BUONA PROVA DI UNA SPAL PROPOSITIVA MA POCO CINICA. IL RISULTATO E’ STRETTO, I MARGINI DI MIGLIORAMENTO CI SONO

SPAL-GIACOMENSE 1-0 (1-0)

SPAL (442): Teodorani; Ghiringhelli, Zamboni, A. Vecchi, Canzian; Melara (dal 25′ s.t. Cosner), Agnelli, Bedin, Laurenti (dal 32′ s.t. P. Rossi); Marconi (dal 37′ s.t. Mendy), Arma.
A disp.: Capecchi, Pambianchi, Piras, Taraschi.
All.: S. Vecchi.
GIACOMENSE (433):
Poluzzi; Gorini, De March, Sirri, Parenti; Vagnati, Caciagli, Tabanelli; Scaioli (dal 32′ s.t. Minardi), Staffolani (dal 35′ s.t. Lamenza), Paci (dal 24′ s.t. Ferrara).
A disp.: Pavanello, Cenerini, Tanaglia, Mandorlini.
All.: Gadda.

ARBITRO: De Faveri di San Donà di Piave (Assistenti: Tamburini e Gentilini).

MARCATORI: 32′ p.t. Arma (S) su rig. .

AMMONITI: De March (G), Zamboni (S) e Sirri (G).
NOTE: giornata calda, a tratti ventosa, terreno in ottime condizioni. Spettatori 1.000 circa, (787 paganti, per un incasso di € 7.616).
Angoli: 10 a 3 per la Spal. Recupero: pt 1′, st 6’.

FERRARA – Davanti a un pubblico ancora in vacanza (si spera) e perlopiù distratto dagli artisti di strada che in questi giorni invadono pacificamente le strade della tranquilla città emiliana, Spal e Giacomense danno vita a un incontro tutt’altro che piacevole e solo a tratti si è vista una bozza embrionale di bel gioco e solo di marca spallina, tra l’altro. I biancazzurri partono forte e fanno la partita, sembra la fotocopia della gara vissuta contro il Treviso: Laurenti e Melara spingono senza soluzione di continuità sul piede dell’acceleratore lungo la propria fascia di competenza, Agnelli mette ordine, apre lo spartito e inizia a dirigere l’orchestra come pochi sanno fare, Bedin tampona ogni millimetrica falla lasciata dai compagni e Marconi sembra non aver mai tolto le scarpette dopo la magica serata di Bassano: passano quattro minuti, stop volante di Michelone che si sistema la palla sul suo piede preferito, legnata paurosa, Poluzzi dice di no.
E’ il preludio a un asfissiante predominio che si protrae sin oltre la mezz’ora, la Spal colleziona calci d’angolo, la Giacomense si ritira nella propria metà campo e di intenzioni di uscirne sembra proprio non averne. Neanche di rimessa la compagine di Gadda sembra poter impensierire i padroni di casa che decidono bene di mettere un po’ di pepe a una sfida apparentemente a senso unico provando a farsi del male da soli: Staffolani fugge in velocità a Zamboni, Teodorani esce ma rinvia sullo stinco del capitano biancazzurro e solo la sorte predilige come epilogo il tiro dalla bandierina al fondo al sacco. Sospiro di sollievo, ma la paura è tanta. Dopo questo momento di sbandamento i biancazzurri ritrovano la strada maestra, Marconi fugge lungo la destra e crossa in mezzo, mano netta in scivolata di Sirri e calcio di rigore sacrosanto: Michelone va sul dischetto, rigore guadagnato, rigore tirato deve essere il detto che circola in Toscana dalle sue parti ma il primo designato della lista deve essere Arma che infatti noncurante degli improperi del compagno (poi rincuorato da Agnelli) si presenta dagli undici metri e spiazza il pur bravissimo Poluzzi. A questo punto ti aspetti una reazione d’orgoglio dei grigiorossi, niente di più falso. E’ ancora una volta grazie a un’ingenuità difensiva spallina che la Giaco si fa pericolosa: Zamboni mette giù Caciagli al limite dell’area: è rigore? Ci fidiamo dell’arbitro che assegna una punizione da fuori area: la palla rimane pericolosamente nel mezzo, balla per tre, quattro lunghi e interminabili secondi poi la situazione la sbroglia un incerto Parenti che lascia partire un siluro poco ortodosso che va a colpire un piccione posizionato dalle parti del curvino.
La ripresa vede iniziare meglio la Giacomense, la Spal di fiato ne ha meno e si vede, Laurenti dopo quarantacinque minuti devastanti sparisce dalla manovra e gira al largo di un Gorini che ringrazia sentitamente, Melara dall’altra parte resiste un po’ di più ma alla fine pure lui abdica e seppellisce sul campo l’ascia di guerra, Marconi, invece, prende il palo su cross di Canzian e maledice Giove e Pluvio e tutti quanti perché davvero oggi la porta non ne vuol sapere di farsi accarezzare da una delle sue marcature. I grigiorossi provano a far male sulle ripartenze ma Scaioli e Paci sono in giornata no, Ghiringhelli prende fiducia e si inventa arciere di professione con due cross consecutivi per gli avanti spallini uno più bello dell’altro che accarezzano di poco lo scalpo di un Arma ancora troppo poco brutto e cattivo per essere un numero nove. C’è il tempo per vedere all’opera Mendy e quello per il rientro davanti al proprio e amatissimo pubblico di Paolo Rossi e c’è, soprattutto, per rimanere sbalorditi quando si vedono assegnati la bellezza di sei minuti di recupero, dopo una ripresa che definirla anestetizzante è poco. Ma dovevano vincere i biancazzurri. E così è stato.
Finisce con la Spal vittoriosa e applaudita dal suo pubblico, seconda vittoria consecutiva e qualificazione al prossimo turno (ne passano due) in attesa di andare a Rimini tra tre giorni quando, come preannunciato da mister Vecchi negli spogliatoi, giocherà soprattutto chi fino a oggi ha avuto meno spazio. Va bene così.

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