SPAL-FOLIGNO 1-1 (18 febbraio 2007). Marcatori: Agostinelli, Turchi
Personaggio: David Sesa
Nasce nella Svizzera tedesca, a Dielsdorf per l’esattezza, ma la consacrazione calcistica avviene nel Zurigo, una delle squadre più conosciute d’oltralpe. Dopo due anni con i biancocelesti zurighesi scende di categoria, giocando due campionati con i rossi del Baden. In questo biennio, anche se in Seconda Divisione, riuscì ad andare a segno ben ventidue volte in ventisette gare, un buon bottino, tanto che ritornò nella Massima Serie con il Servette. Con i granata giocò quattro stagioni, collezionando centoventinove gare e trentadue gol. A questo punto, essendo Nazionale svizzero, era ben conosciuto in Europa e il Direttore Sportivo del Lecce, Pantaleo Corvino, impegnato a preparare la squadra per il ritorno in serie A, lo chiamò nel Salento. Nel suo primo anno leccese contribuì al ritorno dei giallorossi in serie A con sette reti e otto determinanti assist, molto meglio nel torneo successivo con Alberto Cavasin in panchina, in ventinove partite altri sette gol e ben nove assist, non pochi se segnati nella serie A italiana e infatti, nell’estate del 2000, il Presidente napoletano Giorgio Corbelli ed il Direttore Sportivo Luigi Pavarese lo chiamarono nel Napoli. Per gli azzurri e per Sesa, purtroppo, fu una stagione nera, i primi retrocessero in B e per David appena un gol in sedici presenze, fra l’altro da Sesa ci si aspettava tanto, soprattutto per il costo del suo acquisto, diciotto miliardi delle vecchie lire. In quel campionato Sesa patì, sotto l’aspetto tattico, il cambio dell’allenatore, da Zeman ad Emiliano Mondonico. A Napoli, però, si fermò per altri tre anni, giocando in serie B dove riuscì a segnare tre reti in cinquantanove presenze. Alla fine del campionato 2003-04 lasciò Napoli e ritornò in Svizzera per indossare la maglia dell’Aran dove, però, giocò appena tre partite per riprendere le valigie e sbarcare al Palazzolo dove, alla fine della stagione, collezionò dodici presenze e due gol. David Sesa, oramai trentatreenne, esperto e maturo tatticamente, nell’estate del 2006 arrivò a Ferrara, facendo sempre il proprio dovere e si rese sempre molto utile. Il centro del campo e lo spazio a ridosso delle punte è stato il luogo dove Sesa è riuscito a dare il massimo, anche contro il Foligno il suo apporto è stato determinante.