GHIRINGHELLI, PAMBIANCHI E AGNELLI SUGLI SCUDI. BENE ANCHE GLI ESTERNI. UN PO’ IN OMBRA MARCONI, MENDY SPRECONE

TEODORANI 6 – Il battesimo in campionato per il nostro gigante romagnolo farebbe venire i brividi anche a Dario Argento: due minuti di follia e altrettante uscite maldestre, ora di pugno (e la palla resta lì), ora invece passeggia clamorosamente sotto il diluvio alla Gene Kelly in “Singin’in the Rain” e tampona Canzian sceso a dare una mano. Da quel momento sale di tono, infonde sicurezza al reparto e non esita, se è il caso, a liberare in tribuna. Bene in uscita, là dove era mancato di più contro la Giacomense. Il Pisa alla fine, gli fa il solletico.

GHIRINGHELLI 7 – Diciannove anni appena ma continua a sorprendere positivamente in questo inizio di stagione. Intelligenza a quintali che sopperisce all’esperienza che non può avere ma gli avversari dalla sua parte la vedono poco: chiedere a Perez tra gli altri, sul quale si immola a botta sicura a metà ripresa salvando, probabilmente, una conclusione che poteva finire alle spalle di Teodorani. Piace per la sua grinta, la sua costanza, il suo saper scegliere di fare sempre la cosa giusta al momento giusto.

ZAMBONI 6 – Di stima perché la giornata in cui incappa il capitano è tutt’altro che positiva: Pambianchi chiude tre volte dalla sua parte e questo la dice lunga sulle condizioni, evidentemente non ancora ottimali, del nostro capitano la cui esperienza comunque alla lunga si fa come sempre sentire. Ma da lui ci si aspetta di più.

PAMBIANCHI 7 – Partitona, tra i migliori in campo in assoluto, è l’uomo ovunque che tira giù la serranda e dice ai punteros pisani “closed, da qui non si passa”. Elegante, preciso, ordinato, mai lezioso e “cattivo” quanto basta per far capire a modo suo anche a Perna che certe cose, a Ferrara e contro la Spal, proprio non si fanno. Il difensore da più parti tanto “cercato” sembra esserci già.

CANZIAN 6 – Dopo una settimana travagliata, complice il ginocchio che continua a fare i capricci, il numero tre biancazzurro disputa comunque una buona gara. Come sempre meglio quando c’è da attaccare che non a difendere, magari ancora poco preciso in qualche appoggio ma dalle sue parti Tremolada non lo mette mai in difficoltà. Regala un filtrante ad Arma nella ripresa che meritava miglior fortuna.

MELARA 7 – La solita vaporiera che quando prende il binario di destra non lo lascia di un millimetro. Potenza e forza unita a una discreta tecnica ma con una mira ancora da migliorare, questo è Fabrizio nostro e per oltre un tempo scombussola il precario equilibrio di Bizzotto che fatica a contenere le sfuriate del nostro numero sette. Suo l’assist vincente per il gol del pari di Arma. Esce esausto tra gli applausi del pubblico.

(COSNER N.G.)Spiccioli di partita al posto di Melara, impossibile valutare il suo rendimento.

AGNELLI 7 – Mezzo voto in meno perché le mani addosso all’arbitro proprio no: tre minuti di autentica follia e in cui gli si chiude la vena, un errore grave e ingenuo che poteva costare alla Spal tantissimo anche per le settimane a venire e che un giocatore di esperienza come lui che deve dare l’esempio non può e non deve permettersi. Per il resto è un piacere vederlo giocare, sventaglia a destra e a sinistra con una lucidità d’altra categoria e sforna palloni e assist a quantità industriale per gli esterni e per le punte con una precisione chirurgica. Davvero un bel giocatore.

BEDIN 6 – Un leone che diventa belva quando l’”onesto” Perna compie il fattaccio e non gliele manda di certo a dire. Come al solito in mezzo al campo la sua fisicità si fa sentire e la sensazione è che per questa Spal, oggi, sia davvero imprescindibile. Lavoro oscuro su Favasuli e su Carparelli che poi però capisce che non è aria e gli parte più largo. Esce stremato.

(MIGLIORINI N.G.) Pochi minuti in cui ordine e calma sono le prerogative dalla panchina. Comunque troppo poco per poter dare un giudizio.

LAURENTI 6.5 – La pioggia è la nemica numero uno della nostra zanzara che non riesce per i primi venti minuti a prendere la solita velocità su un campo che sembra un pantano e sotto un diluvio di chiare note bibliche. Esce alla distanza confezionando un’altra prestazione sopra le righe che lo relegano tra i protagonisti di giornata: dribbling, assist, cross, punizioni guadagnate, prova anche il gol a tempo ormai scaduto, la mira è quella che è ma pazienza. Più di così, oggi, non poteva fare.

MARCONI 5.5 – Mai in partita, anonimo e avulso dal contesto, un passo indietro rispetto alle ultime gare giocate, lo si nota per una palla accarezzata con lo scalpo poco dopo la metà del primo tempo, per il resto è poco cercato ma anche lui fa veramente ancora di meno per mettersi in evidenza giocando a nascondino con la coppia di cerberi pisani.

(MENDY 6)Se avesse meno numeri da repertorio e fosse più spietato sotto porta sarebbe l’ideale: fa ammattire Audel tanto che Pagliari dirotta il numero due altrove e gli incolla addosso Ton ma cambia poco, il senegalese è una forza della natura e farebbe a pugni persino con un autotreno (e ne uscirebbe vincitore) però, quel gol che si mangia a otto minuti dalla fine è proprio clamoroso. A due minuti dal termine va giù in area, probabilmente scivola ma qualche dubbio resta.

ARMA 6.5 – Un gol mangiato, un altro mezzo lasciato per strada, in compenso il lavoro che fa per la squadra è immane e lotta temerario come un leone con i difensori nerazzurri riuscendo spesso e volentieri ad averne la meglio. Bellissimo il gol, lo stop a seguire e la finta con cui si prende gioco di Esposito piazzando la palla poi proprio là, dove Pugliesi non sarebbe mai arrivato. Poco lucido negli ultimi metri, forse sopraffatto anche dalla stanchezza. Ma è importante che riprenda la confidenza con il gol dopo due stagioni buttate.

VECCHI 6.5 – La Spal piace, ha una sua identità precisa di gioco, ha carattere e non è cosa scontata vista l’età media degli undici in campo. La reazione dopo il gol preso, che avrebbe potuto ammazzare un toro, è un segnale che fa ben sperare per il futuro e questo è senza dubbio tutto merito suo. Una squadra che diverte e si diverte, a cui manca l’acuto vincente ma che giocando così potrà senza dubbio raccogliere molti consensi. Si rivela azzeccatissima anche la scelta di inserire Pambianchi vicino a Zamboni.

PISA
Pugliesi 6; Audel 5.5, Raimondi 6, Esposito 5.5 (dal 24′ s.t. Ton 6), Bizzotto 5; Tremolada 5, Obodo 5.5, Favasuli 6, Nicastro 5.5; Carparelli 6 (dal 35′ s.t. Berardocco N.G.), Perna 4 (dal 5′ s.t. Perez 6). All.: Pagliari 6.

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