Subito dopo la classica seduta di rifinitura, poco prima delle dodici, alla spicciolata, tutta la rosa dei biancazzurri si è radunata in piazza Municipale per l’incontro con il primo cittadino di Ferrara, Tiziano Tagliani. Alla presenza di mister Stefano Vecchi, dell’intero staff tecnico e del Direttore generale biancazzurro, Gianbortolo Pozzi, nonché dell’assessore allo Sport, Luciano Masieri, nella splendida cornice affrescata della Sala di giunta del Comune, si è svolta l’attesa tavola rotonda. Un faccia a faccia fondamentale e indispensabile per fare il punto della situazione e per capire quel che sarà della Spal da mercoledì, giorno in cui si discuterà l’istanza fallimentare. Poco meno di venti minuti in un’atmosfera distesa e tranquilla in cui si è chiarito che a Ferrara non c’è nessuna intenzione di mollare la Spal e che i biancazzurri sono un patrimonio inestimabile che non si può e non si potrà in nessun modo perdere.
Sono le dodici e dodici in punto quando il sindaco Tagliani fa il suo ingresso nella sala e si accomoda tra mister Vecchi e Capecchi mentre tutti gli altri giocatori e lo staff sono seduti attorno alla tavola rotonda con Pozzi e Masieri in piedi ad ascoltare con attenzione il dibattito.
Il primo a prendere la parola, seduto alla sinistra del primo cittadino, è stato il tecnico Stefano Vecchi: “Vogliamo intanto ringraziarla – ha detto al Sindaco – perché nonostante le difficoltà lei si è sempre dimostrato attento alle nostre problematiche e sappiamo del suo impegno quotidiano nel cercare di risolvere questa situazione. Voglio spendere due parole per i miei ragazzi, per questo gruppo encomiabile sotto tutti i punti di vista. La nostra presenza qui dimostra che siamo in difficoltà, sia sotto l’aspetto sportivo, perché non fa piacere vedere cancellato il lavoro settimanale e i punti guadagnati la domenica sul campo con queste continue penalizzazioni, sia sotto l’aspetto propriamente quotidiano, economico. Siamo agli sgoccioli, per non dire alla fine, per fortuna mercoledì una soluzione dovrà essere per forza di cose presa. La situazione è questa, è sotto gli occhi di tutti, è difficile, non lo si può negare, siamo qui per raccontarla a lei e per spiegare a chi eventualmente subentrerà che non c’è tempo da perdere, perché questa è una situazione di grossa emergenza. Nonostante le mille avversità e le problematiche extracampo a cui abbiamo dovuto far fronte nell’ultimo periodo, siamo sempre andati avanti, devo dire che non ci siamo mai sentiti soli, perché qualcuno disposto ad aiutarci c’è e c’è sempre stato, ma è chiaro che così non si può pensare di andare avanti ancora. Occorre dare una sterzata decisiva”.
A questo punto tocca al primo cittadino Tiziano Tagliani prendere la parola: “Non possiamo nascondere che le difficoltà di questa società siano iniziate un anno e mezzo o addirittura due anni fa, nello stesso tempo dobbiamo sempre tener presente che il momento storico, economico, non è facile, la crisi dei mercati viaggia parallelamente a quello delle società, c’è poco da fare, non siamo tutti petrolieri e il mondo delle costruzioni, ne è un esempio, non sta attraversando uno dei suoi periodi più floridi. Questa amministrazione ha cercato di fare quello che poteva, non potendo metterci dei soldi propri ha cercato di agevolare un percorso che conoscete bene, quello del parco fotovoltaico dove ci siamo visti, in mezzo al fango, l’ultima volta tutti insieme. Pensavamo di aver dato una mano consistente, perché non sono tante le società che possono avere come garanzia qualche centinaia di migliaia di euro ogni anno nelle proprie casse. Le cose sono andate in maniera diversa da quello che ci aspettavamo: io sono un Sindaco, non faccio il giudice e non voglio dare giudizi sulle persone ma mi sembra evidente che l’attuale presidenza della Spal ci ha messo tutto quello che poteva, ma oggi non è più capace di gestire la situazione, né tanto meno di andare avanti. Voglio muovere un solo appunto all’attuale reggenza spallina: l’aver procrastinato inopinatamente, tenendo nascoste le difficoltà, l’aver sempre avuto troppa fiducia, dal quindici novembre scorso, che le cose potessero sistemarsi senza cercare altro appiglio all’infuori della loro cerchia. Abbiamo conosciuto la stagione di Turra, durata qualche mese, aspettato che si facessero avanti altri che sembravano interessati a togliere le castagne dal fuoco, ma ahimè non è stato così. Parliamoci chiaro, con i tempi che corrono, il mondo imprenditoriale là fuori si chiede perché mai dovrebbe comprare la Spal indebitata quando si potrebbe acquisire il controllo di questa, chiamiamola azienda, perché lo è, potendo gestire la situazione post-fallimentare con la stessa cifra ma indirizzata a potenziare la squadra e la società e non a pagare le pendenze. In queste due settimane abbiamo capito che dalla società, di proposte concrete, non ne sarebbero arrivate. Parliamoci chiaro: “i romani” li ho conosciuti e dico apertamente che sono contentissimo che la trattativa non sia andata a buon fine per il bene della Spal e della città e non mi risulta affatto che ci sia stato, come ho letto, un rilancio dell’offerta da parte loro; “i milanesi”, dico la verità, non so neanche chi siano, ho avuto qualche scambio piuttosto scorbutico con qualche professionista romagnolo e, appunto, lombardo, ma il fatto che queste persone, benché qui presente ci sia anche Pozzi a far da garante, non si siano mai presentate al Sindaco e vogliano discutere di un acquisto di una società di calcio e patrimonio di questa città senza interpellarmi, mi lascia quanto mai perplesso: posso capire molte cose, la riservatezza e il non voler comparire sui giornali se non a trattative ben avviate, ci può stare ma continuo a non vedere una grande correttezza di fondo in questo modo di agire. Quando abbiamo capito che davanti a noi avevamo o proposte irricevibili, o dei veri e propri fantasmi ci siamo mossi, cercando qualcosa di concreto nel mondo imprenditoriale ferrarese, che io conosco perfettamente e vi dico subito sul quale non mi faccio nessuna illusione: qualche interesse, qualche affetto, significativo ricordo della Spal che fu nell’ormai lontano passato, è tangibile e anche la voglia di metterci qualcosina, ma è tutto troppo poco e modesto rispetto alle richieste che oggi ci sono per poter affrontare un campionato di Prima divisione. La soluzione alla quale stiamo lavorando senza soluzione di continuità, sperando di farla venire alla luce entro mercoledì, è quella di una cordata ferrarese in vista di una possibile proposta di concordato fallimentare, che eviterebbe il fallimento e farebbe rimanere in capo a chi fa la proposta le utilità del fotovoltaico e darebbe modo di proseguire l’attività calcistica e salvare il professionismo. Abbiamo seminato tanto, ora dobbiamo provare a raccogliere qualcosa, lunedì abbiamo un altro incontro, proprio in questo momento mi è arrivato un messaggio sul telefono di un’altra persona che mi vuole vedere per parlare di Spal e la speranza è che siano incontri che possano poi avere uno sbocco concreto e non solo un modo per farsi pubblicità. Sono tante le testimonianze che abbiamo ricevuto, la Spal, voi ragazzi, questa squadra, è nelle corde dei ferraresi che vi hanno a cuore, benché adesso serva qualcosa di più del semplice affetto. Io mi auguro che entro mercoledì ci sia un gruppo serio, con persone credibili che vogliano fare il bene di questa squadra e siano capaci di convincere il giudice, che certo di far fallire la Spal non ha alcun interesse ma solo quello di tutelare i creditori che a loro volta, davanti a una proposta seria, potrebbero rivedere le loro posizioni e fare un passo indietro. E’ vero che se mercoledì non arriva nulla, però, i creditori saranno indiscutibilmente gli arbitri del destino della Spal, per questo ha ragione l’allenatore quando dice che dobbiamo costruire subito un’alternativa: noi non possiamo smettere di giocare, non possiamo non scendere in campo alla domenica, benché il rischio ci sia, ma stiamo lavorando per evitarlo. Non sono un sindaco schizzinoso, se c’è una proposta seria sarà certamente presa in considerazione ma credetemi che io, in venticinque anni di avvocato, non ho mai visto nessuno arrivare e fare una proposta come quella di accollarsi tutti i debiti e poi rilanciare con altra liquidità a meno che non ci siano altri interessi. Mi dispiace per la penalizzazione sportiva, mi dispiace per tutto l’impegno che mettete in questa passione che per voi è una professione e ancora di più che voi giocatori siate in prestito in una città in cui c’è una evidente difficoltà anche nel relazionarvi con la società, non è dignitoso sentirsi ogni giorno che passa alla mercé di quello che succede, me ne rendo perfettamente conto. Adesso c’è bisogno di serenità, sono troppi anni che la Spal vive di fatica, io ringrazio tutti quelli che hanno speso denaro per la nostra squadra, sono ben consapevole che siamo in una città in cui se dobbiamo aspettare che si faccia una fila di imprenditori ferraresi non la troveremo mai perché, a onor del vero, con qualche rara eccezione, va detto che siamo una popolazione a cui piace avere tutto ma a cui piace anche pagare poco. Mi rivolgo a voi giocatori, vi chiedo di giocare, so bene che avete deciso di scendere in campo domani, dovete sapere che siamo tutti sulla stessa barca, che noi tutti, compreso l’assessore Masieri che è a conoscenza di tutto esattamente come lo sono io, abbiamo a cuore le vostre sorti, così come quelle della Spal. Chi viene deve sapere che troverà una signora squadra, che ha fatto e sta facendo sacrifici inimmaginabili, deve sapere che qui c’è una grande tifoseria, una stampa attenta a tutte le problematiche, uno stadio pieno di ricordi in cui ogni domenica si sente viva la passione che c’è attorno a questi colori. Certo, abbiamo anche delle mancanze, ma come amministrazione sin da ora garantisco che faremo di tutto per ovviare in qualche modo e di aiutare chi avrà intenzione di prendere per mano questa società. Aspettiamo anche una proposta non ferrarese, perché no, qualcuno che per interessi personali e sportivi decida di intraprendere un’avventura qui da noi e il connubio delle due cose non deve certo meravigliare perché il calcio è un mondo particolare, dove chi ha la testa sul collo non vuole rimetterci se non a scapito di una promozione di immagine o come valorizzazione della propria azienda e anche in questo mi sento di dire che faremo la nostra parte perché si realizzi”.A questo punto l’intervento dell’assessore Luciano Masieri, breve e coinciso che non può non trovare tutti d’accordo: “Giocate come sapete domani e tornate con una vittoria, fatelo per voi e per la città”.
In chiusura ancora mister Vecchi: “Di solito le squadre vanno dal Sindaco per parlare di una promozione, per festeggiare e non in questi casi. Le auguro per gli anni a venire che lei possa incontrare da Sindaco una squadra vincente”, ma Tagliani taglia corto e, scherzando, chiosa con un “mi basta vedervi vincere come contro il Pavia, quella è stata l’ultima volta che sono venuto allo stadio, ed è stata una serata che ricordano con grande piacere tutti gli sportivi ferraresi che amano la Spal”.
A margine della conferenza si è trattenuto per qualche minuto con la stampa anche il direttore generale Gian Bortolo Pozzi che ha voluto aggiungere una cosa: “Ci sono persone, neanche poche tra l’altro, che offrono soldi da sempre alla Spal e non cinquecento euro come qualcuno ha fatto (il poeta Canetto n.d.r.) in settimana. Un esempio è il club de “El Galo Guercio” che ogni anno e quindi sin da tempi non sospetti, non ha mai fatto mancare il proprio sostegno in termini economici alla Spal e solo perché tiene a questa squadra e non per pubblicità”.
Una battuta anche da parte di Stefano Vecchi sulla partita che aspetta domani i biancazzurri sul difficilissimo terreno del Lumezzane: “Vediamo come giocano loro, in questo momento non possiamo sicuramente fare troppo gli spavaldi e andare là e dire che faremo il nostro gioco. Abbiamo provato due soluzioni a seconda che loro giochino con due punte oppure no. Ci siamo allenati bene in settimana, il campo di Solesino è splendido, l’unica difficoltà è che bisogna arrivarci fino là e sapete tutti che gli arcinoti problemi di questi ultimi tempi non ci mettono nelle condizioni di far diventare Solesino il nostro quartier generale. Ai ragazzi devo solo dire che sono splendidi: questa settimana, quando ci siamo ritrovati per la ripresa degli allenamenti, mi hanno espressamente chiesto di fare qualcosa, di poter parlare e raccontare i loro problemi quotidiani a cui devono far fronte e mi sono trovato in sintonia con le loro richieste: non ci siamo allenati solo mercoledì pomeriggio ma vi assicuro che le altre sedute sono state svolte come meglio non avrebbero potuto. E’ un grande gruppo, sono dei bravissimi giocatori che meritano il meglio. Non ci saranno Fortunato e Canzian alle prese con problemi influenzali, recuperiamo Migliorini e Castiglia e anche Marchini è in netta crescita. Sarà una settimana decisiva, sotto tanti punti di vista ma daremo tutto”.