L’INTERNAZIONALE SPAL E LA PIOGGIA MITICA SE…

E la Rai, anche la Radio di Stato, le tivù in intenet, il Sole 24 Ore, La Repubblica, varie testate e televisioni di settore, persino un giornale inglese – del quale non ricordo onestamente il nome – in versione on line. Non è stata facile, da tifosi, la settimana appena celebrata. Quelli bravi passano le loro giornate a vedere e leggere se ci sono nuovi infortunati, a informarsi su quale formazione manderà in campo il mister, a sapere com’è terminata la partitella del giovedì, insomma a farsi dare il proprio pane quotidiano colorato di bianco e di azzurro. Stavolta no. La curiosità, in questi giorni, è stata superata dalle distrazioni. Tantissime. Fior di organi di informazioni, infatti, hanno parlato della Spal neanche fossimo in semifinale di Champions League il giorno della vigilia con il Real Madrid. Merito del progetto fotovoltaico, di quella genialata – termine che ripeterò spesso – messa in pratica dal club di Butelli. E qui, tra parentesi, parte una personale standing ovation con tanto di bacio sovietico nei confronti del consigliere Sergio Gessi, troppo modesto per sottolineare i propri meriti in questa impresa che ha appunto portato la Società Polisportiva Ars et Labor in giro per il mondo come c’era una volta.
Sentire Ave Cesare Butelli a spasso per l’etere nazionale – bellissima la partecipazione nell’ottimo programma Caterpillar – assicurare più di venti anni di esistenza, pianificare nuovi progetti (leggi nuovo stadio), sottolineare la voglia di promozione, garantire impegno e ambizioni anche a breve termine… beh, son soddisfazioni.
Sembra passato un secolo da quei mesi caldi e invece recenti nei quali la merda – pardon – veniva messa quasi quotidianamente nel frullatore e ogni giorno sul listone e non soltanto si discuteva solamente della fuga dello stesso Butelli, del campo di patate del Paolo Mazza, delle penalizzazioni pesantissime che sarebbero cer-ta-men-te (!) arrivate, di mercato e di una serie di nomi improbabili ormai spallini, delle maglie che non c’erano… Mamma mia, mi fermo qui perché mi deprimo a distanza. E la chiamavano estate. Non è una novità che anche il più ottimista tra il popolo spallino abbia trascorso mesi di sconforto assoluto. Tutto finito. Tutte boiate. Tutti problemi risolvibili e risolti e errori invece ammessi e pure scontati nella misura giusta, decisamente lontana dalle varie, sbagliate ipotesi. Chiamiamoli brutti ricordi che è persino sbagliato, lo ammetto, evocare. Oggi, infatti, possiamo guardare avanti e immaginare il sole in attesa di vederlo da vicino senza rimanere scottati.
E allora pensiamo soltanto positivo a cominciare dal campo. Che dice che la Spal si giocherà questo campionato fino al termine e se non farà errori tafazziani potrà raggiungere i playoff…
Come se non bastasse la classifica di oggi, ci abbiamo pensato noi, su questo sito, a immaginare la Spal che verrà e non tra una vita. A un passo dal cosiddetto calciomercato di riparazione, e qui c’è davvero poco da riparare, abbiamo scritto nei giorni scorsi dell’imminente ingaggio di nientedimeno di Tomas Locatelli e della possibilità di arrivare anche a Tulli, esterno dal gol facile, ora a Vicenza. Due signori acquisti a fronte di tre, quattro, cinque cessioni tra prestiti e vendite definitive di quei giocatori più giovani che restando a Ferrara sprecano solo mesi importanti e crescono poco. Totale: una rosa super e mega e iper competitiva fatta di circa ventidue elementi per non lasciare nulla di intentato già da questo torneo. Staremo a vedere dopo le feste, anche se per Locatelli dovrebbero bastare un paio di settimane, e staremo soprattutto a vedere, con piacere, queste ultime domeniche che faranno scorrere i titoli di coda su questo girone di andata.
Quella appena passata, invece, è… stata rimandata. Rendo grazia alla pioggia che ha reso un pantano il campo di Ravenna visto che se la Lega per una volta ascolterà le società (dubito) dare il suo lascia passare al recupero il 23 dicembre e io potrò esserci. Eccola la bella, anche se personalissima, notizia della settimana. Ma non è l’unica visto che tra maltempo e altri rinvii il resto dei risultati, Spezia a parte (ci avevano davvero visto giusto Pozzi e Notaristefano) va benissimo ai biancazzurri. La sconfitta in casa della Reggiana, i pareggi interni di Alessandria, Cremonese e Verona (che sfiga averlo incontrato subito dopo il cambio dell’allenatore!) e la battuta d’arresto – inaspettata soltanto fino a un certo punto vista la crisi che c’è – della Salernitana a Como sono tutti risultati che fanno benissimo alla classifica per ora orfana di un incontro spallino. L’appuntamento, adesso, è all’ennesimo big match del Paolo Mazza. Domenica prossima. Spal-Alessandria. Terze a confronto. E che confronto…

 

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