LAURENTI IL MIGLIORE IN CAMPO. BUONA PROVA PER AGNELLI, GHIRINGHELLI E MELARA. DA RIVEDERE L’ATTACCO E IL CENTROSINISTRA DI DIFESA

TEODORANI 5.5 – A nostro giudizio questo ragazzone di pur belle speranze di provenienza cesenate, non è del tutto esente da colpe sul gol del pari trevigiano, benché l’errore sia effettivamente da assegnare in compartecipazione con Canzian che non sale e, molto probabilmente, confonde senza volerlo l’estremo difensore in uscita (solo accennata però) lasciandosi beffare dal più esperto Perna, bravo nell’occasione a divincolarsi alla meglio dall’intricata rete di maglie che affollavano l’area al momento del corner regalando così campo libero all’accorrente Biagini che va a colpire tutto solo a botta sicura in maniera mortifera. Per il resto in un altro paio di occasioni lascia trasparire qualche incertezza, quando c’è da uscire non è sempre sicuro come invece dimostra tra i pali.

GHIRINGHELLI 6.5 – Partita giudiziosa del laterale ex primavera milanista, positiva per l’approccio e per la concentrazione che farcisce con un paio di ottimi cross e praticamente zero sbavature in fase di contenimento. Piace per la sua sicurezza e la sua efficacia in fase offensiva, con Melara compone un binario di destra già oggi di buona affidabilità.

ZAMBONI 6.5 – Perna e Ferretti conoscono piuttosto bene il capitano biancazzurro e gli girano al largo, preferendo partire da dietro piuttosto di correre il rischio di sbattere il naso contro il muro eretto dal numero cinque spallino, il baluardo delle Forche Caudine spalline. Serata che non lo contraddistingue se non per la solita esemplare e colossale sicurezza che cerca di infondere a un reparto molto giovane e con i meccanismi ancora da verificare che deve crescere ancora tantissimo.

VECCHI 5 – L’incubo di questa notte per il nostro biondo centrale sarà il furetto trevigiano, di pitagorica adozione, tal Torromino, classe ’88, che ha fatto letteralmente ammattire il pur generoso Alessandro incapace, per tutta la durata della sua partita, di mettere argine all’indiavolata serata del numero sette ospite. Oltre a questo però, vanno annotate due amnesie difensive da paura, regali in anticipo sul Natale previsto dal calendario giuliano che hanno dell’incredibile e solo la fortuna premia i padroni di casa. Abbandona il campo per crampi nel finale.

(PAMBIANCHI N.G.)Spiccioli di gara al posto dell’infortunato Vecchi. Impossibile dare un giudizio.

CANZIAN 5.5 – Lo sapevamo anche prima che arrivasse a Ferrara: difendere non è proprio la mansione che più gli si addice, ma è giovane e, dicono, si farà. Non sempre puntuale sulle sovrapposizioni a cui è chiamato sovente da Laurenti in fase di spinta, può e deve fare molto meglio di quello che ha offerto stasera sui calci da fermo, perché ha un piede che, se educato a dovere, potrà senza dubbio fare male e creare qualche grattacapo in più agli avversari. Nell’occasione del pari ospite non sale e ci sembra confonda involontariamente la timida uscita di Teodorani cercando di portare fuori posizione Perna, una situazione che lascia inevitabilmente l’estremo difensore a metà strada tra palla e avversario e il risultato è che si è preso il gol del pari.

MELARA 6.5 – Il nostro “Gas” Melara c’è. Conferma la bella impressione avuta già contro il Santander e il frecciarossa di casa nostra miete vittime a ripetizione sulla propria fascia di competenza, alternando buone cose in fase di palleggio e in fase di copertura, garantendo con continuità quella spinta che come il pane serve alla Spal e al gioco di Stefano Vecchi. Segna il gol del vantaggio dopo averci provato per tutto il primo tempo e, forse, dopo essersene mangiato uno più clamoroso. Tornato sui livelli del girone d’andata dello scorso torneo, l’importante ora è dare seguito a queste belle prestazioni. Siamo solo all’inizio. La strada è lunga ma Melara, appunto, c’è.

(TARASCHI 6)Venticinque minuti sulla sinistra con Laurenti dirottato a destra e la sensazione è che di questa velocissima ala scuola Toro ne sentiremo parlare. Ottimo l’impatto sull’incontro, tanta corsa, grinta e velocità al massimo dei giri ne fanno costantemente un incubo per il timido Cernuto, costretto spesso alle maniere forti per averne ragione. Buona la sua visione di gioco così come i cross che arrivano dalla sua parte, resta da costruire l’intesa con le bocche da fuoco estensi, ancora lontana dall’esser considerata accettabile, ma anche quella, con pazienza, arriverà.

AGNELLI 6.5 – L’”acchiappapalloni” biancazzurro, un soldatino tuttofare della mediana, confeziona un’altra prestazione più che sufficiente. Fiato da vendere per questo numero quattro idolo della Capitanata che sapientemente dirige il traffico in mezzo al campo per tutti e novanta i minuti di gioco, regalando cambi di fronte che fanno intravvedere sprazzi di quella classe di cui il ragazzo è sempre stato portatore sin dai tempi del Lecce. Ringhia, imposta, contrasta, disegna passaggi in verticale che, per essere il diciassette agosto, è grasso che cola. Avanti così.

MIGLIORINI 6 – Molto meglio rispetto alla partita con il Santander. Più tranquillo, apre il compasso appena ne ha l’occasione e con il cervello che si ritrova va a botta sicura e pesca sempre il compagno che vuole. In costante ascesa anche da un punto di vista fisico, tatticamente sembra risentire meno dell’”ingombrante” Agnelli che alterna il lavoro di Miglio a quello di guastatore del gioco avversario, si prende alla lunga quei metri di campo decisivi che gli permettono di fare da filtro alla manovra senza incorrere in particolari rischi. Certo i ritmi, strada facendo, bisognerà alzarli e non di poco, perché così c’è il rischio che le difese avversarie siano già schierate ancor prima che dai suoi piedi parta il possibile assist vincente. Prova anche il gol dalla distanza con un gran siluro, peccato la conclusione sia centrale.

LAURENTI 7 – Una spina nel fianco costante, una fastidiosissima zanzara che appena può punge il diretto avversario lasciandolo sul posto, una conferma piacevolissima questo giovane spallino che sembra davvero rinato sei mesi dopo l’avventura a Mezzocorona. Sapevamo della sua velocità e delle sue incredibili accelerazioni sul breve, meno conosciute a noi erano la precisione con il contagiri nei passaggi da parte a parte del campo e la sua abilità millimetrica nel mettere i propri compagni nella condizione ideale di colpire a rete, segno inequivocabile e tangibile di una maturità calcistica che va col passare dei mesi fiorendo. Se tira di più e, magari, la passa una volta di più la palla e si piace un pochino di meno, può diventare la freccia decisiva nell’arco spallino.

ARMA 6 – Resta un dubbio sull’effettiva compatibilità con Mendy: l’inizio è incoraggiante ma con il passare dei minuti i due si pestano i piedi in maniera quasi irritante. Certo, Rachid di colpe non ne ha se Mendy, anziché giostrare lungo la fascia si accentra andando a violare la sua porzione di campo, ma è evidente che il gioco del nostro leone di Agadir ne va via soffrendo. Sfiora la marcatura con un bellissimo colpo di testa sul quale solo un Zattin mostruoso dice di no.

MENDY 5.5Per venti minuti sembra posseduto dal demonio, non lo fermerebbero neanche le cannonate ed è anche grazie al suo costante movimento attorno ad Arma e alla sua forza fisica che la Spal per metà tempo domina la bestia feroce Treviso. Peccato che poi, inspiegabilmente, inizi a fare il gioco che dovrebbe fare Arma, andando sistematicamente a pestarsi i piedi con il calciatore marocchino. A questa incostanza tattica vanno aggiunti i piedi di Mendy che tutto sono fuorché vellutati. Potenti sì, precisi un po’ meno.

(MARCONI 6)Michelone sgomita come un ossesso in mezzo alla difesa trevigiana, sfiora il gol prima su colpo di testa poi non arrivando per una questione di centimetri sull’accorrente cross di Laurenti che, a onor del vero, era più simile a una sassata che a un suggerimento. Gran fisico, poco mobile ma la condizione non è ancora al top. Farà comodo.

VECCHI 6 – Il sospetto che questa squadra fatichi un po’ troppo negli ultimi venti metri sta venendo anche a lui: ci sono i rifornimenti, manca chi la butta dentro o, almeno, manca ancora l’intesa. Ma non è l’unico problema. Quello vero, semmai, è il reparto difensivo, con un centrosinistra tutto da valutare ma che già questa sera contro avversari di una categoria inferiore non ha affatto entusiasmato, anzi. Detto questo ha ragione a puntare su Ghiringhelli e continuare nel dare fiducia a Laurenti che si sta rivelando sempre di più come la piacevole scoperta dell’estate.

TREVISO
Zattin 6.5; Cernuto 5.5, Biagini 6.5, Di Girolamo 6 (dal 1′ s.t. Visintin 6), Beccia 6; Maracchi 6, Bandiera 5.5, Malacarne 5.5 (dal 42′ s.t. Spinosa N.G.); Torromino 7.5; Perna 6 (dal 48′ s.t. Bidogia N.G.), Ferretti 6. All. Zanin 6.5.

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