UNA MISSIONE PRIORITARIA: CONQUISTARE IL CUORE DEL PUBBLICO SPALLINO

Non sappiamo sinceramente da dove partire. L’incertezza regna sovrana in tutto. Ma gli argomenti da trattare non mancano. Vinci con il Ravenna e ti accorgi che rischi di vanificare una stagione per una manciata di punti o pure meno. Poi alzi la testa e vedi che anche per il primo posto è tornato in corsa pure il Sorrento. Poi abbassi lo sguardo e vedi che il Monza vincendo ha riaperto il discorso anche per l’ultimo posto e la retrocessione diretta in seconda divisione.
A due turni dal termine ogni partita avrà per i prossimi centottanta minuti il sapore di un possibile spareggio. C’ è poco da scherzare perché poco ci manca. E la Spal? Ieri si è imposta in casa con il risultato più rotondo di questa stagione. Perlomeno per quelli ottenuti al “Mazza”. Resta poco. Nelle prossime due gare la possibilità di ottenere altri punti e aumentare la delusione per quello che poteva essere e non è stato. Processi e sentenze però preferiamo rimandarle di qualche settimana. Per quanto ci riguarda, si spera a mai. Sarebbe spiacevole e ingiusto permettersi di giudicare, non avendone il diritto. Però la delusione è tanta, perché c’era quasi tutto per raggiungere un qualcosa di importante. “Quasi” tutto c’era… Qualcosa effettivamente è mancato. Un peccato. Quello che notiamo, e questo penso ci sia permesso di sottolineare, è un distacco del pubblico dalla squadra. Mai imputare il dito con l’accusa verso gli altri, ma avere il buonsenso di capire dove si è sbagliato personalmente. Le vittorie sono diventate latitanti nel girone di ritorno (due), la crisi economica può spingere molti a non andare allo stadio per risparmiare il costo del biglietto, ma è un dato di fatto che ieri c’erano solamente poco più di quattrocento spettatori paganti. E gli abbonati sembravano meno dei 1.233 che la scorsa estate hanno sottoscritto la tessera alle gare casalinghe della Spal. Sarà disaffezione? Può essere…
Infelicità per il momento che sta vivendo la squadra del cuore. Questo è un dato di fatto e va preso in seria considerazione. Non esiste, e non si può guardare al crollo di pubblico a cui abbiamo assistito quest’anno, senza capire che si deve tamponare e trovare delle soluzioni a quanto sta succedendo. Altrimenti fra i vari problemi andrà allegato anche questo. In un primo impatto può sembrare secondario il nostro un grido d’allarme, ma non è assolutamente così. Non vorremmo che fosse un primo, appunto,  distacco della città. Alla fine i tifosi di ieri erano solamente residenti a Ferrara e provincia. Qualcuno potrebbe obiettare che la restrizione non era estesa anche alla provincia di Rovigo, e allora proprio per questo, iniziano a proporsi questi forti dubbi, a cui cerchiamo nell’immediato di rispondere con la preoccupazione e la volontà di pensare a qualcosa di concreto per il futuro. Ce la faremo? Boh…
Il primo passo ci è giunto dalla vittoria in campionato della squadra “Berretti” avvenuta sabato pomeriggio a Parma con il Crociati. Culminata domenica con la qualificazione dei giovanissimi nazionali alla fase finale nazionale per l’assegnazione dello scudetto di categoria. Una vicinanza con i giovani che sono poi il nostro futuro. Provare nuovamente con il Provveditorato agli Studi la strada degli incontri nelle scuole. Due anni fa era stata intrapresa ma la risposta fu altamente negativa.
Questa freddezza del pubblico dalla Spal si deve comunque cercare di arginare o sconfiggere. Ieri è stato desolante vedere la curva e la tribuna con enormi spazi vuoti. Una sensazione di delusione e distacco. Mettere in cantiere lo studio di altre attività che possono attirare l’attenzione della gente. Si dovrà lavorare tanto e in maniera proficua per riconquistare il cuore del pubblico spallino…

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