IL PUNTO SUL MERCATO E LE PAROLE (E LE CONFERME) DI LUCA CASTIGLIA: LA SPAL MI VUOLE E SE NON VADO IN B A FERRARA VENGO DI CORSA

Meno due giorni alla fine del mercato. La situazione della Spal è ormai nota e riassunta in un altro articolo de Lo Spallino.com tuttora online. Novità di giornata non ce ne sono. Per Belleri alcuni siti parlano di un suo trasferimento in Svizzera la si tratta di un’ipotesi nemmeno molto probabile. Poche offerte anche per l’attaccante Meloni. In sostanza tutto si deciderà, come sempre, all’ultimo minuto del mercato o quasi. Di sicuro c’è che se la Spal riuscirà a trovare una squadra adatta alla valorizzazione di Pallara (probabilmente il Pordenone), allora sarà Luca Castiglia il colpo finale del mercato spallino. Il giocatore, come leggerete in questa intervista ha anche un’offerta dalla B ma a quanto ci risulta il Direttore Generale Pozzi ha in mano, e non da oggi, questo giovane centrocampista. Per quanto riguarda il difensore, e cioè Massoni, invece, le possibilità di approdare a Ferrara sono più remote. La Spal lo segue e sarebbe anche favorita ma tutto dipende dal mercato in uscita. Ecco perché ribadiamo anche oggi che è decisamente probabile che l’ultimo colpo di questo mercato in bianco e azzurro riguardi esclusivamente il centrocampista.

Luca Castiglia, la Spal ti cerca e ti vuole…
“Sì, sono al corrente di tutto. Il mio procuratore (Ulisse Savini n.d.r.) mi ha informato che c’è un concreto interessamento della Spal nei miei confronti e ne sono lusingato. Vediamo, se devo dirti la verità sto aspettando una chiamata dal piano di sopra, penso che tutto sarà definito proprio mercoledì, l’ultimo giorno utile di mercato”.

Dopo una stagione da protagonista con il Viareggio la Lega Pro ti starebbe stretta?
“La vecchia C per me sarebbe solo ed esclusivamente Ferrara e la Spal. Se non arriveranno proposte concrete che mi dovessero entusiasmare verrei lì e solo lì e con grande piacere. Non sarebbe per niente un declassamento per me, conosco molto bene quello che vale la squadra ferrarese però, come ti dicevo, fino all’ultimo una speranza di finire al piano di sopra vorrei tenerla accesa, ma senza nulla togliere ai biancazzurri”.

Qualcosa di concreto c’è?
“Voci, ma sono scaramantico e non dico nulla (a noi risulta che la squadra sia il Brescia del suo ex tecnico Scienza). In C invece posso dire che il Viareggio mi ha chiesto di tornare e ammetto che ci sarei anche tornato: però è uscita la Spal e per me a quel punto è diventata l’unica opzione in terza serie che oggi posso prendere in considerazione, con tutto il rispetto per la società toscana dove ho lasciato tanti amici e dove mi sono trovato benissimo. Per me la Spal sarebbe un passo in avanti concreto per la mia carriera”.

C’è anche un certo Massoni che la Spal vorrebbe assicurarsi anche se tutto dipende dal mercato in uscita. Tu lo conosci bene.
“Certo, gran giocatore Leonardo, prendere lui è come tirare su un muro in difesa, dalle sue parti non si passa. Ho saputo nei giorni scorsi che c’è una trattativa anche con lui. Magari ci ritroviamo anche lì, chi lo sa”.

Ma Luca Castiglia giocatore chi è?
“Un centrocampista che può ricoprire indifferentemente il ruolo di mezzala a destra e a sinistra in un centrocampo a tre, il play basso davanti alla difesa pronto a dare qualche colpo qua e là come mi è stato insegnato a Viareggio (fisicamente non sono da buttare, sono un metro e ottantacinque e la botta la reggo bene), oppure uno dei due in mezzo in una linea a quattro, prediligendo però la parte sinistra perché io sono mancino. Nasco offensivo, fino a quindici anni ho giocato nel Torino poi, con il fallimento dei granata mi ha voluto la Juventus e lì ho fatto anche il trequartista per necessità con risultati non da buttare via. Uscito dal settore giovanile della Juventus mi sentivo un fenomeno. Mai errore fu così grande”.

Spiega.
“Beh, sono andato in prestito al Cesena, ero il più giovane di otto centrocampisti. Ho fatto tre panchine e tanta, tanta tribuna che a posteriori ti dico che mi ha fatto solo bene. Sono maturato, cresciuto, diventato umile e ho capito che non basta passare per la Juventus per essere un giocatore. A gennaio sono andato a Reggio Emilia giocando anche lì poco o nulla. Allora mi sono detto che o mi mettevo a ragionare da calciatore, oppure il campo non l’avrei più visto. A Viareggio sono rinato, ho messo in pratica diversi insegnamenti, ho faticato e non poco per raggiungere un mio personale equilibrio. Oggi penso di esserci riuscito e, qualunque sia la mia prossima destinazione, credo proprio che quello che si vedrà in campo sarà un Castiglia ancora più consapevole dei propri mezzi, con ampi margini di miglioramento, tanta voglia di imparare ancora e mettersi a disposizione della mia nuova squadra”.

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