DUE CHIACCHIERE CON… il nuovo compagno di Zamboni al centro della difesa spallina. Voluto dal tecnico Notaristefano, cerca di rilanciarsi dopo una stagione senza quasi vedere il campo in serie B.
Francesco il tuo arrivo è stato fortemente voluto da mister Notaristefano. Per te, indubbiamente, si tratta di una responsabilità ulteriore.
“Sicuramente, ma non solo. Per me è un motivo di orgoglio ma soprattutto uno stimolo per fare bene perché so che sarà inevitabile avere addosso gli occhi della gente. Con il lavoro sul campo dovrò conquistarmi la fiducia di tutti, mister compreso perché anche se è vero che mi ha voluto lui nel calcio non c’è niente di scritto a priori: se merito il posto giocherò io, altrimenti toccherà ad altri compagni che avranno dimostrato di essere più in forma di me”.
Arrivi da una stagione che non ricorderai tra le più positive in futuro.
“Quando non giochi fai sempre fatica ad accettarlo e questo non vale solo per me ma per tutti quelli che fanno di questo lavoro prima di tutto una passione. Se giochi aumenta l’autostima, la fiducia nei tuoi mezzi e il campo lo vivi senza sentirti addosso inutili pressioni. Sono a Ferrara per rilanciarmi, per mettermi in discussione e per dare una mano a questa società che ha così fortemente creduto in me”.
Un ricordo del Legnano di quasi tre stagioni fa. Un miracolo targato Notaristefano.
“Il mister quell’anno fu bravissimo a lavorare con il nostro gruppo. Eravamo tutti giovani e con una situazione societaria alle spalle che non lasciava presagire nulla di buono. La nostra forza è stata quella di rimanere sempre uniti e l’allenatore ha avuto un ruolo fondamentale, anche se devo dire che è stato agevolato dall’avere a disposizione dei bravi ragazzi che avevano magari non dei mezzi tecnici straordinari ma una grande voglia di imparare e una dedizione al lavoro che è difficile trovare dappertutto. Qui a Ferrara cercheremo di ripetere quella stagione e, se possibile, visto che i mezzi sono nettamente superiori, di migliorarci”.