SPECIALE SPAL-SPEZIA (BERRETTI). LE INTERVISTE AGLI ALLENATORI E LE FORMAZIONI. PEDRIALI: ABBIAMO BISOGNO DEL PUBBLICO

MASSIMO PEDRIALI (Allenatore Spal)

Mister Pedriali la sfida di sabato scorso al “Tanca” la possiamo riassumere così: brutta ma rimediabile. Concorda?
“Indubbiamente non siamo entrati in campo come piace a me, troppo bassi a centrocampo e la partita l’abbiamo persa soprattutto per questo motivo. Dobbiamo ammettere che lo Spezia ha fatto un primo tempo a ritmi elevatissimi, a un certo punto non ci abbiamo capito granché e loro meritavano sicuramente il vantaggio di due reti. La buona sorte nella ripresa ci ha consentito di prendere un pochino di coraggio, abbiamo trovato un gol fondamentale con Albertini poi, un po’ Tonozzi che è stato bravissimo in un paio di occasioni e un po’ Bernardini che è andato più volte vicino al gol del 3 a 3 senza dimenticare le punizioni di Maestri, ci hanno permesso di tornare a Ferrara consci che ancora tutto è possibile. E ci crediamo”.

La forza di questa Spal, lei lo ha sempre detto, è quella di essere un grande gruppo.
“Sì, sono dei ragazzi speciali che meritano di essere arrivati fin qui in questa competizione. Si divertono, sono uniti, intelligenti e umili, caratteristiche che mi auguro facciano parte del loro bagaglio di uomini e calciatori anche quando saranno chiamati a disputare ben altri campionati e a trovarsi in ben altri contesti. Le giovanili non sono paragonabili ai campionati “veri”, benché qui adesso le partite inizino a diventare fondamentali”.

C’è chi dice che si sia parlato troppo dei suoi ragazzi negli ultimi giorni e questo li possa avere un pochino deconcentrati. Vuole rispondere?
“Ma non diciamo sciocchezze! Devono godersi a pieno titolo, come gruppo, quello che di buono hanno costruito con le loro forze in questi mesi di campionato. Fa solo piacere vederli così coccolati, questi ragazzi hanno testa e cuore oltre che le gambe per dare un calcio al pallone e non si esaltano per così poco. Loro sanno che si devono preparare a tutto, a voi giornalisti in primis, che un giorno gli date sette o otto in pagella e l’altro cinque o quattro (ride)! E’ il vostro mestiere ed è giusto così, che si abituino sin da ora a questo genere di trattamento perché sarà all’ordine del giorno se vorranno fare come mestiere quello del calciatore. Sono altre le cose che magari stonano”.

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