PIU’ DI MEZZA SQUADRA OLTRE LA SUFFICIENZA. OLTRE A MARCONI, GHIRINGHELLI E VECCHI POSITIVO IL CONTRIBUTO DEL CENTROCAMPO

TEODORANI 5.5 – Dici, eppure non ha preso gol. Giusto. Ma il guardiano estense ancora non convince del tutto, soprattutto sulle uscite, quando in almeno due occasioni sta per combinare la frittata: ha dell’incredibile quella che lo ha visto protagonista, con Zamboni malcapitato sparring partner, quando rinvia addirittura sui piedi del nostro numero cinque un filtrante millimetrico a favore di Staffolani nel tentativo di anticiparlo con una scarpata alla viva il parroco. Per poco, quella ribattuta, poteva costare un autogol degno della Galappa’s che avremmo ricordato a lungo. Non sempre preciso neanche sui rinvii pur avendo dalla sua un ottimo calcio in fatto di potenza.

GHIRINGHELLI 6.5 – Niente da dire, l’ex terzino milanista convince ogni giorno che passa sempre di più. Ordinato, preciso, attento, interventi puliti, tatticamente intelligente sembra essere entrato alla perfezione nei meccanismi di questa Spal: abile nelle sovrapposizioni, mai in ritardo sull’uomo e, quando è il momento, si prende la licenza di offendere e si spinge in avanti sfornando almeno tre, quattro cross che potevano senza dubbio essere meglio sfruttati dalla batteria d’attacco di casa nostra. Una bella, bellissima sorpresa.

ZAMBONI 5.5 – Il capitano incespica e non è da lui. Nel primo tempo grida vendetta l’ingenuità su Caciagli proprio al limite della linea dell’area di rigore, per fortuna l’arbitro ha deciso per la punizione ma il dubbio, a posteriori, rimane. Vero, dietro è l’unico che ha un po’ di esperienza e l’unico che può far crescere questi ragazzi giovanissimi: certo che se iniziamo però a imbarcare acqua proprio da lui non va bene.

VECCHI 6.5 – Diligente, di testa ne sbaglia poche per non dire nessuna, un altro giocatore rispetto alla sfida con il Treviso che rimane solo un brutto ricordo della sua carriera. In anticipo è difficile che si faccia sorprendere e chiude bene ogni tentativo velleitario della Giacomense di far male. Testa alta, pochi fronzoli e tanta volontà. Lo spot più bello per un giocatore di appena vent’anni.

CANZIAN 6 – Giornata tutto sommato tranquilla, contro uno Scaioli formato Casper non è che debba fare gli straordinari anche se si nota, inutile negarlo, la fatica che fa ancora a dispetto del suo pari ruolo dalla parte opposta, a mettere in pratica con un certo anticipo quei piccoli accorgimenti che gli permetterebbero di soffrire ancor meno quando è il momento di chiudere la saracinesca. Meglio quando si spinge in avanti, la precisione ancora è un vezzo che lo segue a intermittenza ma da tutto quello che può e non gli si può davvero, oggi, chiedere di più.

MELARA 6.5 – A tratti straripante nel primo tempo, la nostra vaporiera quando mette la sesta marcia parte ai due all’ora ma poi chi lo ferma più? Incontenibile, costantemente pericoloso in fase d’attacco, precisione ancora da affinare ma il suo è un lavoro che fa il gioco di questa Spal. Cala alla distanza, come è normale per questi ultimi giorni di agosto.

(COSNER 6)Entra subito in partita con due belle sgroppate sulla corsia di destra e altrettante sovrapposizioni con l’ottimo Ghiringhelli, da un suo cross nasce l’occasione per chiudere il conto ma Mendy prima e Arma poi non coronano al meglio lo sforzo dell’esterno bellunese.

AGNELLI 6.5 – Lavoro certosino di taglio e cucito, testa alta e pedalare e il motorino biancazzurro governa sapientemente e con giudizio le trame di gioco nostrane cambiando sovente il fronte, spaziando da destra a sinistra con invidiabile sicurezza le sue precise sciabolate. Abbina qualità e quantità con mestiere ed esperienza lasciando agli avversari le briciole.

BEDIN 6.5 – Incredibile ma vero, ma il Don è già in forma campionato e questo, per chi ha seguito le vicende i casa nostra, sa che è un piccolo… miracolo “divino”. Partita di grande intelligenza, quando va per le terre costretto dalla troppa foga agonistica fa quasi più male di quando sta in piedi con quelle sue lunghe leve che come arpioni catturano palloni a ripetizioni. Nel primo tempo si permette persino una sgroppata degna di un’ala condita tanto di cross, millimetrico, peccato la difesa ospite sia arrivata proprio sul più bello.

LAURENTI 6.5 – Per un tempo la nostra zanzara è come sempre fastidiosa come non mai per gli avversari e si conferma davvero ad alti livelli: dribbling, cross, stop a seguire, finte davvero un bel giocatore che fa da stantuffo lungo la propria fascia di competenza non disdegnando nemmeno il sacrificio in copertura quando c’è da garantire assistenza a Canzian. Nella ripresa sparisce dal campo ma si conferma un “acquisto” comunque azzeccatissimo anche in questo pomeriggio di mezza estate.

(P. ROSSI N.G.) Un ritorno a casa applauditissimo dai pochi intimi al “Mazza” quello di Paolino che cerca di rispondere sul campo con il suo solito impegno e la sua solita corsa. Poco meno di venti minuti per trovare al più presto la condizione ideale e il ritmo partita. Di lui ne avremo bisogno.

MARCONI 7 – La sensazione è che questo giocatore, se vuole, con il pallone può fare quello che vuole. Si vede subito che è sulla stessa strada di Bassano, lo stop a seguire morbido su palla quasi impossibile dopo quattro minuti ne è buon testimone, così come i suoi continui scatti sul filo del fuorigioco che con grande attenzione evita. Per due volte spreca, si fa per dire perché davanti c’è il portiere ed è lì per parare, il gol che poteva chiudere la partita, ma nel curriculum di giornata c’è il rigore guadagnato (che voleva anche battere, tra l’altro) e il palo a conferma del bel momento di forma che sta attraversando questo ventunenne.

(MENDY N.G.)Una decina di minuti che lo vedono fare buon movimento sul fronte dell’attacco biancazzurro.

ARMA 6 – Di stima e perché dagli undici metri è freddo quanto basta per mettere nel forziere e serrare a doppia mandata quel gol probabilmente fondamentale ai fini della qualificazione al secondo turno. Lavoro come sempre sontuoso a favore della squadra, ma gli errori in appoggio sono ancora evidenti, così come la troppa “morbidezza” sotto porta dove occorre che diventi quanto prima più cinico e cattivo e torni quell’Arma “letale” che avevamo apprezzato qui a Ferrara due anni fa. Nel finale spreca un gol che ha davvero del clamoroso.

VECCHI 6 – Qualificazione praticamente assicurata (da regolamento, infatti, passano le prime due) ma con ancora qualche defaillance di troppo in fase difensiva da correggere al più presto: difficilmente la Spal incontrerà in campionato avversari così timidi come la Giacomense di oggi. Bene dalla cintola in su ma perché diventi un molto bene occorre che gli attaccanti, in special modo Arma, diventino più cinici e spietati e non gettino al vento occasioni clamorose. Certo, lui di colpe ne ha ben poche, in campo ci vanno i giocatori, ma è inevitabile che proprio da qui in settimana l’allenatore bergamasco debba ricominciare per non arrivare impreparati al primo appuntamento stagionale con il Pisa tra sette giorni.

GIACOMENSE
Poluzzi 7.5; Gorini 5, De March 5.5, Sirri 6, Parenti 5; Vagnati 6, Caciagli 6, Tabanelli 5.5; Scaioli 4.5 (dal 32′ s.t. Minardi N.G.), Staffolani 5.5 (dal 35′ s.t. Lamenza N.G.), Paci 4.5 (dal 24′ s.t. Ferrara N.G.). All.: Gadda 5.

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