LE PAGELLE. SPAL-SALERNITANA

RAVAGLIA 6 – La Salernitana si affaccia dalle sue parti solo quando è il momento di calare la carta vincente e portiere biancazzurro poco può fare nelle due occasioni capitate agli ospiti. Per i miracoli, passare semmai, più avanti.

GHETTI 5 – Disastroso e dispiace dirlo con tutto l’affetto e la gratitudine che si ha verso questo giocatore, ma oggi ha sulla coscienza entrambi i gol. Sul primo si fa prendere d’infilata da un novello ventenne insieme a Zamboni, sul secondo si fa uccellare da un ventiduenne che gli si gira negli unici dieci centimetri di spazio che non bisogna mai dare a un attaccante. Da ritrovare.

ZAMBONI 5.5 – Nasce male la partita con quel taglio improvviso di Ragusa sul primo gol che ha tradito tutta la sua esperienza in un contesto in cui anche la trappola del fuorigioco sembra essere stata sbagliata completamente. Poi inizia la sua partita personale con Litteri che non si tira indietro e gli risponde per le rime. Fino al gol, scherzo del destino, dello stesso attaccante su cui però ha colpe minime.

BATTAGLIA 6 – La palla finisce spesso in tribuna, Crema è un ricordo che deve essere ancora ben vivo nella memoria del centrale spallino. Non brillantissimo, come tutto il reparto del resto, ma è tra i meno peggio. L’attacco a una punta degli ospiti potrebbe dargli modo di dare un aiuto in più a Smit, ma non lo fa e lo lascia colpevolmente troppo spesso da solo nell’uno contro uno con Merino.

SMIT 5 – Anni luce lontano dallo Smit che conosciamo. Non convince come terzino (e non da oggi), Merino decide le sorti della sua partita giocando a sprazzi ma quando il peruviano decide di partire non ce n’è per nessuno e anche lui va in bambola come tutto il reparto. Nella ripresa Notaristefano lo avanza ma i risultati non migliorano.

MELARA 7.5 – Il migliore di giornata. “Gas” Melara quando mette la marcia giusta viene giù come un’ira d’Iddio su quella fascia destra che macina in continuazione. Splendidi due assist che non vengono altrettanto sfruttati a dovere dalle punte biancazzurre ed è un costante incubo per Balestri che non lo riesce mai a tenere.

(COSNER n.g.)Dieci minuti di nulla, in un momento particolare: ll’impatto con la partita è ovviamente anonimo.

COPPOLA 7 – Gara di una intelligenza tattica unica. In mezzo al campo combatte da solo e vince alla distanza la sfida contro il suo passato e contro Pestrin (mica uno qualunque). Bene anche in fase di impostazione, da una sua idea nasce l’occasione più ghiotta della partita che Cipriani per colpa del maledetto e infame destino spedisce a lato di una manciata di centimetri.

(PALLARA n.g.) – Due minuti per debuttare al posto di un esausto Coppola.

BEDIN 5.5 – Non è ancora il Bedin che conosciamo, è evidente. Male il primo tempo dove non prende un pallone in mezzo al campo neanche per disgrazia. Nella ripresa prende coraggio, vuoi perché la Salernitana decide di arroccarsi in difesa, vuoi perché di fronte si trova un Montervino che passeggia sul prato del “Paolo Mazza” alla ricerca probabilmente di qualche margherita fuori stagione.

P. ROSSI 6 – Non può tenere i livelli delle ultime settimane, sarebbe ingeneroso anche solo chiederglielo oltreché disumano. Dalla sua parte è duello tra numeri dieci: Merino nel primo tempo fa quello che vuole e lui non punge come suo solito, tranne l’azione da paura che lo vede protagonista nel primo minuto di gioco; nella ripresa il peruviano appende le scarpette al chiodo e Paolino acquista più fiducia, un paio di buoni cross e poi il solito piazzato da cui nasce il gol del parziale pareggio. In definitiva sufficiente.

(G. ROSSI 5.5) – Il gol arriva da quella parte. Szatmari crossa indisturbato dopo una partita anonima e anche in precedenza si è dimostrato molto preoccupato a gestire un Ragusa che è sembrato gli potesse andar via come e quando voleva, anche se eravamo già negli ultimi dieci minuti di partita.

CIPRIANI 6 – Il solito encomiabile impegno, un lavoro immane per tutta la partita, superiore per mole a quello svolto da Fofana, un gol negatogli da un grande intervento di Polito a inizio partita, un altro finito fuori di un ciuffo d’erba che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro è vero, ma parlare soltanto di gol fallito sembra davvero ingeneroso: sfortuna, maledetta sfortuna.

FOFANA 6 – Il gol, il solito lavoro di sponda ma il tutto preceduto da un primo tempo inguardabile. La sensazione è che, al pari dei grandi giocatori, sia lui l’uomo risolutore che da un momento all’altro può cambiare le sorti dell’incontro pur rimanendo avulso dal contesto per buona parte della partita.

NOTARISTEFANO 5.5 – Ha il pregio (o il difetto) di puntare costantemente sugli stessi undici, facendo pressoché gli stessi cambi. Che abbia idee chiare e precise è lodevole ma dopo questa partita, anche se persa più per volere divino che per demeriti propri, è inevitabile iniziare a domandarsi se non è il caso di risolvere e in fretta la situazione di Ghetti (inutile girarci attorno, l’ombra di Belleri e il contratto in scadenza stanno giocando un ruolo determinante e in negativo su di lui), domandarsi se questo Smit può fare il terzino sinistro e se anche in futuro, contro certi avversari, come poteva essere la Salernitana di oggi, deciderà, a prescindere dalla squalifica di oggi, di rinunciare ancora a Migliorini, visto che il gioco in mezzo latita e non può passare sempre e solo dalle ali. I cambi in ritardo sono una critica che non ha la prova del contrario, semmai l’avvicendamento tra i due Rossi è apparso abbastanza azzardato, non fosse altro che Smit rientrava oggi dopo tre settimane e in condizioni davvero deficitarie. Abbiamo poi capito, infine, un’altra cosa: Meloni non è proprio il genere di attaccante che preferisce. Nulla in contrario ma a noi la Salernitana nella ripresa era parsa in netta difficoltà, anche fisica, e si sa che la migliore caratteristica di Meloni, indisciplina tattica a parte, è la velocità.

SALERNITANA
Polito 5.5; Balestri 5.5, Peccarisi 6, Murolo 6, Legittimo 6.5; Carcuro 5.5 (Montervino 5), Pestrin 6.5, Szatmari 6; Merino 6.5 (Sedivec n.g.), Fava Passaro 5 (Litteri 6.5), Ragusa 7.

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