Come sei arrivato alla Spal?
“Sono stato due anni alla Copparese, in Eccellenza, dove ho conosciuto Beppe Brescia. Quando lui venne qui alla Spal dopo un anno mi chiamò alla Berretti. Ho iniziato lì. Ci sono rimasto due anni prima di arrivare in prima squadra, ed è una grandissima opportunità. Un’occasione che onestamente non mi aspettavo. L’ho colta al volo, senza pensarci due volte. Ora sono qui e voglio dare il massimo per ripagare la fiducia che la società mi ha dato e imparare tanto per me stesso. Anche se da addetto agli infortuni, ovviamente spero di lavorare il meno possibile…”.
Com’è lavorare al fianco di un professionista del calibro di Salvatori?
“Bellissimo. Lui mi ha accolto benissimo. Mi ha spiegato subito come impostare il lavoro. Mi aiuta, mi dà consigli. E c’è tanto da imparare… La cosa che mi colpisce di lui è la sua meticolosità nel lavoro. Non tralascia nessun particolare, non gli sfugge mai niente. E’ un bel “martello”… e i risultati si vedono. Lo ammiro, perché credo che sia proprio così che bisognerebbe lavorare sempre. E’ il particolare a fare la differenza. E questo genere di professionalità e determinazione a me piace molto”.
E mister Vecchi?
“Trovo che Vecchi sia veramente un buon allenatore. Vorrei raccontare solo questo: il mercoledì sera di Spal-Pavia, prima della partita ero fuori dalla porta degli spogliatoi e ho sentito il discorso che ha fatto alla squadra. Giuro: mi sarei cambiato anche io e sarei sceso in campo con loro! E’ stato fortissimo. Un grande motivatore, e anche tecnicamente preparato, basta guardare cos’ha fatto alla Tritium. Credo che ci sappia fare, ecco tutto”.
Beppe Brescia invece hai detto che lo conoscevi già da un po’. Che persona è?
“Beh, il mio parere su Brescia può sembrare un po’ di parte visto che in fondo sono qui grazie a lui. Però voglio dire comunque che è un grande uomo e un grande professionista del pallone; ma credo che questo possano vederlo tutti. Sono contento di averlo vicino in questa mia prima esperienza importante e mi fa piacere ci sia anche Andrea Criaco; cioè il gruppo che ho già imparato a conoscere nella Berretti. Andrea è un altro bravo professionista, sempre attento ai dettagli e molto serio. Credo che la Spal quest’anno possa vantare uno staff veramente di livello. Ed è inutile dire che mi fa piacere farne parte”.
E del gruppo dei ragazzi cosa puoi dirci?
“Mi sembra un bel gruppo. La cosa che mi ha colpito è che c’è veramente tanto entusiasmo e tanta motivazione. Hanno tutti voglia, hanno tutti fame. E’ una cosa che si vede in allenamento, dove anche la partitella più calma si trasforma in una match di campionato. Un grande impegno e una grande voglia di mettersi in mostra. Soprattutto da parte di coloro che giocano meno, ma che si impegnano tanto e che sono sempre pronti e allenati. Aspettano la loro occasione e vogliono sfruttarla, si vede. Questa è la caratteristica che mi piace di più del gruppo”.