Dice chi l’ha visto dal vivo che ci sono stati attimi di frenesia assoluta e che, a un certo punto, il Direttore Generale spallino, Bortolo Pozzi, parlasse all’unisono utilizzando contemporaneamente due telefoni cellulari. Cose normali, in quel della sede del mercato milanese nel bel mezzo di una trattativa dopo l’altra soprattutto nell’ultimo giorno utile per concludere affari. La missione (impossibile) del Comandante era quella di trovare squadra a Belleri e Meloni. Niente da fare. La sorpresa, invece, è un altro arrivo a centrocampo. Si tratta di Jacopo Fortunato (nella foto sotto), classe ’90, centrocampista jolly ma prevalentemente esterno di proprietà dell’Inter, l’anno scorso sedici gare e due gol per lui nel Como. Super fisico, centottantasei centimetri, il ragazzo arriva in prestito (buon segno dal punto di vista delle prospettive…) perché i nerazzurri credono in lui avendolo visto nel proprio vivaio nel quale, tra l’altro, ha disputato due campionati pieni con la Primavera (ventotto gare e due gol).
Riguardo al discorso difensore, vale a dire Massoni, invece, come avevamo scritto in questi giorni, la società non aveva cercato scuse: no cessioni, no party era stata a la linea che queste ultime ore di mercato hanno confermato. Anche un discorso economico, certo, ma pure un fatto di coerenza e di numeri. Perché se punti sui giovani, in questo caso il troppo sottovalutato Alessandro Vecchi e Pambianchi, e poi non li fai giocare allora ricominciamo dal recente, e deludente, passato. In più il fatto di accollarsi uno stipendio aggiuntivo vista l’annunciata e messa in pratica politica del contenimento dei costi e il discorso rosa che, senza cessioni appunto, sarebbe diventata persino maggiore di quella infinita di un campionato fa.
Non a caso lo stesso Massoni, difensore centrale sinistro, cartellino del Sassuolo, l’anno scorso a Viareggio proprio con l’altro nuovo acquisto Castiglia, prima a Verona e non solo si è accasato già ieri sera tardi alla Virtus Lanciano. Un retroscena che si può raccontare e che riguarda il difensore è dell’inizio di luglio. La Spal (su Lo Spallino.com avevamo riportato una frase significativa del diesse del Sassuolo Bonato in merito) aveva praticamente concluso la trattativa. Un infortunio di un difensore dei neroverdi fece saltare tutto e le società si misero d’accordo di riparlarne più in là. Cosa che stata anche fatta ma prima l’Ars et Labor, e non solo per consegnare una squadra già fatta a Vecchi per il ritiro, aveva fatto il colpaccio – su questo ci sono pochi dubbi – sistemando Colomba in cambio dei due sinistri Vecchi e Pambianchi. E’ qui che, in pratica, si è concluso il discorso Massoni. Certo, l’arrivo di Massoni avrebbe consentito a mister Vecchi di accelerare la messa a punto della sua squadra, specialmente in difesa. Ma l’obiettivo, e questo è un punto che bisognerebbe colorare e mettere… in fluorescente, quest’anno è solo la salvezza. Se poi per ottenere il traguardo annunciato dal club o per fare un passo in avanti importante nel caso che il girone di andata superasse le aspettative, ci sarà da tornare sul mercato a gennaio, di sicuro qualcosa si farà.
A oggi la Spal è questa. Una squadra di giovani promettenti che dovranno ripagare la fiducia della società manifestata anche oggi, soprattutto nei riguardi dei propri difensori. L’ultimo arrivo, la priorità vista anche l’emergenza numerica, riguardava il centrocampista. Priorità chiusa ieri e oggi. Con il prestito di Pallara in cerca di una consacrazione che Jack può trovare eccome in quel dell’ambizioso Pordenone. E con gli arrivi di due altri giovani, Castiglia e Fortunato, sì di prospettiva ma con alle spalle un signor campionato in categoria e una crescita nel vivaio della Juventus. Il centrale mancino si giocherà il posto con gli altri tre colleghi di reparto.
Per quanto riguarda le posizioni di Belleri e Meloni la situazione è diversa. Il primo dovrebbe rescindere, il secondo – penalizzato certamente dal fatto di essere attualmente infortunato – ora potrebbe trovare una sistemazione in serie D dove il mercato è ancora aperto a meno che non rescinda anche lui o resti in rosa in attesa che la società risolva, magari chiedendo aiuto alla trasmissione “Chi l’ha visto?” la fuga di Geovani.
Adesso, insomma, i giochi di mercato sono finiti. Numericamente la rosa è completa (pure troppo visti i ventiquattro giocatori in organico). E dovrebbe esserlo anche qualitativamente per disputare un torneo tranquillo in grado di far crescere i tanti prospetti che dovranno costituire le basi della Spal che verrà. Ora tocca a loro. E a mister Vecchi. E qui i tifosi possono essere ottimisti.