Scrivere di sera, di ritorno dalla Spal vincente per quattro pere a zero, ha il suo fascino, seppur il letto chiami prepotentemente dopo una giornata ad alti e bassi. Ma si fa, per la Spal si fa! Che dire: due domeniche fa, Arma uscì tra i fischi (a mio parere, malgrado gli innegabili errori, clamorosamente ingiusti), oggi con il pubblico in piedi ad applaudirlo per quattro gol bellissimi! La palla e il mondo girano, le palle anche, perché sarebbe bastato rinunciare a una facile contestazione e attendere il giocatore che mai aveva deluso, per evitarci tutti parole a tinte fosche. Ma siamo fatti così, via alla prossima.
Una partita vicina a Carlo (tifoso granata del Toro al midollo, un cuore dedicato quasi interamente alla squadra della sua città – l’unica, dice lui!-, ferrarese d’azione e quindi spallino) che tifa Spal, che apprezza i tocchi, il gioco, che si diverte e che come me, per malattia, a prescindere dalla partita, dalla classifica, da tutto, arriva almeno un’ora prima del calcio d’inizio; a Tiziano, che indovina con trenta secondi d’anticipo, tre dei quattro gol della Spal, e di questo ride (non ha caso l’ho già obbligato a presentarsi domenica al “Giglio”!); a Lorenzo, un caro amico che da troppo tempo non sedeva sugli spalti del Mazza, e quattro gol di Arma, come la si può definire, se non una serata bellissima?
Spiace solo vedere coloro che due domeniche fa offendevano Arma, oggi si sono alzati per applaudirlo all’uscita (bravo mister, hai fatto bene a regalargli un bagno d’applausi), come se fosse normale offendere e incitare senza scrupoli e pudore. Ma il calcio ferrarese è come la politica italiana; si può dire tutto il contrario di tutto, tanto chi si ricorda?
Io mi ricordo, in politica e nel calcio. E serve un minimo di pudore, un po’ di autocritica. Questa squadra, giovane, allegra, va incitata sempre, non solo quando vince 4-0, anche perché sappiamo essere una straordinarietà. Il campionato sarà lungo e difficile, arriveranno terreni inguardabili e competenze circensi per passarsi linearmente il pallone, e bisogna abituarsi all’idea di poter rivedere domeniche “lumenazzesche”, senza però mai abbandonare il sogno che questa squadra, che questi giovani, che questo mister possano far bene.
Oggi un pubblico partecipativo con uno striscione dalla curva che invita a star con questi ragazzi fa pensare che sia cambiato il vento, che il clima possa ricostruirsi facilmente, che solo fatti tragici segnano le vite indelebilmente, le ferite si rimarginano, e la pelle torna del suo colore naturale, il biancazzurro.
Quindi, se oggi si chiosava con un “a ghen da na man ad bianc”, domenica cerchiamo di fare bene e di dare al Carpi, un’amichevole e sportiva, “man ad bianc e d’azur”.
Forza Spal, bravi ragazzi, buonanotte!