STORIA DI UN BOMBER DA RECORD. RACHID ARMA, UNA MEDIA GOL IN BIANCAZZURRO SUPERIORE A UNO OGNI DUE PARTITE. ECCO PERCHE’ RESTERA’ ALLA SPAL

Elogio, indiscutibile, di un signor bomber degno, lo dicono i numeri, di essere paragonato ai grandi goleador della storia della Spal. Nome: Rachid. Cognome: Arma. Segni particolari: una media voto in bianco e azzurro spaventosa, 0.51 che significa un gol ogni due partite. Arma dà i numeri e sono questi numeri: cinquantadue presenze totali e la bellezza di ventisette gol. Una marea.
Aldilà delle cifre, la sostanza è evidente. E pensare che a Ferrara, Arma, è arrivato dai Dilettanti – si è rivelato indiscutibilmente del miglior affare fatto dalla gestione Butelli – dopo una lunga gavetta fatta anche di lavoro, quello vero, lontano dal mondo del calcio. Poi, in sordina, un precampionato nel quale il centravanti ha subito dato ragione al Direttore Generale Pozzi che ripeteva ciclicamente che alla fine, nonostante sulla carta si trattasse del quarto attaccante, avrebbe giocato, e segnato, proprio lui, questo spilungone di origini marocchine con la faccia da buono, i modi gentili, il fare educato. E aveva ragione, il Direttore. Perché già in quel precampionato Rachid cominciò a buttarla dentro spesso e volentieri consentendo inoltre ai suoi allenatori – cosa mai apprezzata a dire la verità da pubblico e critica perché troppo spesso si considerano i moduli veri o presunti e l’offensività di una squadra soltanto in base al numero di punte in campo – di sfruttare la sua generosità, la sua grande capacità di aprire spazi e di tenersi addosso due avversari alla volta.
Il fatto di aver poi voluto ascoltare le sirene di categoria superiori, cosa normale in realtà, aveva demolito la simpatia del pubblico ferrarese nei confronti del bomber che dopo due stagioni buttate via senza giocare in serie B – questo è stato il vero errore di Rachid perché finire quel torneo alla Spal sarebbe servito a lui oltre che ai biancazzurri – è tornato a Ferrara nella perplessità generale subendo una serie di paragoni ora smantellati con Cipriani, ceduto nella disapprovazione totale. La storia recente, e chissà che cosa penseranno gli allenatori che non l’hanno mai o quasi utilizzato vedendo che cosa sta facendo quest’anno Arma, ha dato ragione alla Spal e al bomber di oggi. Perché i gol segnati fin qui sono undici e perché Cippo, bravo quanto sfortunato, dopo aver saltato per infortunio l’intero girone di ritorno di un campionato fa, anche a Benevento è dovuto restare a guardare per i vari acciacchi che non l’hanno mai lasciato in pace nel corso di una carriera che avrebbe potuto essere davvero importante viste le qualità del giocatore. A parte il confronto d’età, anche questo a favore di Arma, i soli due gol segnati da Cipriani nella stagione in corso ribadiscono l’affare spallino.
Logico che le prestazioni e le esultanze dell’attuale numero nove biancazzurro non siano passate inosservate e che, quindi, siano diversi i club che vorrebbero assicurarsi un centravanti del genere. Ma la Spal, e prima ancora Arma, non devono ripetere l’errore fatto a suo tempo. Fino a maggio la maglia di Spal può e deve essere soltanto questa. E si tratta di una maglia non qualsiasi che consentirà al bomber di arrivare di sicuro attorno a quota venti. Poi si vedrà e il miglior offerente potrà avere soldi o contropartite giuste per dare alla Spal quello che chiede e a Rachid quello che si merita. Prima no, però. Arma sta bene qui, non si discute nemmeno. e pensare che il club ferrarese lo possa cedere oggi oltretutto in Lega Pro è pura eresia.

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