SETTE GIORNI DI CATTIVI PENSIERI: INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA VERSO LE SCADENZE DECISIVE, DALL’UDIENZA IN TRIBUNALE ALL’ISCRIZIONE, PASSANDO PER IL MERCATO. UN TENTATIVO DI ANALISI RAGIONATA

Meglio scrivere niente o scrivere del niente? La differenza linguistica è sottile, quella sostanziale un po’ meno. Spesso durante gli anni, prima di trovarmi a dirigere questo quotidiano online, mi sono interrogato sull’utilità di scrivere editoriali in cui di fatto non si dice nulla se non fare il punto sulla situazione. Per tutti i sostenitori della Spal questi sono i giorni dell’attesa e dell’incertezza. Chi ci segue assiduamente lo avrà notato: siamo a un regime minimo di notizie. Un po’ perché è in corso la ristrutturazione grafica e organizzativa del sito, un po’ perché è estremamente faticoso districarsi nella giungla di indiscrezioni, spifferi e ipotesi riguardo il futuro immediato della Spal. È meglio darvi credito e spazio oppure evitare per non aggiungere ulteriori sbuffi di nebbia alla già spessa coltre che avvolge l’Ars et Labor? Tra addetti e lavori e non fioriscono le telefonate per raccogliere frammenti, versioni, indicazioni, cifre. Tutto a beneficio delle compagnie telefoniche che ingrossano i loro bilanci. Nessuno però si sbilancia per davvero ed esce allo scoperto. L’epilogo di questo dramma è indecifrabile, ma forse è il caso di vedere quali possono essere i punti fermi da cui partire con un ragionamento.

LO SPETTRO DEL FALLIMENTO
Mercoledì 20 giugno in tribunale il giudice Giusberti dovrà verificare se Butelli sarà riuscito o meno a estinguere i debiti rimasti nella procedura fallimentare avviata a febbraio. Nelle quattro precedenti udienze sono sempre stati fatti sostanziali passi avanti, ora il presidente è chiamato a un ultimo sforzo per chiudere la pratica: già venerdì sapremo se Butelli riuscirà ad ottenere i soldi necessari (circa 700mila euro) per sistemare i quattro principali creditori (Asics, Ica, Consorzio2000, avvocato Grassani) rimasti in attesa. Le voci più recenti danno in rialzo le possibilità di un esito positivo, ma non è da escludere che nuovi creditori nel frattempo abbiano avviato le pratiche per insinuarsi nella procedura. In tal caso si potrebbe andare incontro alla possibilità di un nuovo rinvio.

L’ISCRIZIONE
Entro il 30 giugno la squadra deve essere iscritta al campionato di Seconda Divisione. Provvederà Butelli o nel giro di una settimana si riuscirà ad avere una nuova proprietà che si incarichi di farlo? Molto dipende in realtà dall’ulteriore bisogno di liquidità per ovviare a questa scadenza. Oltre alla fideiussione da 300mila euro bisogna dimostrare di aver saldato gli stipendi di calciatori e dipendenti fino al 30 aprile 2012. Allo stato attuale i pagamenti sono fermi a dicembre 2011. In termini netti si parla di circa 400mila euro, lasciando fuori i contributi previdenziali che rappresentano poi la parte più grossa del debito visto che mancano da luglio 2011. Si ragiona in termini separati perché vi è la possibilità di chiedere la spalmatura del debito su un arco di dieci anni: una procedura abbastanza comune a cui i club professionistici hanno già attinto spesso. Scontato il ricorso a questo espediente per poter ottenere il lasciapassare dalla Lega Pro.

LA NUOVA PROPRIETA’ (?)
È il nodo più grosso della situazione ed è strettamente connesso a quello precedente: una volta evitato il fallimento chi prenderà in consegna la Spal in tempi così stretti? Assodato che Arslab da sola non ha la forza di accollarsi la gestione della società (se non sul brevissimo termine), c’è da sperare che Zanardi, Mazzoni e Moretti siano stati abili a coinvolgere almeno un soggetto forte nel loro progetto. I nomi che circolano sono sempre i soliti (Colombarini, Tomasi, Visentini), ma allo stato attuale non si riescono ad avere conferme di alcun tipo, complice anche il momento infelice portato in dote dal terremoto. La sensazione è che gli interessati usciranno allo scoperto solo una volta conosciuto l’esito dell’udienza del 20 giugno e aver verificato la capacità di Butelli di estinguere il debito contratto finora dalla Spal.

LO STADIO
Per partecipare a un qualsiasi campionato, sia esso professionistico o meno, serve un impianto sportivo da indicare nella domanda di iscrizione. E allo stato attuale la convenzione tra il Comune di Ferrara e la Spal per l’utilizzo del Paolo Mazza è in scadenza, precisamente al 30 giugno. Difficilmente le parti si vedranno prima del 21 giugno: l’amministrazione comunale di fatto non ha più contatti con l’attuale proprietà spallina e non appare intenzionata a fare il primo passo verso Butelli. Prima c’è da verificare quale destino aspetta la società. La convenzione, originariamente in scadenza lo scorso dicembre e prorogata di sei mesi, comprende anche l’utilizzo del Centro d’Addestramento di via Copparo, dove si trovano pure gli uffici della Spal. Nella peggiore delle ipotesi quindi i biancazzurri si troverebbero anche senza un luogo in cui avere una base organizzativa e d’allenamento. Una prospettiva remota, ma che per essere definitivamente scongiurata richiederà l’ennesima corsa contro il tempo.

CAMPIONATI
Situazione strana, praticamente inedita: non solo non si sa che fine farà la gloriosa squadra cittadina, ma neanche si conosce la forma che dovrà avere il prossimo campionato. Si parla di Lega Pro unica, con tre gironi a raccogliere tutte le società non falciate da fallimenti e tragedie varie. Se ne parla e basta, al momento anche da Firenze giungono segnali improntati alla prudenza: prima c’è da capire quanti rimarranno incastrati nella tagliola del calcio scommesse e delle grane economiche. La lista delle società in difficoltà è lunga: Albinoleffe, Carrarese, Foggia, Giulianova, Nocerina, Portogruaro, Piacenza, Sorrento, Taranto, Triestina rappresentano i casi più in vista, ma c’è da giurare che al momento dell’appello per le iscrizioni saranno in diverse a non poter rispondere “presente”.

MERCATO
Ufficialmente le trattative partiranno il primo di luglio, ma in realtà le società sono già all’opera per costruire gli organici della prossima stagione. In casa Spal ovviamente tutto è subordinato da quanto riportato sopra, ma qualche movimento risulta già esserci. Quasi scontata la permanenza dei senatori Capecchi e Zamboni, mentre entro il prossimo 22 giugno andrà trovato un accordo per i calciatori in comproprietà, altrimenti si finirà alle buste. Sono ben undici i biancazzurri divisi tra due maglie, ma pare che per diversi di loro ci sia già l’accordo tra Bortolo Pozzi e le società di competenza per un eventuale rinnovo. Particolarmente spinoso il caso di Rachid Arma, a metà con il fresco retrocesso Vicenza. Aggiudicarselo completamente significherebbe poter monetizzare con la sua cessione (impossibile rivederlo con la Spal in Seconda Divisione), ma è chiaro che sulla sponda veneta il pensiero è lo stesso.

L’ALLENATORE
Di sicuro Stefano Vecchi si era immaginato diverso il suo ritorno a Ferrara: ha lavorato per mesi in condizioni quasi insostenibili, tenendo comunque sotto controllo la situazione e cogliendo risultati importanti mutilati soltanto dal pesante giogo delle penalizzazioni. Si è guadagnato la stima di pubblico e critica ed è corteggiato da altre società di Prima Divisione: a meno di una svolta netta a livello societario appare estremamente difficile poterlo rivedere sulla panchina della Spal. Sarebbe una scelta senz’altro coraggiosa e di grande cuore, ma – spiace dirlo – antitetica alle ambizioni del tecnico bergamasco. Scontato dire che in caso di cambio di guida bisognerà prima capire in quale categoria sarà collocata la Spal… e si ritorna così al punto di partenza. Aspettare, sperando che il tempo passi in fretta.

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0