NOTARISTEFANO: “A REGGIO UNA PARTITA COMPLICATA MA SIAMO OTTIMISTI”

CHE SPAL DOMENICA…  Il tecnico elogia ancora una volta i suoi dopo l’ottima e intensa prestazione con lo Spezia e guarda al derby con fiducia: “La qualità l’abbiamo sempre avuta ma domenica scorsa abbiamo fatto la miglior partita di squadra”. Formazione: diciotto contati i convocati. Fuori lo squalificato Coppola e gli infortunati Fofana e Colomba. Verso una conferma in blocco con Bedin di fianco a Migliorini. Per gli avversari complimenti sinceri: “Sono la squadra che gioca meglio perché hanno molta qualità ma anche a noi piace fare possesso palla”.

Meno uno. Il primo ostacolo del ciclo di ferro è andato. La Spal si è presa un punto a termine della partita forse più intensa giocata fin qui. Una gara giocata per vincere, ma non è una novità, con un primo tempo decisamente incoraggiante. Il fatto, poi, di essere passati in svantaggio a cinque minuti dalla fine e di aver subito ripreso l’avversario oltre a raccontare, una volta di più, che questo gruppo ha fame e carattere dice che anche quando si tratta di segnali non siamo affatto messi male. Senza andare troppo lontano, infatti, credo che un anno fa i biancazzurri sarebbero usciti dal campo con zero punti e mille rimpianti. Come se non bastasse, la domenica nel pallone, alla faccia dell’equilibrio del torneo, ha regalato agli uomini di Notaristefano un punto guadagnato su avversari  come Reggiana, Cremonese e Verona mentre le lunghezze si sono perse soltanto nei confronti della Salernitana. Intanto, e questa è l’unica cosa che conta, la Spal resta lì, tra color che più che sospesi sono favoriti, alle spalle di chi comanda. Piazzamento impensabile all’inizio, meglio ricordarlo visto che in Italia, quindi anche a Ferrara, la memoria storica è molto corta.
Archiviato l’ottimo Spezia – e la penso con il Comandante Pozzi circa le grosse potenzialità dei liguri – restano altri quattro, veri ostacoli lungo la strada che il tecnico spallino ha definito appunto un ciclo importante. Reggiana, Verona, Ravenna e Alessandria in ordine di apparizione. Ma andiamo per gradi. Adesso c’è il derby contro i granata. Squadra finora sorprendente, quella emiliana, anche se l’organico c’è e soprattutto c’è un signor allenatore che ha sempre fatto bene e sa far giocare alla grande i calciatori che ha. Arriva da una sconfitta a casa di Leo Rossi, la Regia, e questa è una complicazione aggiuntiva per Zamboni e compagni che comunque, e tanto per cambiare, andranno a giocarsela anche domenica.
La Spal arriva alla sfida ancora con qualche complicazione dal punto degli abili e arruolati. Coppola è infatti e squalificato e Fofana è ancora fermo. Ma pazienza, ci sono pronti Bedin che non è, con tutto il rispetto, un Fonjock qualsiasi tanto che un amico, nome in codice Tax, lo chiama guerriero, il don spallino, e un motivo ci sarà; e Meloni che anche giovedì nella partitella ha dato risposte incoraggianti. Insomma, Notaristefano da questo punto di vista può stare tranquillo. Per il resto il morale è buono, l’ambiente è sereno, il tifo storico è resuscitato e qui viene forse l’unica vera, enorme, assurda pecca di una partita che anche dal punto di vista dello spettacolo si annuncia bella tosta. Il riferimento non casuale è ai soliti noti che fanno di tutto per far perdere quel pizzico di passione rimasta a uno sport che c’era una volta applicando come birilli divieti a peggiorare un po’ di più l’aspetto folcloristico che gira attorno al pallone. Niente spallini senza maledetta tessera del tifoso a Reggio Emilia, allora, ed è un vero peccato. Dal basso del mio atavico ottimismo, calcistico s’intende, aggiungo che sarà una battaglia persa quella proibizionista. Il tempo, come sempre, sarà galantuomo e staremo a vedere. Chiusa l’infausta parentesi, anche in questa puntata con le interviste pre partita al tecnico della Spal, gli argomenti all’ordine della settimana sono parecchi. Proprio come i tifosi incontentabili o i giornalisti che, per dovere professionale, sono pagati anche per fare le pulci. Ecco, cominciamo da qui e togliamoci subito il dente.

 

Dopo lo Spezia la critica è stata unanime. Gran bella Spal, la sconfitta sarebbe stata ingiusta, Battaglia super, Belleri una sicurezza, Zambo un eroe, Meloni risorto ma c’è sempre un però. Perché non portare in panchina Marongiu visto che non c’erano attaccanti?

“Perché non è più attaccante di Paolino Rossi, tanto per dirne una. Paolino, poi, può anche coprire più ruoli. Io la formazione la faccio in base a quello che vedo durante la settimana. Chi sta meglio e  chi si allena bene gioca. Non ci sono simpatie o antipatie, non posso permettermele e non è nemmeno nel mio carattere”

Ma devi ammettere che qualche problema con Marongiu deve esserci anche se martedì hai detto: venite a vedere gli allenamenti e poi capirete…
“No, non c’è alcun problema. C’è chi sta meglio fisicamente, adesso, e Ale da questo punto di vista non è al massimo ma verrà anche il suo momento”.

Ultima critica settimanale. La sostituzione di Meloni. Hai detto che era stanco ma non è sembrato così contento di uscire. C’è chi ti accusa di essere troppo prudente.
“Affari loro, non miei (ride). Dai, davvero, non mi interessano ste cose”.

Ho finito di stuzzicarti. Ritorniamo a domenica scorsa. Uno dei miei massimi riferimenti in quanto a conoscenza calcistica, e parlo del sempre equilibrato e sincero Renato Schena, ha scritto qui sul nostro sito della prestazione più intensa di tutto il torneo.
“Anche secondo me. Abbiamo giocato un ottimo primo tempo come intensità, voglia e determinazione. Siamo stati eccezionali nei primi quarantacinque minuti. Poi siamo un po’ calati ma è normale. Nonostante questo, seppur più lunghi, abbiamo sempre dato l’idea di essere in partita e di poter far male e questo è molto positivo”.

Rammaricato per aver messo in archivio un solo punto?
“No, quello di domenica scorsa è un punto buono contro una buonissima squadra che ha qualità e caratura da primi posti. Eppoi c’è stata la grande reazione dopo il gol subìto. Insomma, ci sono stati tanti elementi positivi e nessuno negativo”

Hai temuto dopo la beffa spezzina di ripetere le partite contro Salernitana e Sorrento?
“Beh… sai, mancavano soltanto sette minuti e c’era poco tempo anche se la speranza non muore mai. Sono stati bravi i ragazzi mettendo in campo quella reazione straordinaria che ha portato a un  gran bel, quello di Paolino”.

Tu che hai giocato conosci bene certe regole non scritte. Personalmente considero quel punto come guadagnato e aggiungo anche che un anno fa avreste perso. Chiamale se vuoi sensazioni…
“Eh eh, l’anno scorso è successo diverse volte di prendere gol così e di non riuscire a pareggiare anche se la voglia c’era ma era più la forza della disperazione. Domenica, invece, abbiamo messo orgoglio ma anche lucidità. Non siamo andati avanti a testa bassa e non ci siamo riversati nell’area avversaria ma abbiamo attaccato come si deve”.

Che cosa ti è piaciuto di più dei tuoi contro lo Spezia?
“La reazione, come ho detto, l’atteggiamento di tutti, il fatto di essere stati molto attenti, determinati, di avere giocato da squadra e da gruppo, da squadra che vuole vincere e togliersi soddisfazioni. E questo è il cammino da proseguire”.

E a voler trovare un difetto, un aspetto da migliorare?
“Ma noi, te lo dico spesso, dobbiamo migliorarci in tutto. Domenica, per esempio, abbiamo subìto un gol su corner. E’ vero che non ci è successo spesso, ma siamo rimasti troppo fermi. Quindi, vedi, da migliorare c’è sempre”.

Il solito commento che hai fatto con i tuoi a fine partita?
“Ho fatto loro ancora i complimenti per tutto quello che ti ho detto”.

Riguardando la partita, purtroppo solo in tivù, la cosa che mi ha colpito di più, a parte la qualità di alcuni singoli, è la sensazione di gruppo e di collaborazione che hanno i tuoi giocatori. Tu lo dici sempre però sembra davvero così…
“Sì, sì! C’è una grossa comunione d’intenti e per essere la squadra che vogliamo e possiamo essere serve il sacrificio di tutti. Questa sta diventando una nostra caratteristica e mi fa molto ma molto piacere”.

Anche la voglia di esserci del capitano nonostante uno stiramento di quattro millimetri conferma la tesi di cui sopra…
“Eh, Marco è stato grande ma lo dico da sempre. Da quando sono qua non ha mai sbagliato una partita. E’ stato fantastico, zambo. E’ un iper professionista, fa altre sedute in più da solo durannte la settimana ed è una figura importantissima che incute fiducia in tutti i compagni”.

Una sola domanda sui singoli. Belleri ha confermato ancora tutta l’esperienza che ha, Battaglia è tornato insuperabile, Giovanni Rossi ha ribadito di essere assolutamente all’altezza, Melara è in forma stratosferica e Meloni pare tornato lui. Concordi?
“Guarda, concordo su tutto e aggiungerei le prestazioni di chi è entrato dopo. Bedin, per esempio, ha giocato pochissimo ma con una determinazione pazzesca. Ho detto questo ai ragazzi, ho detto a  tutti che contro lo spezia abbiamo giocato a un livello medio-alto dal punto di vista psicologico, tattico e fisico. E questo ci ha permesso di fare quella partita”.

Vista l’abbondanza, cominci a preoccuparti quando devi fare la formazione?
“No, però mi mettono in difficoltà come deve essere. Si allenano bene ed è un vantaggio per tutto il gruppo. Quando chi gioca meno entra in campo così vuol dire che siamo sulla strada giusta”.

Un’altra nota positiva è stata il ritorno del popolo curvaiolo. Contento?
“Sì, sì, anche i ragazzi sono stati contentissimi. Avere e sentire i nostri tifosi è davvero una forza in più che ti regala entusiasmo e sicurezza”.

Restiamo in tema. A Reggio Emilia, per i soliti divieti, non potranno esserci i tifosi della Spal. Da uomo di calcio che cosa ne pensi di queste limitazioni secondo me un po’ a casaccio?
“Molto spesso è colpa della paura di chi è responsabile dell’ordine. A volte queste limitazioni sono esagerate e troppo restrittive”.

Racconta come è andata questa settimana e che cosa hai detto ai tuoi alla ripresa degli allenamenti…
“Quello che ho detto anche domenica appena finita la gara  con lo Spezia. Ho fatto i complimenti a tutti per quella che, secondo me, è stata la migliore prestazione di squadra finora. In più abbiamo la qualità e questa viene sempre fuori, inevitabilmente. Per quanto riguarda la settimana è andata via tranquilla, si è lavorato e si è preparata bene la partita con la Reggiana. Sono soddisfatto”.

Com’è il clima dentro alla squadra?
“Buono, siamo un gran bel gruppo, insisto. C’è voglia di stare insieme, di ridere e di lavorare. C’è una grande complicità”.

Passiamo agli infortuni. Qual è la situazione?
“Oltre a Cosner, non ci sarà ancora Fofana anche se sta meglio. Colomba ha accusato un piccolo stiramento e ne avrà per una quindicina di giorni”.

A proposito di allenamenti… Da giovedì lavora con voi Tomas Locatelli, disoccupato di lusso. La società ha già raffreddato i bollenti spiriti dei tifosi che già pensavano all’ennesimo rinforzo. Tu che cosa dici visto che il precedente con Belleri vi smentisce totalmente?
“Si allena con noi perché ci ha chiesto questa cortesia, abita vicino e conosce molti dei ragazzi. Lo abbiamo accolto volentieri. Ha grandissime qualità, è una persona solare ma non si è mai parlato di tesserarlo, stiamo bene così. A gennaio vedremo”.

Solita panoramica nel girone. Ancora convinto che Cremonese e Verona riemergeranno con i nuovi allenatori?
“Sì, più la Cremonese che troveremo tra le primissime ma anche il Verona risalirà”.

Anche stavolta, senza Pozzi in panchina, non si è vinto. C’è da preoccuparsi visto che tornerà soltanto verso la fine del mese…
“Eh eh, spero di no!”.

A proposito del Direttore. Dategli della camomilla. Domenica ne ha urlate più di Mazzone nel derby di Roma…
“Eh, Bortolo fa spesso così, parla soprattutto con gli arbitri…”.

Parliamo di formazione. Sulla carta pare tutto scontato o quasi. Bedin sostituisce lo squalificato Coppola e Meloni è confermato al posto dell’ancora infortunato Fofana. Per il resto confermi Smit alto o rispolveri titolare Paolino Rossi?
“In linea di massimo confermo tutto ma poi vediamo nella rifinitura”.

Ritornando a Fofana. Sta pagando la preparazione frettolosa di quest’estate? Preoccupato?
“Preoccupato no, dalla prossima settimana andrà tutto a posto, si tratta di infortuini che capitano, nulla di più”.

Troverete una Reggiana ben piazzata reduce da una sconfitta quindi particolarmente agguerrita.
“Sì, anche perché è stata una sconfitta immeritata e hanno giocato a lungo in dieci continuando a  tenere il pallino del gioco. A loro piace fare molto possesso palla perché hanno tanta qualità”.

Che cosa pensi della squadra di Mangone?
“Che si tratta di una delle migliori del girone dal punto del vista del gioco e della qualità anche davanti. Bisognerà rompere il loro possesso palla perché anche noi ci teniamo ad averlo e penso che sarà una sfida bella anche da questo punto di vista”.

Giocatori più temibili?
“Hanno i tre davanti e i tre di centrocampo molto pericolosi”.

Che partita ti immagini? Molto aperta, credo…
“Sì perché entrambi giochiamo per vincere, sempre”.

Chi presterai questa volta a Beppe Brescia?
“Vecchi, Zamuner e Marongiu”.

Una settimana fa avevi sottolineato che siete in pieno ciclo importante. Questa trasferta, rispetto alla gara di domenica scorsa e alle prossime con Verona, a Ravenna e con Alessandria, dal punto di vista delle difficoltà come la collochi?
“Per il tipo di modulo degli avversari credo non sia la partita più difficile perché sono tutte difficili ma è quella che può crearci più problemi”.

Non credo lo dirai mai ma ci provo lo stesso. Dentro la squadra c’è molto ottimismo per questo imminente derby…
“Dobbiamo essere ottimisti, sempre. Il pessimismo porta soltanto a far male…”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (442)
Ravaglia, Belleri, Rossi G., Bedin, Zamboni, Battaglia, Melara, Migliorini, Meloni, Smit, Cipriani.
All.: Notaristefano.
A disp.: Capecchi, Ghetti, Bortel, Pallara, Laurenti, Corsi, Rossi P.

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