Dopo una sconfitta interna come quella di ieri contro il Sorrento ci sarebbero tante cose da dire. Come commentare i tanti (troppi) fuorigioco sbandierati nel primo tempo? Che dire (soprattutto) dell’annullamento del gol di Arma sullo 0-0 nel momento chiave della partita nel secondo tempo quando la Spal era già in dieci uomini per l’espulsione di capitan Zamboni? Non vogliamo qui entrare in discorsi o recriminazioni su quello che è stato: chi era ieri allo stadio si è fatto un’idea chiara sia degli episodi sia della partita nel suo complesso. E l’ha manifestata. Nel corso di tutto l’incontro anche quando la Spal è passata in svantaggio non è mai mancato il supporto del pubblico che, a gran voce, ha sostenuto lo sforzo – contro tutto e contro tutti – in cui erano impegnati i giocatori di mister Stefano Vecchi. La Spal è stata chiamata sotto la curva alla fine della partita e ci sono stati cori di sostegno ai ragazzi anche nel post-match: questi sono fatti che parlano da soli dopo una sconfitta interna. L’entusiasmo dopo il 4-0 contro il Pavia era stato trascinante ma con un punteggio di quel tipo era ovviamente più facile una reazione di tale natura. La Spal ieri ha fatto una buona prestazione, gli episodi hanno girato male (ancora una volta per così dire…) ma il fatto che ci sia apprezzamento per impegno, lavoro e prestazione della squadra significa tanto.