NOTARISTEFANO SUONA LA CARICA:”NOI VOGLIAMO SOLO VINCERE!”

CHE SPAL DOMENICA… Il tecnico ammette le difficoltà soprattutto mentali ma non si scoraggia: “Sappiamo come migliorare e lo dimostreremo. Se stiamo attenti e concentrati per tutta la partita abbiamo pochi avversari”. Formazione: squalificato Battaglia, Ghetti ritorna a destra e Bortel giocherà in mezzo. Migliorini favorito su Bedin. In dubbio Fofana e Ravaglia. Pronti Meloni e Capecchi. E l’allenatore non esclude mosse a sorpresa…

Ci risiamo. Al Paolo Mazza arriva l’ennesima squadra seconda in classifica. La differenza è che, stavolta, la Spal non è davanti. Colpa delle ultime due sconfitte consecutive, di qualche disattenzione di troppo, insomma di un momentaccio. Gira tutto storto, di questi tempi, e bastava vedere quell’espressione un po’ così del tecnico Notaristefano, di solito invece sorridente, per capire l’aria che tirava in via Copparo e dintorni. Scrivo al passato perché quaalcosa è cambiato. Chiamatele, se volete, sensazioni. Il primo freddo stagionale, però, regala bene l’idea del gelo che c’è, per fortuna soltanto a livello di risultati. Questo è il paradosso che rende il tutto abbastanza frustrante. La squadra gioca, gli altri vincono. L’andamento lento delle ultime cinque giornate trova zero riscontri nel ruolino di marcia dello stesso allenatore da quando è a Ferrara. Eppure quest’anno la squadra c’è e anche questo è uno degli aspetti che crediamo preoccupi più il mister, assolutamente consapevole del potenziale da playoff che ha nello spogliatoio. Quella che manca, invece, e non è una novità, è quell’attenzione persistente che impedisce di incappare in pause letali e fatali. Anche a Sorrento, dove pure si meritava di portare via almeno un punto – cosa che in quel finto campetto riuscirà a pochi – lo sbandamento c’è stato ed è stato determinante. Ma diventa  inutile ripetere sempre le stesse cose. C’è poco da dire e molto da fare, ora. A cominciare da questo Gubbio super rivelazione che diventa un ostacolo da superare senza se e senza ma per ricominciare a correre e per chiudere questo periodo nero che prima o poi capiterà a tutti, e questa sì che è una consolazione. Dal punto di vista del morale il barometro segna un rialzo nonostante l’ultimo passo falso. Lo dicono gli ultimi giorni di allenamenti e, per quanto mi riguarda, anche questa intervista e un segnale privato ma eloquente e raccontabile. Giovedì sera ho ricevuto diciotto, insisto: diciotto, sms dal capitano Zamboni. Ogni sms un’espressione in dialetto ferrarese motivata da questa spiegazione: “Voglio impararle tutte”. Tra un “aldamar” e un “busgat”, ho percepito il buon umore di Zambo. Buon segno, sempre secondo me. Chiusa la parentesi, è ora di ricominciare. Da tutti i punti di vista. Questo deve essere l’unico motto possibile ed è la prima domanda anche per Notaristefano.

Allora, mister. Ricominciamo?
“Dobbiamo ricominciare, assolutamente. Dobbiamo abbandonare questi risultati recenti e confermare soltanto le prestazioni. Anzi, le dobbiamo migliorare e serve più attenzione”

Il capitano e l’allenatore. Una settimana fa ti avevo sentito giù di corda ed eri incazzato. Non voglio rivangare ma quello di oggi mi sembra tutto un altro Notaristefano. La stessa sensazione l’ho avuta ieri sera con Zamboni. Che cosa è cambiato in sette giorni visto che comunque si è persa l’ultima gara?
“C’è consapevolezza basata su quello che vediamo durante settimana. Mi riferisco alla voglia di allenarsi, alla concentrazione, allo scrupolo con il quale si fanno le cose. Quindi c’è tranquillità perché siamo convinti che supereremo questo momento”.

Per una volta vorrei liquidare alla svelta l’ultima sconfitta. Credo infatti si sia già detto tutto e non è la prima volta. O no?
“Sì, hai ragione. Quando si riprende a lavorare si deve far tesoro e si devono capire gli sbagli e porvi rimedio. Martedì abbiamo accusato un po’ di fastidi mai avuti prima, robe di tendini, eccetera dovute al sintetico di Sorrento, quindi abbiamo lavorato anche per recuperare qualche ragazzo”.

Il nostro esperto di statistiche, Andrea Tebaldi, mi suggerisce una considerazione. Quel maledetto gol preso a Crema ha, in un colpo solo, minato tutte le vostre certezze. Fosse così, e non mi sembra un ragionamento sbagliato, bisognerebbe parlare di mentalità, esperienza, carattere.
“Non credo, sinceramente- Quelli che minano le certezze sono episodi che arrivano da errori tattici. Quello, invece, è stato un errore di valutazione”.

Ti è capitato, nelle ultime settimane, di ripensare alla partita precedente e chiederti perché è andata a finire così? E che risposte ti sei dato?
“Penso sempre alla partita precedente per capire gli errori e cercare di migliorare. Le partite sono lo specchio degli allenamenti. Errori tattici, di posizionamento o tecnici vanno capiti e vanno ovviamente evitati per il futuro”.

A parte gli episodi, la sfortuna, come spieghi il dato che vede la Spal subire spesso gol decisivi nei minuti finali?
“E’ capitato nelle ultime tre partite e se vai analizzare contro il Pergocrema non c’è stata alcuna pressione, il gol ce lo siamo fatti noi. Con la Salernitana sì, abbiamo sbagliato, abbiamo avuto una pausa e a Sorrento eravamo uno in meno e si è accusata la stanchezza anche per il tipo di campo. Il gol preso è arrivato non con la squadra schierata quindi per un errore tattico. Semplicemente non siamo scappati come dovevamo scappare ma, ripeto, non eravamo più brillanti”.

Come allenatore non sei uno che urla e nemmeno un sergente di ferro. Vista la situazione e le ultime gare che spesso vi hanno penalizzato hai pensato di cambiare qualcosa. Vado a caso:  cambiare atteggiamento, incazzarti, urlare e, chessò, aumentare gli allenamenti?
“Io quando c’è da richiamare richiamo, urlare per farsi vedere dalla gente non mi interessa. Voglio rispetto dai giocatori ma voglio anche ricambiarlo, questo rispetto. Non voglio umiliare nessuno, i giocatori non sono stupidi come pensano in molti ed è utile farli pensare. Per il resto, gli allenamenti sono sempre mirati sull’intensità. Non credo agli allenamenti punitivi, servono solo a perdere fiducia nei propri mezzi e nei confronti dell’allenatore. Bisogna seguire una linea anche quando le cose vanno bene”.

Te lo richiedo ancora una volta. Sei preoccupato?
“No, assolutamente. Sono concentrato e immerso totalmente nel lavoro per preparare questa partita”.

A pensare positivo verrebbe da dire e scrivere che anche a Sorrento, in un campo particolare contro una squadra forte, la Spal ha dimostrato di potersela giocare alla pari. Però…
“Però abbiamo perso e dobbiamo ragionare soltanto su questo! Abbiamo capito che se giochiamo al massimo possiamo competere con tutti. Anzi, dirò di più: se ci mettiamo qualcosa in aggiunta siamo addirittura superiori a molte squadre. E allora dobbiamo metterci quel qualcosa in più che fa la differenza”.

Hai detto qualcosa di diverso ai tuoi giocatori alla voce amnesie, concentrazione, lucidità?
“Che dobbiamo resettare. Dobbiamo ricominciare come se fosse la prima partita dal punto di vista delle mentalità. Come a Bassano quando era tutto da dimostrare. Ecco, dobbiamo ricominciare a dimostrare anche a noi stessi quello che siamo”.

Intanto i cosiddetti squadroni stanno ritornando in alto proprio come ti aspettavi…
“Sì. Beh, era scontato. Squadre del genere possono fallire quattro partite ma i valori alti che hanno, vedi Salernitana, Cremonese, anche Verona saltano fuori. Arriverà anche lo Spezia”.

A scanso di equivoci e per mettere a tacere le voci su Belleri, il Direttore Pozzi già negli spogliatoi di Sorrento ha detto forte e chiaro che si va avanti con questi giocatori e di fatto ha difeso tutto il gruppo. Ti ha fatto piacere?
“Guarda, sinceramente non c’era biogno che lo dicesse. Con Bortolo ci parliamo continuamente, non sono rimasto sorpreso, qui si ragione da squadra anche con la società”.

Da quando sei a Ferrara questa è la prima striscia di tre risultati senza vittorie?
“Non ho la più pallida idea, davvero”.

Sei uomo di calcio da una vita quindi sai benissimo come funzionano le cose. Altrove dopo due sconfitte si parla di cambiare allenatore, qui no. Credo si tratti di un altro bel segnale…
“Beh sì, indubbiamente. Ma questa è la normalità, l’anormalità è il resto”.

Onestamente, un tecnico ci pensa mai alla sua panchina? A te, qui a Ferrara, è capitato?
“No e ti spiego perché. Quando fai l’allenatore sei preparato. Se vivi con la paura dell’esonero vivi male. Devi metterci voglia, entusiasmo, lavorare sempre e basta”.

Una settimana fa con tutta la squadra avete fatto una lunga e sincera chiacchierata. Martedì scorso, invece, che cosa vi siete detti?
“Abbiamo fatto la solita chiacchierata. Ho parlato io e il Direttore Pozzi”.

Sappiamo che martedì scorso sei stato invitato a pranzo dal presidente Butelli. Che cosa ti ha detto?
“Mi ha chiesto di questo momento ma non abbiamo parlato solo di calcio. Con il Presidente si parla di tutto, è bello. Non è un uomo banale. Se era preoccupato? Lui lo è sempre, per natura ha bisogno di essere tirato su. E’ da poco nel calcio e non vive bene nemmeno i pareggi ma con l’esperienza capirà come funziona e che non sempre si può vincere, purtroppo”.

Senti la responsabilità di essere riuscito a ottenere, rispetto al tuo predecessore Dolcetti, giocatori di prima scelta e di aver convinto la società a rinunciare agli under in cambio, immagino, di una promessa playoff?
“Sono state tutte scelte fatte con la società, tutto è sempre ponderato insieme con loro. Nessuna è stata una mia richiesta, diciamo che lavoriamo sempre insieme e che si tratta di prese di coscienza generale”.

Ritornando a domenica scorsa finalmente non è dispiaciuto Meloni e ha debuttato dall’inizio Bortel. Quanto è importante poter contare su più giocatori?
“Molto, anzi è fondamenmgtale. Per un allenatore è bello poter contare su tutti visto che abbiamo un gruppo del genere”.

Riguardo all’espulsione di Battaglia, senza dubbio almeno il primo giallo era ingiusto. Però è stata commessa un’altra ingenuità ed è un peccato perché il giocatore è sicuramente molto forte. Gli hai detto qualcosa?
“No, perché mi conosce bene e sa che deve togliersi certi difetti che ha. Ma se li toglierà…”.

La mossa di mettere Zamboni centravanti nel finale credo sia stata sottovalutata. Ci voleva molto coraggio. Diamo a Notaristefano quello che è di Notaristefano.
“Grazie ma in questo caso, quando mancano pochi minuti e devi agguantare il risultato rischi sempre. Marco ha peso e stazza e abbiamo deciso di lascire certi tatticismi e di provare ad andare dentro anche con un po’ di confusione se vogliamo dire così”.

Dopo aver visto un altro avversario tosto, com’è il Sorrento, confermi di avere una squadra che può puntare ai playoff?
“Io continuo a dire che abbiamo un gruppo che può togliersi grandi soddisfazioni ma dobbiamo crescere, migliorare e toglierci certi difetti”.

La settimana scorsa, quando ti ho chiesto una cosa che manca alla tua Spal hai risposto: la convinzione e l’attenzione. Confermi anche questo?
“Sì, sì è fondamentalmente. Non tanto un’attenzione generale ma un’attenzione per tutti i novanta minuti. Dobbiamo evitare pause mentali”.

Siete più incazzati o depressi?
“Incazzati, te lo posso assicurare”.

Come è andata questa settimana, partitella compresa?
“Abbastanza bene a parte, come dicevo prima, qualche infortunio da valutare. E’ il caso di Ravaglia, Fofana, Zamboni, Bortel, Cipriani. Quasi tutti i ragazzi più grossi hanno avuto problemi dopo quel campo di Sorrento. Quando non sei abituato li paghi dazio. Bisogna vedere Fofana che ha un dolore al ginocchio e Ravaglia che ha problemi alla schiena”.

Dovrai rinunciare allo squalificato Battaglia. Hai già fatto capire che Ghetti ritornerà a destra e Bortel farà il centrale. Giusto?
“Sì”.

Il solito ballottaggio Migliorini-Bedin si risolverà ancora a favore del primo?
“Vedremo gli ultimi allenamenti…”..

Chi presterai alla Berretti?
“Marongiu, Vecchi, Laurenti e Zamuner ma in base agli infortuni i primi due potrebbero essere convocati”.

Pensi di apportare qualche modifica in vista del Gubbio?
“Può essere…”.

Che partita sarà quella di domenica?
“Contro una squadra che ha entusiasmo. Sono giovani e secondi in classifica. Ho visto diverse partite, sono quadrati., stanno tutti dietro la palla. Ti fanno giocare fino alla metà campo poi si chiudono”.

Dirai qualcosa di particolare prima di entrare in campo contro il Gubbio anche per allentare un po’ la tensione?
“Qualcosa sì, lo faccio sempre. Ma non chiedermi cosa”.

Quanto sarebbe importante ritrovare tre punti?
“E’ fondamentale. Dobbiamo andare alla ricerca assoluta della vittoria. Questo deve essere il concetto chiaro in ognuno di noi”.

Sinceramente, io credo che tu attenda una grande prestazione dai tuoi. Giusto?
“Io dico che se la attendono anche loro da loro stessi”.


PROBABILE FORMAZIONE

SPAL (442)
Ravaglia (Capecchi), Ghetti, Smit, Coppola, Zamboni, Bortel, Melara, Migliorini, Fofana (Meloni), P. Rossi, Cipriani.

A disp.: Capecchi (Tonozzi), G. Rossi, Pallara, Cosner, Bedin, Colomba (Marongiu), Meloni (Fofana).

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