UNA SPAL STRARIPANTE E A TRATTI INCONTENIBILE COME NON SI VEDEVA DA TEMPO SCHIACCIA IL MALCAPITATO PAVIA

SPAL-PAVIA 4-0 (3-0)
SPAL (4411):
Teodorani; Ghiringhelli, Zamboni, Pambianchi, G. Rossi; Melara (dal 18’ s.t. Migliorini), Agnelli, Castiglia, P. Rossi; Laurenti (dal 27’ s.t. Cosner), Arma (dal 23’ s.t. Marconi). A disp.: Capecchi, A. Vecchi, Bedin, Canzian.
All.: S. Vecchi.
PAVIA (4312):
Facchin; Gheller, Caidi, Fissore, Meregalli; Carotti, Meza Colli (dal 1’ s.t. Dall’Oglio), Puccio; Falco (dal 13’ s.t. Sprocati); D’Errico, Marchi (dal 21’ s.t Veronese). A disp.: Cacchioli, Capogrosso, Romeo, Rodriguez.
All.: Domenicali.
ARBITRO:  Penno di Nichelino (Assistenti: Lo Cicero e Leali).
MARCATORI:
9’, 34’, 39’ p.t e 22’ s.t. Arma (S).
AMMONITI: Meza Colli (P), Puccio (P), Castiglia (S) e Agnelli (S).
ESPULSO: al 1’ s.t. Puccio (P) per doppia ammonizione.
NOTE: serata nuvolosa, temperatura mite, terreno in discrete condizioni. Spettatori 2.400 circa, (1.081 paganti, per un incasso di  € 11.433 e 1.129 abbonati, rateo di  € 5.778).
Angoli: 4 a 2 per la Spal. Recupero: pt 1′, st 3’.

Sei punti in quattro giorni. Sei gol fatti e zero subiti. La Spal dà i numeri e sono numeri clamorosi, importanti, convincenti. Come quelli personali di Rachid Arma, fischiato ingenerosamente (eufemismo) due domeniche fa e poi capace di rispondere come solo i grandissimi sanno fare. Due assist e una traversa a Como, quattro gol stasera. Pazzesco. Ci voleva pazienza in generale, e magari ce ne vorrà ancora più avanti, ma chi sa come funzionano queste stagioni figlie di un rinnovamento totale e basato sui giovani, sa e sapeva anche che tirare somme dopo poche giornate, guardare la classifica (che senza la penalizzazione, per la cronaca, vedrebbe zamboni e compagni al quarto posto!), parlare di playout o anche di playoff… beh, si tratta di cazzate assolute.
La Spal di stasera ha fatto vedere quello che può fare. Un campionato tranquillo che, se aiutata e sostenuta come è successo anche oggi può anche diventare sorprendente. Ma, appunto, è presto per sognare e l’equilibrio indispensabile vale anche per evitare dannosi voli pindarici. Meglio vivere alla giornata e divertirsi come è spesso successo in questo torneo.  Scrivevamo del ragionamento e dei commenti da fare e scrivere giornata per giornata. Quella di oggi racconta di una Spal concentrata, aggressiva, bella, veloce, ordinata e spietata. Mister Vecchi conferma l’undici che ha vinto a Como, modulo compreso, cambiando solo Migliorini per il debutto stagionale dal primo minuto di Castiglia. Ed è una Spal capace di concretizzare subito alla prima occasione il gol del vantaggio con la prima firma della serata di Arma. Il minuto è l’ottavo e già al secondo i biancazzurri avevano fatto vedere di volerci provare e riuscire subito. La punizione è di Paolino Rossi e a svettare c’è appunto Arma. Uno a zero, palla al centro e partita in discesa. Anche perché sulla fascia destra Ghiringhelli e Melara sono scatenati e fanno tremare più volte il malcapitato Pavia (che fin qui aveva comunque perso una sola volta!). Anche Laurenti, tanto per cambiare, è in giornata e con i suoi guizzi mette in difficoltà la difesa ospite. Dopo un piccolo, l’unico per la verità, sbandamento difensivo, è ancora la Spal a passare. Paolino Rossi mette in moto Melara, davvero in grande forma stasera, e la palla sul secondo palo è facile facile per uno che si chiama Arma ed è lì pronto a firmare la sua seconda rete e a esultare in maniera composta nonostante avrebbe avuto i suoi buoni motivi per allargare le orecchie in cerca di quei folli fischi ormai dimenticati di due settimane fa.
Con il due a zero al 33’ si capisce che stasera ce n’è per nessuno. Dalla curva si alza un coro meritatissimo per il tecnico Vecchi – e se non sbagliamo è la prima volta durante la stagione Butelli che un allenatore si conquista un evento del genere – e la spinta dei tifosi oltre alla vena dei biancazzurri porta alla prodezza di giornata appena cinque minuti più tardi. Ghiringhelli e Arma scambiano alla grande e su cross del terzino il bomber è splendido per coordinazione, senso del gol, precisione nell’infilare ancora il Pavia e firmare la sua tripletta personale. Si alzano anche i cori per Rachid ed è un bel sentire. Si va al riposo così, nell’euforia dei tifosi spallini e nella tranquillità della squadra di Vecchi che in quarantacinque minuti ha rischiato mai.
Si ricomincia e il Pavia resta subito in dieci. Il fallo di Puccio è da giallo ma in un attimo l’arbitro sventola due volte il cartellino e vai a sapere a che paese il giocatore ha mandato il giudice di gara. Si capisce, ammesso ce ne fosse ancora bisogno, che la gara è finita. Ma la curva non smette di cantare e la Spal non smette di giocare. Il Pavia non c’è più, Melara e Arma invece sì. Proprio l’attaccante è sempre pericoloso, una volta sbaglia, un’altra è sfortunata e quando il tecnico Vecchi ridisegna la squadra facendo entrare il terzo centrale di centrocampo, Migliorini, per far rifiatare un ovviamente stanchissimo Melara, sembra si vada verso gli ultimi venticinque minuti di sbadigli. Sbagliato. Perché Arma sembra voler realizzare il poker sotto la curva per una sorta di pacificazione totale e ci riesce al 22’ della ripresa. Calcio d’angolo di Rossi, firma di Arma. E sono quattro. Davvero tanta roba. Vecchi fa la cosa giusta e sostituisce l’attaccante con Marconi. I fischi diventano un ricordo lontano cancellato da questa meritatissima standing ovation. C’è tempo per l’ultimo cambio Laurenti-Cosner, anche questo tra gli applausi, per l’unica (bella) parata a tempo scaduto di Teodorani e il resto è l’euforia notturna della Ovest-Campione che in un coro dopo l’altro rende omaggio a una Spal che non vedevamo da tempo. Possesso palla, occasioni, gioco. La ferraresità, quella sana, ben rappresentata nell’espressione “am par ad sugnar” ci sta tutta. E ci sta tutta anche la gioia per questa bellissima serata da godersi fino in fondo in attesa della prossima partita. Già perché domenica è subito campionato e l’impegno, contro il Carpi, è di quelli belli tosti. Ma chi se ne frega. Altro giro, altra corsa. Per adesso c’è questa Spal prolifica e divertente e – attenzione a non sottovalutare questo dato – anche bella solida dietro. Si vede in campo, si vede anche in classifica e si vede pure nella differenza reti. Ma sono dettagli, oggi anche inutili e da non guardare per evitare di lasciarsi andare con facili e pericolosi sogni. Meglio guardare a questa notte e basta. La notte della Spal. La notte di Rachid Arma, un gran giocatore spesso sottovalutato da salvaguardare come si fa con i fuoriclasse.

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