LA TENACIA DI REMONDINA: MAI DIRE MAI. E GUAI A MOLLARE ORA. PENSIAMO A VINCERE E POI STIAMO A GUARDARE LE ALTRE…

CHE SPAL DOMENICA… Dopo il punto ridato allo Spezia, l’analisi severa del tecnico spallino: “Ci vogliono regole certe e garanzie assolute a inizio anno. E’ stata una stagione troppo condizionata dalle penalizzazioni”. Sulla partita di Alessandria: “Sarà tosta ma noi giochiamo per un solo risultato. I playoff sono quasi impossibili ma non è detto e non dobbiamo mollare. Il futuro? Sento troppi discorsi sul tema. Il torneo non è finito, assurdo guardare alla prossima stagione”. Tra speranze e rimpianti, Remondina sceglie i temi fondamentali: “Il problema, l’unico, di questa squadra sono stati i troppi infortuni e tutti insieme. Mi sono rimasti sul groppone i punti lasciati a Gubbio”. Formazione: Zamboni ritorna al suo posto e Migliorini sostituisce lo squalificato Bedin. Melara in dubbio fino all’ultimo a causa della febbre. Confermato il tridente Volpe-Mendy-P. Rossi.

Il lumicino, piccolo piccolo, che resta acceso. L’ultima vittoria, la più netta di tutta la stagione, almeno nel risultato. Il rammarico infinito perché alla fine potrebbe mancare davvero poco per raggiungere i playoff. I vari pensieri sui tanti punti buttati nella spazzatura. Quella domenica a Monza. Quella partita con il Pergocrema. Quel pareggiaccio con il Sudtirol. Purtroppo è impossibile non voltarsi indietro. Molto più normale che guardare avanti visto che mancano appena due gare e soltanto un incastro degno di Bartezzaghi potrebbe regalare alla Spal una gioia soltanto in principio scontata. In questo cammino all’incontrario saltano fuori, lampanti, un bel po’ di domeniche assurde che alla fine sanciranno il traguardo fallito. Però… Sì, c’è un però. Anzi, più di uno. Prima di tutto perché restano appunto da giocare due partite e bisogna provarle a vincere perché hai visto mai che questo pazzo, incertissimo campionato non prosegua nell’assecondare questa sua vena di follia visti i pochi precedenti del genere. Tutto da fare a da giocare. Promozione diretta, playoff, playout, retrocessione. Non c’è un club che non viva tra color che son sospesi. Tra questi anche la Spal seppure soltanto per una questione aritmetica visto che il destino dei biancazzurri è legato più ai passi falsi delle (tante) dirette avversarie. In mezzo c’è una squadra in forma che arriva da un successo netto e convincente e che, piano piano, sta ritrovando alcuni dei suoi giocatori fondamentali. Anche questo è uno dei temi settimanali. Insieme con la preannunciata rivoluzione estiva, la desolazione per un distacco sempre più evidente con il pubblico e le varie posizioni dei singoli giocatori e dell’allenatore in vista della prossima stagione. Avremmo voluto cominciare dal tre a zero con il Ravenna visto che è successo raramente di mettere in archivio un risultato così importante. E invece no. Perché la notizia dell’ultim’ora – il punto ridato allo Spezia – non può non essere commentata. La parola al tecnico Remondina.

Il solito tribunale ha appena ridato un punto ai liguri. A due giornate dalla fine la classifica cambia nuovamente e non per quello che succede in campo. Aldilà di questa decisione, è stato un anno massacrato da eventi, chiamiamoli così, extra calcistici. Domanda: tempistica,  penalizzazioni, società che non mantengono impegni ma se la giocano fino alla fine facendo pure mercato sperando in una promozione e poi l’anno dopo spariscono… Il caso, incredibile, del Pomezia retrocesso all’ultimo posto dietro a una società, il Catanzaro, addirittura fallita… Ma è possibile partecipare a tornei così palesemente irregolari?
“E’ possibile perghé siamo obbligati. Ma bisogna essere chiari all’inizio. Ci vogliono garanzie vere. Fideiusssioni e cose varie devono essere sicure, così non si può fare. Se sei affidabile tutto l’anno partecipi, altrimenti no. I tanti punti tolti in B all’Ascoli o in Prima Divisione alla Salernitana non vanno bene. E ora lo Spezia torna addirittura in gioco a due giornate dalla fine. Bisogna essere duri, rigidi, non capisco che garanzie abbiano dato certi club. E poi, anche questa storia del Ravenna… servono decisioni rapide. La giustizia sportiva deve essere nettamente più veloce. Chi non ha le possibilità non deve nemmeno partecipare”.

Torniamo alla Spal. Tre a zero al Ravenna, pochi rischi, diverse occasioni da gol… Eppure non ci credeva quasi nessuno.
“Beh, noi credevano. Eccome. Perché la salvezza era prioritaria, e poi sapevano che vincendo col Ravenna si poteva aprire un altro discorso. La squadra non ha mollato e non molla anche se ora è difficile e ci tocca una partita durissima contro una squadra che rischia tutto. E’ una gara vitale per entrambe le squadre, una partita da combattimento”.

Stavolta non ci sono critiche da fare alla squadra. Che cosa l’ha convinta maggiormente dell’ultima partita?
“Devo dire che non siamo partiti bene il primo quarto male a parte la prima occasione, e questa è già una critica. Poi abbiamo fatto bene, non abbiamo corso rischi, la forma c’è, ora la squadra può arrivare al novantacinquesimo. Certo, gli errori, in questi momenti, sono sempre decisivi, davanti e dietro e anche qui domenica siamo stati attenti”.

A fine gara si respirava più delusione per quello che poteva essere, vedendo la classifica. Sarebbe bastato davvero poco in più. Da quando c’è lei se dovesse indicare quello che le è rimasto sul groppone finiamo a parlare di Spal-Sudtirol?
“No, parliamo di Gubbio perché con il Sudtirol abbiamo sbagliato e pagato e non meritavamo di vincere. A Gubbio, invece, abbiamo fatto un’ottima gara, attenta e potevamo e dovevamo vincere senza quell’ingenuità sul rigore. E poi sarebbe stata un’inizione di fiducia importantissima e decisiva”.

A proposito di delusione. Si respira un evidente distacco tra il pubblico e la Spal. Domenica lo stadio era vuoto o quasi. Perché e come si fa a recuperare questa situazione, secondo lei?
“Mah. E’ un fatto normale se pensi di non avere obiettivi. Eri davanti, hai perso tanto e così subentra la sfiducia. Sta alla squadra recuperare anche se ora serve davvero un’impresa”.

Una parola sui singoli. Mendy è in grande crescita e con il Ravenna ha impressionato, Battaglia ha giocato una signora partita, Coppola è in grande forma e Giovanni Rossi, zitto zitto, ha dato una bella risposta dopo tante critiche.
“Aggiungerei che tutta la squadra ha fatto bene, sui singoli sono d’accordo. Mendy sta facendo molto bene, mi piacerebbe andare avanti anche per vedere i suoi progressi. E poi, e ora che ci sono anche delle alternative, sarebbe bello davvero andarsela a giocare”.

Dopo la partita con il Ravenna, quando ha visto la classifica che cosa ha pensato?
“Quello che ho sempre detto. Che i giochi si decidono sempre alla fine. E’ tutto aperto, sopra e sotto. Ecco perché non bisogna mai mollare. Questo è il concetto”.

Una critica gliela devo fare. Domenica c’era la passerella per l’impresa della Berretti e la partita era chiusa. Perché non dare spazio a Geovani? Se non ora quando?
“Perché, l’ho detto anche ai suoi colleghi, il ragazzo avrà tempo, giocherà ancora nella Spal, la società lo valuterà… mentre ci sono giocatori che con me hanno sempre lavorato bene, vedi Colomba e Corsi, e meritavano di entrare anche nei momenti migliori. E poi devo pensare anche alla partita della domenica dopo, a far tenere il ritmo partita a tutti”.

Posso dire che non mi ha convinto?
“Eh eh… mi spiace ma la penso così”.

Non discuto l’aspetto tecnico ma domennica era una situazione particolare. C’era la festa della Berretti…
“Non pensavo alla festa, io devo pensare alla prima squadra. La gestione del gruppo dice che se hai obiettivi e non fai giocare titolari che hanno condiviso gioie e dolore dopo è diffiile chiamarli in causa. Ho sempre giocato con i giovani, non è che ho problemi in questo senso…”.

Quali sono i risultati delle vostre avversarie a voi favorevoli sui quali fate maggior affidamento? La settimana scorsa i risultati li aveva azzeccati quasi tutti…
“Perché ora è più difficile giocare con chi deve salvarsi. Per me il Verona contro il Lumezzane vince, chi gioca contro Pergocrema e le altre in lotta per non retrocedere farà più fatica. E poi ci sono tanti incroci. Lo Spezia con il Sorrento, la Reggiana con la  Salernitana…. Vedremo”.

Il solito punto sugli infortunati… Finalmente ha quasi tutta la rosa a disposizione. Ad Alessandria mancheranno “soltanto” gli squalificati Locatelli e Bedin oltre a Cipriani e a Bortel. Gli altri sono tutti in grado di giocare?
“Mah, Melara oggi aveva a la febbre ed è sotto antibiotici. Spero possa esserci, me lo auguro”.

Vi aspetta una partita decisamente tosta. L’Alessandria non può perdere, altrimenti rischia davvero i playoff…
“Assolutamente. Noi pensiamo a casa nostra ma immagino il loro stato d’animo visto che sono sempre stati davanti. Saranno arrabbiati, agguerriti, sarà una bella partita con tremila persone allo stadio”.

Che impressione le ha fatto la squadra di Sarri? E’ in calo vista la sconfitta di Monza?
“Per niente. Hanno fatto un bel primo tempo e meritavano il vantaggio. Hanno giocatori di prima fascia. Scappini è davvero forte, Bondi è ottimo, Artico esperto e crea problemi tra le due linee, Croce è bravo, in mezzo hanno Segarelli senza contare una buona difesa con un giocatore, Puccino,  classe 91, che secondo me farà una buona carriera”.

La formazione. Per la prima volta ha quasi l’imbarazzato della scelta. Sensazioni: dietro ritorna Zamboni che giocherà con Battaglia visto l’infortunio di Bortel. In mezzo Migliorini sostituisce Bedin e i dubbi veri sono davanti. Un posto se lo giocano Mendy e Fofana con priorità a chi ha giocato finora visto che si tratta di giocatori in forma?
“Direi di sì. Fofana si è allenato una settimana sola, magari in corso d’opera potremo vedere due punte assieme. In generale, mi aspetto un apporto decisivo dai ragazzi appena rientrati. Un contributo di forza, qualità e personalità”.

Chi lascerà alla Berretti per questa partita fondamentale con la Cremonese?
“Pallara e Geovani se avremo disponibile Melara”.

A Ferrara si parla di un’imminente rivoluzione estiva. A prescindere dal fatto che sia lei l’allenatore della prossima stagione, è d’accordo?
“No. Anzi, mi dà fastidio. Io non ho ancora parlato con società perché gli obiettivi non sono finiti. Dobbiamo stare ancora tutti uniti: squadra, società, anche giornalisti e tifosi”.

La settimana scorsa disse che se fosse nel Presidente Butelli confermerebbe Remondina. Vi siete parlati?
“No (ride). Ripeto: penso a oggi, non è giusto e corretto guardare avanti, i dubbi, le voci minano il presente e fanno solo danni”.

A parte i tanti infortunati, se dovesse definire in una parola quello che è mancato a questa squadra che cosa sceglierebbe? Carattere?
“No, secondo me il fatto è proprio lì. Troppe assenze tutte insieme  quindi meno qualità. Quattro mesi Cipriani, due Migliorini e Smit, tre Fofana… Si tratta di giocatori importanti che ti fanno vincere le partite. Il problema è solo questo”.

Che sensazioni ha in vista di questa sfida comunque decisiva dopo aver visto la squadra per tutta la settimana?
“Dico soltanto che credo si tratti di una partita più che stimolante. Sono soddisfatto perché siamo ancora lì e non ci credeva nessuno”.

Alla Spal servono esclusivamente tre punti. Vedremo quindi un atteggiamento tattico molto offensivo?
“Dovremo stare attenti. Bisogna giocare con intelligenza e sbagliare il meno possibile”.

Ad Alessandria porterete una radiolina in panchina?
“No. Arriveranno le notizie ma pensiamo a noi. Ci sono troppe squadre interessate”.

Pronostico?
“Una tripla”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL 433
Ravaglia; Belleri, Zamboni, Battaglia, Ghetti; Coppola, Migliorini, Smit; Volpe, Mendy, P. Rossi.
All.: Remondina.
A disp.: Capecchi, Vecchi, G. Rossi, Colomba, Corsi, Melara (Geovani), Fofana.

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