SI RAFFREDDA LA PISTA CHE PORTA A VISENTINI, ARTEFICE DELL’ASCESA DEL DELTA PORTO TOLLE. ANCHE SE UNA SMENTITA UFFICIALE ANCORA NON C’E’…

Poche soddisfazioni per i cronisti d’assalto a Porto Tolle: quando agli appassionati di calcio del luogo si prova a raccontare che il presidente della locale squadra di calcio starebbe meditando di intervenire nella crisi della Spal il massimo della reazione è un’alzata di spalle. Mario Visentini ha rilevato il Delta Porto Tolle sei anni fa, portando il sodalizio biancoblu (al tempo chiamato Delta 2000) dall’anonimato della Seconda Categoria rodigina ai vertici della Serie D.  Si tratta di un imprenditore con credenziali particolarmente solide e da ormai qualche settimana viene dato come candidato credibile per tirare fuori la Spal dai pasticci economici in cui versa. Indiscrezioni e indizi, ma tutto troppo esile per costituire davvero una prova.
A dire il vero il nome di Visentini era già circolato durante i mesi invernali e pare che un sondaggio vero e proprio (e nulla più) in passato ci sia anche stato, ma le voci su un suo coinvolgimento si sono intensificate improvvisamente in seguito alla sua presenza in tribuna durante Spal-Pavia dello scorso 27 maggio. Ad accompagnarlo c’era la giovane figlia Lorenza, di professione avvocato e già pienamente coinvolta nei quadri dirigenziali del Delta. Vederli occupare le due seggiole in tribuna centrale ha ovviamente destato attenzione tra gli addetti ai lavori, ma subito da Porto Tolle è giunta la proverbiale acqua sul fuoco: si sarebbero trovati lì esclusivamente per visionare qualche giocatore spallino potenzialmente appetibile sul mercato, tra cui Maurizio Bedin. Una spiegazione magari non proprio credibilissima, ma nemmeno campata per aria: il Delta Porto Tolle allo stato attuale è tra le società più in vista del panorama dilettantistico veneto e il salto nei professionisti, tentato per la prima volta quest’anno dopo tre promozioni consecutive, sembra solo rimandato. Nella stagione da poco conclusa l’approdo in Seconda Divisione è fallito dopo un lungo e logorante testa a testa con l’Unione Venezia dei russi. Un risultato che non ha certo spento l’entusiasmo nel piccolo comune polesano: sabato alla festa di fine stagione organizzata dalla tifoseria Visentini ha rilasciato dichiarazioni abbastanza chiare alla stampa locale: “Per ora siamo fermi, ma l’intenzione mia e di tutti è ripartire con lo splendido spirito dell’anno scorso. I risultati ottenuti ci fanno molto onore, anche perché al primo anno siamo arrivati secondi in un girone foltissimo, in cui infatti c’erano il Venezia che poi ha vinto lo scudetto e Legnago e Sandonà che hanno lottato nella finale dei play off. Noi però vogliamo migliorare e ci stiamo guardando attorno per poterlo fare. È ancora presto per fare nomi ma voglio una squadra attrezzata per vincere ancora di più”. Non a caso le operazioni di mercato sono già iniziate e il raduno è già stato fissato per il 19 luglio.
Insomma non sembrerebbero esserci segnali che alludano anche minimamente a un disimpegno. Le bocche all’interno della società biancoblu rimangono cucite: si va dagli squilli a vuoto dei telefoni al no-comment, ma c’è anche chi si sbilancia e definisce “fantascienza” la possibilità di vedere Visentini come futuro proprietario della Spal. D’altra parte la scelta di lasciare Porto Tolle, a cui è molto legato, per una squadra che di fatto è solo un gradino più su nelle gerarchie calcistiche risulterebbe poco logica, a maggior ragione se la riforma dei campionati dovesse rispettare i termini originariamente indicati dalla Lega Pro. Il blasone è senz’altro diverso, il pubblico un po’ meno – almeno a livello di numeri – visto che il botteghino per gli incontri casalinghi fa quasi sempre registrare il tutto esaurito vicino a quota mille. C’è di più: il Comune di Porto Tolle nell’ultimo anno ha deciso di investire con decisione nel futuro del Delta, adeguando l’impianto sportivo di Ca’Tiepolo con una spesa non esattamente popolare in tempi di crisi economica. Un ridimensionamento della squadra verrebbe quindi visto come uno spreco e costituirebbe un problema d’immagine per l’attuale presidente. Qualcuno fa notare che Visentini potrebbe anche essere solo uno dei componenti di una possibile cordata imprenditoriale pro-Spal: plausibile, ma siamo sicuri che di questi tempi un uomo d’affari oculato sia disponibile a giocare su più tavoli in un ambiente malato come quello del calcio? Il dubbio, non solo dalle parti di Porto Tolle, rimane.

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