PAVIA-SPAL. IL COMMENTO

Impossibile fare un vero e proprio commento senza aver visto la partita. Il risultato, però, basta e avanza per buttare giù alcune considerazioni di massima (o di minima). Il giudizio è sommario perché basato sui pareri di chi ha visto la partita. Giornalisti, tifosi, giocatori.
Che sia un pessimo momento per la Spal lo dicono i risultati. A prescindere dalla dinamica degli incontri, e pure considerando i fattacci di Monza, i biancazzurri mettono comunque in classifica un misero punto in tre gare. Poco. Pochissimo. E a poco servono le consolazioni che sono arrivate dalle penalizzazioni e da certi, favorevoli risultati. Il Gubbio ha ricominciato a volare ma manca ancora una vita, non è questo il punto. Il punto, parere personale, è che senza Cipriani la Spal è sterile davanti. Si è visto anche oggi dove, a parte l’inizio, Zamboni e compagni hanno tenuto la palla il triplo degli avversari ma non hanno avuto mai, o quasi, le armi per fare l’unica cosa che bisogna fare per vincere le partite. Segnare, cioè. Fofana non è lui. La società fa bene a difenderlo ma le chiacchiere restano a zero davanti a certe prestazioni.
Oggi il tecnico ha provato il rombo in mezzo, ha messo in campo la squadra migliore e nonostante un’altra assenza pesante, quella di Smit, il bilancio, risultato a parte, non è stato totalmente negativo. D’altronde Locatelli si recupera così. Facendolo giocare. Colomba e Migliorini, poi, sono stati tra i migliori. Il problema, anzi i problemi, sono altri. Sull’unità di intenti, sulla compattezza dello spogliatoio, sulla fiducia nei confronti dell’allenatore, sull’impegno… su tutto questo tifosi possono stare tranquilli. Un piccolo contributo a confermare questa tesi lo dà Cipriani che oggi ha seguito la Spal come tutti i tifosi lontani da Pavia e ha tifato tramite sms come fosse un ultrà. Dove ci sono problemi, seppure eventualmente nascosti, queste cose non succedono. Non è una dichiarazione paracula, questa, e persino l’andamento della gara di Pavia conferma questa versione, la più positiva del momentaccio biancazzurro.
E allora che succede e che cosa bisogna fare? Intanto sfruttare questa sosta, benedetta, che arriva nel momento migliore. E poi sistemare quello che non va. E qui ritorniamo al discorso di cui sopra. Sterilità e disattenzioni. Davanti e dietro. L’incapacità di far gol, soprattutto se Cippo non c’è, è un dato di fatto. Perché Fofana si è perso (e speriamo che si ritrovi in fretta una volta valutato l’infortunio di oggi) e Meloni non riesce a dare il suo contributo. In sostanza manca qualcosa e manca invece pochissimo alla chiusura del mercato. Quindi bisogna fare in fretta. Dietro, invece, il giovane Rossi è in palese difficoltà, Battaglia è in calo e anche se il rientro di Belleri darà più solidità, dove non si può proprio transigere è su certe disattenzioni che sembrano andare in direzione ostinata e contraria alla sempre necessaria umiltà. Ma qui non c’entra il mercato, i giocatori ci sono. Ultima cosa: con questo nuovo modulo i mediani in rosa diventano troppi mentre i centrocampisti dai piedi buoni diventano pochi. Ecco perché, anche qui, qualcosa sarebbe opportuno fare. Il resto lo diranno le prossime giornate dopo la sosta.
La Spal, questa Spal, può rimetterlo ancora in piedi questo campionato perché nove punti di distacco dal gradino più alto sono tantissimi ma è tantissimo anche il tempo che manca alla fine. Altrimenti ci saranno i playoff. Nulla è perduto, insomma. A patto che si ricominci a vincere, che si ponga un rimedio a quello che non va e che si resti tutti uniti perché il nervosismo ha già fatto fin troppi danni. Il momentaccio c’è. Inutile nasconderlo. Se poi ci sarà da migliorare la condizione atletica, da trovare i giusti meccanismi per il nuovo modulo, da comprare un rinforzo o due… qualunque cosa ci sia da fare – e si farà – ma attenzione a non demoralizzarsi più di tanto. Anche la sconfitta (interna!) del Sorrento ribadisce che le sorprese non finiscono mai. Ora aspettiamo la sorpresa spallina. Che oggi si chiama vittoria, questa (oggi) sconosciuta. Forza!

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