ANDREA GIOCA, GIORGIO E’ IL SUO PROCURATORE: LA SINGOLARE COLLABORAZIONE DI… DUE ZAMUNER

Poco più che adolescente, ti sei trovato catapultato nel mondo del calcio professionistico…
“E’ stata la realizzazione di un sogno. Tutti i ragazzi che iniziano a giocare a calcio vogliono diventare dei professionisti. A differenza di come può apparire da fuori non è per niente facile, ci vuole tanto entusiasmo e moltissimi sacrifici”.

Perché proprio alla Spal?
“Perché è una squadra che ha storia, fascino e grandissimo tifo. E poi il mio procuratore (l’omonimo Giorgio Zamuner) ha giocato giusto qualche partitina al Mazza (grande risata)”.

Non sei riuscito a giocare molto in prima squadra. E’ così difficile trovare un po’ di spazio?
“Facile non è altrimenti qualche partita in più l’avrei giocata! Devi sapere che nel mio stesso ruolo  giocavano persone del calibro di Zamboni, Battaglia, Smit: complicato trovare spazio per un giovane”.

E’ per questo che hai accettato volentieri di essere girato in prestito ad altre squadre?
“Certo, ho fatto sei mesi a Bassano e per fortuna mi sono trovato bene, sia con il mister sia con i giocatori. Peccato solo per le poche presenze ma ormai è acqua passata”.

A Ferrara hai sempre diviso l’appartamento con Cosner. Ci racconti la vostra giornata tipo?
“Con Andrea siamo sempre andati d’accordo nonostante i caratteri diversi. La giornata iniziava presto per via dell’allenamento, il tempo della colazione e poi di corsa al campo. Allenamento, pranzo con gli altri ragazzi e poi di nuovo a casa. Un po’ di computer, televisione e alle 18 passeggiata in centro”.

Insomma una vitaccia!
(grandissima risata)

Li senti ancora i ragazzi della Berretti?
“A dirti la verità non molto…”.

Dalla Berretti alla prima squadra: cosa cambia?
“Cambia tutto. E’ una questione mentale, quando giochi nella prima squadra il calcio lo vivi veramente come un lavoro, nella Berretti invece l’impegno c’è sempre ma è più un divertimento”.

Il tuo cognome a Ferrara è associato a grandi prestazioni calcistiche…
“Lo so, lo so. Giorgio è il mio procuratore, impossibile non conoscere il suo passato”.

Che tipo di procuratore è Zamuner?
“È una persona che si fa in quattro per i suoi ragazzi, non importa se non ci si sentiamo tutti i giorni, quando ho bisogno lui c’è sempre. Il nostro rapporto è molto bello, aperto, riesco a parlare di tutto con grande serenità e questo credo non sia tanto scontato al giorno d’oggi. E poi quando prendo una decisione, di qualsiasi tipo essa sia, lui mi appoggia sempre con grande fiducia”.

Hai giocato nella Primavera di una grande squadra come l’Udinese. Ci racconti la tua esperienza?
“E’ stato un periodo bellissimo, siamo arrivati a un passo dallo scudetto. Udine è una grande scuola, in tutti i sensi, non immagini quanti ragazzi capaci ci sono al momento poco conosciuti ma che a breve diventeranno dei top player di serie A”.

Parliamo di presente: dove giochi adesso?
“Adesso gioco a Pordenone in serie D insieme con un altro spallino: Giacomo Pallara. Come si dice… sono dovuto ripartire da zero. E’ un bel gruppo,  speriamo di avere delle belle soddisfazioni e di centrare i nostri obbiettivi”.

La Spal è sempre nei tuoi obiettivi?
“Come si può dire di no a una società del genere?”.

Hai tutto il tempo per sognare: cosa farai da grande?
“Vorrei continuare a fare questo bellissimo lavoro finché mi farà stare bene e divertire. Poi chissà…”.

Un saluto ai lettori de “Lo Spallino.com”.
“In bocca al lupo e sempre forza Spal!”.

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