LE PAGELLE. SPAL-VERONA

RAVAGLIA 6 – Stavolta la mise è quella giusta, un nero integrale che lo sdogana dalla pettorina sgargiante di chiaro richiamo autostradale delle ultime due settimane (orribile). A parte il look, giornata decisamente tranquilla, poco lavoro, pochi interventi e nell’occasione del gol pare poterci fare poco, sorpreso forse, dall’ingenuità di Belleri.

BELLERI 5 – Una giornata da dimenticare in fretta, negativa al quadrato, che ci sta, per carità, dopo che si era presentato a Ferrara in grandi condizioni. L’inizio sembra incoraggiante, poi però, due passaggi sbagliati innescano altrettante ripartenze degli scaligeri nella prima frazione che si chiude con il gol, figlio suo illegittimo di giornata. Nella ripresa non migliora e per due volte Le Noci non va vicino al raddoppio.

ZAMBONI 6.5 – Sul gol gialloblù non si intende a sufficienza con Belleri ma la palla sguscia via talmente veloce all’interno dell’area di rigore che al capitano nel frangente si può imputare veramente poco. Per il resto è il solito leone che in mezzo all’area di rigore sbaglia zero palloni. Una sola sbavatura nella ripresa quando, per rincorrere Selva, lascia scoperta la sua zona di competenza e per poco Le Noci non ne approfitta.

BATTAGLIA 6 – Meno bene rispetto alle ultime uscite, sente forse oltremodo l’importanza del match e paga un campo che certo non è adatto alla sua eleganza. Selva e Pichlmann sono due brutti cerberi da cui guardarsi e, in un modo o nell’altro, con le buone o le cattive, riesce a portare a casa una prestazione nel complesso sufficiente.

G. ROSSI 6.5 – Si conferma in costante ascesa, fisica e psicologica, chiedere a Pichlmann per avere conferme che da quella parte sbatte per novantadue minuti sul numero tre biancazzurro. Sicuro, ordinato, preciso, butta via neanche un pallone. Tra i migliori del reparto.

MELARA 7 – Uomo assist per il gol di Meloni e non solo. Quarantacinque minuti da indemoniato puro ne fanno ancora una volta il giocatore più in palla del momento in casa Spal: l’immagine di giornata è tutta racchiusa in cinquanta metri di corsa esagerata dopo una palla recuperata a metà campo e il raddoppio di marcatura con un angolo guadagnato a “babbo morto” che fanno spellare le mani al pubblico estense. Nella ripresa si presenta con un siluro dopo neanche un minuto, poi, giustamente, rifiata e nel 4-2-3-1 degli ultimi venticinque minuti si perde un po’.

(MARONGIU n.g.)Tre minuti, un’inezia, da trequartista di sinistra nel 4-2-3-1. Probabilmente in settimana deve essersi allenato meglio del solito per meritatsi questi tre, inutili, giri di lancette in cui non ha e naturalmente per colpe non sue, nessuna occasione per potersi mettere in mostra.

BEDIN 5.5 – Notaristefano gli chiede un lavoro monumentale dopo essersi accorto che Hallfredsson avrebbe potuto creare qualche grattacapo di troppo in quella posizione. Tocca a lui la marcatura a zona del numero dieci scaligero che riesce a contenere fin dove e come può, ma la classe dell’islandese alla lunga ha il sopravvento. Patisce per un colpo in testa nel finale che lo disorienta oltremodo. Per fortuna è solo un bernoccolo.

COPPOLA 6.5 – Primo tempo straripante, corre a tutto campo in preda a una fame calcistica d’altri tempi, prima di sparire in generale nella ripresa quando, con il terreno ridotto a una specie di acquitrino, si posiziona alla vecchia maniera del centromediano metodista con la chiara funzione di impedire le ripartenze veronesi.

SMIT 5.5 – Il nervosismo del calciatore slavo è una costante che in questo torneo continua a non piacere proprio a nessuno. L’ammonizione, il braccio in aria teso un paio di volte indirizzato al direttore di gara che avrebbero potuto costare carissimo a lui e alla Spal e poi quel solito, maledetto e stramaledetto cross, che parte dalla sua corsia di competenza: è inconcepibile che il terzino veronese Abbate faccia sessanta metri di campo indisturbato senza essere minimamente pressato.

(CORSI 5.5)Quando entra in campo va a posizionarsi nell’inedito ruolo di seconda punta in appoggio a Cipriani, prima che Notaristefano decida di di provarlo trequartista centrale nel 4-2-3-1 con cui la Spal ha concluso l’incontro. Non da l’idea di essere a suo agio in nessuna delle posizioni sopra elencate. Peccato, perché a Reggio Emilia, da ala, era sembrato davvero in grande forma.

CIPRIANI 6 – L’armadio bolognese gioca a intermittenza ma quando lo fa, si vede e soprattutto si sente. Gioca a sportellate con Ceccarelli e non è facile averla vinta: il duello alla fine termina in parità. Peccato per quell’occasione quando ormai le lancette del cronometro stavano scivolando via inesorabili verso il novantesimo, quando ha preferito tirare (al piccione di turno), piuttosto di servire Melara, liberissimo sulla destra. Peccato, si rifarà.

MELONI 6.5Tatticamente gioca la sua partita che è altro rispetto a quello che fa la Spal ma questo è uno di quei calciatori che la porta la vede come pochi altri attaccanti e l’intesa con Melara è di quelle che sarebbe un peccato buttare via proprio ora (anche se il rientro dell’”uomo nero” incombe). Devastante nei primi venticinque minuti, mangia gli spazi aperti dalla difesa scaligera come la lama di un coltello nel burro, prima di calare vistosamente alla distanza. Esce per i crampi.

(P. ROSSI 6)L’arbitro gli nega tutto quello che gli può negare: almeno due punizioni non fischiate a favore, un fallo laterale invertito e, non bastasse rischia persino un giallo per un’entrata assolutamente normale ai danni di Esposito. Lui non si abbatte e con la solita generosità porta a casa una sufficienza strameritata.

NOTARISTEFANO 6 – La sensazione è che gli manchi tremendamente una punta capace di ridare fiato ai titolari. Meloni è un’alternativa ma la coperta è sempre troppo corta. I cambi sono quelli di Reggio Emilia, ma la posizione di Corsi in campo ha magari lasciato un attimo perplessi, così come ostentare la permanenza in campo Bedin per novanta minuti ha notevolmente contribuito all’abbassamento del baricentro della formazione spallina. Probabilmente, aldilà di queste considerazioni, il pari era il massimo oggi che poteva portare a casa contro un’ottima squadra. E ci è riuscito.

VERONA
Rafael 6.5; Abbate 6.5, Ceccarelli 6.5, Maietta 6, Cangi 5.5; Mancini 6.5, Esposito 6, Hallfredsson 7; Pichlmann 5 (Vriz n.g.), Selva 6.5, Le Noci 6.5 (Martina Rini n.g.). All.: Mandorlini 6.5

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