RETROSCENA: DOPO LE PAROLE DEL CONSIGLIERE GESSI GLI SCENARI POSSIBILI E AUSPICABILI RESTANO TRE. MA BISOGNA FARE MOLTO IN FRETTA

Il silenzio che da più parti viene, anche comprensibilmente, definito “il silenzio dei colpevoli” è stato interrotto oggi pomeriggio dal Consigliere Sergio Gessi. Parole di grande responsabilità e di assoluta spallinità che personalmente condivido e sottoscrivo come Direttore responsabile di questo sito spesso, se non sempre, definito, anche a ragione, filo societario. Gessi, in pratica, ha detto quello che avevamo anche noi sempre su queste pagine scritto martedì scorso. E cioè che il tempo dell’emergenza è per forza finito. E che, quindi, o si risolve la situazione economica in questi giorni, a brevissimo tempo cioè, oppure non esiste alternativa per il bene della Spal.
D’altro canto la dirigenza spallina, dopo mesi di comunicazioni spesso intempestive e di notizie fuoriuscite dalle segrete, si fa per dire, stanze di via Copparo, ha invece deciso di optare per un silenzio che ha lasciato il pubblico spallino nell’apprensione, cosa inevitabile, ma nasce dalla voglia e dalla speranza di comunicare quanto prima, e in un modo o nell’altro, la fine degli ormai atavici problemi economici. Per quello che sappiamo, e che quindi qui scriviamo, l’assenza da Ferrara e dal Centro di via Copparo del Direttore Generale Pozzi e del Consigliere Gessi in questi giorni – entrambi erano oggi comunque presenti alla partita – è dovuta a una serie di incontri che non da ora la società sta avendo in giro per l’Italia. Pozzi è stato spesso a Milano, tutta la società, Presidente Butelli compreso, sarà a breve nella Capitale per continuare le varie, e anche queste ormai note, operazioni di salvataggio del Club. Difficile saperne tanto di più per il motivo di cui sopra ma il calcio, soprattutto a livello nazionale, non è un ambiente così grande e dispersivo come sembra. Ecco perché, con l’uso di tutto il condizionale del caso, secondo le notizie che abbiamo avuto poco fa e che di fatto Gessi ha confermato sempre oggi, il futuro possibile e positivo sarebbe ormai circoscritto a due gruppi imprenditoriali nel senso di un auspicabile passaggio di consegne con tempi e modi da stabilire. Sempre secondo indiscrezioni, come avevamo già anticipato martedì, i soggetti che hanno cercato contatti per acquistare la società utilizzando canali non direttamente riconducibili al Club, sarebbero già stati scartati a priori visto il curriculum decisamente preoccupante. Uno di questi porterebbe a imprenditori legati a Pieroni (ex Ancona) e crediamo non ci sia bisogno di aggiungere altro.
La dirigenza spallina, allora, anche in queste ore mantiene contatti quotidiani con due gruppi in particolare. Di uno di questi abbiamo già scritto – i cosiddetti lombardo-laziali (e continua a non risultarci la tanto sbandierata pista che porta a Euronics) – l’altro riguarda una nuova cordata emiliano romagnola-romana della quale sappiamo zero, è giusto scriverlo. Questi ultimi, però, paiono essere piuttosto interessati tanto da aver assicurato un’offerta scritta nelle prossime ore. Staremo a vedere su tutti i fronti visto che l’emergenza continua e ormai il tempo stringe su tutti i fronti, calciomercato (soprattutto in uscita) compreso. A questo proposito è doverosa una parentesi. In molti, siti nazionali in testa, danno per fatto lo scambio tra Melara e Di Gaudio con il Carpi. Le cose non stanno così. Primo perché Melara ha anche un’offerta dalla B, secondo perché l’idea del Carpi – e cioè lo scambio di cui sopra – non è stata accettata dalla Spal che vorrebbe invece e solo Concas come contropartita. Così come non è vera la voce che vorrebbe anche Arma vicino alla squadra dell’ex Notaristefano. Ma il discorso è ovviamente più complicato. Perché è ovvio che se la Spal non sistemerà la sua situazione allora le partenze non si limiterebbero di certo all’esterno e al bomber.
Chiusa la parentesi e tornando all’argomento principale perché tutto deve per forza passare da qui, di sicuro, in contemporanea a quanto scritto sopra a proposito di gruppi interessati a rilevare la società di Butelli, proseguono le operazioni che portano all’anticipo del crediti del fotovoltaico oltre a un’altra operazione, direttamente legata al portafoglio di Butelli, per far arrivare in brevissimo tempo nelle case della società quei soldi fondamentali per tamponare, se non proprio sistemare, nei prossimi giorni una situazione che dalla prossima settimana, o nella migliore delle ipotesi da quell’altra ancora, diventerebbe insostenibile. Più in là di così, ammesso che non sia già troppo tardi, assolutamente non si può andare perché, ripetiamo, la situazione non è più gestibile. Se tutto dovesse saltare, e speriamo ovviamente di no, crediamo che l’unica strada percorribile porterebbe al Sindaco di Ferrara come ha detto oggi il Consigliere Gessi. In questo caso – e continuiamo a fare gli scongiuri – non ci sarebbe altra strada se non quella di regalare all’Amministrazione Comunale la Spal, fotovoltaico compreso, per salvare il salvabile e invogliare imprenditori, nuovi o vecchi che siano, a rilevare un club comunque non esageratamente costoso considerando soprattutto gli introiti dello stesso fotovoltaico per i tanti anni stabiliti. Sarebbe, è ovvio, un obbligo che a Butelli (che ora ha una popolarità pari allo zero, se non di meno, ma il primo a essere preoccupato è lui) costerebbe un occhio della testa ma sarebbe anche un gesto incredibilmente generoso e anche l’unico modo per dimostrare che la Spal era, è e continuerebbe a essere – non ci sono santi – il solo  interesse reale e imprescindibile.

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