REMONDINA: LA STAGIONE NON E’ FINITA. PENSIAMO SOLO A VINCERE. IL MIO FUTURO? DI SICURO HO FATTO IL MASSIMO…

CHE SPAL DOMENICA… Il tecnico non vuol sentir parlare di stagione ormai finita e nemmeno di futuro: “Non dobbiamo mollare e dobbiamo invece vincere perché non è detto che le altre squadre, dalla Reggiana al Verona, facciano tre punti. Di quello che sarà non ho parlato con la società perché è presto e qui nessuno smobilita nulla visto che ci sono ancora tre partite importanti. Posso dire di aver fatto il massimo e non ho chiesto due anni di contratto perché non bisogna avere obblighi se non si è convinti ma se fossi nel Presidente… mi confermerei! Mi sarei accontentato di avere sempre a disposizione due soli attaccanti. Ma nonostante questa situazione la squadra è migliorata e ha acquisito un’altra mentalità”. Sul Ravenna: “Squadra di categoria, partita dura perché loro vogliono salvarsi e fanno giocare poco”. Formazione: ritorna Coppola, esce Corsi e conferma per il 433.

Niente da fare. La speranza, l’ultima, si è sciolta sotto i colpi di un Verona oggi troppo forte per questa Spal. Davanti ai diecimila e passa spettatori (!) del Bentegodi, i biancazzurri ci hanno provato e c’erano pure riusciti ma i soliti errori e l’altrettanto solita emergenza hanno deciso la partita e, salvo miracoli davvero improbabili, anche questa stagione cominciata con obiettivi decisamente diversi. Missione fallita. Restano tre partite da giocare. Tre partite che rischiano di valere assai poco ma il minimo è provarci e anche fare quei punti che servono a stare tranquilli perché con sti chiari di luna… Il primo appuntamento è dopodomani. Il derby con il Ravenna di Leo Rossi. A guardarla dalle motivazioni non ci sarebbe partita. A favore dei giallorossi, però. Ma è comunque vietato mollare perché il lumicino è piccolo piccolo ma c’è e poi ci sono in ballo le riconferme per l’anno che verrà. Eccolo il punto di quest’ultima settimana spallina trascorsa a cercare di recuperare qualche infortunato e a mantenere appunto alta l’asticella degli stimoli. I dettagli e la parola passa all’allenatore, Gianmarco Remondina.

Mister, per certi versi a Verona si è vista la sua Spal migliore. Occasioni da gol, quadratura, però gli organici di oggi sono nettamente diversi. Basta questo a spiegare la sconfitta?
“Mah, l’atteggiamento mi è piaciuto, è stata la prima volta che abbiamo giocato sempre per vincere. Davvero. La differenza di organico, oggi, si vede. Con più peso offensivo si poteva fare meglio ma è un discorso ormai vecchio. Ho visto comunque la mentalità giusta m qualche errore poteva essere evitato, specialmente il loro raddoppio. Poi, certo, la partita poteva anche essere rimessa in piedi con quell’occasione capitata a Ghetti ma, anche sotto, ci abbiamo provato. Ripeto, in questo momento la differenza di qualità di organico c’è. Per me il Verona è da primi posti, non da playoff. Ha tanti giocatori mentre noi, per certi versi, siamo un cantiere. Tornando al discorso di prima, rivedendo la gara devo dire che il 2 a 1 per loro non era facile da evitare perché Hallfredsson ha tirato male e Ghetti è stato ingannato, secondo me non voleva metterlo lì, quel pallone. E Ghetti di solito è molto attento”.

Aldilà dell’episodio, come si spiega i soliti, determinanti errori dei singoli? In fondo, senza certe amnesie, un punticino si poteva anche portare a casa…
“Eh sì, la differenza, quando parlo di qualità è questa. Bisogna sbagliare meno nelle situazioni decisive e in posizioni altrettanto decisive. Senza questi sbagli si poteva pareggiare. A volte dovremo essere meno belli e più efficaci”.

 

Aspetti positivi di Verona-Spal…
“L’atteggiamento e la nostra partenza. Venti minuti buoni, un gol meritato, il fatto di aver sempre contrattaccato… Non è facile a Verona giocare con quell’atteggiamento anche se si sono concesse troppe ripartenze. Ho visto grande volontà ma con un equilibrio tra i reparti non sempre giusto”.

Tra le note positive, Mendy. Ha fatto un gran secondo tempo. E’ d’accordo?
“Sì, assolutamente. Ecco, mi aspetto di vederlo così ancora perché, per me, lui è quello. E’ da scoprire ma c’è, ha qualità e bisogna che le tiri fuori”.

Al Bentegodi avete detto addio all’ultima speranza playoff. Lo considera un fallimento?
“Ma, per quanto mi riguarda – ride – no. Quando sono arrivato la situazione non era delle migliori. Abbiamo lavorato per dare tono alla squadra, abbiamo vinto poco ma senza attaccanti. Un conto è giocare con Cipriani e Fofana. Il giudizio su di me, se è qui che voleva arrivare, dovete darlo quando avremo almeno due attaccanti a disposizione”.

Lei è arrivato in piena crisi e in totale emergenza. Guardando con distacco crede che questa squadra potesse arrivare agli spareggi che contano?
“Assolutamente! Ma con meno infortuni e soprattutto con Cipriani, lo dicono i numeri. Quando potevi pareggiare, lui ti faceva vincere. E poi Fofana, anche lui poteva essere decisivo”.

La sconfitta di domenica scorsa rischia di svuotare di stimoli la squadra. Come si evita questo pericolo?
“Tenendo accesa la possibilità, non è detto che Reggiana, Verona e Salernitana vincano così come non è scontato che vinca la Spal. Noi pensiamo a fare tre punti e poi vedremo”.

Che cosa ha detto ai suoi giocatori alla ripresa degli allenamenti?
“Ho detto che abbiamo fatto una buona partita, che abbiamo giocato a viso aperto e che anche se non ce l’abbiamo fatta sono soddisfatto ma bisogna stare più attenti nelle situazioni decisive. Come gioco e fisico ci siamo”.

Qual è la situazione degli infortunati, una situazione che ormai più che emergenza si può tranquillamente definire una sciagura senza fine?
“Per Cipriani speravo nelle ultime due e spero che domani possa correre anche sul campo. Melara è più avanti rispetto a Fofana e vorrei averli domenica prosssima. Migliorini penso di poterlo convocare e fargli fare uno spezzone partita visto che è fermo da tanto”.

In queste tre giornate che mancano cosa chiederà alla squadra?
“Io penso a questa che è difficile e diversa dal Verona. Il Ravenna è molto bravo nelle ripartenze, hanno Gerbino Polo che di testa le prende tutti, hanno giocatori esperti come Sciaccaluga, giovani come Lapadula, e parecchi bravi come Rossetti. Fanno giocare meno, rispetto al Verona, e sarà una gara più ostica rispetto a domenica scorsa”.

E’ immaginabile aspettarsi qualche sorpresa, dal punto di vista delle prossime formazioni, proprio per evitare la mancanza di stimoli?
“No, dipenderà da quello che i ragazzi faranno nelle partite e durante la settimana. In questi giorni non ho affatto visto mancanza di stimoli. E questa partita può tenere aperta qualche speranza”.

Affronterete un Ravenna che ha bisogno di punti salvezza. Che idea si è fatto dell’avversario e che partita si aspetta?
“Difficile, ripeto, perché li ho visti con la Salernitana e hanno fatto molto bene anche se erano andati sotto. Hanno giocatori importanti e di categoria, e verranno a Ferrara con il coltello tra i denti perché cercano la salvezza in anticipo”.

Parliamo di formazione. Nella partitella ha provato anche il 4231. Giocherete così, stavolta?
“No, è una possibilità soltanto durante la partita”.

Quindi non ci saranno grandi cambiamenti a parte il ritorno di Coppola…
“No, giocherà la stessa formazione di domenica scorsa con Coppola interno”.

Sinceramente, pensa che facendo nove punti una minima speranza resti viva?
“Io penso a domenica, è inutile fare calcoli. Pensiamo a questa gara, non è detto che la Reggiana vinca con il Bassano e nemmeno che il Verona faccia tre punti a Pavia. Vedremo…”.

Ha già parlato con la società del futuro?
“No, assolutamente, non ci penso nemmeno. Mi interessa, invece, chiudere questa stagione  provandoci fino al termine. Faccio un esempio: sono arrivato in piena contestazione e con giocatori impauriti che non si avvicinavano alla rete che divide il campo dal pubblico. Dopo una paio di partita i ragazzi si scandavano vicino alla rete e qualche tifoso applaudiva pure. Certo, si aspettavano di più e a ragione ma con l’organico tutto a disposizione sarebbe stata un’altra storia”.

Si aspetta una conferma?
“Non mi aspetto niente. Quando la società mi ha contattato non ho chiesto il secondo anno di contratto perché la vedo così. Nessun club deve essere obbligato a fare scelte perché esiste un foglio. Sono venuto qui per la piazza, per la società e anche perché avevo fiducia nella squadra. Mi dispiace solo dei tanti infortuni in attacco, lo ripeterò sempre”.

Ma se dovesse rimanere a Ferrara chiederà parecchi cambiamenti?
“Non mi sono posto il problema. Io voglio finire bene questo campionato. Mi sono spiegato?”.

Ci conosciamo da poco ma credo di poter dire che il Remondina uomo è una persona sincera. E allora, le chiedo. Se fosse nel presidente della Spal, confermerebbe l’allenatore?
“Ovvio che lo confermerei – ride di gusto – e gli darei la possibilità di lavorare ancora un anno. Comunque sia, sono certo di aver fatto il massimo. Abbiamo fatto pochi punti ma la mentalità della squadra oggi è diversa nonostante le tante assenze. Insisto: mi sarei accontentato di un Fofana in più, quindi di due punte in tutto”.

Quella con il Ravenna è comunque una gara da non fallire. Per sperare ma soprattutto per stare tranquilli. Crede che la necessità di ottenere una conferma, per lei e per i giocatori, possa avere la meglio su questo clima di smobilitazione che per forza di cose s’è cominciato a respirare?
“Non credo in queste cose. Io penso che i ragazzi, su questo non ho dubbi, siano motivati. Il risultato, poi, è un’altra cosa ma noi non smobilitiamo un bel nulla”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL 433
Ravaglia; Belleri, Zamboni, Bortel, Ghetti; Coppola, Bedin, Smit; Volpe,  Mendy, P. Rossi.
All.: Remondina.
A disp.: Capecchi, Battaglia, G. Rossi, Colomba, Migliorini, Corsi, Geovani.

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