LA SPAL CI PROVA MA NON CI RIESCE. TENTATIVI DI BUON CALCIO MA C’E’ ANCORA DA LAVORARE

SPAL-TREVISO 1-1 (0-0)

SPAL (442): Teodorani; Ghiringhelli, Zamboni, A. Vecchi, (dal 43′ s.t. Pambianchi), Canzian; Melara (dal 20′ s.t. Taraschi), Agnelli, Migliorini, Laurenti; Mendy (dal 9′ s.t. Marconi), Arma. A disp.: Capecchi, Cosner, G. Rossi, Bedin. All.: S. Vecchi.
TREVISO (4312):
Zattin; Cernuto, Biagini, Di Girolamo (dal 1′ s.t. Visintin), Beccia; Maracchi, Bandiera, Malacarne (dal 42′ s.t. Spinosa); Torromino; Perna (dal 48′ s.t. Bidogia), Ferretti. A disp.: Sanna, Brunetti, Paoli. All.: Zanin.

MARCATORI: 16′ s.t. Melara (S), 38′ s.t. Biagini (T).

ARBITRO: Olivieri di Palermo (Assistenti: Di Lorenzo e Gori).
AMMONITI: Biagini (T).
NOTE: serata calda e condizionata dall’elevato tasso di umidità, terreno in ottime condizioni. Spettatori 1.000 circa, (834 paganti, per un incasso di € 7.954). Angoli: 8 a 3 per la Spal. Recupero: pt 1′, st 3’.

FERRARA – Otto anni e mezzo dopo si incrociano di nuovo le strade di Spal e Treviso tra i professionisti: l’ultima volta, era il marzo del 2003, i veneti guidati da un Chianese e un Ganci formato super, dominarono in lungo e in largo a Ferrara, vincendo con un perentorio 3 a 1. Era l’ultimo di quattro anni d’oro per la compagine della Marca che di lì a qualche mese avrebbe poi spiccato il volo verso una meritatissima serie B. Ridendo e scherzando i ferraresi questa sera hanno festeggiato le nozze d’argento con la mancata vittoria contro i veneti: era il 1986, Coppa Italia, era inverno e faceva pure un discreto freddo e i bincazzurri vinsero grazie a un sei a zero perentorio, un set che poi in campionato negli anni a venire pagarono profumatamente con gli interessi. Una sorta di tabù o bestia nera che dir si voglia che anche oggi ha tenuto fede alla propria tradizione.
La Spal si presenta all’appuntamento senza Pallara infortunato e con Beduschi e Piras dirottati in tribuna per scelta tecnica. Il Treviso sta peggio: allo squalificato Gallon (attaccante di belle speranze scuola Cagliari), si sommano infatti le assenze del centrocampista Giorico (un regista di diciannove anni, anch’egli cagliaritano, di cui si parla benissimo) e della mezzapunta Madiotto (scuola Chievo, ex Giacomense), entrambi ancora in attesa di transfer ufficiale, senza contare quelle relative agli infortunati Cherillo (un altro attaccante prelevato dalla Reggina) e Sartorello (il portiere della vittoriosa cavalcata in D). Nonostante l’emergenza mister Zanin non rinuncia al suo collaudatissimo modulo e allora spazio a quello che diventerà il magic box della serata dietro il tandem d’attacco composto dai più esperti Perna e Ferretti, quel Giuseppe Torromino classe 1988 nativo di Crotone che farà letteralmente impazzire la retroguardia estense e stropicciare gli occhi il migliaio di presenti; confermata la linea dei centrocampsti con Bandiera impiegato nell’inusuale ruolo di regista e Maracchi e Malacarne in quelle di interni di centrocampo. Dietro non c’è Visintin, per lui solo panchina, giocano Di Girolamo e Biagini (autore del pari), con Cernuto e Beccia a completare le fasce laterali davanti all’ex Bassano Zattin.
La Spal è quella annunciata: Ghiringhelli e Mendy rispettivamente in luogo di Cosner e Marconi. Niente di nuovo, insomma.
Per trenta minuti chi fa la partita è la Spal: supremazia territoriale netta, a tratti imbarazzante con Laurenti e Melara indiavolati a far da cornice a un reparto avanzato che vede però ancora lontano da una condizione accettabile la coppia composta da Arma e Mendy. Troppo discontinuo il secondo, poco incisivo il primo, benché un suo colpo di testa gridi praticamente al gol fatto nel primo tempo su corner di Migliorini dalla destra. I ferraresi fanno gioco, dietro c’è un po’ troppa euforia e qualche sbadataggine di troppo in campionato potrebbe non essere passare poi così inosservata in campionato come magari in queste partite, definite di avvicinamento alle sfide che contano, piuttosto che essere considerate dei veri e propri test probanti. Certo la sensazione è che se pressata la retroguardia estense rischi di sbriciolarsi come un castello di carte oggi tenuto in piedi dal solo Zamboni e da un Ghiringhelli piacevolissima sorpresa positiva di serata. In mezzo al campo Agnelli non ne perde una, Migliorini è attento e concentrato come se giocasse la partita della vita, Laurenti a sinistra e Melara a destra lasciano sul posto i loro avversari con le loro micidiali progressioni (da migliorare la mira però che più di una volta non è buona testimone della grande generosità delle nostre ali quando è ora di raccogliere il seminato).
Il Treviso diventa il topolino rincorso dal gatto per quasi un tempo per poi cambiar volto, come d’incanto, nella ripresa, anche se è il gol subìto che dà la defintiva sveglia all’undici ospite. Da quel momento la Spal, complice un fisiologico calo, abbassa pericolosamente il baricentro e sotto i colpi del fantasista Torromino, abile a entrare come una lama nel burro tra le larghissime maglie della difesa estense, subisce sbandamenti a ripetizione per tutta la seconda parte di gara che lasciano intravvedere come ancora del lavoro da fare per mister Vecchi ce ne sia e neanche poco per arrivare all’esordio con il Pisa con qualche dubbio in meno. Il pubblico in compenso non disdegna la prova dei suoi beniamini, la curva sostiene generosamente per tutta la partita l’undici biancazzurro e alla fine il pareggio è il risultato più giusto per quanto fatto vedere dai ventidue contendenti. Adesso la pausa domenica prossima e poi la trasferta difficilissima sul campo di Bassano mercoledì ventiquattro, un test certamente più complicato e impegnativo che dirà a che punto è la preparazione della Spal. Da rivedere certamente alcune situazioni in difesa, soprattutto lungo l’asse sinistro e anche l’attacco non ha destato impressioni mirabili. Un buon pari sicuramente ma il salto di qualità va fatto e in fretta per non dover soffrire oltremodo nel campionato che verrà.

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