasione per i padroni di casa ma è una paratissima di Visi su Bracaletti prima e salvataggio di faccia di Di Deo poi su Meloni che strozzano in gola l’urlo degli estensi. Poco prima del riposo Quintavalla in mezzo per Bazzani che viene strattonato in maniera evidente da Borghetti ma per l’arbitro è tutto regolare.

La ripresa inizia con un cross di Cabeccia al terzo per Bracaletti che dal dischetto a botta sicura spara su Visi che si erge ad autentico protagonista della gara respingendo a mani protese la conclusione dello spallino. Passa un minuto e la Spal chiede il rigore per una manata di Di Dio rifilata a Meloni in area ma l’arbitro lascia correre. La Ternana ci prova al settimo con un tiro del centrocampista Di Dio dalla distanza ma Capecchi è attento e si rifugia in angolo. Fino alla mezzora il nulla quando Bertoli salva un tiro in controbalzo di Meloni sulla linea di porta: Spal anche sfortunata. Dopo sessanta secondi è Rossi a provarci dalla distanza e la sfera termina di un nulla alta sopra la traversa. Nel finale è Bazzani in rovesciata su punizione di Laurenti a sfiorare il pari ma ancora una volta Visi risponde da campione. Al quarto minuto di recupero rigore per la Spal per intervento di Bizzarri su Rossi ma Bazzani spara in curva. Finisce così con una sconfitta che non ci voleva e con la Spal che, in vista di due trasferte consecutive, resta a miseri due punti in classifica. Certo, non tutte le partite vanno così storte…

SPOGLIATOI

Il presidente Butelli punta l’indice sui primi venti minuti ma si dice certo di una ripresa immediata. Il tecnico è severo ma annuncia un pronto riscatto. Capitan Zamboni: “In Campania per prenderci i punti che la sfortuna ci ha tolto”

Dolcetti critico: “Un passo indietro”

di Alessandro Orlandin

Il primo a presentarsi davanti a microfoni e taccuini dopo la prima sconfitta stagionale è il presidente Cesare Butelli, che non usa giri di parole: “Nei primi venti minuti abbiamo offerto una prestazione indecorosa, in seguito invece siamo riusciti a riprenderci un po’ e ad essere, anche se a tratti, la squadra che conosciamo. Abbiamo creato molte occasioni da rete contro una difesa a trattI inguardabile. Era una partita da vincere e l’abbiamo persa, contro una formazione che grazie a una clamorosa indecisione ha portato via i tre punti”. Errori incredibilI quello nato sull’asse Capecchi-Lorenzi. “Veramente impensabile, una indecisione madornale che non mi aspetterei di vedere in una terza serie professionistica”. Ternana fortunata e ben protetta dal proprio portiere: “Si, abbiamo creato 7-8 palle gol e Visi ha compiuto dei veri e propri miracoli, la palla oggi non voleva proprio entrare”. E poi è arrivato il rigore al 94’. “Quello è stata la degna conclusione di una partita nata male e finita peggio: sono sceso a parlare con Bazzani dopo l’accaduto e non riusciva a darsi pace per l’errore, ma credo saprà rialzarsi”. Due punti in tre partite e due trasferte toste all’orizzonte. “In fondo abbiamo gli stessi punti dell’anno scorso – dice sorridendo amaramente – sono certo che sapremo riprenderci in tempi brevi: andiamo avanti per la nostra strada consapevoli della nostra forza”.

Aldo Dolcetti esce dagli spogliatoi un po’ sconsolato: “Volendo dar credito al numero di occasioni create si può tranquillamente dire che la Spal non meritasse la sconfitta, ma tant’è, il risultato non si misura solo con questi parametri”. Una prestazione altalenante quella offerta dalla squadra. “Si, abbiamo iniziato molto male subendo lo svantaggio al cospetto di un avversario molto furbo. Poi siamo cresciuti, riuscendo anche a creare occasioni interessanti, ma in generale non abbiamo offerto una buona prova”. Probabilmente un mezzo passo indietro rispetto a Ravenna. “Siamo stati discontinui e la prestazione di oggi non rappresenta certo un progresso. Ripeto, nonostante questo ci poteva stare benissimo il risultato utile”. Bazzani è sembrato davvero inconsolabile dopo l’errore dal dischetto: ha parlato con lui al termine della gara? “No, rivangare l’episodio a mente ancora calda non ha senso e ho deciso di non affrontare il discorso. Chiaramente aveva bisogno di questa rete dal punto di vista personale, forse più per lui che per la squadra in sé. Ma Fabio è un professionista esperto e saprà riprendersi”. La difesa, così come nelle due uscite precedenti, sembra un po’ più in difficoltà rispetto alla scorsa stagione. “E’ vero, ma non si tratta di un periodo negativo dei nostri giocatori, semplicemente di un cambio tecnico nella gestione della fase difensiva che non è stato ancora metabolizzato appieno. Contiamo di vedere netti miglioramenti sul breve termine”. Oggi Bedin e Migliorini sono sembrati in difficoltà nella selva di centrocampisti rosso-verdi: un uomo in più in mediana avrebbe potuto aiutare? “Non credo sia questo il punto, è vero che loro erano in maggioranza numerica a centrocampo ma non per forza l’aggiunta di un calciatore in quella zona avrebbe potuto risolvere i problemi visti oggi sia in costruzione che in interdizione”. Ora è la volta di due impegni esterni che si annunciano complessi: “Certo, ma siamo fortemente determinati a reagire nell’immediato”.

Delusione forte anche per i protagonisti in campo. Maurizio Bedin commenta così la prestazione della Spal: “Abbiamo giocato male nella prima parte, capendoci veramente poco soprattutto a metà campo dove loro erano in netta superiorità. Poi siamo riusciti a migliorare la nostra manovra creando un gran numero di occasioni, peccato che la palla non volesse proprio andare dentro. Il rigore sbagliato infine è stato l’emblema della nostra prestazione, particolarmente segnata dalla sfortuna e marchiata da un errore fatale. Tuttavia non ci perdiamo d’animo e guardiamo con fiducia alle prossime gare”.

Anche capitan Marco Zamboni fatica a nascondere l’amarezza per il risultato: “Meritavamo senza alcun dubbio il pareggio, anche perché abbiamo subìto un gol evitabilissimo e loro non hanno più creato niente per il resto della gara. Peccato

LE PAGELLE. Pesa l’errore difensivo. Bazzani bene ma il rigore sbagliato… Ancora tra i migliori Quintavalla. Bravi anche Meloni, Rossi e l’offensivo Bracaletti. Male il centrocampo

di Diego Stocchi Carnevali

Capecchi 4.5 Pesa come un macigno l’errore sul gol. E’ il portiere che deve uscire e chiamare la palla e non il difensore a chiamare l’uscita del portiere. Si rifà parzialmente nella ripresa quando dopo sette minuti para un siluro del ternano Di Deo: quello sarebbe stato un gran gol ma il portierone respinge in corner. Si rifarà.

Cabeccia 5 Rinunciare a Ghetti è un delitto a prescindere, non ce ne voglia Marcolino. Gara in sofferenza dall’inizio alla fine contro un Piccioni che non è sembrato irresistibile in realtà. Da difensore, regola del manuale del calcio non scritta, quando puoi spazzala in tribuna. Invece per due volte si fa sorprendere da Perna che gli sale letteralmente in testa vista anche la mole diversa tra i due. Per fortuna queste disattenzioni non costano gol.

Zamboni 5.5 Litiga subito con Piccioni e dopo due minuti anche con l’arbitro che finirà per ammonirlo, chiaro segnale di nervosismo. Non soffre le punte avversarie che non fanno nulla per mettere in difficoltà il reparto arretrato spallino, ma è troppa l’insicurezza che trasuda dall’uomo simbolo di questa squadra.

Lorenzi 4 A Ravenna è stato sfortunato, oggi è stato “leggero”. Non si intende con Capecchi ma non si intende nemmeno con Quintavalla quando viene il momento di coprire le spalle all’esterno ferrarese sbagliando passaggi elementari e spazzando con troppo foga palloni alla… “speraindio” in avanti a chissà chi e per fare chissà cosa. Da recuperare mentalmente.

Quintavalla 6 Uno dei meno peggio in questa Caporetto di giornata. Si conferma uomo di buona gamba, discreti i cross e, se non altro, lotta per tre. Tecnicamente non è dotatissimo e si sa ma merita la sufficienza perché è dalla sua parte che la Spal mette di più in difficoltà la Ternana.

Bracaletti 6 Il migliore di giornata. Tre conclusioni importanti verso la porta di Visi anche se pesa tantissimo l’errore su quel rigore in movimento a metà della prima frazione: poteva cambiare la partita. Si danna l’anima, non sta fermo un attimo e, per la prima volta, gioca novanta minuti senza essere sostituito. Pecca in lucidità al momento della conclusione, un problema forse figlio del troppo lavoro che si deve sobbarcare a forza di fungere da elastico tra centrocampo e attacco.

Bedin 5.5 Parte sul centrosinistra stupendo un po’ tutti con il suo dirimpettaio Migliorini sul centro-destra. Dura venti minuti l’esperimento poi, quando Dolcetti si accorge che è Piccioni il problema e non Concas come evidentemente si aspettava, porta i due nelle loro posizioni di sempre. Tiene troppo la palla e sbaglia troppi passaggi ma in settimana si era allenato poco. La fortuna è che la Ternana è lentissima quando deve imbastire un’azione d’attacco e la difesa è riuscita a metterci più di una pezza.

Migliorini 5 E’ giovane e si farà. Insistiamo nel ritenerlo uno dei giovani più interessanti in quel ruolo. Gioca poche volte a testa alta, si fa ingarbugliare da Di Deo e Danucci e, cosa peggiore, è lasciato solo in balìa del proprio destino quando chiama in appoggio i compagni che anziché farglisi incontro scappano. Fischiato, esce dopo venti minuti della ripresa.

Cazzamalli 5.5 Naufraga nel mare in tempesta in cui la barca spallina va alla deriva. Piace per la voglia che ci mette quando entra in campo ma è più confusionario che concreto. Da censura la rissa nel finale che lo vede tra i protagonisti. E’ un giocatore che va recuperato se non altro perché la Spal sembra soffrire in centimetri e muscoli a centrocampo. In fondo è stata la più bella scoperta dell’anno scorso.

Valtulina 5 Non ci siamo ancora. Sta bene fisicamente ma non ancora benissimo e ne risente lui e la squadra. Messo in campo a sorpresa al posto di Rossi gioca un tempo, male, poi Dolcetti decide di cambiarlo sentendo probabilmente i fischi, ingenerosi e impietosi, del pubblico ferrarese. Ha ventuno anni, ricordiamolo. E vale lo stesso discorso fatto per Migliorini. Non bruciamoci in partenza giovani di belle speranze. Aspettiamo prima di trarre affrettate conclusioni.

Bazzani 5.5 Sbaglia un rigore che avrebbe cambiato la classifica della Spal ma non la prestazione. Lavora tantissimo per la squadra ma un attaccante deve tirare in porta. Lui non lo fa quasi mai in novanta minuti eccezion fatta per una rovesciata strozzata che finisce nella mani di Visi. E non è un aspetto da sottovalutare. Sull’impegno niente da dire perché è generosissimo.

Meloni 6 Sfortunato nell’occasione in cui Bertoli gli nega il gol a metà ripresa, lo è pure nel primo tempo quando stavolta è la faccia di un difensore ternano a negargli l’urlo di gioia. Si guadagna un mezzo rigore a inizio ripresa quando Di Deo gli da una manata che l’arbitro considera involontaria. Spazia su tutto il fronte d’attacco e tira in porta appena gli capita l’occasione. E’ solo questione di tempo poi si sbloccherà definitivamente.

Rossi 6 Entra subito in partita. Siluro da trenta metri vicino all’incrocio e un rigore procurato. La sufficienza sarebbe più ampia se avesse giocato di più.

Laurenti s.v. Dieci minuti in cui si fa notare per una buona punizione guadagnata nel vertice basso dell’area sinistra umbra.

TERNANA:
Visi 7.5, Bertoli 6.5, Camillini 6, Borghetti 7, Di Dio 5, Concas 6.5, DiDeo 6.5, Danucci 6, Piccioni 6, Noviello 5.5, Perna 5.5.

RAVENNA-SPAL 1-1

LA CRONACA DELLA PARTITA | Le Rubriche de LoSpallino.com

Spal, un punto e un grande Arma

Domenica 13 settembre 2009
SECONDA GIORNATA. A Ravenna finisce 1 a 1. Biancazzurri sfortunati nello svantaggio ma bravi a rimontare grazie al bomber che potrebbe rimanere salvo super ma improbabili offerte.
di Enrico Testa

RAVENNA-SPAL 1-1

RAVENNA (4312): Anania, Rizzo, Sabato, Rossetti, Ferrario, Fasano, Packer (dal 69’ Cavagna), Sciaccaluga, Piovaccari (dal 78 Filipi), Toledo, Gerbino Polo (dal 46’ Scappini).
All.: Esposito.
A disp.: Rossi, Anzalone, Ciuffetelli, Cavagna, Riberto, Filipi, Scappini.

SPAL (4231): Capecchi, Ghetti, Quintavalla, Bedin, Zamboni, Lorenzi, Rossi (dal 54’ Meloni), Migliorini, Arma, Bracaletti (dall’86 Schiavon), Valtulina (dal 73’ Laurenti).
All.: Dolcetti.
A disp.: Righetti, Cabeccia, Schiavon, Cazzamalli, Laurenti, Meloni, Bazzani.

Arbitro: Baratta di Salerno.
MARCATORI: Parker all’8, Arma al 34’.
NOTE: Giornata coperta, umidità elevata, terreno in buone condizioni.
I tifosi della Spal scelgono di non entrare perché non viene autorizzato l’ingresso degli striscioni. Decidono così di restare fuori dallo stadio e nonostante si tratti di una situazione pericolosa per l’ordine pubblico gli uomini preposti nello stadio romagnolo non acconsentono all’entrata degli stendardi biancazzurri. Allucinante.
Ammoniti: Ferrario (R), Quintavalla (S).
Corner: 1-1 (0-1)

RAVENNA. Un punto per uno. Ed è giusto così. La Spal dimostra più personalità e facilità di manovra ma è costretta a inseguire per il gol beffa iniziale del Ravenna. E vista la classifica, nonostante siano state archiviate soltanto due giornate, il campionato sarà davvero lungo: vedere le difficoltà delle favorite per credere.
Rispetto alla vigilia si comincia con Arma titolare al posto di Bazzani. Chissà che non sia un indizio sulla permanenza del bomber. Spal quindi con un solo attaccante e con il trio Bracaletti-Rossi-Valtulina, da destra verso sinistra, a sostegno. Soliti i mediani, idem la difesa con Quintavalla preferito a Cabeccia. Nel Ravenna nessuna sorpresa e modulo che varia dal 442 al 4321 con Toledo tra le linee. Prime fasi di studio con il Ravenna che tiene il pallino e la Spal che riparte. Un affondo di Valtulina e Rossi fa guadagnare alla Spal il primo angolo al 5’ ma senza esito. All’8’ il secondo contropiede consecutivo del Ravenna. Da Sciaccaluga a Parker che converge e nella conclusione viene fuori una strana traiettoria, forse anche deviata, che termina a fil di traversa nella porta difesa da Capecchi. Uno a zero. E’ una doccia fredda per la Spal che si fa trovare troppo sbilanciata in avanti e subisce così il vantaggio del giocatore brasiliano. Dolcetti inverte la posizione degli esterni Bracaletti e Valtulina ma intanto a centrocampo si sbaglia molto, da una parte e dall’altra. La partita diventa più facile per la formazione di Esposito che può giocare più chiusa e distendersi in azioni di rimessa rispetto alla Spal che deve invece attaccare e rischiare. Dopo il primo quarto d’ora il Ravenna rallenta, la Spal cresce ma non sfrutta il possesso di palla e non crea occasioni pericolose. Al 24’ l’azione migliore dei ferraresi ma Bracaletti scatta bene sulla destra, salta un uomo, entra in area di rigore ma invece di metterla in mezzo per Rossi e Arma prova il tiro che non impensierisce Anania. Un eccesso di egoismo dell’esterno biancazzurro. Al 29’ ancora Spal grazie a una bella azione insistita di Migliorini: Bracaletti conclude direttamente sull’esterno della rete. La squadra di Dolcetti dà l’impressione di essersi ripresa e al 33’ è Valtulina a impensierire Anania con un tiro potente da fuori. L’impressione era azzeccata e non a caso un minuto più tardi Arma devia in gol un pallone perfetto di Rossi. Da segnalare che il bomber spallino riesce ad avere la meglio su tre difensori. Per lui è il secondo gol in due partite dopo l’ottimo torneo dello scorso anno. Pareggio meritato dei ferraresi che dopo aver subito lo svantaggio in contropiede non si sono demoralizzati e hanno ripreso il possesso della gara. E’ ancora Arma a sfuggire a Sciaccaluga graziato dall’arbitro che non concede il doveroso cartellino giallo. I tifosi della Spal si fanno sentire nonostante siano circa duecento quelli non fatti entrare allo stadio malgrado gli striscioni non contenessero scritte offensive, almeno questo è quello che hanno denunciato gli stessi supporter ferraresi. Il primo tempo finisce con la Spal in crescendo grazie anche all’inversione degli esterni decisa dal tecnico. Inversione che ha rivitalizzato Valtulina, decisamente in palla.
Prima di ricominciare il secondo tempo, il presidente della Spal, Cesare Butelli, va in curva per sincerarsi della situazione e provare a convincere le forze dell’ordine dell’assurdità della decisione presa. La ripresa inizia con il Ravenna che sostituisce il deludente Gerbino Polo con il più mobile Scappini. Nei primi minuti succede nulla o quasi a parte qualche spunto individuale. Tra gli altri segnaliamo una bella azione di Arma a centrocampo e una di Parker sulla destra del Ravenna. Il Ravenna sembra rianimato ma sbaglia molto e prevalgono gli errori. Al 54’ Dolcetti chiama Meloni dalla panchina e sceglie le due punte sacrificando Paolino Rossi ma la partita stenta a decollare in un primo quarto d’ora decisamente soporifero con le squadre che paiono stanche a giudicare dalle pochissime conclusioni se si esclude un violento ma impreciso tiro di Toledo al 15’. La Spal manovra maggiormente il pallone rispetto agli avversari ma è il Ravenna a rendersi pericoloso, e a sfruttare un calo degli ospiti, con Piovaccari sulla cui conclusione area Capecchi vola e mette in angolo: è il primo corner dei giallorossi.
La Spal non resta a guardare e punta sull’ottima vena di Quintavalla e sul movimento di Meloni in fase di rimessa ma senza costruire occasioni nitide a parte un tentativo spettacolare di Migliorini da fuori che finisce decismente alto. Per i romagnoli, al 69’, Cavagna sostituisce l’infortunato Packer e dall’altra parte Laurenti rileva Valtulina. Alla mezzora si fa viva e insidiosa la Spal con un ottimo cross di Quintavalla sul quale Anania anticipa di un soffio Meloni. Il Ravenna pare accusare la fatica e la Spal fa salire il baricentro anche se il risultato pare accontentare entrambe e la partita concede praticamente nulla allo spettacolo. All’85 va registrata una bella punizione di Sciaccaluga con pallone fuori di poco e vicino all’incrocio dei pali e quasi allo scadere un salvataggio di Quintavalla su Filipi. Incredibile nel recupero quando Schiavon sfrutta un errore della difesa del Ravenna ma angola troppo il rasoterra in quella che è la migliore occasione della partita. Basta così, 1 a 1, e appuntamento a domenica prossima con i biancazzurri che attendono al Mazza l’attuale e solitaria capolista, la Ternana.

LE PAGELLE DELLA SPAL

Capecchi 6.5 – Una sola parata ma importante. Incolpevole sul gol.
Ghetti 6 – Non è ancora il giocatore idolo dei tifosi ma Dolcetti fa bene a dargli fiducia.
Quintavalla 7 – Gran momento per l’esterno. Una spina nel fianco del Ravenna.
Bedin 6.5 – Solito lavoro di quantità e qualità.
Zamboni 6 – Sta ritrovando la forma migliore.
Lorenzi 6 – In crescita anche fisicamente.
Rossi 6.5 – Nell’inedita posizione va a fasi alterne ma è suo il passaggio-gol per Arma.
Migliorini 6 – Più al centro della manovra rispetto a domenica scorsa. Meglio nel primo tempo.
Arma 7 – Difende, lotta, segna. Non molla mai. L’acquisto migliore se dovesse restare.
Bracaletti 6 – Non è ancora l’esterno brillante. Si fa vedere troppo poco.
Valtulina 5.5 – Parte bene ma non è incisivo. Peccato perché può diventare importante.

(Meloni 6) – Ce la mette tutta
(Laurenti ng) – Troppo poco in campo per giudicarlo.
(Schiavon ng) – Fa il suo anche se il tempo è poco ma poteva chiudere il match.

GLI SPOGLIATOI

Aldo Dolcetti: “Volevamo migliorare e ci siamo riusciti. Giudicando la prestazione abbiamo fatto bene. Nonostante lo svantaggio siamo riusciti a recuperare. Il centrocampo bene? Sì ma non solo loro. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato qualche ripartenza ma va bene così. Il pari ci dà slancio per crescere ancora. I tre dietro alla punta? Direi bene, hanno fatto quello che volevo. Mobilità, ricerca di palla a terra, allarme alla difesa del Ravenna ma non ci fossilizziamo solo su questo modulo. Aspettiamo la fine del mercato per concentrarci sui ragazzi che restano. L’errore di Eros? Pazienza, sarebbe stato ottimo ma il Ravenna è una squadra buona. Domenica incontriamo la prima della classe e dobbiamo cercare una vittoria attraverso una prestazione buona e convincente come oggi”.

Stefano Bena: “Risultato giusto contro una squadra ottima. Non era facile dopo lo svantaggio. Stiamo migliorando. Il gioco è maggiormente fluido anche se dobbiamo insistere. Arma ha fatto un gran gol. Sul mercato un ragazzo così bravo è decisivo è normale che abbia proposte importante. Noi siamo disposti ad accontentarlo ma non a svenderlo. Abbiamo sempre detto di no e continueremo a farlo se non soddisferanno le nostre richieste”.

Gianluca Laurenti: “In due gare abbiamo preso un eurogol e un’autorete. La squadra però ci ha provato, è stata brava. Potevamo anche vincere vista la palla capitata a Schiavon comunque il pareggio è giusto. Eros si è trovato davanti al portiere, mi ha visto masono rimasto a rimorchio perché immaginavo che dovesse tirare”.

SPAL-COSENZA 1-1

LA CRONACA DELLA PARTITA | Le Rubriche de LoSpallino.com

Spal, si può fare di più

Domenica 13 settembre 2009
PRIMA GIORNATA
di Diego Stocchi Carnevali

SPAL-COSENZA 1-1

SPAL (4-4-2)
Capecchi; Ghetti, Cabeccia, Bedin, Zamboni, Lorenzi; P. Rossi (dal 46′ Valtulina), Migliorini, Arma, Bracaletti (dal 74′ Schiavon); Bazzani (dal 64′ Meloni).
A disposizione: Ioime, Gaspari, Quintavalla, Laurenti.
All.: Dolcetti

COSENZA (3-4-3)
Pinzan; Musca, Di Bari, Porchia, Bernardi, De Rose, Roselli, Maggiolini; Caccavallo, Ceccarelli (dal 54′ Mortelliti), Danti (dal 80′ Scotto).
A disposizione: Ameltonis, Ungaro, Fabio, La Canna.
All.: Toscano

MARCATORI: al 79’ Arma, all’84 Maggiolini.
NOTE: spettatori paganti 1657 più 1858 abbonati, per un incasso di 24 mila euro circa.
Giornata tipicamente estiva, temperatura di poco inferiore ai trenta gradi, terreno in buone condizioni. Circa 200 i tifosi provenienti da Cosenza. E’ stato ricordato con la deposizione di un mazzo di fiori sotto la curva Ovest il tifoso Marco, recentemente scomparso.
Ammoniti: Migliorini per la Spal e De Rose, Roselli e Pinzan per il Cosenza.
Calci d’angolo: 5-2 per la Spal

FERRARA. Si torna a respirare l’aria del calcio che conta al “Paolo Mazza” con la neopromossa Cosenza che arriva a Ferrara con ambizioni di gloria dopo l’entusiasmante cavalcata della scorsa stagione che ha portato la squadra di Mimmo Toscano a dominare il proprio girone di Seconda Divisione. I biancoazzurri, smaltita la delusione dei playoff mancati per un nulla all‘ultima giornata, si presentano con una squadra che per gli otto undicesimi è la medesima di ottanta giorni fa, eccezion fatta per gli innesti di Bedin e Migliorini in mediana e Bazzani in attacco. Calabresi che, al contrario, hanno in De Rose, Bernardi e Danti gli unici superstiti.

Pronti via e la Spal parte con il piede giusto: fraseggio da stropicciarsi gli occhi tra Bedin-Arma-Cabeccia e conclusione finale debole di Bracaletti tra le braccia di Pinzan. Il pubblico applaude, il caldo la fa da padrone ma l’entusiasmo è a mille. Quarto minuto, stavolta è Cabeccia a imbeccare Arma sulla sinistra, peccato che il centravanti marocchino si faccia anticipare proprio all’ultimo da De Rose, uomo ovunque dei silani. Al quarto d’ora si fa vivo il Cosenza: punizione dal limite di Porchia ma il suo tiro finisce altissimo sopra la traversa. In mezzo al campo Bedin fa fuoco e fiamme, Migliorini consegna ora a Bracaletti ora al duo Bazzani-Arma palloni con il contagiri: una linea mediana davvero importante quella dei biancoazzurri. Ventunesimo minuto: Spal vicina al vantaggio. Sugli sviluppi di un’azione che si sviluppa lungo l’out di destra Bazzani vince un rimpallo prima su Musca poi su De Rose che tenta goffamente di rinviare il pallone, traversone dell’ex punta doriana in mezzo e a porta sguarnita è Porchia a metterci una pezza in corner su Arma. I ferraresi premono e il Cosenza sembra risentirne sebbene la gara non viva un secondo di stanca. Venticinquesimo: rossoblù che ci provano prima con Danti, poi con Caccavallo da venticinque metri, la palla lambisce il palo alla destra di Capecchi che si esibisce in un intervento un po’ goffo in due tempi per trattenere la botta dell’ex primavera del Lecce. Passano pochi minuti e Bracaletti (che nel frattempo si è spostato a sinistra con Rossi a fare il percorso opposto) imbecca Arma che ci prova con una girata dal limite dell’area: la palla si perde sopra la traversa. Quarantaduesimo sul cronometro e il “Mazza” grida al gol: Zamboni su angolo a botta sicura di testa, Pinzan compie un miracolo che conta almeno quanto un gol e d’istinto si salva deviando a mano aperta la palla in corner. Passano due minuti e, prima del fischio di chiusura della prima frazione è Roselli a farsi trenta metri palla al piede per arrivare indisturbato tutto solo dinanzi a Capecchi: il tiro è debole e, complice Lorenzi, la traiettoria si perde sul fondo.

La ripresa vede in campo un altro Cosenza, più vivace, convinto e sicuro che a centrocampo si trova costantemente in superiorità numerica. Maggiolini (gran partita la sua) per Danti dopo appena tre giri di lancette, palla alta. All’ottavo tocca a Capecchi salire in cattedra: Caccavallo ci riprova e stavolta mette in serio pericolo il guardiano estense che risponde con tutta l’esperienza dei diciotto campionati che ha alle spalle. Dolcetti, che nel frattempo ha inserito Valtulina per Rossi, lancia in campo anche Beppe Meloni al posto di Bazzani (buoni spunti, discreto movimento ma può migliorare eccome). E’ l’esordio assoluto tra i professionisti in campionato per il giovane sardo che va a sinistra con Valtulina che viene spostato a destra. Minuto ventitré: cavalcata di Meloni lungo la fascia sinistra, supera in corsa Musca ma all’ultimo viene anticipato dall’onnipresente Porchia. Al trentaquattresimo il gol. Cross di Valtulina, Pinzan esce e nella caduta perde il pallone: Arma è lì e da due passi infila il povero estremo difensore: Spal tutto sommato immeritatamente in vantaggio. Passano pochi minuti e le distanze sono ristabilite. E’ il trentanovesimo quando Maggiolini scaglia un siluro da venticinque metri che si infila sotto l’incrocio dei pali: un gol alla Roberto Carlos, splendido. La gara poi, complice anche il caldo, va scemando senza altre particolari emozioni, eccezion fatta per un tiro dal limite di Scotto ben controllato da Capecchi e da un “quasi” gol di Meloni imbeccato da Bedin su cui però Di Bari e Pinzan fanno buona guardia. Il risultato è giusto, la Spal può e deve crescere soprattutto, a parte l’ottimo Bedin, in mezzo al campo.

LE PAGELLE

di Diego Stocchi Carnevali

Capecchi 7 Saracinesca. Il tiro di Caccavallo a inizio ripresa è difficilissimo da parare perché la palla gli rimbalza sui guantoni proprio all’ultimo. Ma il gattone della Spal è decisivo e non si lascia sorprendere. Il gol di Maggiolini è imparabile e, forse, se ci prova altre dieci volte, non gli verrà mai più con la stessa traiettoria.

Ghetti 6 Ordinaria amministrazione, ancora un po’ indietro di condizione. C’è tempo per tornare il giocatore dell’anno scorso. Danti ha dieci anni di meno, non è un cliente del tutto simpatico ma, nonostante questo, l’esperienza lo aiuta a districarsi anche nelle situazioni più difficili.

Zamboni 6.5 Il migliore del reparto, per tempismo, riflessi e senso della posizione. Non lo scopriamo certo oggi chi è Marco Zamboni. Anche lui non è ancora al 100% e ci sta: la sua mole fisica ha bisogno di tempo per carburare. Ma già questo è un signor difensore. Chiedere a Ceccarelli che ne ha viste proprio poche oggi di palle giocabili.

Lorenzi 6 Due svarioni che potevano costare caro: il primo è a fine primo tempo quando si lascia infilzare da Roselli dandogli l’opportunità di andare a rete con una cavalcata di trenta metri solitaria (cosa ci faceva il Lore così “alto”?), il secondo è un disimpegno sulla linea di fondo pressato da Danti nella ripresa dove è Capecchi a metterci una pezza. Abbiamo conosciuto un Lorenzi migliore.

Cabeccia 6.5 Dall’anno scorso è cresciuto: aldilà degli errori di gioventù che continua a commettere (come un paio di passaggi a due metri) in personalità e in coraggio questo ragazzo ha senza dubbio fatto un salto di qualità. Splendido il suggerimento per Arma nella prima frazione, cattivo il giusto su Caccavallo che ben presto ha dovuto accentrarsi per poter godere di qualche palla giocabile visto che in fascia non si passava. Rimane una delle più belle scoperte di Bortolo Pozzi.

Rossi 5.5 Non del tutto sufficiente, una condizione tutta da trovare per lui che era al suo primo ritiro pieno dopo due anni. Ha tutte le attenuanti del caso. Si guadagna due buone punizioni ma gioca abbastanza largo e avulso dal contesto. Dolcetti se ne accorge e lo cambia a inizio ripresa.

Valtulina 6 Un tempo di sostanza e qualche buona cosa in fase di palleggio. Deve migliorare in cattiveria e crederci di più perché con il pallone tra i piedi può diventare devastante nell’uno contro uno.

Bedin 7 Il migliore. Un gladiatore. L’uomo dalle lunghe leve. Non sbaglia un tackle. Lotta, ringhia, si danna l’anima per novanta minuti. Giocatore leale, carismatico con sette polmoni alla faccia di chi dice che faceva caldo. Maurizio nostro non lo sentiva. Con Migliorini si integra perfettamente, un mix di qualità e quantità che alla lunga potrà solo giovare a questa squadra. Insuperabile.

Migliorini 6 Gioca una quantità di palloni impressionante. Quel che è peggio (per gli avversari) è che ne sbaglia pochissimi. Per certi versi ricorda Beppe Brescia ma il ragazzo sembra avere maggiore qualità. Eppure non era nella sua migliore giornata, anzi…

Bracaletti 5.5 Gioca tra le linee, da destra a sinistra e fa il diavolo a quattro: Porchia e Di Bari se ne accorgono e alla lunga prendono le distanze e non gli danno l’opportunità di entrare in area di rigore. Prende un buon numero di calci. Caro Andrea, benvenuto nel girone B. Ogni domenica sarà così. O peggio.

Arma 6 Gol a parte (chiariamoci ha il merito di essersi trovato lì), fa tantissimo movimento, si danna l’anima ma conclude zero (!) volte verso la porta e impegna altrettante volte Pinzan: d’accordo che Di Bari e Porchia sono dei cerberi ma non tutte le domeniche capiterà di segnare su errori degli avversari. Occorre più cinismo e più cattiveria pur trovandosi nel momento d’oro alla Re Mida in cui, appena tocca una palla si trasforma in gol.

Bazzani 6.5 Di stima e di fiducia. Perché se a sportellate fa una gara da dieci con Di Bari, in fatto di sostanza ha ancora tanto da fare.

Meloni 6 Esordio più che discreto. Peccato per l’azione finale in cui ha chiuso troppo, forse per la troppa fretta ma ha subito fatto vedere che con la velocità potrà mettere in difficoltà tantissimo gli avversari.

Schiavon sv

COSENZA: Pinzan 6; Musca 6, Di Bari 7, Porchia 6.5; Bernardi 6, De Rose 6.5, Roselli 6, Maggiolini 7; Caccavallo 6.5, Ceccarelli 5.5, Mortelliti 6, Danti 6, Scotto sv.

SPOGLIATOI – Il presidente Butelli applaude il pubblico e tira su il morale alla squadra: “Siamo solo all’inizio, va bene così

“Grazie come sempre ai tifosi”

di Diego Stocchi Carnevali

Presidente Butelli partiamo dalla sfida di oggi: il Cosenza è stato l’antipasto di un girone che si preannuncia difficilissimo.
“E’ stata una buona partita. Penso che la Spal abbia giocato meglio e che alla fine le occasioni migliori siano state quelle che abbiamo creato noi. Se Pinzan non faceva quell’intervento probabilmente staremmo qui a parlare di un altro incontro. Ad ogni modo va bene così. Non posso non dirmi soddisfatto della prova della squadra”.
Ogni domenica sarà una battaglia. Se le aspetta tutte così le avversarie?
“Il Cosenza è senz’altro una buona squadra, ben messa in campo, ha fatto vedere buone cose ma noi non siamo stati da meno. Una cosa che mi preme dire è che si parla tanto di squadre del sud più fisiche che tecniche mentre io ho notato che spesso si sono ben guardati dal rimanere a terra più del dovuto e hanno forse perso un po’ troppo tempo sui contrasti. Penso che anche la Spal oggi la potremmo inquadrare come una squadra del sud allora perché alla tecnica ho visto che l’allenatore è riuscito ad abbinare anche una certa cattiveria agonistica che non guasta”.
Parliamo dei nuovi. Una menzione a Migliorini va data: è difficile vedere giocatori così giovani ma già dotati di una grande personalità.
“Sono d’accordo, mi è piaciuto molto, ha fatto una bella partita e sono convinto che gara dopo gara migliorerà sempre di più. D’altronde le referenze che avevamo non erano che positive e con Bedin forma una bella coppia”.
A proposito di Bedin, gara sontuosa la sua.
“Sono il genere di giocatori da Spal e che la Spal vuole. Bedin ma poi anche Bazzani stesso, non li scopriamo certo noi e in fatto di impegno, volontà e onore per la maglia che indossano non c’è nulla da dire. Ma è un discorso più ampio questo e che coinvolge tutti i giocatori di questa rosa”.
E’ ancora agosto, tanta gente ancora in ferie ma la risposta del “Mazza” è stata senza dubbio positiva, è d’accordo?
“Oltre 3 mila persone il 23 agosto non sono poche. Ringrazio come sempre tutti, forse la tribuna non ha dato la risposta che mi aspettavo ma ho visto che tutti i settori hanno regalato una giornata di grande tifo alla squadra, un tifo che per noi è e sarà essenziale, come poi è sempre stato, per tutto il campionato difficile che ci aspetta”.
Un’ultima domanda è d’obbligo e riguarda il mercato. Tra sette giorni vedremo la stessa Spal?
“Inutile che ci giriamo attorno. Tutto ruota attorno alla cessione di Arma che, ad oggi, non è detto avvenga. Io sarei ben contento di poter tenere il giocatore ma se arriva l’offerta giusta e per giusta intendo che accontenti sia noi sia il ragazzo, la valuteremo. E’ naturale che se faremo qualcosa la faremo in questa direzione, contando di trovare una sistemazione ai calciatori in esubero e contando di trovare eventualmente un sostituto all’altezza se Rachid dovesse lasciare Ferrara”.

SPOGLIATOI. E il direttore generale avverte le squadre che vogliono il centravanti marocchino

“Arma? Magari restasse!”

-Bortolo Pozzi adesso chi vuole Rachid Arma dovrà sborsare qualche euro in più…
“Rachid ha sempre lo stesso prezzo. Tutto dipende da chi lo vuole e da quanto lo vuole. Noi siamo qui, non c’è obbligo di cedere il ragazzo, anzi, magari restasse”.
Sarà una settimana in cui la Spal sarà soprattutto impegnata con il mercato in uscita.
“Senza dubbio. Non abbiamo trattative in entrata a patto l’attaccante che ovviamente compreremo se cederemo Arma. Cercheremo di trovare una soluzione compatibile con le esigenze degli altri: per Giorgi e Agostinelli c’è qualcosa in Seconda Divisione, anche Agodirin ha mercato mentre con Gamma e Bianchi cercheremo anche qui di trovare l’epilogo che accontenti tutti”.
Veniamo alla partita. Spal discreta, Cosenza pure… tutto sommato un pari che alla fine ci sta.
“Senza dubbio, siamo entrati in campo con il piglio giusto, non abbiamo corso particolari pericoli, l’azione più nitida in assoluto l’abbiamo avuta noi sul finire del primo tempo con Zamboni. Loro hanno fatto più possesso ma alla fine non hanno concluso tante volte più di noi. Peccato per il loro eurogol, ma il pareggio alla fine ci sta tutto”.
Dei nuovi bene tutti: buon movimento di Bazzani, Bedin è già un leader e Migliorini ha una grande personalità alla faccia dei suoi vent’anni. Se l’aspettava?
“Conoscevo Migliorini, l’ho voluto fortemente alla Spal perché sono convinto delle sue doti. Dal suo piede è partito il cross da cui è nato il nostro gol ma, aldilà di questo, ha disputato una buonissima gara come Fabio e come Maurizio”.
Grande sfida anche in panchina: Dolcetti e Toscano si sono sfidati come in una partita a scacchi a colpi di cambi in corsa, l’uno per sovrastare l’altro, sempre alla ricerca di quel qualcosa in più dell’avversario finendo per annullarsi a vicenda.
“Sono perfettamente d’accordo. Sono due grandi allenatori, il nostro ci ha provato con tutte le risorse che ha fino alla fine per avere ragione del Cosenza che dalla sua conta un altrettanto bravo allenatore che ci ha sbarrato la strada in tutte le maniere. Sono due strateghi veramente bravi e non lo dico perché Dolcetti è il mio allenatore ma perché è la realtà. E vedrete che il Cosenza difficilmente si staccherà dalle prime. Noi faremo la nostra parte e anche qui vedrete che fino alla fine ne vedremo delle belle”.

SPOGLIATOI. L’analisi più severa è quella del tecnico: “Ci hanno impedito di giocare palla a terra. Il pareggio mi dispiace per i nostri tifosi”

L’ammissione di Dolcetti: “Dobbiamo migliorare”

di Alessandro Orlandin

Aldo Dolcetti si presenta in sala stampa leggermente trafelato e comprensibilmente deluso dall’esordio incerto della sua Spal.
“Raccogliamo solo un punto, frutto di una partita molto equilibrata. Il vantaggio ci aveva un po’ illusi, peccato: accettiamo con serenità il risultato e lavoreremo sodo per migliorare, partendo da una revisione completa di ciò che è successo oggi”.
L’allenatore poi si sofferma sull’andamento della gara.
“Siamo partiti un po’ timorosi e loro hanno saputo metterci in difficoltà difendendosi bene e ripartendo. Volevamo fare la partita giocando palla a terra ma ce lo hanno impedito quasi sempre, così abbiamo tentato un approccio più fisico grazie alla coppia Arma-Bazzani per poi tentare di colpirli in velocità nel finale”.
L’esito non è stato quello sperato.
“Loro si sono dimostrati veloci, organizzati e ricchi d’entusiasmo, hanno subito un gol fortunoso e trovato il pareggio su una prodezza: ripeto, è andata così e lavoreremo con grande impegno per migliorare gli aspetti che non hanno funzionato oggi”.
Il pubblico è uscito dal Mazza un tantino deluso dall’esordio.
“E’ comprensibile, anche noi tenevamo molto ad avere un impatto forte sul campionato con una prestazione notevole, invece ne abbiamo prodotta una solo accettabile. L’impegno da parte dei ragazzi comunque c’è stato e ripartiremo da qui in vista di Ravenna”.

SPOGLIATOI. Il capitano non nasconde il rammarico per il pareggio e pensa già alla prossima partita a Ravenna

Zamboni: “All’inizio siamo stati troppo timorosi”

Il primo giocatore a rompere il ghiaccio nel dopo-partita è il capitano Marco Zamboni, che lascia trasparire un pizzico di rammarico per l’andamento della gara.
“E’ stato un confronto difficile, come temevamo, e siamo partiti con un po’ troppa di paura, mentre nella ripresa abbiamo messo in campo il piglio giusto. Purtroppo non è stato sufficiente per fare i tre punti”.
Risultato giusto?
“Si, loro si sono ben comportati e hanno saputo sorprenderci nel finale: abbiamo mollato quel tanto che è bastato per farci raggiungere e siamo rammaricati di questo. Ci servirà di lezione, bisogna stare concentrati dal primo all’ultimo minuto”.
Adesso si va a Ravenna, trasferta tosta.
“Non esistono trasferte semplici, Ravenna è un campo difficile ma andiamo là determinati a fare risultato”.
I tifosi oggi vi hanno sostenuto lungo tutta la partita.
“Loro sono sempre fondamentali, siamo contenti del loro sostegno e del fatto che la campagna abbonamenti sia andata bene. A loro vorrei chiedere di starci sempre vicini, anche quando saremo in difficoltà, come d’altronde hanno fatto lo scorso anno”.

SPOGLIATOI. Il migliore in campo invita la squadra a essere più furba e lucida nella gestione del risultato

Bedin: “Dovevamo portare a casa i tre punti”

Stremato dalla lotta in campo Maurizio Bedin, uno tra i migliori dei biancazzurri di oggi.
“E’ stata una partita difficile, i nostri avversari si sono rivelati molto veloci e hanno meritato il pari. Ci servirà da lezione, siamo stati davvero poco furbi a farci sorprendere a soli cinque minuti dal nostro vantaggio, dovevamo essere più lucidi”.
A Ravenna per vincere?
“Assolutamente si, ripartiremo ancora più motivati dopo questa piccola delusione”.

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