TU CHIAMALE, SE VUOI, EVOLUZIONI. ECCO IL CALCIO DEL FUTURO

Cantava “Il motore del futuro”, Lucio Dalla quando, negli anni 70, si immaginava l’automobile degli anni 2000. Contenuto in un album bellissimo (Automobili) che vi invito a riconsiderare e riascoltare. Lo spunto di questo articolo è stato Cece da Portogruaro e la visione avuta da et. Mentre si vivono eventi storici come quelli di “ai tempi della tessera del tifoso” tanto per abusare anche di Garcia Marquez e del suo colera, si fa fatica a rileggersi e giudicarsi. La rabbia è tanta, troppa e la vicinanza del nostro naso da quel che accade impedisce di vederne la sua enormità. Poi una notte passata insonne ad “aggiustare” un sito scomparso e un articolo (sempre sto Cece) scritto con particolare illuminazione da Enrico ti regalano un barlume di follia e… finalmente vedi. Ho visto in un batter di ciglia il calcio del futuro. Il calcio che ognuno di quelli che considera il calcio solo come un incidente stradale programmato riesce a considerare possibile e utile. Lo scenario è perfetto. Efficienza leghista. Telecamere ovunque, prospettive impossibili, persino telecamere montate sui giocatori, come in formula uno con le auto. Tra i capelli, nel naso e persino… si persino la vista da dietro.
Come un’enorme playstation da imperatori romani che però è montata su un campo di calcio vero, con giocatori veri. Efficienza massima si ma solo per chi guarda da casa. Perché “ai tempi della tessera del tifoso” tutto verrà fatto da casa. Non servirà andare all’Esselunga, basterà ordinare via internet e un camioncino ti porterà a casa la spesa (cazzo ma è già così…), non servirà rischiare l’aids per avere un rapporto sessuale ma basterà collegarsi a internet e poggiare ii propri organi sessuali nell’apposita human interface usb di lattice, non servirà rischiare di star male innamorandosi di quella sbagliata ma basterà vedere i primi piani del Grande Fratello e vivere gli amori dei concorrenti dalla nascita alla morte compiacendosi di non aver incontrato mai certa gente.
Insomma anche il calcio sarà uno spettacolo che si potrà “consumare” solo dalla poltrona. Tutto senza fare a pugni con nessuno e senza obbligare poliziotti e carabinieri a sentirsi piovere bordate di insulti e lesinare ben di peggio.
Certo voi vi chiederete… ma allo stadio? Tribune vuote? E il fattore campo? Era una favola come il milione di posti di lavoro del nano? No, il calcio del futuro troverà una risposta anche a questo. Negli stadi saranno montate le sagome di quanti spettatori vorrà vedere ogni presidente. Ne vuoi mille? Ne vuoi diecimila come ai bei tempi? On demand. Camion di sagome tutte le domeniche arriveranno allo stadio e senza protestare e senza brillare ai tornelli popoleranno ordinatamente ogni tribuna d’Italia. Quanti ne vuoi pres? Ventimila? Eccoli. E non saranno tifosi qualsiasi, potremo creare quelli della tribuna, seduti e intenti a chiacchierare piano tra loro o quelli da curva divisi per gruppi. Già mi vedo le sagome di Geo, Fioro, PV a valorizzare i pezzi da venti o da trenta sagome tutte unite. Ma non basta: in cabina di regia al posto dell’omino di Strubedichman ci sara’ un Dj che nei canali del suo mixer avrà, borbottii, boati da gol, applausi, urla, imprecazioni singole (aldamaaar) e potrà creare la colonna sonora contestuale alla partita che verrà trasmessa attraverso un impianto Bose di ultima generazione super surround per ricreare l’effetto Mazza, con piccoli altoparlantini mono esterni per chi non ha manco la tivù e manco Sky come me.
Fantastico. Persino Migliorini non verrebbe più fischiato e a ogni lancio lungo dalla difesa Pozzi potrebbe ordinare una standing ovation a Notaristefano. Insomma, si può desiderare di più per chi fa un investimento in questo settore e lo deve gestire? L’efficenza assoluta e il fattore campo garantito. Che domenica!!!! Più in là, verso l’argine, il carretto delle bandiere sta accendendo un falò con gli ultimi inutili vessilli con l’aiuto del vecchio trirò delle castagne mangiando le ultime brustoline e bagigie rimaste al nonnetto in bicicletta. Mentre mi scaldo con loro una profonda tristezza mi invade e mi lacera e se ne va di corsa con tutti i miei ricordi più belli sotto braccio. Il calcio del futuro è alle porte.

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