SPECIALE BERRETTI: SPAL-CREMONESE. LE INTERVISTE AGLI ALLENATORI E POI DATI, NUMERI, PARTITE, RISULTATI, ROSE E FORMAZIONI

L’INTERVISTA DOPPIA AGLI ALLENATORI

E’ la vigilia della fase nazionale del campionato “Berretti” e la prima gara, si sa, è quasi sempre la più attesa e la più importante. Dica la verità, si aspettava di essere chiamato a campionato in corso? Che squadra le è stata lasciata in eredità?

(Giancarlo Finardi) “Mi piace definirmi un accompagnatore di questi giovanissimi calciatori visto che il mio lavoro di responsabile dell’intero settore giovanile della Cremonese mi porta in contatto quasi quotidiano non solo con i ragazzi nati nel 1992, ma anche con tutti gli altri fino ai nati nel 1999. Quando Mario Montorfano è stato chiamato in prima squadra a metà aprile e mi hanno chiesto di portare avanti il suo discorso, ho naturalmente accettato. Siamo una bella squadra, su questo non ci sono dubbi, siamo ripartiti quasi da zero e da quando è arrivato patron Arvedi, che va ringraziato perché  ha subito creduto nel rilancio del vivaio investendo risorse, credo che in generale si stiano facendo buone cose: dopo essersi fermata contro il Monza ai quarti due anni fa, l’anno scorso la Cremonese ha perso la semifinale, ai rigori, contro il Novara. Il nostro obbiettivo è quello di migliorare sempre, Spal permettendo ovviamente”.

(Massimo Pedriali) “Devo dire che è successo tutto in dieci minuti: ero arrivato da poco al campo per allenare i “Pulcini” quando il direttore sportivo Pozzi e il responsabile del settore giovanile Lauricella mi hanno chiesto se volevo allenare la squadra “Berretti” perché nel mentre mister Remondina, che aveva da qualche giorno preso il posto di mister Notaristefano in prima squadra, voleva accanto a sé Beppe Brescia, suo compagno ad Andria. Non ci ho pensato su due volte e ho detto sì, pur conscio di tutti i rischi del caso, perché sapevo di assumere le redini di una capolista e non potevo permettermi di arrivare secondo, altrimenti tutti avrebbero iniziato a fare commenti poco piacevoli verso il sottoscritto. In dieci partite ne abbiamo perse solo due e non è un caso che entrambe siano arrivate dopo la certezza matematica della partecipazione alla fase nazionale. E’ normale, si erano un po’ rilassati e devo dire che dopo una stagione esaltante come questa è comprensibile. Questo è un gruppo straordinario, fatto di ragazzi di cuore, grinta, fame e umiltà, che vogliono fare i calciatori come mestiere: se il popolo spallino si ricorda Beppe Brescia da giocatore, molte delle sue caratteristiche, soprattutto motivazionali, è riuscito a trasmetterle a questo gruppo. Possiamo arrivare lontano, dove lo dirà il campo ma intanto per la trasferta di Savona ho dato mandato di prenotare per il prossimo week-end e non per metà settimana quindi…”.

Allenare i giovani calciatori oggi: più facile o più difficile rispetto a quando era lei una promessa del calcio?

(Giancarlo Finardi) “Senza dubbio oggi ci dobbiamo confrontare con una realtà diversa come è normale che sia. Passano gli anni, tutto cambia, il mondo cambia, nel bene o nel male che sia, ne siamo consapevoli. Bisogna solo diventare più bravi nel saper prendere le novità nella maniera migliore. Sicuramente oggi, a prescindere dal fatto che ognuno fa il suo rispettabilissimo lavoro, questi ragazzi sono più “stressati”, perché sin dai quattordici, quindici anni, quando entrano a far parte dei “Giovanissimi” per intenderci, devono fare i conti con la figura del procuratore, che ai miei tempi non esisteva. Qui anche la famiglia entra in gioco, tutti dobbiamo essere bravi a capire cosa è meglio per il ragazzo, aiutarlo a maturare pian piano e a ragionare in un modo diverso, benché il calcio debba rimanere sempre e comunque prima di tutto un divertimento. Non è facile perché spesso di questi ragazzi se ne perdono per strada, vuoi perché sono troppo fragili caratterialmente, vuoi perché non siamo stati bravi noi ad accompagnarli nella loro crescita, vuoi perché il mondo dorato del calcio, spesso, fa più vittime che eroi. Senza dubbio sono loro il futuro delle società, ho lavorato otto anni a Bergamo e tra quelli nati tra il 1978 e il 1988 sono usciti fior di giocatori da quel vivaio che hanno fatto le fortune dell’Atalanta, anche in termini economici e non solo sportivi”.

(Massimo Pedriali) “Non è facile tenere un ragazzo di diciassette, diciotto anni sempre sul binario giusto. E’ un attimo e proprio quando ti sembra di aver fatto il meglio che potevi ecco che lo perdi. Bisogna star loro vicino, fargli capire che forse sì avranno la grande occasione di andare subito in una grande squadra una volta fuori dal vivaio, ma devono tenere a mente che ai più capiterà di dover fare i conti con realtà che in un primo momento potranno sembrare ai loro occhi quasi come un “fallimento”, una retrocessione sul piano personale. Non è così, devono imparare a masticare amaro, a tenere i piedi ben saldi a terra, che ripartire a diciannove anni da una D o un’Eccellenza non vuol dire essere dei perdenti, significa che è da lì in poi che invece dovrai dimostrare agli altri le tue qualità, che è stata sfortuna se non ti hanno subito preso tra i professionisti e non perché non lo meriti. E’ un sottile gioco psicologico che diventa fondamentale: oggi, da regolamento, le società dilettantistiche sono obbligate a far giocare dei giovanissimi ma appena superi l’età, se non sei dotato, non solo tecnicamente ma anche caratterialmente, ti bruciano e non giochi più. Il nostro lavoro deve essere quello di costruire giovani calciatori con carattere, grinta e passione. Non è facile, ma siamo qui apposta. Da questo punto di vista la Spal è senza dubbio avanti, grazie al grande lavoro che ha fatto Brescia”.

In Italia si sente spesso dire che il futuro del calcio sono i giovani: parole appunto, che poi, puntualmente, non trovano riscontro nei fatti. In piazze esigenti come la sua, crede sarebbe possibile impostare un campionato su una rosa fatta da un buon numero di ragazzi provenienti dal vivaio?

(Giancarlo Finardi) “Bisogna farlo perché non c’è via d’uscita, la crisi economica che ormai a macchia di leopardo ha colpito tutte le società lo dimostra. Non sempre è con i grandi nomi che si ottengono i grandi risultati, anzi. Non ho mai capito se il non voler lanciare i ragazzi sia figlio di una mancanza di coraggio di noi allenatori, di una sorta di protezione quasi paterna nei loro confronti o manchi proprio la cultura della crescita in questo senso. Mi ricordo che già a partire dalla metà degli anni Ottanta, nazioni come la Polonia che a tradizione calcistica ben poco hanno a che vedere con l’Italia, impostavano il calcio tutto o quasi sul settore giovanile e gli allenatori più pagati erano proprio quelli del vivaio. La piazza può essere esigente finché vuole ma se ci si mette d’accordo che o si segue questa via o non si fa calcio, penso che alla fine capirebbe. A Cremona il pubblico è maturo, in prima squadra ci sono stabilmente ormai due ragazzi che potranno fare il bene della loro città oltre che avere un bel futuro davanti e si tratta di Favalli e Degeri. Per me questa è una grande vittoria, la più importante”.

(Massimo Pedriali) “Ruota tutto e troppo attorno al risultato. Alla fine è questa la nostra cultura, da italiani. Conta quanti trofei hai in bacheca, se giochi bene, lanci dieci giocatori che diventeranno bravi a ottimi livelli di te non si ricorderà nessuno. Andiamo a vedere gli altri e ti accorgi che queste due cose non sono inscindibili, semplicemente hanno più pazienza: a Barcellona non hanno vinto subito, più recentemente, in Germania, il Borussia Dortmund si è laureato campione della Bundesliga con otto giocatori cresciuti nel vivaio. Bisogna darsi un tempo e tanti piccoli traguardi da raggiungere senza fretta e capisco che questo sia complicato per chi sovvenziona. Ferrara ha una tradizione calcistica alle spalle importante, ha il palato “fine” come si dice, perdona molto poco, anche a un giovane e anche questo alla fine può condizionare anche se non dovrebbe un allenatore quando è il momento di fare determinate scelte. C’è paura di “bruciare” il ragazzo, forse ci vorrebbe più coraggio e fiducia degli allenatori in se stessi e nei propri ragazzi ma dirlo un conto, farlo poi è un altro. Io mi auguro che molti di questi ragazzi trovino spazio nella Spal del futuro. Le qualità le hanno e il tempo è tutto dalla loro, l’importante è che restino umili e si dedichino quanto più possibile a migliorare la tecnica, che conta molto di più dell’aspetto atletico”.

Che partita vedremo domani? E come giocherà la sua squadra?

(Giancarlo Finardi) “Una partita bella, mi auguro. Veniamo nella tana del lupo ma non come vittima sacrificale di turno, sia chiaro. La Spal ha fatto settanta punti, nessuno in Italia ha fatto meglio e anche se noi avevamo quelle due “pesti” di Brescia e Atalanta nel nostro raggruppamento e i ferraresi no, qualcosa di importante lì si sta costruendo senza alcun dubbio. Se i biancazzurri sono arrivati davanti a Spezia e Prato che sono tra le più attrezzate, tanto di cappello e complimenti sinceri. Da parte nostra spero che i ragazzi siano carichi, vogliamo fare bene, per quasi tutta la settimana non ho visto all’opera i vari Presti, Lucenti, Gambaretti, Fanfoni, Decò e Bi Zamble che ha voluto Montorfano con sé nel ritiro di Desenzano con la prima squadra ma domani ci saranno. Mancherà invece Degeri che giocherà domenica contro il Bassano e domenica scorsa è andato anche a segno nel derby contro il Pergocrema. Come giocheremo? E’ un gruppo intelligente, nato per fare il 433 che all’occorrenza diventa 442 con capitan Lucenti a dettare i ritmi in mezzo al campo. Dubbi? Non so, in porta forse, perché si sono alternati tutto l’anno Galli e Boari, sono due ottimi portieri entrambi.”

(Massimo Pedriali) “I miei ragazzi sanno che devono giocare con cuore, testa e grinta come hanno sempre fatto sino a oggi. Non avrò a disposizione Felletti e Casoni per infortunio e Luciani che è febbricitante, per il resto avrò a disposizione l’intera rosa con gli innesti di Pallara e Geovani che mister Remondina mi ha concesso per questa partita. Non penso ci saranno grosse novità di formazione, rispetto a sabato scorso a Noceto non avrò Cosner numero due e allora dovrebbe giocare Gallerani a sinistra con Fiorini in mezzo insieme a capitan Pignatti che ha pienamente recuperato dall’infortunio patito nell’ultima gara e a Busatto a destra. Per il resto i ragazzi sono tutti pronti, per me sono tutti fondamentali e in questa sorta di 4231 credo che ce la potremo giocare fino alla fine. Vogliamo provare ad arrivare nelle prime otto d’Italia”.

Un motivo per invogliare tutti gli sportivi a venire a seguire Spal-Cremonese al “Paolo Mazza”.

(Giancarlo Finardi) “Importa poco che giochino nella Cremonese o nella Spal, questi ragazzi sono il futuro del calcio e per chi ama questo sport già questo è un motivo più che sufficiente per venirli a vedere. Poi si gioca al “Paolo Mazza” e se la vetrina di una fase nazionale è già di per sè importante, anche il teatro in cui andrà in scena è assolutamente all’altezza del prestigio di queste due squadre. Sono stato a Bergamo dove c’era pochissima gente anche se quel vivaio stava producendo giocatori che un giorno sarebbero diventati importanti ma che già allora erano capaci di risultati prestigiosi, spero che domani Ferrara possa smentirmi e mi auguro di vedere quanta più gente possibile”.

(Massimo Pedriali) “Giocano nel tempio di casa loro, si giocano una partita fondamentale perché anche se è solo la prima giornata da questo risultato dipenderà poi tutto il cammino futuro ed è normale che avremo bisogno di tutto l’affetto possibile della nostra gente che anche domenica scorsa mi ha quasi commosso. Non è facile strappare un coro alla curva Ovest che invece ha elogiato a gran voce tutti questi ragazzi che hanno vissuto un pomeriggio da veri protagonisti come si meritavano, dopo una stagione del genere. Domani si azzera tutto, ricomincia tutto daccapo e ci terrei tanto a vedere non dico spalti gremiti e tifo d’altra categoria, ma che Ferrara risponda come sa fare con grande generosità a questo appuntamento. Per andare al mare c’è ancora tanto tempo!”.

MASSIMO PEDRIALI. Classe 1971, è dallo scorso ventitré febbraio l’allenatore della squadra giovanile biancazzurra. Già allenatore dei “Pulcini” della Spal, ha preso il posto di Giuseppe Brescia, promosso in prima squadra. Nativo di Ferrara, di ruolo attaccante, esordisce a diciassette anni nella Spal guidata da Veneri prima di iniziare una lunga trafila per i campi di C2, C1 ma soprattutto D. Disputa due stagioni a Fiorenzuola dove conquista la promozione in C1 poi, dopo una parentesi nella Sassolese in D, è a Mestre nel 1996 e l’anno successivo è ancora in D in forza alla Polisportiva Monte. Dal 1998 al 2002 disputa le stagioni migliori della sua carriera con la maglia del Pordenone dove colleziona la promozione tra i professionisti e disputa quasi centocinquanta gare con un bottino di cinquanta reti. Dal 2003 al 2006 veste le maglie di Trento, Chioggia, Carpenedolo e Giacomense prima di essere tesserato dal’Adriese in Eccellenza dove resta fino al 2009, squadra con cui inizia anche a fare esperienza come allenatore nelle ultime due stagioni di permanenza. Con lui in panchina la squadra “Berretti” della Spal, inserita nel girone C, in dieci occasioni, ha vinto otto partite e perso due sole volte riuscendo a concludere il campionato al primo posto davanti a squadre come Spezia e Prato che, secondo quanto espresso dagli addetti ai lavori, erano considerate tra le formazioni più attrezzate del raggruppamento.

GIANCARLO FINARDI. Classe 1954, è dallo scorso undici aprile l’allenatore della squadra giovanile grigiorossa. Già responsabile del settore giovanile all’ombra del Torrione, è stato chiamato a sostituire l’attuale allenatore della prima squadra lombarda nonché suo ex compagno di squadra Mario Montorfano. Nativo di Castel Rozzone, piccolo comune del bergamasco, ex attaccante e mezzala di Atalanta, è proprio negli orobici all’inizio degli anni Settanta che si forma come calciatore ma è nella Cremonese che trova la propria dimensione soprattutto a metà degli anni Ottanta, dove colleziona quasi quattrocento partite in dodici campionati, conquistando anche il doppio salto dalla C alla A. Da allenatore vanta già esperienze di un certo rilievo avendo guidato la primavera dell’Atalanta dal 1999 al 2007 in sostituzione di Giovanni Vavassori che nel frattempo era stato promosso in prima squadra. Nel 2007, complice l’entrata in società dell’imprenditore cremonese Giovanni Arvedi che decide di investire moltissimo sul settore giovanile, torna  nella sua città adottiva prima come vice di Emiliano Mondonico, poi come responsabile del settore giovanile grigiorosso. Con lui in panchina la squadra “Berretti” della Cremonese, inserita nel girone B, non ha sin qui mai vinto. In due partite, ha pareggiato il derby contro il Pergocrema per 0 a 0 e ha perso poi per 3 a 2 contro la Sambonifacese nell’ultima giornata di campionato.

LA ROSA DELLA CREMONESE

Portieri

Boari e Galli

Difensori

Baronchelli, Baiguerra, Decò, De Sanctis, Gambaretti, Marinoni e Pozzi

Centrocampisti

Corrado, Degeri, Dell’Anna, Franchi, Lucenti, Marzaroli, Mazzola e Presti

Attaccanti

Akoiblin, Bi Zamble, Longari, Marazzi e Schiavini


IL CAMMINO DELLA CREMONESE

1a 18/09/2010 Verona-Cremonese 1-0

2a 25/09/2010 Cremonese-Bassano Virtus 4-1

3a 02/10/2010 Cremonese-Lecco 2-1

4a 09/10/2010 Sacilese-Cremonese 1-5

5a 16/10/2010 Cremonese-Brescia 1-2

6a 23/10/2010 Montichiari-Cremonese 1-1

7a 30/10/2010 Cremonese-Rodengo Saiano 0-0

8a 06/11/2010 Mezzocorona-Cremonese 1-4

9a 13/11/2010 Cremonese-Atalanta 0-0

10a 20/11/2010 Lumezzane-Cremonese 2-0

11a 27/11/2010 Cremonese-Feralpi Salò 4-0

12a 04/12/2010 Tritium-Cremonse 2-0

13a 11/12/2010 Cremonese-Sudtirol 3-1

14a 18/12/2010 Pergocrema-Cremonese 1-3

15a 08/01/2011 Cremonese-Sambonifacese 3-0

16a 15/01/2011 Cremonese-Verona 3-6

17a 22/01/2011 Bassano Virtus-Cremonese 2-2

18a 29/01/2011 Lecco-Cremonese 1-3

19a 05/02/2011 Cremonese-Sacilese 4-0

20a 12/02/2011 Brescia-Cremonese 2-0

21a 19/02/2011 Cremonese-Montichiari 1-1

22a 26/02/2011 Rodengo Saiano-Cremonese 0-2

23a 05/03/2011 Cremonese-Mezzocorona 1-2

24a 12/03/2011 Atalanta-Cremonese 3-1

25a 19/03/2011 Cremonese-Lumezzane 1-0

26a 26/03/2011 Feralpi Salò-Cremonese 0-3

27a 02/04/2011 Cremonese-Tritium 4-0

28a 09/04/2011 Sudtirol-Cremonese 1-1

29a 16/04/2011 Cremonese-Pergocrema 0-0

30a 23/04/2011 Sambonifacese-Cremonese 3-2

La Cremonese al termine della stagione regolare si è classifica al quinto posto del girone B con quarantanove punti a pari merito con il Lecco con cui però alla fine è in vantaggio negli scontri diretti. Si è qualificata alla fase nazionale a gironi insieme a Verona e Lumezzane come terza  classificata perché in questo stesso girone erano inserite anche le formazioni “Berretti” di Brescia e Atalanta (arrivate rispettivamente seconda e terza) destinate, come da regolamento, a una fase finale a parte che riguarda le sole squadre di serie A e B. Quattordici vittorie, sette pareggi e nove sconfitte, sessanta gol fatti (ventisette in trasferta) e trentacinque subiti (ventuno dei quali in campo avverso). Si tratta del terzo attacco e della terza difesa del girone. Da tenere d’occhio Bi Zamble attaccante ivoriano andato a segno diciannove volte in ventisei gare.

LA PROBABILE FORMAZIONE DELLA CREMONESE

CREMONESE (442)
Galli; Gambaretti, Marinoni, Marzaroli, Baiguerra; Decò, Presti, Lucenti (cap.), Dell’Anna; Bi Zamble, Schiavini.
All.: Finardi.

IL CAMMINO DELLA SPAL

1a 18/09/2010 Carpi-SPAL 1-3

2a 25/09/2010 SPAL-Lucchese 2-1

3a 02/10/2010 SPAL-Virtus Entella 2-0

4a 09/10/2010 Prato-SPAL 1-2

5a 16/10/2010 SPAL-Carrarese 1-2

6a 23/10/2010 Viareggio-SPAL 1-2

7a 30/10/2010 SPAL-Livorno 1-1

8a 06/11/2010 Reggiana-SPAL 0-2

9a 13/11/2010 SPAL-San Marino 1-0

10a 20/11/2010 Spezia-SPAL 1-1

11a 27/11/2010 SPAL-Pisa 4-0

12a 04/12/2010 Bellaria-SPAL 2-3

13a 11/12/2010 SPAL-Ravenna 3-2

14a 18/12/2010 Giacomense-SPAL 2-4

15a 08/01/2011 SPAL-Crociati Noceto 1-0

16a 15/01/2011 SPAL-Carpi 1-0

17a 22/01/2011 Lucchese-SPAL 2-3

18a 29/01/2011 Virtus Entella-SPAL 1-1

19a 05/02/2011 SPAL-Prato 0-2

20a 12/02/2011 Carrarese-SPAL 0-1

21a 19/02/2011 SPAL-Viareggio 4-0

22a 26/02/2011 Livorno-SPAL 0-2

23a 05/03/2011 SPAL-Reggiana 3-0

24a 12/03/2011 San Marino-SPAL 2-3

25a 19/03/2011 SPAL-Spezia 2-2

26a 26/03/2011 Pisa-SPAL 1-0

27a 02/04/2011 SPAL-Bellaria 2-3

28a 09/04/2011 Ravenna-SPAL 1-1

29a 16/04/2011 SPAL-Giacomense 2-1

30a 23/04/2011 Crociati Noceto-SPAL 0-3

La Spal al termine della stagione regolare si è classificata al primo posto del girone C con settanta punti (nessuna squadra in Italia ha fatto meglio). Si è qualificata alla fase nazionale a gironi insieme a Spezia, Prato e Virtus Entella. Ventidue vittorie (record italiano stagionale), quattro pareggi e quattro sconfitte (meglio solo Atletico Roma, Benevento e Foligno), sessantadue gol fatti (ventinove in casa) e ventinove subiti (quattordici tra le mura amiche). Si tratta del quarto attacco e della seconda difesa del girone. Da tenere d’occhio gli attaccanti Bernardini e Geovani, brasiliano quest’ultimo, autori entrambi di otto reti in diciannove e tredici gare rispettivamente.


LA ROSA DELLA SPAL

Portieri

Bossi, Felletti e Tonozzi

Difensori

Ansaloni, Casoni, Fiorini, Furini, Gallerani, Pignatti e Zampetti

Centrocampisti

Albini, Anaclet, Casalnuovo, Giovannini, Izzillo, Maestri, Manzetto e Pallara

Attaccanti

Albertini, Bernardini, Geovani, Luciani e Prisco


LA PROBABILE FORMAZIONE DELLA SPAL

SPAL (4231)

Tonozzi; Busatto, Fiorini, Pignatti (cap.), Gallerani; Maestri, Pallara; Albini, Izzillo, Geovani; Bernardini.
All.: Pedriali.

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