REMONDINA NON MOLLA: SPAL, IO CI CREDO!

CHE SPAL DOMENICA… Il tecnico accetta le critiche post Sudtirol ma guarda avanti: “Rifarei le stesse scelte e vi spiego perché. Nel posticipo abbiamo pagato due errori gravi ma la reazione della squadra e la condizione mi hanno soddisfatto. Ora ci manca un po’ di qualità e lavoriamo per crescere da questo punto di vista”. Verso la Spezia con pochi dubbi di formazione: “Sì, i ballottaggi sono ridotti al minimo perché devo tenere conto che Smit si allena da poco e in più si è aggiunto l’infortunio di Colomba. Giocheremo con una squadra decisamente offensiva, ecco perché in mezzo abbiamo bisogno di due mediani e di terzini veri”. Sul futuro: “La classifica è e resterà ancora per tre, quattro partite cortissima. Dipende tutto da noi. I ragazzi, credetemi, si allenano bene. Ci serve una vittoria perché abbiamo una voglia pazzesca di esultare. Con lo Spezia sarà dura ma dobbiamo lottare, lottare e ancora lottare…”.

L’ultima partita è lontana ma ancora lì, a portata di memoria. Purtroppo. L’ultima partita è quella contro il modesto Sudtirol che meritava di vincere contro una Spal ancora più modesta. L’ultima partita è una ferita ancora aperta nei cuori spallini che, guardando la classifica, si erano illusi di poter ancora acchiappare i playoff. Invece nisba. L’ennesima occasione fallita, l’ennesima inspiegabile prestazione di una squadra che pochi mesi fa lasciava immaginare una stagione superba e poi piano piano, e nemmeno troppo, si è completamente sciolta. Misteri del calcio, misteri di Ferrara, misteri spallini. Che saranno approfonditi da chi di dover a fine stagione. Il problema è arrivarci, visto l’andamento lento, a fine stagione. Perché oggi si gioca per la salvezza e basta ma la data, ormai lontanissima, dell’ultima vittoria e il cammino fatto da allora non lasciano affatto tranquilli.
In mezzo c’è stata la sosta. Inutile quanto i deferimenti che arrivano ogni settimana poi SPESSO smentiti da provvedimenti al contrario. Ma qui ci sarebbe da aprire una parentesi persino più grande di quella da dedicare a questo inspiegabile anno in bianco e azzurro. Ritornando alla Spal, le notizie degli ultimi giorni aggiustano leggermente la voce emergenza con i recuperi di Locatelli – ecco un altro argomento scottante visto che a causa di un infortunio dopo l’altro non ha mai potuto mettere al servizio della squadra la sua indiscutibile classe – e Smit. Assenti Cipriani e Fofana, anche Migliorini, unico regista di ruolo, deve rimandare il suo rientro e all’ultimo ha dato forfait anche Colomba. Per il centrocampista, diventato titolare nella gestione Remondina, due giorni di rioposo e accertamenti lunedì. Soltanto un elemento della prima squadra, invece, a disposizione della Berretti: il difensore Vecchi. Scelte quindi abbastanza scontate, qualche cambio prevedibile e trasferta da brividi per posizione di classifica e qualità dell’avversario. Per le sfumature, di questo imminente impegno e non solo, la parola passa al tecnico Remondina.

Le dico subito che l’ultima partita è andata così male ed è così lontana che le farò perdere poco tempo sul tema. Soltanto un paio di cose. La prima. Come si può toppare così nettamente una possibilità tanto importante dopo mesi di difficoltà ma con una classifica ancora a portata di playoff?
“Devo dire la verità: eravamo convinti di vincere. Avevo visto bene la squadra, i ragazzi erano carichi, l’ambiente giusto e positivo e invece… Abbiamo fatto bene per venti minuti poi abbiamo subìto due gol con quegli errori e tutto si è complicato. Ma gli aspetti positivi ci sono. La reazione, i due gol fatti, l’aver corso fino alla fine… Certo, dobbiamo fare passi avanti dal punto di vista del gioco, questo è sicuro anche se qualche giocatore importante, penso a Migliorini, sul piano della manovra ci manca eccome”.

La seconda. In diverse interviste, a chi le chiedeva perché, contro il Sudtirol, ha confermato qualche giocatore giù di condizione ha risposto che non si può gettare la croce su uno o più colpevoli perché così si rischia di perdere gli stessi giocatori. Spiegazione accettabile ma sono quindici giorni che ho voglia di chiederle come spiega, allora, l’uscita di Corsi prima dell’intervallo con conseguenti e comprensibili fischi…
“Parliamoci chiaro. Per quanto riguarda Battaglia voi lo conoscete meglio di me perché lo vedete da un anno, io da poco ed era giusto dargli la possibilità di rimediare. Effettivamente ha sbagliato ancora ma succede. Su Corsi non si tratta assolutamente di una bocciatura ma serviva un attaccante e non potevo perdere tempo, ecco perché è uscito a un passo dall’intervallo. E comunque con i giovani bisogna avere pazienza e dare loro tempo”.

La terza domanda legata all’ultimo impegno. Ritornando indietro farebbe le stesse scelte? E la partita contro i “tirolesi” le ha fatto cambiare idea su qualche cosa o qualche giocatore?
“Tornare indietro è impossibile, quindi… Le scelte vengono fatte in base alle condizioni reali. Potrei rispondere che sono fatti miei ma mi piace confrontarmi. Volpe ha cambiato la partita, è vero. Però, chiedo: chi si aspettava di andare sotto di due gol? Nessuno. Ecco perché volevo giocarmi la carta Volpe dopo”.

L’ultima cosa riguardo al Sudtirol. A parte il risultato, a mio avviso immeritato, c’è qualcosa da salvare in quell’inutile pareggio?
“Non è vero che è stato un pari immeritato. Abbiamo fatto bene per venti minuti, ripeto, poi ci sono stati errori che ci hanno tagliato le gambe. Non è facile, davvero. Eravamo demoralizzati, c’erano i fischi anche giusti del pubblico, la diretta tivù… Insisto. Guardo all’aspetto positivo, i ragazzi hanno avuto il merito di recuperare grazie a una reazione ottima”.

Guardiamo avanti. Il calendario è tosto, la classifica preoccupante, la Spal un enigma. In questo contesto, come fa un allenatore a pensare positivo?
“Io mi baso su quello che vedo. Dico la verità: ho la disponibilità totale da parte di tutti, i giocatori si impegnano e se c’è da fare una corsa in più la fanno. Certo, il recupero degli infortunati conta. Ora c’è Mendy che è difficile da integrare perché non gioca da un po’. Ci saranno difficoltà, quindi, contro lo Spezia. Ma dobbiamo lottare, lottare, lottare”.

Quando vi siete ritrovati con la squadra ha detto qualcosa di particolare?
“Beh, ho evidenziato gli errori fatti prima di tutto perché se sbagli recuperare diventa difficile. Ho detto che come gioco siamo indietro anche se è vero, come dicevo prima, che per caratteristiche Migliorini ci manca molto e questa non è un’attenuante ma la realtà. Quando c’è delusione io devo risollevare il morale quindi ho detto anche cose positive”.

Avete avuto quindici giorni particolari a causa della sosta. Facile immaginare, come diceva poco fa, che il morale sia ritornato basso. E’ su questo aspetto che ha dovuto lavorare maggiormente?
“Sì, dobbiamo ricredere in quello che facciamo. Proprio oggi, pochi minuti fa, ho detto ai ragazzi che lavorano bene ma a volta si perdono in un bicchiere d’acqua. Come quantità ci siamo, come qualità ancora no”.

E dal punto di vista degli allenamenti, come sono andati questi giorni?
“La cosa positiva è il recupero di Smit e Locatelli. A quest’ultimo ho chiesto un sacrificio perché siamo in emergenza, senza Fofana e Cipriani, e anche se non ha ancora la corsa necessaria, la qualità ce l’ha tutta”.

Rispetto alla solita emergenza, quindi, a La Spezia mancheranno solo, si fa per dire, Cipriani, Fofana, Migliorini e, notizia dell’ultim’ora, anche Colomba…
“Esatto. Quella di Colomba è una perdita che non mi aspettavo perché ha accusato un dolore negli ultimi cinque minuti della partitella, ieri, ed è un peccato perché lì avevamo trovato la quadratura”.

Guardando alla partitella è facile immaginare il ritorno tra i titolari di Bortel e Giovanni Rossi in difesa, Smit a centrocampo e Volpe davanti.
“Non confermo perché giovedì mescolo sempre le carte. Difficilmente schiero la stessa squadra”.

Restando in tema indicazioni par di capire che vedremo il primo, vero 433 della sua gestione. Conferma?
“Beh, quasi puro perché nel centrocampo a tre siamo adattati. Ecco perché la formazione del giovedì non è indicativa, altrimenti saremmo troppo sbilanciati”.

Sensazione personale. Stavolta, visto sempre l’ultimo impegno, la formazione l’ha già decisa e non ci sono ballottaggi.
“Sì, ci sono pochi ballottaggi”.

Mendy partirà per la prima volta dall’inizio. Sabato scorso ha fatto benissimo nell’altra partitella che avete fatto in famiglia. E’ pronto e che cosa può dare a una squadra che fatica a trovare la strada del gol nonostante le due reti segnate prima della sosta?
“Eh, solo giocando può acquisire il ritmo, la gamba, la continuità. A La Spezia sarà la sua prima volta dall’inizio, ci saranno incomprensioni ma ha una bella possibilità che gli diamo volentieri. Noi dobbiamo rimanere in partita, questo è importante. Molto”.

Quella di domenica prossima sarà la sua sesta panchina spallina. Se le avessero detto che avrebbe fatto tre punti in cinque partite ci avrebbe creduto?
“Ho capito che problemi ci sono. Tre aspetti sono fondamentali. Il gioco, il carattere e la tenuta. Gli ultimi due li abbiamo risolti. Manca il gioco. Se miglioriamo qui…”.

Domanda banale e risposta scontata ma visto l’andazzo… Quanta voglia ha di gioire per una vittoria che alla Spal manca da dicembre dello scorso anno e a lei da quando è arrivato?
“Eh eh eh, non vediamo l’ora ma le cose vanno conquistate, bisogna sudarsele e non bisogna, invece, mollare. Tocca soffrire e sarà così anche domenica. Ci sarà un caldo infernale: chi riesce a sopportare di più la sofferenza ce la fa”.

Che squadra è quella ligure e a che cosa dovrete stare attenti in particolare?
“Lo Spezia è una squadra compatta e chiusa. Giocano con un attaccante puro e con due esterni veloci e rapidi. In più hanno Buzzegoli in mezzo: ha tiro e organizzazione di gioco. Recuperano anche Colombo che ho conosciuto a Verona e cha dal punto di vista dei mezzi tecnici è un signor giocatore. E’ una bella squadra, quella ligure, e un po’ ci assomiglia. Almeno come aspettative perché puntava a vincere e si ritrova in questa situazione. La differenza è che noi abbiamo avuto più infortunati”.

Visto che affronterete un avversario partito, come la Spal, per vincere e ora in piena lotta per evitare gli spareggi anti retrocessione, firmerebbe per un pareggio?
“Firmare non si firma mai niente. Si gioca per vincere, poi si vedrà”.

Onestamente, lei e la squadra siete consapevoli che qui il rischio vero è quello di sprofondare ai playout?
“Certo… oh, mica non guardiamo la situazione! E’ una situazione che resterà incerta, davanti e dietro, fino alla fine. Vinci una partita e sogni, perdi e precipiti. Per altre tre partite minimo resterà questo equilibrio. Quindi nulla è perduto anche se abbiamo il peso di dover vincere e questo caldo improvviso non facilita le cose”.

In fondo, ma proprio in fondo, almeno lei ha una piccola speranza di cambiare il preoccupante corso delle cose di Spal in queste poche giornate che mancano alla fine?
“Ci mancherebbe, lavoriamo per quello. Più che sperare, ci credo perché il lavoro paga”.

Se titolo quest’intervista con questo concetto, tipo: “Remondina ci crede” sbaglio?
“No, assolutamente”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL 433
Ravaglia; Belleri, Zamboni, Bortel, Ghetti; P. Rossi, Bedin, Coppola; Melara, Mendy, Volpe.
All.: Remondina.
A disp.: Capecchi, G. Rossi, Battaglia, Smit, Locatelli, Corsi, Geovani.

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