COM’ERA VERDE LA NOSTRA VALLE… AL PAOLO MAZZA

IL FATTO. Il prato dello stadio è secco che sembra il Po nei periodi di secca. Uno schifo. Perché siamo messi così e che cosa succederà. Nel frattempo, tanto per cambiare… paga Butelli.

Tanti anni fa (sic!), il prato verde del Paolo Mazza era appunto verde. Addirittura, dice una statistica di metà anni Settanta, i fili d’erba dello stadio di Ferrara erano tra i primi sette (!) d’Italia. Da lì alterne vicende, secchezze e poca manutenzione varie fino a quando Gibì Fabbri (sì, Gibì) ci mise mano nonostante i testa-coda di Nappi con la sua Mercedes e sistemò una questione poi di nuovo peggiorata come, chi si rircorda può confermare, pochissimi anni fa. Inutile girarci attorno. La manutenzione dello stadio Paolo Mazza, scritto evitando polemiche ormai inutili, è stata per anni e anni deficitaria (eufemismo). La gestione degli impianti sportivi cittadini, almeno fino a quando i soliti noti non si sveglieranno, non è a carico delle società. E questo è bene ricordarlo.
Va anche aggiunto, però, che in questi due anni di gestione Butellisi può definire veramente proficua la collaborazione fra il Comune di Ferrara e la Spal 1907. Forse come mai era successo in passato. Tutto iniziò verso il 20 agosto 2008. Lo stadio non era più a norma per i requisiti richiesti dall’Osservatorio del Ministero degli Interni: il 29 agosto era infatti in programma l’esordio in campionato fra Spal e Monza. Per accelerare i tempi la Spal accettò di sobbarcarsi direttamente il costo dell’operazione “Video Sorveglianza” e anche la rete per i piccioni (!) della copertura della tribuna. Pagamento anticipato dallo stesso presidente Butelli, poi successivamente rimborsato nella spesa complessiva di qualche centinaia di migliaia di euro dal Comune di Ferrara. In questi due anni sono stati molti altri, i lavori. Molti probabilmente già in cantiere ma di sicuro dalla Spal accelerati nell’esecuzione se non altro stringendo i tempi grazie all’ottimo rapporto, così ci risulta, tra il team manager Renato Schena e gli ingegnieri Marzola e Capozzi, gli incaricati dei vari lavori. Per capirci: esistono due tipi di manutenzioni e lavori: ordinari e straordinari. Ordinari sono le semplici riparazioni con costi di qualche euro o poco più ma a carico della Spal. Straordinari sono quelli citati sopra, e quelli che citeremo fra poco, onerosi e a carico del Comune. In questo momento sono in cantiere la costruzione della nuova sala stampa e l’ammodernamento della sala doping e di quella medica.

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