Visto che è diventato impossibile parlare di calcio, visto che le imprese (sì, le imprese) della squadra passano sempre in secondo piano, visto che più che di schemi o di gol tocca scrivere di bollette o minchiate varie, noi de LoSpallino.com abbiamo scoperto che ci manca una rubrica adatta. La chiameremo “Le magagne quotidiane”. Così tutti i ferraresi conosceranno in tempo reale le notizie che evidentemente interessano di più. In attesa del mini spot adatto, abbiamo scelto il classico bidone. E cominciamo dalla prima clamorosa notizia del giorno sulla quale, lo ammettiamo, arriviamo per ultimi e quindi accettiamo con dispiacere immenso questo clamoroso “buco” come si dice in gergo giornalistico.
Al Centro di via Copparo, infatti, sono rimaste soltanto (!) due linee telefoniche attive. Le altre sono state staccate per morosità anche se verranno riattaccate domani perché la società ha provveduto a pagare oggi l’ennesimo debito che aveva. Un grave danno, si capisce, perché fino a domani se tutti quelli che lavorano in sede volessero telefonare tutti insieme non potrebbero farlo. Almeno, appunto, fino a domani. A proposito di notizie fondamentali ne registriamo un’altra che ci è stata comunicata direttamente dai dipendenti della Spal in sciopero. Il primo bonifico ormai famigerato del Presidente Butelli è arrivato. Adesso si aspetta il secondo previsto per la prossima settimana e poi gli altri. Anche qui vi daremo notizie tempestive a costo di sacrificare, chessò, un’intervista ad Arma. Per ultima vi diamo un’altra notizia esclusiva. Una notizia che evidentemente nessuno conosce. Tenetevi forte: finché non arriveranno gli altri ormai famigerati soldi che la società Spal aspetta per la prossima settimana, si parla di cifre importanti, le casse della stessa Spal sono vuote. Ci sembrava di averlo già scritto ma dev’essere stato un nostro, colpevole miraggio dal momento che ogni giorno, puntuale come un allenamento di mister Vecchi, piovono notizie incredibili circa le improvvise mancanze economiche del club di Butelli. Che, anzi, invitiamo a rilasciare una bella conferenza stampa per spiegare quello che almeno a noi sembrava ormai noto ma che, invece, così non è dal momento che persino due telefoni su sei che funzionano diventano una notizia. Caro Presidente spieghi come si deve che cosa ha pagato o non pagato oggi, che cosa non ha pagato o non pagherà domani e così via.