MELARA SEGNA UNA DOPPIETTA CONTRO LA BERRETTI. PAMBIANCHI PROVA A DARE LA CARICA: DOBBIAMO SOLO PENSARE A VINCERE. ORLANDINI PER ORA AL POSTO DI SCHENA

 

Nei corridoi al primo piano del centro d’addestramento di via Copparo, sede della Spal, il suono degli squilli di telefono risuonano sinistri. Nessuno è lì per rispondere, le segretarie sono in sciopero, annunciato. Le porte socchiuse rivelano sedie vuote e luci spente. Uno degli uffici è però più sgombro di altri: quello del segretario generale Renato Schena. Ha rassegnato le sue dimissioni stamattina, lasciando sulla scrivania ordinatissima, una lettera di spiegazioni il cui contenuto ovviamente rimane confidenziale. Dagli scaffali e dai muri sono spariti tutti i ricordi di tre anni di militanza tanto discreta quanto intensa. Resta solo una vecchia e sgualcita bandiera di panno con i colori sociali. Fuori, nella nebbia, la squadra svolge il solito allenamento del giovedì sotto gli occhi del Direttore Generale, Bortolo Pozzi. Il dato sportivo però risulta inevitabilmente offuscato dalle vicende societarie. La nebbia che avvolge mestamente Ferrara ormai sembra essere specchio fedele dei contorni vaghi e tenebrosi dell’attuale situazione dell’Ars et Labor. Società in gravi difficoltà economiche, dipendenti in sciopero, giocatori in attesa degli stipendi da luglio, squadra che non vince da nove partite, tifosi che per domenica hanno già annunciato clima di contestazione.
Nella voce di Stefano Vecchi – intento a dirigere la seduta dal centro del campo – i segni di resa non ci sono, ma appare chiaro come tiri aria da ultima settimana di scuola. A prescindere da come si evolverà la situazione sotto il profilo economico, è chiaro che dalla settimana prossima niente sarà più lo stesso. La speranza è che tutto cambi in direzione positiva, ma per il momento non si registrano segnali di ottimismo, malgrado il consigliere Sergio Gessi spieghi come si lavori alacremente per mantenere aperti tutti gli spiragli utili per salvare la Spal da un destino tragico: “Alcune novità ci sono, ma preferiamo comunicarle una volta concluso tutto il percorso. Ci sono delle negoziazioni in corso e stiamo cercando un punto d’incontro. Restano aperti tutti e tre i fronti: il finanziamento, la cartolarizzazione e la cessione della società. Stiamo parlando con diversi interlocutori di tutte queste possibilità”. E le novità accennate sette giorni fa dal presidente Butelli per la metà di questa settimana? “Riguardano la possibile cartolarizzazione dei crediti sul fotovoltaico: abbiamo ricevuto un’offerta che non ci soddisfa al cento per cento e stiamo ancora trattando”. Gessi ovviamente parla anche dell’addio, irrevocabile, di Renato Schena: “Schena di recente aveva manifestato un suo sollecito in merito alle retribuzioni dei dipendenti. La nostra sorpresa sta nelle modalità con cui ha comunicato la sua scelta. Ne prendiamo atto, non possiamo fare altro. Non abbiamo avuto ulteriori contatti, anche perché in condizioni normali ci saremmo aspettati che ci fosse una comunicazione diretta della sua decisione, ma non essendo così non possiamo fare altro che farcene una ragione”.
Subito dopo il consigliere ha annunciato che il coordinamento generale della segreteria sarà temporaneamente affidato ad Alessandro Orlandini, già responsabile organizzativo del settore giovanile biancazzurro. Sotto il profilo tecnico, l’allenamento non ha offerto grandi novità, se non l’adozione del modello post-Coppa Italia: il minimo indispensabile di esercizi tecnico-tattici e poi un gruppo diviso in due parti con conseguente doppia partitella da circa quaranta minuti ciascuna. Nella prima si è vista in campo quella che presumibilmente sarà l’ultima Spal del 2011: contro il Foligno pare possa giocare lo stesso undici uscito sconfitto dal Partenio di Avellino, almeno per quanto concerne la disposizione tattica. Provato di nuovo Mendy a sinistra, nonostante a distinguersi sia stato un pimpante Fabrizio Melara, autore di una doppietta. Unico ad allenarsi a parte Maurizio Bedin, che a dispetto delle tante teorie circolanti, è davvero reduce da un’influenza, come testimoniano gli starnuti profusi durante la sua presenza al Centro.
Ad allenamento concluso in sala stampa si è presentato un motivato Francesco Pambianchi.
“Ci stiamo preparando bene, da parte nostra cerchiamo di mettere da parte ogni pensiero negativo e vogliamo fare una partita come se fosse la più importante, per portare a casa dei punti decisivi”.
Col Foligno rischia di essere una partita determinante nella corsa alla salvezza
“E’ obbligatorio fare bene, magari senza prendere gol. Metteremo in campo il massimo dell’impegno, sperando che anche la fortuna possa assisterci. Dobbiamo scindere i problemi della società dal campo, speriamo che tutto si risolva il prima possibile, intanto dobbiamo fare la nostra parte”.
I discorsi sul futuro di alcuni elementi in chiave mercato però già si sprecano. Ma non sembrano toccare più di tanto Pambianchi.
“Io mi aspetto solamente di fare bene qui con la Spal, perché per me è un anno importante sia a livello personale, sia a livello di squadra. Ho trovato un gruppo vero, di ragazzi che si danno una mano l’uno con l’altro: se ci impegniamo al massimo raccoglieremo i frutti del nostro lavoro. Per il resto non me la sento di dire se qualcuno andrà via o meno. Chiaramente ci sono diversi giocatori di qualità. Peò prima di parlare di mercato bisogna parlare di risultati: dobbiamo solo fare bene per la Spal perché sarebbe brutta retrocedere. Io i playout li ho fatti e so cosa vuol dire andare in campo con le gambe che ti tremano, perché se vai giù è un casino. Pensiamo prima a fare bene domenica. Se ci mettiamo a pensare a chi va via a gennaio non si finisce più, pensiamo prima alla partita col Foligno”.

 

 

 

Cose che cambiano, cose che non cambiano, ci si ritrova a far la lista con l’avanzare dell’autunno: è cambiata l’ora, di conseguenza è cambiato l’orario di inizio della partitella per far fronte al buio che ora arriva rapido. Il fischio finale della sfida in famiglia arriva con mezz’ora d’anticipo rispetto al solito. Non cambiano le modalità dell’allenamento del giovedì: tecnica, tattica e il gran finale a tutto campo. Difficile parlare della partitella vista la modalità camaleontica con cui è andata in scena: Stefano Vecchi prova in tutto sei Spal differenti con continui cambi di casacche. L’esito: due gol di Melara, segnati con due squadre diverse. Plausibile comunque che la formazione che andrà ad affrontare la Ternana domenica possa essere abbastanza somigliante a quella che ha vestito le pettorine color arancio nell’ultimo quarto d’ora della seduta. Con Teodorani quasi sicuramente fuori per via di un ginocchio malconcio, sarà Luca Capecchi a difendere la porta per la prima volta in stagione. Un particolare che apre i dubbi sull’impiego degli under: Vecchi si giocherà uno dei bonus disponibili, vista anche la forza dell’avversario? L’interrogativo rimane aperto, anche se la bilancia delle probabilità tende verso la risposta negativa. Oltre a quella del portiere romagnolo, altre tre le assenze in partitella: Zamboni (a parte, ma non in dubbio), Migliorini (bloccato da un principio d’influenza) e Marconi (fuori per una caviglia dolorante). Al termine dell’allenamento in sala stampa si è presentato proprio Capecchi, pronto per l’ennesimo esordio della sua carriera: “Sarà stimolante essere in campo nel caso Teo non ce la faccia a recuperare. Di queste partite ne ho giocate tante, ma c’è sempre un pizzico di emozione, visti anche l’avversario e l’attesa che c’è attorno. Speriamo che ci sia un richiamo di pubblico importante, nonostante negli ultimi tempi siano mancate le vittorie. Credo però che a parte Monza la squadra abbia sempre disputato partite fatte di grande impegno, con momenti di buon calcio”. Non è solo la capigliatura brizzolata a tradire l’esperienza del portiere spallino, ma anche le metafore che usa: “Periodi un po’ difficili erano in preventivo, un po’ come quando hai un figlio e metti in preventivo che possa finire per terra quando impara a camminare. Sapevamo che non sarebbero mancati momenti duri, chiaro che uno spera sempre che non accada. Con un po’ più di fortuna, che va anche cercata, ci si possono togliere diverse soddisfazioni da qui a fine stagione”.

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