IN VIAGGIO VERSO VERCELLI: COSA VEDERE E DOVE MANGIARE AL SEGUITO DEI BIANCAZZURRI

VERCELLI
Pop. 46.979 / alt. 130m s.l.m.

Capoluogo di provincia del Piemonte, la città è situata nella Pianura padana sulla sponda destra del fiume Sesia in un’area caratterizzata dalla coltura risicola che per metà dell’anno costituisce la nota dominante del paesaggio circostante che le è valso l’appellativo di “Capitale d’Europa del riso”.

NAVIGAZIONE VERSO…

Stadio “Silvio Piola”
Via Massaua, 5
3:17 h – 344 km

In auto

A13 Bologna-Padova in direzione Bologna
Uscita A14 verso Milano-Firenze-Bologna-Borgo Panigale-Casalecchio
Proseguire su A1 in direzione Milano
In prossimità di Piacenza, uscita di Piacenza sud per entrare in A21 in direzione Torino
In prossimità di Alessandria, uscita per entrare in A26 in direzione di Gravellona Toce
Uscita Vercelli ovest (pedaggio: 21,60€)
Alla rotonda, prima uscita a destra. Percorrere la SS455 su Via Trino seguende le indicazioni per Ospedali Riuniti Asl 11.
Alla rotonda, seconda uscita a destra. Percorrere Via Tasso. Arrivo in Via Massaua.

COSA VEDERE

La città vecchia, di forma grossomodo pentagonale, conserva una impronta urbanistica e monumentale medievale. La città vanta un patrimonio artistico-monumentale di rilievo risalente in primo luogo all’età medievale ma rappresentativo anche dei periodi rinascimentale e barocco. Principale centro di attrazione è senza dubbio la romanico-gotica Basilica di Sant’Andrea (nella foto a destra), eretta nei primi decenni del duecento. La parte esterna della costruzione è caratterizzata da un vivace contrasto cromatico bianco-rosso-verde, pregevole anche l’interno gotico.
A più riprese rimaneggiato il Duomo, che conserva il campanile romanico del secolo dodicesimo; notevoli all’interno della chiesa un crocifisso in lamina d’argento, vari codici medievali contenenti testi letterari in anglosassone antico, e sotto l’altare maggiore l’urna con le reliquie di Sant’Eusebio, patrono della città.

PASTI
La provincia vercellese nell’arco di pochi chilometri racchiude tre tipologie di paesaggio: quello montano, quello collinare e la pianura dominata dalla risaia. Tre paesaggi che hanno influito in maniera significativa sul tipo di alimentazione e, conseguentemente, sui piatti che venivano abitualmente preparati: piatti semplici, realizzati con i frutti della terra e con quelli fortunosi della caccia. Alla base di questa gustosa eredità c’è il riso, ingrediente versatile che trionfa nella panissa, il più tipico dei risotti vercellesi, affiancato da, fagioli, cotiche, battuto di lardo, aromi e salam d’la duja. Come dessert possiamo optare per i bicciolani, friabili biscotti aromatizzati con cannella, cacao e chiodi di garofano il cui gusto unico e inconfondibile e il nome, lo stesso della maschera cittadina, ne fanno il simbolo di Vercelli.

DOVE MANGIARE

Ristorante Vecchia Brenta– Via Morosone, 6 – Tel. 0161 251230 (950mt dallo stadio)
Il menu offre piatti tradizionali della cucina piemontese: la panissa e il risotto al tartufo nero come primi, per i secondi la scelta può ricadere su un fritto misto piemontese ovvero un filetto di maiale con mele e gorgonzola.

Ristorante Il paiolo – Corso Giuseppe Garibaldi, 72 – Tel. 0161 250577 (850mt dallo stadio)
Uno dei locali più caratteristici della città, dall’ambiente rustico e familiare. Qui la panissa è preparata nel paiolo di rame, come vuole la tradizione vercellese. Altri pietanze: stinco di maiale, stufato d’asino e lumache in guazzetto.

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